SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI
in collaborazione con Audio e contenuti digitali accessibili anche dallo Smartphone Percorso di comprensione del testo, in collaborazione con Erickson Studio Facile, per imparare a conoscere le caratteristiche dei testi, a cura di Erickson Obiettivo Parità, progetto per la parità di genere, di Irene Biemmi, a cura di Erickson Sezioni di Educazione alla Cittadinanza, Sostenibilità, Multiculturalità LETTURE • PARITÀ D I GENER E • M ULTIC U LTURA • R I G ENERAZIONESCUO L A • SOSTENIBILITÀ •ACCOGLIENZA• CO L LABORAZIONE•INCLUS I O NE 5
Eliana Guzzo, Barbara Guzzo, Francesca Fiorin, Luisa Bordin
Coordinamento editoriale: Mauro Traversa
Coordinamento redazionale: Remo Dolci
Redazione e ricerca iconografica: Silvia Saija, Silvia Zignani
Progetto grafico: apotema+, Cologno Monzese
Elaborazione immagini e impaginazione: A come Ape studio
Disegni: Rita Ammassari, Silvia Baroncelli, Marco Bregolato, Anna Laura Cantone, Denise Damanti, Giulia Cregut, Cristina Grottoli, Rita Del Sorbo, Elisa Patrissi, Martina Peluso, Richolly Rosazza, Francesca Rossi, Roberto Tomei, Sara Vivan
Copertina: Ka Communications
Illustrazione di copertina: Giulia Cregut
L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it
ISBN 978889157620-0 © 2023 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati
Prima edizione: gennaio 2023 Ristampe 2023 2024 2025 2026 2027 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Stampato presso Poligrafici Il Borgo S.r.l. – Bologna (BO)
Contenuti digitali
Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli
Redazione e realizzazione: Chiara Maganza, EICON s.r.l., IMMAGINA s.r.l., Isabella Spagni, Lumina Datamatics, Silvia Sferruzza
Audio: IMMAGINA s.r.l.
I contenuti per la didattica inclusiva di Legginsieme – Letture 5 sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson.
Il progetto “Obiettivo Parità!” intende promuovere la cultura della parità di genere attraverso il contrasto agli stereotipi e alle diseguaglianze di genere in ambito educativo. Tramite la scelta antologica, le attività operative e il linguaggio utilizzato per le consegne didattiche viene fornita una rappresentazione equilibrata, corretta e variegata dei generi femminile e maschile nell’ambito personale, familiare e professionale. La supervisione scientifica del progetto è a cura di Irene Biemmi, docente di Pedagogia di genere e delle pari opportunità, Ricercatrice in Pedagogia generale e sociale all’Università di Firenze.
Testi facilitati e semplificati in HUB Kids e HUB Kit: Carlo Scataglini
Coordinamento editoriale: Marina Aglieri. Coordinamento redazionale: Claudia Mandracchia Redazione: Bianca Grassi
© 2023 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it
L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.
REFERENZE
ICONOGRAFICHE
Archivio Rizzoli Education – Inoltre: © Getty Images; p. 3: Daniel Frasnay/akg-images/Mondadori Portfolio - Les Arts Décoratifs, Paris/Jean Tholance/ akg-images/Mondadori Portfolio; p. 110: Mondadori Portfolio/Archivio Marco Piraccini/Marco Piraccini; p. 114: Mondadori Portfolio/Marta Carenzi; p. 142: Mondadori Portfolio/Collection Chirstophel/Lionsgate/Mandeville films/Partecipant media/Walden media; p. 162: alto, shutterstock/Lev Radin – centro: shutterstock/ Philip Lange; p. 163: Mondadori Portfolio/Age; p. 166: Mondadori Portfolio/Insidefoto/Giorgio Scala; p. 172: SIPA-USA/Mondadori Portfolio: p. 173: Mondadori Portfolio/Zuma Press; p. 174: Mondadori Portfolio/Enzo Brai/Archivio Publifoto
L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarle alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@ rizzolieducation.it
I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it).
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FAC-SIMILE
Tutti e tutte a scuola
Tobia: Quando posso, aiuto i compagni.
Mattia: Tempo perso, che ci guadagni?
Tobia: La mia amica del cuore è Lucia.
Mattia: Una femmina? Oh, mamma mia!
Tobia: Se qualcuno mi spinge, mi sposto.
Mattia: Io so come rimetterlo a posto!
Tobia: A volte mi commuovo e poi piango.
Mattia: Così ti ricopri di fango!
Sei un maschio! Non lo puoi fare!
Tobia: Io piango quanto mi pare.
Mattia: Io no, voglio essere un duro.
Aiutooo! Quel ragno sul muroooo!
Tobia: Hai paura? Ma è il più innocuo dei ragni!
Mattia: Ho paura, ma non dirlo ai compagni!
Lucia: Da grande farò l’alpinista.
Sofia: Io invece farò l’estetista.
Lucia: Mi piace affrontare dei rischi.
Sofia: Ma quelle son cose da maschi!
Lucia: Ti posso sfidare agli scacchi?
Sofia: Io gioco coi trucchi e coi tacchi...
Lucia: Coi tacchi non so camminare!
Sofia: Se vieni ti faccio imparare, giochiamo alle indossatrici.
Lucia: No grazie, io prendo la bici e vado a allenarmi con Rosa.
Sofia: Peccato, ti vestivo da sposa! Aspetta... ti dico un segreto, ma guai se ti scappa con Pietro! Da quando ho quest’apparecchio non riesco a guardarmi allo specchio!
Anna Sarfatti, Tutti a scuola!, Giunti Junior
MI ESPRIMO
➜ Che cosa pensate delle affermazioni di Tobia, Mattia, Lucia e Sofia? Confrontatevi in classe.
1
DDI
I testi narrativi
➜ L’anno scorso hai imparato che esistono molti modi per raccontare le storie. Ripassa le caratteristiche di alcuni tipi di testi narrativi, poi leggi i brani. Che tipo di testi sono? Colora come indicato i accanto ai puntini. Infine, scrivi sui puntini un titolo adatto.
LETTERA AUTOBIOGRAFIA/BIOGRAFIA DIARIO RACCONTO D’AVVENTURA
La LETTERA è un testo che ha lo scopo di comunicare a distanza con una persona per trasmettere notizie e pensieri. Può essere sia cartacea sia elettronica (e-mail).
L’AUTOBIOGRAFIA e la BIOGRAFIA sono testi che raccontano la storia di una persona. Nell’autobiografia il/la protagonista e chi scrive sono la stessa persona; nella biografia, invece, chi scrive racconta la vita di un altro personaggio. Il DIARIO è un testo in cui chi narra racconta in prima persona i fatti che gli/le accadono, esprimendo pensieri, sentimenti ed emozioni.
Il RACCONTO D’AVVENTURA è un testo che, narrando fatti emozionanti e imprese pericolose, ha lo scopo di appassionare chi legge tenendolo con il fiato sospeso.
martedì 13 gennaio C d , è così, no, che si deve cominciare? Ma perché poi? Caro e cara sono delle persone, mica dei pezzi di carta riempiti di parole. E poi a me non è nemmeno tanto caro questo diario Lo scrivo perché lo devo fare Perché Fillo lo vuole e Fillo è mio amico, il mio migliore amico.
2 Per ricominciare
Silvia Roncaglia e Sebastiano Ruiz Mignone, Diario di una misteriosa scomparsa, Edizioni EL
Per la prima volta vedo la bellezza della mia arte riflessa nel mondo. Senza limiti. Inarrestabile. Dico NO a tutto ciò che è scontato. Dico SÌ ai miei sogni d’infanzia e ai colori di cui mi sono nutrita… ROSA! Il mio amico chimico Jean Clément mi aiuta a creare un nuovo colore per la prossima collezione di abiti e cappelli. Lo battezzo ROSA SHOCKING. Posso essere audace, diversa, me stessa. Le donne che ispiro e che mi ispirano, tutte noi, insieme SBOCCIANO e SBOCCIAMO.
Kyo Maclear, Bloom. La storia di una stilista: Elsa Schiaparelli, H C ll
Caro Salvatore, la tua lettera è arrivata il giorno dopo che l’avevi spedita. L’ho letta con piacere, ma non ho capito come mai Michele Crismani si è permesso di darti il mio indirizzo. Né come gli è venuto di descrivermi come povera e infelice, aspettando come unica gioia posta da sconosciuti. Vorrei proprio sapere che cosa ti ha detto di me. Fammelo sapere.
Michelle
Tutto cominciò il pomeriggio in cui finimmo di costruire la canoa. Era proprio una bella canoa. Decidemmo di inaugurarla tutti quanti insieme, e spingemmo la canoa in acqua. Io mi sistemai in piedi e cominciai a remare a colpi lenti, schivando gli isolotti e i tronchi sommersi che affioravano come dita dall’acqua stagnante.
Davide Morosinotto, Il rinomato catalogo Walker & Dawn, A. Mondadori
3 I TESTI NARRATIVI
Elsa Schiaparelli e un abito creato da lei.
Luciano Comida, C’è posta per Michele Crismani, Edizioni EL
I testi non narrativi
➜ L’anno scorso hai imparato che esistono anche testi che non servono a raccontare storie.
Ripassa le caratteristiche di alcuni tipi di testi non narrativi, poi leggi i brani. Che tipo di testi sono? Colora come indicato i accanto ai puntini. Infine, scrivi sui puntini un titolo adatto.
TESTO POETICO TESTO DESCRITTIVO TESTO REGOLATIVO TESTO ESPOSITIVO
Il TESTO POETICO riesce a trasmettere messaggi con parole precise e a suscitare riflessioni ed emozioni. Può essere scritto con versi regolari o liberi, talvolta contiene rime e tiene sempre conto del suono delle parole.
Il TESTO DESCRITTIVO aiuta chi legge a immaginare quello che accade nella storia. Descrive luoghi, persone, oggetti o animali in modo soggettivo, con un linguaggio ricco di immagini, oppure oggettivo, con un linguaggio preciso.
Il TESTO REGOLATIVO ha lo scopo di fornire istruzioni per fare qualcosa o dare consigli e regole di comportamento. Può trovarsi in libri che trattano gli argomenti più diversi.
Il TESTO ESPOSITIVO è presente nei Sussidiari delle Discipline, nelle enciclopedie, nei giornali o nelle riviste, nei manuali tecnici. Fornisce informazioni e conoscenze su argomenti di tipo diverso.
La fantasia è come i bambini trova ovunque trampolini per saltare a piedi pari nei suoi mondi straordinari.
Nicola Cinquetti, La forchetta fidanzata. Poesie sui segnali stradali, Nuove
4 Per ricominciare
Edizioni Romane
Questo è un gioco di gruppo. Svolgimento
1. Si sceglie tra i giocatori e le giocatrici chi “sta sotto” che, di spalle, conta ad alta voce “Uno, due, tre, stella!”, e poi si volta all’improvviso.
2. Mentre lui/lei è girato/a, il resto dei giocatori/delle giocatrici, disposti/e in riga, può avvicinarsi; devono però rimanere immobili quando chi “sta sotto” si volta di scatto.
3. Se chi “sta sotto” vede un giocatore/una giocatrice muoversi, quest’ultimo/a deve ritornare al punto di partenza.
4. Vince chi riesce ad arrivare per primo/a al muro e toccandolo griderà: “Stellone!”.
È previsto per oggi, 13 ottobre 2022 alle 23:42 (ora italiana), il ritorno di Samantha Cristoforetti sulla Terra. L’astronauta ieri ha passato il comando della Stazione spaziale (Iss) a Sergey Prokopyev. Poi si è imbarcata sulla Freedom che si è staccata dalla Stazione spaziale all’1:05. AstroSamantha con la missione Minerva è stata la prima donna europea ad affrontare un’escursione spaziale e anche la prima a comandare la Stazione.
adatt. da Corriere della sera, 13 ottobre 2022
Prendo il libro che mi ha regalato la nonna. È un libro sottile, molto vecchio. Le pagine sono scure, fragili. Gli angoli anneriti, manca la copertina e il primo foglio è strappato a metà. Ma si può leggere una frase scritta in grande, in italiano: “Il piccolo prin”. La pagina dopo e tutte le altre sono piene di parole.
Fabrizio Gatti, Viki che voleva andare a scuola, Rizzoli
5 I TESTI NON NARRATIVI
COMPRENDO I TESTI
COMPRENDO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Dal titolo del brano e dal disegno immagino che questa storia parli di persone che: vivono in un rifugio. iniziano un viaggio. sono in fuga.
Per comprendere un testo
Ripassa le strategie che hai imparato in classe quarta per comprendere bene un testo.
• Prima di leggere: ricavare alcune informazioni importanti dal titolo, dalle immagini e dalla bibliografia del racconto.
• Le parole e le espressioni: conoscere il significato delle parole e di alcune espressioni particolari.
• Le parole-legame: capire il tempo in cui si svolge la vicenda e i legami logici che uniscono le diverse parti della storia, prestando attenzione alle parole che collegano le frasi tra loro.
• Le informazioni date: scoprire tutte le informazioni che chi scrive vuole comunicare, per esempio i personaggi, i luoghi, il tempo…
• Le informazioni nascoste: scoprire le informazioni che non sono evidenti, ma che si possono ricavare a partire da altre presenti nel testo o da conoscenze personali.
• Il significato del testo: capire l’argomento generale del testo e farsi un’opinione su quanto si è letto.
Partenza dalla Tana
La fine delle vacanze estive arrivò troppo presto per i gusti di Harry.
Non vedeva l’ora di tornare a Hogwarts, ma il mese passato alla Tana era stato il più felice della sua vita. Gli riusciva difficile non invidiare il suo amico Ron Weasley.
L’ultima sera i Weasley organizzarono una cena sontuosa con le pietanze preferite di Harry. Fred e George conclusero degnamente la serata con uno spettacolo di fuochi d’artificio Filibuster inondando la cucina di stelle rosse e blu. Infine venne il momento di un’ultima tazza di cioccolata calda, e poi a letto. La mattina dopo ci volle la mano di Dio per riuscire a partire.
6
Si erano alzati al canto del gallo, ma non si sa come avevano un mucchio di cose da fare. Harry non capiva in che modo otto persone, sei grossi bauli, due gufi e un topo potessero entrare in una piccola Ford Anglia. Ma naturalmente non aveva fatto i conti con le modifiche speciali apportate dal signor Weasley. “Non una parola con Molly” bisbigliò quest’ultimo a Harry quando aprì il bagagliaio e gli mostrò l’incantesimo che aveva fatto per allargarlo, così da farci entrare comodamente i bauli. Quando finalmente furono tutti in macchina, mamma Weasley dette un’occhiata al sedile posteriore, dove, comodamente seduti uno accanto all’altro, c’erano Harry, Ron, Fred, George e Percy. Lei e Ginny si installarono sul sedile anteriore che era stato allungato tanto da assomigliare a una panchina del parco.
J.K. Rowling, Harry Potter e la camera dei segreti, © J.K. Rowling 1998 (Salani, Milano 1999)
COMPRENDO
➜ Indica con una la risposta corretta oppure scrivi la tua risposta.
● Che cosa significa l’espressione ci volle la mano di Dio, usata nel testo in senso figurato? Dissero una preghiera. Fecero uno sforzo superiore alle proprie energie.
● Quale parola-legame non può sostituire “ma” nella frase “Non vedeva l’ora di tornare a Hogwarts, ma il mese passato alla Tana era stato il più felice della sua vita”? Tuttavia. Anche se. Purtroppo.
● Dove sono diretti Harry e la famiglia di Ron? Come si chiamano i componenti della famiglia di Ron?
● La frase “gli mostrò l’incantesimo che aveva fatto per allargarlo” fa capire che il signor Weasley è: un bravo meccanico. un mago.
● Di che cosa parla il racconto che hai letto? Della famiglia Weasley. Della fine delle vacanze e della partenza per Hogwarts.
7 COMPRENDO I TESTI
Primo giorno di scuola
– Dai Leti, molla quel pallone e infilati le scarpe!
– Uff…
– Ma è possibile che ti metti a giocare di prima mattina? Anche oggi, poi! Le vacanze sono finite, devi ricominciare la scuola, forza!
Le solite raccomandazioni.
– Dovresti avere già lo zaino in spalla! Dai, siamo in ritardo!
“Cavolo, oggi è già il primo giorno della quinta elementare! Mi sembra ieri di essere entrata per la prima volta nella nuova classe e invece sono già all’ultimo anno!” penso mentre sollevo lo zaino da terra e me lo metto in spalla.
C’è sempre un mega traffico e la mamma è, come al solito, super impegnata, quindi prima di scendere dalla macchina ci scambiamo al volo un bacio sulla guancia mentre lei ci augura buona giornata.
– Fate i bravi! – ci ripete sempre e ci ricorda che questo pomeriggio ci sarà papà all’uscita, perché lei ovviamente deve sbrigare un sacco di commissioni.
Ovviamente io e Riki ci precipitiamo verso l’ingresso. Lui è al piano terra, perché è in seconda, io al piano sopra, mentre Serena, la nostra sorella maggiore, cammina a passo lentissimo verso la classe della scuola media, al terzo piano, senza distogliere lo sguardo dallo smartphone... che novità!
Mi guardo in giro per capire se sono puntuale, ed ecco la mia migliore amica che spunta dal fondo del giardino. Così entro in classe insieme a lei. Appendiamo le felpe, poi posiamo i pesanti zaini, mentre la maestra ci saluta con un sorriso.
La signora Pianesi è una donna alta, robusta, indossa un paio di occhiali in finta tartaruga che la fanno sembrare rigida e autoritaria, ma in realtà è dolce e comprensiva. Dopo aver fatto l’appello ci chiede di raccontare come abbiamo passato i mesi di vacanza. Tutti raccontiamo le nostre avventure, e io rimango incantata ad ascoltare i miei compagni.
A un certo punto la maestra ci chiede di ascoltarla e ci comunica che oggi dovremo scrivere un tema.
– Ma come, un tema al primo giorno di scuola? – chiede qualche mio compagno.
“Che bello, adoro scrivere!” penso io tra me e me.
– Bambini, silenzio per favore! Forza, prendete il quaderno rosso e
Le emozioni e i sentimenti 8 Comprendo i testi
raccontate qualcosa che vi rende felici, qualcosa che vi piace tanto fare!
Acchiappo rapidamente la penna blu dall’astuccio perché non vedo l’ora di iniziare!
La penna continua a scorrere velocemente sui fogli a righe, tanto che non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere una brutta copia. – Maestra, ho finito!
Mi fiondo alla cattedra e consegno, orgogliosa del mio compito. Faccio ordine sul mio banco e appoggio le braccia per sorreggere la testa, che mi fa navigare di nuovo tra i miei pensieri di felicità appena riportati sulla carta. Speriamo che alla maestra piaccia il tema, penso di aver fatto un ottimo lavoro. Certo, forse mi sono lasciata un po’ trascinare dalla fantasia, ma in fondo che male può fare? È proprio la fantasia che ti permette di viaggiare con la mente e di immaginarti dove vorresti essere, e io è su un campo da calcio verde che vorrei sempre trovarmi!
Francesca Maria Gargiulo e Gaia Missaglia, Voglio fare la calciatrice, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
COMPRENDO
le parole
➜ Associa ogni parola alla sua definizione.
commissioni autoritaria comprensiva
le parole-legame
➜ Sottolinea le parole-legame corrette per completare le frasi.
● Mi sembra ieri di essere entrata per la prima volta nella nuova classe ma/perché sono già all’ultimo anno!
● Acchiappo rapidamente la penna blu dall’astuccio poiché/però non vedo l’ora di iniziare!
● La penna continua a scorrere velocemente sui fogli a righe, invece/ cosicché non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere una brutta copia.
COMPRENDO I TESTI
LEGGO
➜ Per leggere in modo efficace devi rispettare i segni di punteggiatura. Segui queste indicazioni:
• fai una pausa breve quando trovi una virgola e una pausa più lunga quando trovi un punto;
• i puntini di sospensione si usano per creare attesa, fai una pausa prima di ricominciare la lettura;
• quando trovi un punto esclamativo la tua intonazione deve suggerire stupore, disappunto o entusiasmo;
• quando trovi un punto di domanda la tua intonazione deve far capire che il personaggio o il narratore pongono una domanda.
paziente 9
➜ Sottolinea in azzurro nel testo le parole che ti fanno capire quando si svolge la vicenda.
prepotente compiti/incarichi
SCOPRO
LEGGO
➜ Segui queste indicazioni per pronunciare con il tono corretto le frasi evidenziate nel testo: sottolinea il tono interrogativo; utilizza un tono innocente; trasmetti il disgusto; usa un tono imbarazzato.
Una giornata da dimenticare
Avete presente il primo giorno di scuola? Ecco, ci sono giornate nella vita che si vorrebbero cancellare dal calendario, e quel giovedì poteva essere una di quelle perché era cominciato male, molto male. Sale e Pepe, i gatti di bordo con la faccia da malfattori incalliti, avevano avuto un attacco simultaneo di diarrea durante la notte.
Non è poi così strano visto che si aggirano continuamente per il porto in cerca di qualsiasi schifezza prelibata da ingurgitare. Se ne stavano sdraiati al primo sole, sfoderando la loro espressione più innocente del tipo: “guarda che noi non c’entriamo nulla con quella robaccia”.
Mio padre era fuori a pesca, come spesso succede, e non era ancora rientrato, così mi sono dovuta arrangiare da sola a ripulire la stiva e il ponte tappandomi il naso con la mano e con l’altra raccogliendo l’indicibile.
Naturalmente sono arrivata a scuola in ritardo e diciamo che il mio abbigliamento non era proprio come quello delle mie compagne. Ma sono abituata a questa differenza, in fondo non mi dispiace.
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Le emozioni e i sentimenti
Comprendo i testi
Sono povera, è vero, ma anche se fossi ricca e potessi comprarmi tutto ciò che voglio non mi separerei dai miei logori jeans per niente al mondo.
La cosa peggiore però non ve l’ho ancora raccontata. Beh, cercate di capirmi… è alquanto imbarazzante. Insomma, il fatto è che, appena seduta al mio posto e infilate le gambe sotto il banco, ho cominciato ad avvertire un tanfo proveniente dal basso. All’inizio non volevo crederci e ho cercato di pensare ad altro, mi sono sforzata perfino di concentrarmi sulla lezione di Matematica, ma ben presto ho dovuto cedere di fronte all’evidenza: quella scia puzzolente proveniva proprio dai miei stivaloni di gomma, e non c’è stato bisogno di avviare un’indagine accurata per scoprire che si trattava esattamente di… cacca di gatto! Dovevo aver calpestato accidentalmente la poltiglia rivoltante e ora sarei stata costretta a rimanere seduta cinque ore ad annusare quella puzza insieme alla mia dignità finita sotto ai piedi (era proprio il caso di dirlo).
Maria Beatrice Masella, Hanna & Fou. Il mistero delle saline, Sinnos editrice
COMPRENDO
le parole
➜ Associa ogni parola alla sua definizione. che non si può dire incorreggibili
malfattori incalliti indicibile
le informazioni date
che compiono cattive azioni
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Perché il giovedì è cominciato male per la protagonista?
Perché, appena sveglia, ha dovuto pulire il ponte della nave.
Perché, appena sveglia, ha dovuto cercare i gatti.
● Che cosa scopre la protagonista quando arriva a scuola?
Che vicino a lei non si siede nessuno.
Di aver pestato la cacca dei gatti.
le informazioni nascoste
➜ Da che cosa capisci che la protagonista è una bambina e che abita su una barca? Rispondi sul quaderno.
11 COMPRENDO I TESTI
COMPRENDO
prima di leggere
➜ Dopo aver letto il titolo e osservato i disegni, indica con una che cosa ti aspetti dal racconto.
Che sia ambientato in Francia. Che riguardi un compito da svolgere in classe.
Che due persone, anche se molto diverse, possono creare una banda.
Che parli dei rapporti tra compagni/e a scuola.
Un’altra banda
Evi aveva mollato l’ennesima gomitata a Pit e a quel punto la maestra intervenne: – Evi, adesso basta, da oggi ti siedi accanto a Nils.
Poi si voltò verso di me. – Andrete d’accordo, vero Nils? Tu hai un’indole così conciliante!
Mi chiesi se conciliante fosse uguale a essere timido. Nel dubbio annuii. Evi raccolse i quaderni e prese rumorosamente posto accanto a me. La osservai con la coda dell’occhio. C’è parecchio da osservare, con Evi. Non sta ferma un secondo ed è diversa da tutti gli altri. Ha una voce squillante, i capelli spettinati e ti guarda truce. E si arrabbia spesso, e allora strilla. Le sue gomitate nelle costole sono temute in tutta la scuola.
Quando Evi ebbe finito di sistemare le sue cose sul banco, rimaneva a malapena spazio per i miei quaderni. A quel punto, scrisse su un bigliettino e me lo allungò. Lo aprii cauto e lessi.
– Ai voglia di fare una banda? – chiedeva in una scrittura incerta. Non osai rispondere, la maestra stava guardando dalla nostra parte. In realtà mi sarebbe piaciuto: tutti gli altri della classe erano in una banda, I Ventidue investigatori, e Pit e Sofie l’avevano fondata un giorno che noi due eravamo ammalati, perché nessuno voleva che partecipasse anche Evi.
Così adesso Evi voleva fondare una banda tutta sua. Con me.
Mi chiesi come sarebbe stato. Non ebbi molto tempo per riflettere, Evi mi piantò il gomito tra le costole con sguardo interrogativo. Io feci spallucce e tanto le bastò.
Arraffò il bigliettino, ci scarabocchiò qualcosa e me lo passò di nuovo. – Prima riumione alle tre e meza. A cassa tua. Vengo io.
12 Comprendo i testi
L’ortografia non è il suo forte, questo è ciò che dice sempre la maestra quando le restituisce una verifica. E aggiunge che in compenso Evi è forte in altre cose. Quali non lo spiega. Evi segue dei corsi di sostegno e una cosa che si chiama psicomotricità, ma che cavolo combina di preciso non lo racconta mai. Dopo scuola andai dai nonni, come sempre. Il nonno aprì la porta. – Allora ragazzo? – disse. – Che aria tira?
– Questo pomeriggio ho visite. Io e Evi fondiamo una banda. – Questa Evi non l’ho mai sentita nominare. È simpatica?
– Ha sempre buone idee. Ma si innervosisce facilmente e a volte alza le mani.
– Ah – fece il nonno strizzandomi l’occhio, – se non altro non c’è pericolo di annoiarsi.
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● La maestra dice che Niels ha un’indole conciliante, perché pensa che: Niels non possa mai dire di no alla maestra. Niels riuscirà ad andare d’accordo con Evi. Niels tende ad addormentarsi in classe.
● Evi propone a Niels di fondare una banda. Niels: rifiuta perché Evi non conosce l’ortografia. accetta perché l’ha detto la maestra. accetta perché Evi è coinvolgente e ha buone idee.
➜ Associa ogni parola ai sinonimi più adatti. conciliante
adatt. da Rieke Patwardan, La banda della zuppa di piselli. Il mistero della nonna, traduzione di Valentina Freschi, Emons edizioni 2022 minaccioso/a coerente convivente
MI ESPRIMO
truce
accomodante truccato/a
➜ Che cosa intendeva dire il nonno di Niels con la frase evidenziata? Che cosa ne pensi? Confrontati con il resto della classe.
13 COMPRENDO I TESTI
COMPRENDO
prima di leggere
➜ Leggi il titolo e osserva il disegno. Poi colora le parole che, secondo te, riguardano il testo.
famiglia licenziamento espulsione ufficio scuola casa insegnante nuovo arrivo malattia
La sedia vuota
In fondo alla mia classe c’era una sedia sempre vuota. Non aveva niente di speciale, l’unico motivo per cui rimaneva vuota era che nessuno ci si sedeva.
Poi un giorno, a me e ai miei migliori amici accadde la cosa più fantastica che si possa immaginare. E tutto iniziò con quella sedia. Tom, Josie e Michael sono i miei migliori amici. Tom ha i capelli sparati in aria, e il pomo d’Adamo così sporgente da far pensare che gli si sia incastrata in gola una pallina da ping-pong. È il più basso del nostro gruppo, e anche il più simpatico. Oltre a Tom c’è Josie, che ha almeno un milione di lentiggini in faccia. È anche la ragazza più veloce del nostro anno e quando gioca a calcio riesce a fare gol anche tirando dalla parte opposta del campo. Io e lei siamo amiche fin dall’asilo nido. Per finire c’è Michael. Non parla molto, ma quando lo fa di solito i grandi rimangono colpiti e dicono che è un ragazzo “ingegnoso” e “intraprendente” e un sacco di altri aggettivi complicati che cominciano per “in”. Con tre amici così è sempre divertente andare a scuola. Quest’anno in realtà è ancora più divertente, ed è tutto merito della nuova insegnante, la signora Khan. Era il terzo giovedì dall’inizio della scuola e la signora Khan stava facendo l’appello quando sentimmo bussare alla porta. Era la preside, la signora Sanders, che si avvicinò alla signora Khan con aria molto severa, bisbigliarono per qualche secondo, poi la signora Sanders si voltò, ci guardò da sopra gli occhiali e indicò la sedia vuota in fondo alla classe. Era una sedia come tutte le altre, prima
Stare
insieme 14 Comprendo i
bene
testi
ci si sedeva una ragazza di nome Dena, che però si era trasferita in Galles. Nessuno ne sentiva la mancanza tranne la sua migliore amica, Clarissa. Prima che potessimo provare a indovinare che cosa stesse succedendo, la signora Sanders tornò con un ragazzo che nessuno di noi aveva mai visto prima. Aveva i capelli corti e scuri, due enormi occhi spalancati e la pelle pallida e liscia. – Allora ragazzi, lui è Ahmet e da oggi farà parte della nostra classe. Si è appena trasferito da Londra, perciò spero che farete tutti del vostro meglio per dargli il benvenuto. Restammo tutti in silenzio mentre la signora Sanders accompagnava Ahmet alla sedia vuota. Mi dispiacque un po’ per lui, perché sedersi accanto a Clarissa non era esattamente il massimo. Sentiva ancora la mancanza di Dena e tutti sapevano che odiava i ragazzi. Fu in quel momento che decisi di fare amicizia con quel ragazzo, a tutti i costi. Poi ovviamente avrei chiesto a Josie, Tom e Michael di diventare anche loro amici di Ahmet. Dopotutto avere quattro nuovi amici è decisamente meglio che non averne nessuno.
Onjali Q. Raúf, Il ragazzo dell’ultimo banco, La Nuova Frontiera Junior
COMPRENDO
le informazioni date
LEGGO
➜ Utilizza tutti i suggerimenti di lettura che ti sono stati dati finora e leggi il testo con la giusta intonazione. Quando incontri il discorso diretto, usa un tono autorevole.
MI ESPRIMO
➜ Provate a immedesimarvi nella situazione che vive Ahmet e riflettete sull’importanza di farsi nuovi amici e amiche per ambientarsi in una nuova classe.
➜ Scrivi accanto a ogni informazione il nome del personaggio corrispondente.
È il più simpatico: Gioca bene a calcio: Ha gli occhi grandi: Ha un’aria severa: Odia i ragazzi: È ingegnoso e intraprendente: Rende le lezioni divertenti:
le informazioni nascoste
➜ Sottolinea nel testo le parole che ti fanno capire che la protagonista è una bambina.
15 COMPRENDO I TESTI
COMPRENDO
prima di leggere
➜ Dal titolo e dalla fotografia, mi aspetto: un racconto che parla di sport. un testo espositivo che parla di sport. che si parli di ragazze che giocano a calcio. che si parli del calcio come sport solo maschile.
Ragazze a tutto gol!
Quest’estate c’è stata una piccola grande rivoluzione nel mondo dello sport. Stiamo parlando del calcio femminile. Sarà capitato anche a te di imbatterti in una partita o vedere su giornali e social network foto della capitana della nazionale Sara Gama o dell’attaccante Barbara Bonansea. Ovvio, c’erano i Mondiali (vinti dagli Stati Uniti). Ma perché prima non si era mai vista una calciatrice sotto i riflettori? Mentre Ronaldo o Icardi li conosciamo tutti?
Prima di tutto perché le italiane sono tornate a giocare nel torneo più importante dopo venti anni. Ma non è solo questo. Dietro c’è la battaglia di calciatrici, allenatrici e allenatori che in questi anni si sono battuti per portare il calcio femminile da dilettantistico a professionale.
– È un movimento in grande sviluppo. Negli ultimi due anni le tesserate sono aumentate del 20% e a settembre, sulla scia dell’effetto Mondiale, ci aspettiamo un boom di nuove iscritte – spiega Jacopo Leandri, allenatore della nazionale under 16. Il calcio è un gioco di squadra divertente, formativo e soprattutto senza distinzione di genere. – Negli Stati Uniti è lo sport più praticato dalle ragazze – racconta Leandri. – Il bello, poi, è che fino ai 13 anni maschi e femmine giocano assieme. È, quindi, una grande spinta all’integrazione. Il pregiudizio che ha lasciato in panchina così a lungo
MI ESPRIMO
➜ Indica con una , oppure scrivi, che cosa pensi dell’argomento trattato nel testo. Poi confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
È giusto che il gioco del calcio sia praticato sia da maschi sia da femmine.
Il gioco del calcio deve essere praticato solo dai maschi.
Esistono bravi calciatori e brave calciatrici.
Altro:
16 Comprendo
Stare bene insieme
i testi
il calcio femminile è che viene considerato una sfida muscolare. – Ma se la potenza fisica appartiene al calcio maschile, nel femminile contano altri aspetti: la tecnica e il gioco di squadra. Tutte componenti bellissime da tifare. In più qui si gioca soprattutto per passione. C’è una purezza che il calcio maschile ha perso da tempo. E se una bambina volesse provare? – È il momento giusto! Da due anni la Federazione obbliga le squadre professioniste ad avere un’under 12 femminile. E quindi c’è la possibilità di entrare in società come Juventus e Inter… E, almeno fino a oggi, non ci sono selezioni. Inoltre, la Federazione ha creato 50 centri territoriali per la formazione di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 14 anni.
Insomma, non c’è tempo da perdere. Quindi forza ragazze, forse non ci avete mai pensato ma tra voi potrebbe esserci una futura campionessa!
da Focus Junior n. 187, luglio 2019
COMPRENDO
le parole tesserate: iscritte a una società sportiva.
le informazioni date ➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le risposte alle domande seguenti.
Quale è stata la grande rivoluzione nel mondo dello sport di cui parla il testo?
Per che cosa si sono battuti calciatrici, allenatrici e allenatori?
Quali sono le caratteristiche del calcio femminile?
Che cosa ha fatto la Federazione per incentivare il calcio femminile?
il significato del testo ➜ Indica con una l’argomento generale del testo.
La vittoria dei Mondiali di calcio. Il calcio femminile è meglio di quello maschile.
Una grande rivoluzione nel calcio: d’ora in poi, squadre miste.
Il calcio femminile è sotto i riflettori.
17
➜
COMPRENDO
le informazioni nascoste
Perché il protagonista non è contento di avere in regalo una piscina?
Perché non sa nuotare.
Perché si vergogna a stare in costume.
Perché la piscina è un regalo di Alviero.
La piscina
Credeva di comprarmi con una piscina. Quando è arrivato il momento di darmi la notizia del matrimonio, che sapevo già da settimane, mamma mi ha fatto sedere in salotto, dove Alviero era spaparanzato sulla poltrona marrone. Il suo sedere la occupava tutta, da bracciolo a bracciolo, e dire che è una poltrona bella larga. Alviero mi ha sorriso e ha fatto una faccia misteriosa. Anzi, ci ha provato.
– Ti piacerebbe una bella piscina nel prato dietro? Noi abitiamo in due villette attaccate: in una ci stiamo io e la mamma, nell’altra bisnonno e nonna Gioia, e abbiamo in comune un giardino davanti e un prato dietro. Nel prato io e nonno Umberto cerchiamo le coccinelle e i quadrifogli per avere fortuna, i lombrichi e i formicai perché ci piacciono.
– Una piscina vera – ha ripetuto lui scandendo bene le parole.
– Non so nuotare – ho risposto io.
Alviero ha sbuffato e ha guardato mamma.
– Il ragazzino non sa nuotare?
Mamma si è girata verso di me con la faccia sconvolta. – Edo, ma cosa dici? Hai fatto un corso di nuoto un paio di anni fa!
– Infatti sto a galla – ho precisato – ma nuoto come un cagnolino e non vedo l’ora di arrivare al bordo e uscire dall’acqua.
– Quindi una piscina sarebbe anche l’occasione per imparare a nuotare decentemente – ha detto Alviero.
Subito dopo ha guardato l’ora sul cellulare e a quel punto mamma mi ha dato la notizia del matrimonio.
– Auguri – ho detto io.
Allora Alviero si è alzato ed è venuto a farmi ganascino. E non era la prima volta.
– Una piscina? – ha urlato nonno Umberto.
– Potresti imparare a nuotare anche tu.
– Pfui. Io nuoto come una sirena. Questa della piscina me la segno. Ah se me la segno…
Così il mattino dopo, a colazione, ho buttato lì.
– Nonno Umberto ha detto che questa della piscina se la segna. La mamma ha spalancato gli occhi terrorizzata.
Anna Vivarelli, Una capra tibetana in giardino, Feltrinelli Kids
Stare bene insieme 18 Comprendo i testi
I TESTI NARRATIVI
hanno una struttura comune INIZIO SVILUPPO DDI
I testi narrativi raccontano storie realistiche o fantastiche con lo scopo di divertire e interessare. Chi legge può vivere, così, avventure allegre, spaventose, misteriose e magiche, ambientate nel mondo reale o in mondi lontani nel tempo e nello spazio.
I TESTI NARRATIVI hanno caratteristiche comuni DI FANTASCIENZA FANTASY FATTI PERSONAGGI TEMPO LUOGHI e
possono essere CONCLUSIONE 19
Il
testo narrativo raccontano i fatti IN ORDINE CRONOLOGICO CON IL FLASHBACK
GIALLI STORICI UMORISTICI DEL BRIVIDO
Il piacere di leggere... un TESTO NARRATIVO
Yanka l’orsa
Ricordo l’orsa che mi ha cresciuto. La mia madre adottiva, Mamochka, dice che avevo due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell’orsa. Dice che me ne stavo in piedi nella neve, con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Le andai subito incontro, sollevai le braccia e le posai la testa su una spalla e mi addormentai. Mamochka cercò nella grotta degli indizi su chi potessero essere i miei genitori, ma dentro c’era una vecchia orsa in letargo. Non volendo disturbarla, si allontanò in punta di piedi e mi portò a casa sua ai margini della Foresta di Neve. Da allora mi chiamano Yanka l’orsa. Non per il luogo in cui mi hanno trovata, ma perché sono grande e forte, più forte di tutti. Sono un centinaio le persone che abitano qui, nel villaggio sul margine meridionale della foresta. E in questo momento sono assiepate nella piazza, alle prese con la festa di domani. Da più di sei mesi il villaggio è intrappolato nel freddo implacabile dell’inverno. Ma domani segna l’inizio del Grande Disgelo. Le persone mi chiamano per farsi aiutare mentre attraverso la piazza. Alla fine raggiungo il centro della piazza, dove il mio migliore amico Sasha sta impilando la legna per il falò. Sorrido e saluto con la mano.
– Ehi, Yanka. – Sasha ricambia il mio sorriso da sotto il suo grande cappello di pelliccia. – Lo portiamo insieme? – Sasha solleva un’estremità di un lungo albero tagliato.
– Ce la faccio. – Mi carico il tronco sulla spalla e i piedi mi affondano nella neve. Sasha mi raggiunge. – Facciamo a chi arriva prima a casa mia?
Entrare nella Foresta di Neve è come varcare la soglia di un altro mondo. A volte nella foresta mi sento così vicina al mio passato che riesco a udirlo nel vento. Sasha continua a parlare, ma non riesco a concentrarmi. Mi sento all’erta, come se la foresta stesse cercando di dirmi qualcosa.
– Yanka?
– Scusa. Che c’è?
– Stavi di nuovo ascoltando gli alberi? – Sasha sorride. – Non ti hanno ancora detto chi sei?
Sasha corre via ed entra nel suo giardino sul retro. – Ci vediamo domani. Io raggiungo il nostro giardino e indugio sotto i pini ai suoi margini, per restare ancora un po’ vicino alla foresta. Un lampo rosa su un ramo innevato attira il mio sguardo. È un ciuffolotto paffuto.
– Yanka! – Mi si blocca il fiato in gola. Il ciuffolotto ha appena detto il mio nome!
– Yanka! – mi chiama di nuovo l’uccello. – Yanka l’orsa! Torna nella foresta! adatt. da Sophie Anderson, La ragazza degli orsi, Salani
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TESTO NARRATIVO ascolta un...
Ascolta il brano, poi rispondi alle domande.
Il grande complotto del topo
Nel 1923 il negozio di dolci di Llandaff era assolutamente il centro della nostra esistenza. Ma quel negozio aveva un terribile inconveniente: la sua proprietaria era orribile, noi la odiavamo e ne avevamo mille ragioni. Si chiamava Pratchett. Era una vecchia, magra, baffuta e con un’espressione acida come l’uva spina acerba. Non sorrideva mai e le sole parole che le uscivano di bocca erano: – Vi tengo d’occhio, neh! Ma la cosa più disgustosa della Pratchett era la sua sporcizia…
Testo completo in Guida insegnante
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● In quali luoghi è ambientata la storia?
In una scuola. In un centro commerciale. In una biblioteca. In un negozio di dolciumi.
● Quanti bambini partecipano al complotto?
Due. Cinque. Uno. Quattro.
● In che cosa consiste il complotto del topo?
Nel liberare un topo davanti alla signora Pratchett.
Nel nascondere un topo morto in un barattolo di dolci.
Nel catturare un topo. Nel distrarre la signora Pratchett con un topo per rubarle i dolci.
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LEGGE L’INSEGNANTE
● Perché la signora Pratchett è così odiata?
Perché chiude troppo presto il negozio.
Perché è maniaca della pulizia.
Perché è sporca e avara.
Perché non regala le caramelle.
➜ Numera i fatti nel corretto ordine cronologico.
Il protagonista nasconde il topo nel barattolo delle Palle Arcobaleno.
I bambini entrano nel negozio.
Il piano riesce e il protagonista si sente un eroe.
Ai bambini la signora Pratchett non piace perché è sporca e avara.
Un giorno i bambini trovano un topo morto.
Thwaites chiede un penny di dolci per distrarre la signora Pratchett.
La signora Pratchett ha un negozio di caramelle.
I bambini decidono di vendicarsi con uno scherzo.
23 I TESTI NARRATIVI
● Quale disegno rappresenta meglio la signora Pratchett?
Gli ingredienti dei TESTI NARRATIVI
I testi narrativi raccontano storie realistiche o fantastiche per coinvolgere, divertire e far riflettere chi legge. Possono essere scritti in prima persona, se chi scrive è un personaggio della storia, o in terza persona, se chi scrive è esterno alla vicenda.
STRUTTURA
I testi narrativi sono organizzati in tre parti: ◗ inizio, in cui si presentano il protagonista, il luogo, il tempo e succede qualcosa che dà avvio alla vicenda; ◗ sviluppo, in cui si susseguono diversi fatti; ◗ conclusione, in cui la vicenda si conclude e spesso vengono anche indicati i sentimenti e i pensieri del/della protagonista.
TEMPO
Può essere precisato (un momento della giornata, dell’anno…) o non definito (c’era una volta, un giorno…) oppure riguardare un periodo storico in particolare. La vicenda può svolgersi nel passato, nel presente o nel futuro, e può durare molto o pochi minuti.
LUOGHI
Possono essere reali, sia naturali sia modificati dall’essere umano, o immaginari.
PERSONAGGI
Possono essere persone, animali, oggetti animati o personaggi immaginari. Il personaggio principale si chiama protagonista, gli altri sono i personaggi secondari.
FATTI
Possono essere reali, cioè che sono accaduti o possono accadere nella realtà; verosimili, quindi inventati da chi scrive, ma che potrebbero accadere nella realtà; fantastici, perciò inventati e che non possono accadere.
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➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti dei testi narrativi contenuti in questo brano.
Siamo uguali
Il primo risveglio in tenda è stato molto buffo. Io e i miei compagni ci dovevamo vestire da soli. Ma c’era un tale pasticcio di calzini, magliette, golf, pantaloni che non sapevamo come fare.
– I blue jeans non mi stanno su – diceva Marco preoccupato.
– Per forza, ti sei messo quelli di Filippo.
– La maglietta mi lascia la pancia scoperta – diceva Luca guardandosi con sorpresa l’ombelico al vento.
– Ma quella maglietta è mia… – dico io impensierito.
Marco pieno di perplessità esclama: – Non ho mai capito come facciano i calzini a sapere che il calcagno è di dietro.
– I miei non lo sanno, infatti – dice Luca con le calze tutte storte.
– Ognuno metta a posto la sua roba e il suo sacco a pelo –dice il maestro.
– Anche i maschi? – chiede Mario con aria quasi scandalizzata.
– Certo! – ride il maestro.
Poi con fare scherzosamente burbero e rivolto a tutti continua: – Maschi o femmine, ognuno bada a se stesso. Siamo o non siamo tutti uguali?
Lucia Tumiati, Cara piccola Huè, Juvenilia
SCOPRO
➜ Individua la struttura del racconto. Colora la fascia a lato del testo come indicato. Inizio Sviluppo Conclusione
➜ Indica con una la risposta corretta.
● La vicenda si svolge in un tempo: precisato. non precisato.
● In quale luogo avvengono i fatti? A scuola. In campeggio.
● I fatti narrati sono: reali. fantastici.
● La storia è raccontata: in prima persona. in terza persona.
25 GLI INGREDIENTI I TESTI NARRATIVI
Gli ingredienti
testo
Testo
e semplificato
APPROFONDIMENTO
del
narrativo
facilitato
L’ORDINE DELLA NARRAZIONE
In un racconto i fatti sono generalmente narrati in ordine cronologico, cioè seguendo l’ordine temporale in cui sono accaduti.
Qualche volta, però, per raccontare fatti precedenti a ciò che si sta narrando, chi scrive inserisce un flashback, cioè un salto indietro nel tempo.
In viaggio verso Borgovieto
Tinebra scrutò fuori dal finestrino, cercando di scorgere qualcosa oltre la cortina di fiocchi bianchi che vorticavano intorno all’auto. Da quando avevano abbandonato la pianura, sembrava di essere entrata in un mondo incantato. La neve sui pendii era sempre più alta. E i lupi erano sempre più vicini...
Già, i lupi. Si stava trasferendo a Borgovieto, un paesino sperduto tra i monti dove non c’era un supermercato, men che meno un cinema, proprio per i lupi, e lei era felice come mai in vita sua.
La ragazza lanciò uno sguardo ai suoi genitori, sui sedili anteriori.
Sua madre, Lorena, sonnecchiava, suo padre, Nicola, guidava piano.
– Proprio un bel premio… – aveva ironizzato la sua migliore amica Brigida quando Tinebra le aveva raccontato del trasferimento per il nuovo incarico del padre in un centro per la conservazione della fauna selvatica. – Superi l’esame di terza media con il massimo dei voti ed ecco il risultato.
– Mi mancherai anche tu, Bri – aveva risposto lei con un sorriso.
L’amica le aveva lanciato un’occhiataccia, poi con un ghigno le aveva chiesto: – Sopravviverai?
– Certo. Sai quanto adoro il lavoro di mio padre. Non gli affidavano un incarico simile da molto tempo, e io non vedevo l’ora che succedesse.
26 I testi narrativi
L’ORDINE DELLA NARRAZIONE
Testo facilitato e semplificato
L’ambiente intorno a noi
Brigida aveva alzato gli occhi al cielo. – Non ti peserà nemmeno un po’? Insomma, stai per andare a vivere in un posto fuori dal mondo… fra le montagne con trecento abitanti. Di cui forse cinque avranno la tua età. Ripensò all’ultima volta che suo padre era stato incaricato di gestire un programma di ripopolamento dei cervi nella riserva naturale di Monte Rufeno, al confine fra Lazio, Umbria e Toscana. Lei era in quinta elementare allora, ma ricordava bene con quanta gioia si svegliasse presto il sabato e la domenica per andare a monitorare i cerbiatti nei boschi. Ogni volta che ne individuava uno, o più di uno, era un’emozione indescrivibile: se ne stava accucciata e immobile nel sottobosco accanto a papà trattenendo il respiro e sorridendo al tempo stesso.
– Tutto bene, lì dietro? – domandò suo padre in un sussurro, lanciandole un’occhiata dallo specchietto retrovisore. Tinebra annuì e sorrise. – Non vedo l’ora di arrivare. –Scandì le parole solo con le labbra, senza emettere un suono.
Nicola scosse la testa, compiaciuto dall’entusiasmo della figlia.
Mathilde Bonetti, Cuore di lupo, 2019, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
SCOPRO
➜ Nel testo ci sono due flashback: il primo è segnalato dalla barra e subito dopo inizia il secondo. Finisci di segnalare a lato il secondo e poi indica con una la risposta corretta.
● Quale dei due flashback racconta il fatto più lontano nel tempo?
Il primo. Il secondo.
➜ Numera i fatti nel corretto ordine cronologico.
Il papà guida e la mamma sonnecchia.
Tinebra non vede l’ora di arrivare a destinazione.
Tinebra parla con l’amica Brigida.
Tinebra è nel bosco insieme al padre.
COMPRENDO
le parole monitorare: controllare.
27 I TESTI NARRATIVI
Lontana da casa
Clara – Giugno 1943
Il treno correva veloce, o almeno così sembrava a Clara, disperata per il fatto che ogni metro la allontanava sempre di più dalla sua casa, dai suoi amici, dalla sua città. Aveva sorriso incredula quando, appena una settimana prima, Guido, il suo migliore amico, aveva previsto un suo viaggio in treno e invece eccola lì seduta in una carrozza stracolma di gente, diretta in un posto che non conosceva, tra parenti che quasi non conosceva. Ricordava ancora il modo in cui i suoi genitori le avevano comunicato la decisione presa. Aveva cominciato suo padre: – I tuoi nonni sono molto preoccupati per te e per la mamma perché Napoli è una grande città. E in città, si sa, la vita è molto più pericolosa. Noi poi, che
28 I testi narrativi
I PERSONAGGI • I LUOGHI • I FATTI Tracce di memoria
abitiamo tra la caserma e il porto, corriamo ancora più rischi. Sai benissimo anche tu che ormai è sempre più probabile finire sotto un bombardamento. Ho pensato che è meglio trasferirsi in un posto più sicuro, anche perché la mamma è più pesante e non può certo correre su e giù ad ogni allarme. Un mio amico sta costruendo una baracca di legno nel rifugio antiaereo, quello sotto la grotta. Già altre famiglie si sono trasferite lì, così la mamma non sarà sola quando io sono in bottega e potrà rimanere lì almeno fino a che non nasce tuo fratello.
Clara si era sentita eccitata per il cambiamento: vivere in una capanna, sotto una grotta... la cosa diventava interessante... Ma subito le parole avevano raffreddato il suo entusiasmo: – Capisci, Clara, che in questa situazione non è opportuno che tu rimanga qui. I nonni si sono offerti di ospitarti per l’estate e hanno mandato lo zio Bruno a prenderti. Vedrai che ti divertirai: è bello stare in campagna, potrai giocare con i tuoi cugini e dimenticare per un po’ gli allarmi e le incursioni aeree. A nulla erano valsi pianti e proteste; i suoi genitori erano stati irremovibili. Con suo zio non aveva scambiato molte parole durante quella prima parte del viaggio, ma doveva riconoscere che era stato bravo a procurarle quel posto vicino al finestrino. La carrozza era piena all’inverosimile di persone, bagagli e masserizie. Per distrarsi Clara si mise a guardare fuori dal finestrino.
Leda Luise, 1943-1945 Ragazzi in guerra, Tredieci
SCOPRO
➜ Nel testo è presente un flashback di cui è segnato solo l’inizio. Finisci di segnalarlo a lato del testo.
➜ Indica con una se le seguenti affermazioni si riferiscono al presente della narrazione (P) o al flashback (F).
● I genitori di Clara sono preoccupati per i bombardamenti. P F
● Clara è disperata perché si sta allontanando da casa.
P F
● Per distrarsi, Clara guarda fuori dal finestrino. P F
● I nonni si sono offerti di ospitare Clara per l’estate. P F
● Clara fa il viaggio in treno con lo zio. P F
COMPRENDO
le parole
➜ Cancella i termini che non sono sinonimi delle parole tratte dal testo. incredula: diffidente/che non crede/ fiduciosa/sospettosa. masserizie: mobili/macerie/arredi/ suppellettili.
le informazioni nascoste ➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le informazioni che ti fanno capire che: la mamma di Clara aspetta un bambino; la storia si svolge durante la guerra.
29 I TESTI NARRATIVI
SCOPRO
➜ Scrivi sui puntini nella pagina seguente se si tratta di una sequenza narrativa, descrittiva, dialogica o riflessiva/emotiva.
LE SEQUENZE
Come hai già studiato, le sequenze di un racconto sono come le scene di un film: cambiano quando succede qualcosa di nuovo. Le sequenze si possono distinguere in:
• narrative, quando raccontano fatti;
• descrittive, se descrivono le caratteristiche di luoghi, personaggi, ambienti ecc.;
• dialogiche, quando riportano i dialoghi tra i personaggi;
• riflessive ed emotive, se contengono opinioni, riflessioni ed emozioni dei personaggi o di chi scrive.
Il libraio sotterraneo
Sequenza narrativa
La prima cosa che vedo uscendo di casa, proprio all’angolo di fronte, dall’altra parte della strada, è il negozio del signor Cartesio, una cartoleria.
Sequenza riflessiva
Sequenza narrativa Sequenza descrittiva
Io non ho ancora capito se il signor Cartesio ha aperto una cartoleria perché ha quel nome o se il nome gli è venuto dal fatto che ha sempre lavorato con la carta.
In realtà i Cartesio sono tre, padre, figlio e figlio del figlio. Entro dunque in cartoleria e trovo il più giovane dei Cartesio dietro al bancone.
Il più giovane dei Cartesio deve avere più o meno l’età di mio padre.
Il Cartesio di mezzo perciò potrebbe essere mio nonno. Il Cartesio vecchio deve avere circa l’età di Giulio Cesare se fosse ancora vivo... però di tutti e tre è il più simpatico.
Io lo chiamo “il libraio sotterraneo” perché praticamente vive nel seminterrato della cartoleria.
Sequenza narrativa
Sequenza dialogica
Sono passato oltre e a due scalini alla volta ho raggiunto il seminterrato.
Ho trovato il libraio sotterraneo fermo in piedi.
– Buon giorno signor Cartesio – ho detto.
30 I testi narrativi LE SEQUENZE
L’ho detto forte perché il signor Cartesio sembrava davvero incantato e non ero sicuro che mi sentisse, tanto più che è anche un po’ sordo. Mi ha risposto subito. Meno male: era sveglio.
– Buon giorno Nicolò – ha detto senza spostarsi. – Vedi lassù – ha aggiunto subito dopo, – quel volume con la costa azzurra, senza scritte... diavolo! Non ho idea di che cosa possa essere. L’unica cosa è andare a prenderlo!
Per raggiungere gli scaffali alti c’è una scala a pioli agganciata a una rotaia che corre tutto intorno al soffitto. E bisogna dire che il soffitto del seminterrato è piuttosto alto: insomma, arrivarci non è uno scherzo.
Infatti non avevo mai visto il signor Cartesio salire fino in cima alla scala. È così vecchio e tremolante certe volte, che non potevo nemmeno immaginarmelo che si arrampicava fin lassù.
– Ecco qua – mi ha gridato, come se lui fosse all’undicesimo piano e io in cantina. – Riesci a prenderlo al volo?
Ma nemmeno ho fatto in tempo a rispondere che è successo tutto. Ho visto che lentamente, molto lentamente, il signor Cartesio cadeva all’indietro, come se avesse perso la presa sulla scala, e ho visto il libro che scivolava fuori dal ripiano, si apriva sulla testa del signor Cartesio e tutte le pagine si sparpagliavano in aria, come una nevicata.
Quando poi le pagine hanno finito di cadere e si sono sparse sul pavimento, mi sono guardato intorno e il signor Cartesio era sparito, e sul pavimento dove mi aspettavo di vedere lungo disteso il vecchio libraio con la testa rotta c’era soltanto un mare di fogli bianchi. Il grosso libro azzurro era un libro senza parole, pieno di pagine vuote.
E le sorprese non erano finite.
Sequenza Sequenza Sequenza Sequenza Sequenza Sequenza Sequenza Sequenza 31 I TESTI NARRATIVI
Guido Quarzo, Il libraio sotterraneo, Salani, Milano 2008
LE SEQUENZE
DESCRITTIVE
Le descrizioni nei testi narrativi vengono inserite per permettere a chi legge di immaginare i luoghi, i personaggi o le vicende narrate.
Le descrizioni possono essere inserite come frasi brevi all’interno della narrazione oppure come vere e proprie sequenze che la interrompono
Lettrici appassionate
C’erano due bambine, Paola e Giulia, grandissime amiche, grandissime assaggiatrici di cioccolata, grandissime lettrici.
Molto spesso Giulia e Paola andavano nella biblioteca di via delle Caravelle, e tuffavano i nasi, le lentiggini, gli occhi, la testa intera (Paola era bionda, Giulia era bruna) dentro i libri di avventura: e non li rialzavano finché le storie non erano finite, oppure perché era tardi e la biblioteca doveva chiudere.
Frequentavano scuole diverse, con orari diversi. Così, di solito, Paola ci andava il martedì e il giovedì, Giulia il lunedì e il mercoledì.
Ma il venerdì andavano insieme, e leggevano nel caldo silenzio della biblioteca, profumato di carta fresca e di carta antica, di legno e di colla e anche un po’ di verbena. Perché profumava di verbena, la biblioteca?
SCOPRO
➜ Nel testo sono state evidenziate alcune frasi brevi e una sequenza descrittiva. Continua tu a segnalare le altre descrizioni presenti nel testo.
32 I testi narrativi LE SEQUENZE DESCRITTIVE
Stare bene insieme
Perché la signora Luisa, la bibliotecaria, che aveva i capelli tra il biondo e il bruno, e gli occhi certamente verdi, usava il profumo alla verbena che si mescolava agli altri odori della biblioteca di via delle Caravelle.
Anche in fatto di lettura le due amiche avevano gusti uguali: i libri che piacevano a Giulia piacevano anche a Paola; quelli che non piacevano a Paola non piacevano nemmeno a Giulia.
Qualche volta le due bambine leggevano lo stesso libro, a giorni alterni, e poi il venerdì lo continuavano o finivano insieme.
Per la verità, il regolamento della biblioteca non avrebbe permesso che due lettori leggessero insieme lo stesso libro: ma la signora Luisa il venerdì chiudeva un occhio, perché Giulia e Paola erano le lettrici più fedeli della biblioteca, e perché vederle con le teste vicine e gli sguardi paralleli sulle righe del libro, era uno spettacolo delizioso.
Roberto Piumini, Un amore di libro, Salani, Milano 2007
COMPRENDO
le parole-legame
➜ Sottolinea le parolelegame corrette per completare le frasi.
● Giulia e Paola tuffavano i nasi, le lentiggini, gli occhi, la testa intera dentro i libri di avventura: e non li rialzavano perché/fino a quando le storie non erano finite.
● Il regolamento della biblioteca non avrebbe permesso che due lettori leggessero insieme lo stesso libro: infatti/ tuttavia la signora Luisa il venerdì chiudeva un occhio.
MI ESPRIMO
➜ Indica con una o più che cosa pensi dell’amicizia tra Paola e Giulia. Poi confronta la tua opinione con quella del resto della classe.
Si è amiche se ci si vede tutti i giorni.
Si può essere amiche anche se ci si trova solo ogni tanto.
Si è amiche quando si hanno delle passioni comuni.
Si è amiche se si detestano le stesse cose.
33 I TESTI NARRATIVI
A casa della signora Virginia
Cornelia richiuse la porta d’ingresso del suo appartamento, si diresse lentamente verso quello di Virginia e suonò il campanello. Dall’altra parte sentì il suono attutito di passi che si avvicinavano.
– Sì? – chiese Patel sbirciando fuori. – Oh! Cornelia-della-porta-accanto! – Notò che la ragazzina indossava il cappotto e gli stivali. – Eri fuori con questo tempo orribile?
Cornelia annuì con aria miserevole. – Che cosa ne dici di una tazza di tè per riscaldarti? – Cornelia annuì di nuovo e Patel la fece entrare. – Vieni con me.
Cornelia lo seguì scalza. Tutte le porte erano chiuse. Lunghe tende di velluto pendevano all’estremità opposta del corridoio, nascondendo il soggiorno.
– Cornelia è venuta a farci visita – annunciò Patel scostandole con fare cerimonioso.
Cornelia entrò in salotto e rimase a bocca aperta. Quella stanza doveva essere esotica almeno quanto il ritiro in Marocco di sua madre.
Prima di riuscire a trattenersi, Cornelia contò le palme. Otto, nove, dodici, quindici… venti in tutto! Ed erano piantate direttamente nel pavimento. Le fronde attenuavano la luce che veniva da fuori e proiettavano un disegno intricato di ombre sul pavimento (che, detto per inciso, non era di legno come quello dell’appartamento di Cornelia, ma di lastre di marmo bianco). Lanterne di vetro colorato dondolavano pigramente dai rami e di tanto in tanto, colpite dalla luce del sole, brillavano come rubini, smeraldi, zaffiri e diamanti.
34 I testi narrativi
LE SEQUENZE DESCRITTIVE
Testo facilitato e semplificato
In mezzo a questa foresta, sotto un tetto di fronde, c’era un letto marocchino dai fianchi alti e incurvati. I cuscini di seta che Cornelia ricordava formavano torri opulente sopra di esso ed erano sparpagliati a dozzine in tutta la stanza. Sotto il letto c’era il tappeto orientale più spesso e lussuoso che avesse mai visto.
Al centro di quel letto meraviglioso, c’era Virginia Somerset, profondamente immersa nella lettura di un libro. Indossava un abito lungo, fluttuante e le sue dita scintillavano di anelli. Aveva i capelli avvolti in una sciarpa dorata. Alzò gli occhi dal libro e sorrise quando vide Cornelia. Le sue guance diventarono come grosse mezzelune. Aveva l’aspetto di una principessa saggia e alla moda.
– Ti piace? – chiese la donna con entusiasmo. Cornelia annuì. – Gli operai hanno impiegato parecchie settimane per finire i lavori, ma sono contenta di come è venuta. Come modello ho usato il giardino di un palazzo in Marocco dove sono stata con le mie sorelle tanto tempo fa. – È la stanza più bella che io abbia mai visto – mormorò Cornelia.
Virginia annuì. – Beh, devi avere ancora un po’ di pazienza. Non è finita: voglio far costruire una fontana vera, al centro – disse. – Ma devono mettere i tubi nel pavimento per farla riempire d’acqua e ci vorrà un sacco di tempo. La fontana invece c’è già, naturalmente. E indicò un grosso oggetto di marmo in un angolo.
Lesley M.M. Blume, Cornelia e le strabilianti storie delle sorelle Somerset, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
SCOPRO
➜ Sottolinea le sequenze e le brevi frasi descrittive presenti nel testo.
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Indica con una o più le cose presenti nella stanza di Virginia. pavimento di legno tende di seta palme diamanti cuscini di seta fontana funzionante
35 I TESTI NARRATIVI
LE SEQUENZE DIALOGICHE
Chi scrive può narrare la storia anche attraverso le sequenze dialogiche, che comprendono i dialoghi tra i vari personaggi o i monologhi, cioè i discorsi che un personaggio rivolge a se stesso, oppure ad altri da cui non si aspetta una risposta. Nelle sequenze dialogiche i protagonisti e le protagoniste si esprimono direttamente e, così, danno spontaneità alla narrazione e coinvolgono chi legge come se fosse presente.
La sfida
– Tre su venti in Inglese!
La madre di Kamo sbatté il quaderno sulla tela cerata. – Sei soddisfatto?
– Ma ho preso diciotto in Storia!
– Potresti anche aver preso venticinque in Storia, questo non compenserebbe certo il tuo tre in Inglese!
L’Inglese era il principale motivo delle loro discussioni.
– Ma io forse ti chiedo perché ti hanno cacciata dall’Antibio-pool?
L’Antibio-pool, un rispettabile laboratorio farmaceutico, era l’ultimo posto in cui aveva lavorato sua madre. Aveva resistito dieci giorni.
– E pensare che tutti i ragazzi del mondo parlano Inglese. Tutti, a eccezione di mio figlio. Perché poi proprio mio figlio, perché?
– E pensare che tutte le mamme del mondo riescono a conservare il loro posto di lavoro per più di quindici giorni! Tutte, a eccezione di mia madre. Perché poi proprio mia madre, perché? La mamma amava le sfide, e il giorno in cui Kamo le rispose a quel modo, lei scoppiò in una risata: – Va bene, mascalzone: andrò subito a cercarmi un nuovo lavoro, lo troverò, lo conserverò e fra tre mesi sarà il tuo turno. Avrai tre mesi per imparare l’Inglese. Affare fatto?
Kamo aveva accettato la sfida senza esitazioni. Mi raccontò che non correva alcun rischio: – Con il suo caratterino non riuscirebbe neppure a conservare un lavoro come guardiano del faro: finirebbe per litigare con i gabbiani.
36 I testi narrativi LE SEQUENZE DIALOGICHE
SCOPRO
➜ Sottolinea con due colori diversi le frasi pronunciate dai due personaggi del racconto.
Tuttavia un mese passò. La mamma di Kamo aveva trovato lavoro come redattrice in un’associazione internazionale. – Sì, una roba che serve per gli scambi culturali, da quello che ho capito…
Talvolta rientrava a casa così tardi, che Kamo era costretto a fare la spesa e a cucinare. – Si porta persino il lavoro a casa, ti rendi conto?
Soprattutto mi rendevo conto del fatto che il mio amico Kamo stava per essere obbligato a studiare l’Inglese seriamente. Erano già trascorsi due mesi, e il suo viso si faceva sempre più scuro. – Ma tu pensa, lavora persino di domenica! Allo scoccare del terzo mese, nel momento in cui la mamma andò a dargli il bacio della buona notte, Kamo fu scosso da un tremito. – Sogni d’oro, mio caro, hai esattamente tre mesi per imparare l’Inglese!
– Mamma!
– Tre mesi, tesoro, non un minuto di più. Vedrai, ce la farai.
Daniel Pennac, KAMO, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO
le informazioni nascoste
➜ Sottolinea nel testo la frase che ti fa capire che il narratore della storia è un amico di Kamo.
LEGGO
➜ A gruppi di tre, dividetevi le parti dei personaggi e del narratore e leggete il testo a voce alta con la corretta intonazione: fate attenzione alla punteggiatura.
37 I TESTI NARRATIVI
Che colazione!
– Pieeeeeerluiiiigi!
La prima chiamata. Alla prima non valeva la pena di rispondere, tanto ne sarebbero arrivate altre. Pierluigi cominciò a contare mentalmente. Uno, due, tre… – Pieeeeeerluiiiigi! – Dodici secondi. Niente male: umore medio-alto. Quando era di cattivo umore, Madre non lasciava passare più di tre, quattro secondi tra la prima e la seconda chiamata.
– Sìììì? – rispose Pierluigi con voce assonnata. In realtà non era assonnato per niente, era sveglio da almeno mezz’ora. Ma aveva passato gli ultimi ventinove minuti a giocare col cellulare e, anche se la questione non era mai stata affrontata, l’istinto gli diceva che Padre e Madre non avrebbero approvato che lui giocasse con il cellulare appena sveglio. Perciò faceva finta di dormire.
– Sette e venti – annunciò Madre. – Vieni a fare colazione. – Arrivo – rispose Pierluigi, e rimase a letto. Uno, due, tre… – Pieeeeeerluiiiigi! – Cinquantotto secondi. Ottimo umore. – Cosa c’è di buono oggi? – domandò Pierluigi, comparendo in cucina. Come al solito, la carica sarcastica della domanda non fu colta dai genitori.
38 I testi narrativi LE SEQUENZE NARRATIVE, DESCRITTIVE E DIALOGICHE
– Ho trovato un tè matcha uji biologico di grado 1 – rispose Padre tutto serio. – Pare che sia di gran lunga il migliore.
– Buonissimo – confermò Madre. – E si sposa perfettamente con le gallette di farro e la confettura di alga spirulina. – Gallette di farro? Gnam gnam! – esclamò Pierluigi.
Padre e Madre sorrisero beati. Incredibile: pensavano davvero che quell’assemblaggio di segatura, cartone e colla potesse piacere a un essere umano? Le prime volte che a scuola gli era capitato di parlare con i compagni di quello che si mangiava a casa sua, Pierluigi aveva ingenuamente detto la verità; poi aveva imparato a glissare sull’argomento; ultimamente, a mentire. E così addentò sconsolato la sua terrificante galletta di farro.
Pierdomenico Baccalario e Luigi Spagnol, Book Rebels: la spiaggia dei lettori clandestini, Salani
SCOPRO
➜ Sottolinea nel testo con colori diversi le frasi pronunciate dai tre personaggi. Fai attenzione a non confondere i pensieri con i dialoghi.
➜ Indica con una se le frasi tratte dal testo sono narrative (N), descrittive (D) o fanno parte di un discorso diretto (DD).
● Pierluigi cominciò a contare mentalmente.
● Si sposa perfettamente con le gallette di farro e la confettura di alga spirulina.
● Pensavano davvero che quell’assemblaggio di segatura, cartone e colla potesse piacere a un essere umano?
● E così addentò sconsolato la sua terrificante galletta.
N D DD
N D DD
N D DD
N D DD
39 I TESTI NARRATIVI
LE SEQUENZE
RIFLESSIVE ED EMOTIVE
Le riflessioni e le emozioni nei testi narrativi permettono di capire meglio il carattere e le azioni dei personaggi o il punto di vista di chi scrive.
Spesso si presentano come domande o brevi osservazioni all’interno di altre frasi.
La passione per i dinosauri
Giacomo ha cinque anni, due sorelle, e desidera tanto un fratellino. Un giorno i genitori gli dicono che avrà un fratellino, che si chiamerà Giovanni e che sarà speciale. Per Giacomo speciale significa “supereroe”. Dopo che è nato, scopre che il fratellino è davvero speciale e che ha la sindrome di Down. Qualche anno dopo racconta la loro storia.
Ed eccolo qui. Nella nuova culla. Dalla coperta uscivano la testolina, in alto, e un piede, in basso – e fin qui ogni cosa era al suo posto – ma quella testolina e quel piede raccontavano una storia che avrei compreso un poco alla volta. Ero accanto a lui con il ghepardo che gli avevo comprato.
– Da dove arriva? – chiesi a mio padre, sussurrando. – In che senso da dove arriva? – Non è di questo pianeta. È evidente.
– Te l’avevamo detto, – disse lui, stringendomi la spalla con una mano così calda e ferma che con quella mano sulla spalla, giuro, sarei stato capace di andare ovunque nel mondo, affrontare qualunque cosa. – L’avevamo detto che era speciale. Iniziai a pedinarlo. Ero stramaledettamente affascinato dal mio fratello speciale e tentavo di capire in che cosa consistesse davvero la faccenda.
Gio’ intanto cresceva. A modo suo. Con i tempi suoi. E migliorava in un sacco di cose, tipo ad esempio afferrare gli oggetti. Fin lì persino stringere in mano il ciuccio o il biberon era un problema. Ma quando all’improvviso capì come funzionava ’sta cosa del pollice opponibile, insomma, che poteva essere usato per afferrare, ecco, allora qualsiasi oggetto divenne afferrabile, e quindi lanciabile.
Fra tutte le cose gettabili, la sua preferenza andava ai pupazzi –il ghepardo era diventato un ghepardo volante – ma di pupazzi in casa ne avevamo una decina, e visto che tra prenderne uno e lanciarlo Giovanni impiegava quanto?, dieci secondi?, una decina di pupazzi lo tenevano occupato per un paio di minuti. E non è che ci fossero poi molte altre cose che potevamo dargli da lanciare. Così, una sera, mentre mescolavo il formaggio nel purè di patate, dissi: – Abbiamo bisogno di altri pupazzi.
40 I testi narrativi LE SEQUENZE RIFLESSIVE ED EMOTIVE
Testo facilitato e semplificato
Ho fatto il conto che per tenerlo impegnato mezz’ora ne servono centottanta.
Chiara disse: – Se gliene regaliamo uno a testa ogni compleanno e ogni Natale fanno dieci all’anno. Per quando sarà maggiorenne avremo finito.
Papà stava portando il cucchiaio alla bocca e si congelò con la mano a mezz’aria. – Non è una cattiva idea…
– Regalargli pupazzi fin quando comincerà a farsi la barba? – No. Procurarne altri.
– Come?
– All’asilo abbiamo quintali di pupazzi vecchi, dentro dei sacchi.
– Grandioso! – esclamai. – Sommergiamolo di pupazzi!
E così avvenne. Qualche giorno dopo, papà scese dall’auto, aprì il bagagliaio e spalancando le braccia come per ricevere un applauso, indicò i sacchi, quasi si aspettasse di vedere i pupazzi saltare fuori uno alla volta.
Li portammo dentro e li accatastammo in cantina, vicino alle scatole di pannolini. C’era di tutto. Elefanti e conigli, mostriciattoli informi e delfini. Ma soprattutto: c’erano i dinosauri. I primi dinosauri. Adesso non c’è nulla, dalla profondità degli oceani a quella dello Spazio, che per Gio’ valga quanto un dinosauro. Ma quelli erano i primi, ed è probabile che la passione sia cominciata lì. Io ero triste perché il mio ghepardo era ormai confuso nel mucchio, ma me ne feci una ragione.
adatt. da Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri, Einaudi
SCOPRO
➜ Tieni conto delle frasi evidenziate nel testo e indica con una la risposta corretta.
● Da che cosa puoi capire lo stato d’animo dei personaggi? Dalle loro riflessioni e dalle loro domande. Dalla manifestazione fisica delle loro emozioni.
➜ Associa ai personaggi gli stati d’animo che provano: colora i cartellini con i colori corrispondenti. Attenzione agli intrusi.
Giacomo
allegria vergogna papà Chiara
stupore soddisfazione sicurezza
affetto preoccupazione perplessità
41 I TESTI NARRATIVI
SCOPRO
➜ Sottolinea nel testo con due colori diversi le parole che ti fanno capire le emozioni e le riflessioni della mamma e delle bambine.
Andra e Tati
– Siete pronte? – chiese la mamma, finendo di abbottonare il cappotto di Andra, rosso, uguale a quello che indossava Tati, che Mira aveva cucito l’anno precedente.
– Pronta! – esclamò Andra mettendosi il cappello.
– Dove andiamo? – chiese Tati mentre uscivano.
– A fare la spesa – rispose Mira, prendendo lei e sua sorella per mano.
Era la risposta migliore. Quando si andava a fare la spesa spesso si rimediavano regali o caramelle.
Per arrivare al panificio c’era poca strada, eppure avrebbero voluto che non finisse mai.
Andra faceva le nuvolette, soffiando nell’aria fredda. Cosa c’era di più bello? Tra poco sarebbero arrivate al caldo e avrebbero respirato il profumo del pane.
Quando arrivarono al negozio, Mira invece di entrare si fermò improvvisamente alla porta dove era attaccato un cartello bianco con una grande scritta nera.
Né Andra né Tati sapevano leggere, ma non doveva essere una bella cosa, a giudicare dalla faccia della mamma.
42 I testi narrativi
LE SEQUENZE RIFLESSIVE ED EMOTIVE
Testo facilitato e semplificato
VIETATO L’INGRESSO AGLI EBREI
Tracce di memoria
Fu come se si fosse trasformata di colpo in un pupazzo di neve. Immobile. Lo sguardo fisso su quelle poche parole scritte. Non doveva volerci molto a leggerle, eppure Mira sembrava non finire mai.
– Entriamo? – chiese timidamente Andra.
– È chiuso? – suggerì Tati per spiegarsi quella stranezza. Proprio in quel momento, una signora dietro di loro diede un colpetto di tosse, le superò ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle senza guardarle. La mamma le tirò via, verso la salumeria. Anche lì, sulla porta, c’era un foglio appeso e anche lì davanti Mira si fermò a leggere a lungo, come se non capisse il significato di quello che c’era scritto. Le bambine non avevano mai visto un’espressione del genere sul suo viso.
Poi il tram passò sferragliando, la mamma s’incamminò a lunghi passi sulla via del rientro. – Torniamo a casa senza la spesa? – domandò Andra stupita. – Sì, torniamo a casa – rispose Mira, stringendo forte le mani delle bambine come se il vento potesse portargliele via.
MI ESPRIMO
➜ Questo brano racconta una delle situazioni in cui potevano trovarsi gli ebrei in Italia a partire dal 1938, quando entrarono in vigore le leggi razziali contro di loro. In classe, leggete alcuni dei divieti previsti da queste leggi e confrontatevi su come modificarono la vita quotidiana.
Gli ebrei non possono: possedere una radio; salire sui mezzi pubblici; entrare in tutti i negozi; lavorare negli uffici pubblici; studiare alla scuola pubblica; insegnare nella scuola pubblica.
43 I TESTI NARRATIVI
Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro, La stella di Andra e Tati, De Agostini
Gli ingredienti del RACCONTO
STORICO
Il racconto storico è un testo narrativo che racconta fatti e avvenimenti, inventati da chi scrive, ma ambientati in luoghi reali e in una precisa epoca storica.
Leggendo questi racconti, quindi, si possono ricavare informazioni e conoscenze su come si viveva nel passato o su fatti realmente accaduti, non attraverso lo studio, ma facendosi trasportare dalla storia narrata.
TEMPO
I fatti sono ambientati in una precisa epoca storica (al tempo della civiltà greca, degli Etruschi, dei Romani) che chi scrive cerca di ricostruire in modo scrupoloso e ben riconoscibile.
Il racconto si sviluppa di solito in un arco di tempo definito: ore, giorni o anni.
LUOGHI
L’ambientazione, basata su informazioni attentamente documentate, permette a chi legge di immergersi nel momento storico in cui si svolge la vicenda.
PERSONAGGI
Possono essere persone comuni, inventate da chi scrive, che talvolta interagiscono con personaggi storici realmente esistiti.
FATTI
Nella storia creata da chi scrive si intrecciano, spesso, fatti inventati e vicende storiche reali.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 9-12
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➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto storico contenuti in questo testo.
In onore di Asclepio
Mi chiamo Ippocrate. Sono nato a Kefalos, la capitale di Cos, nel primo anno dell’ottantaquattresima Olimpiade (460 a.C.). Siamo molto sportivi noi Greci. Essere un atleta sarebbe un onore, ma mio padre ha altri progetti. Mio padre è medico. Appartengo alla famiglia degli Asclepiadi, ovvero dei discendenti di Asclepio, dio della medicina. Le statue ritraggono questo mio antenato con un bastone attorno al quale si attorciglia un serpente. Detto tra noi, non penso che fosse veramente un dio. Invece mio padre insiste. Oggi, ho dovuto accompagnare il mio papà e i miei zii fino al tempietto dedicato al nostro antenato. In processione abbiamo sostituito il bastone della statua del dio Asclepio con uno nuovo. Questa cerimonia si ripete ogni anno. Comincia al tramonto e si tiene quando c’è luna piena. La festa dura fino a notte inoltrata. Tutti portano doni al dio Asclepio: tortine al miele o allo yogurt, formaggi di capra, vini resinati, succhi di uva e di melograno. Solo una parte delle offerte viene bruciata sul fuoco sacro. Il resto lo mangia la mia famiglia. E sono tutte cose buone. In occasione della festa viene aperta la fossa dei serpenti. Fanno una certa impressione, ma mio padre toglierà loro il veleno.
Luca Novelli, Ippocrate medico in prima linea, Editoriale Scienza
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Quando si svolge la vicenda?
In un anno precisato. Al tempo della civiltà romana. Al tempo della civiltà greca.
● In quale tipo di luogo avvengono i fatti? Fantastico. Realmente esistito. Inventato dall’autore.
● Chi sono i personaggi del racconto? Dèi. Statue parlanti. Persone comuni.
● I fatti: sono certamente accaduti. possono essere accaduti. sono fantastici.
Testo facilitato e semplificato
45
GLI INGREDIENTI IL RACCONTO STORICO
APPROFONDIMENTO Il
Il
racconto storico
racconto storico
SCOPRO
➜ Sottolinea le parole corrette per completare le frasi.
● La vicenda si svolge in un luogo reale/ immaginario, in un tempo indefinito/ definito e in una precisa/sconosciuta epoca storica.
● I personaggi sono inventati dall’autore/ realmente esistiti e vivono vicende storiche inventate/ reali.
Il salto del toro
Cnosso, 1500 a.C.
Nei primi giorni a Cnosso, il vecchio Axos e Maia si diedero da fare per preparare i pigmenti e gli strumenti necessari per la pittura. L’artista, nel pieno dell’attività, non lesinava gli insegnamenti alla nipote.
– Vedi – spiegava triturando in un mortaio dei frammenti carbonizzati di ossa di animali, – in questo modo si ricava il nero intenso che piace al nostro popolo.
Oppure, mentre sfregava un minerale rossastro: – Questo che sto grattando è ferro: viene estratto in alcune zone dell’isola; da esso si ricavano varie tinte, fra cui l’ocra che usiamo per dipingere i corpi maschili.
Nel corso delle passeggiate attraverso gli ambienti del santuario già dipinti, Maia apprese che le figure maschili dovevano essere rappresentate in ocra rossa, quelle femminili in bianco, oppure che gli occhi, benché i visi fossero colti di profilo, dovevano presentarsi sempre di facciata e privi di rughe. – Non perché non esistano in natura, ma perché con la nostra arte dobbiamo puntare all’eternità – fu la spiegazione di Axos.
Un pomeriggio Axos e Maia sbucarono in un cortile secondario, nella parte orientale del santuario. – Ehi, guarda là in fondo! – esclamò il vecchio. Un gruppetto di ragazzi e ragazze, quattro in tutto, si allenava attorno a un fantoccio di legno e pelli animali.
46 I testi narrativi GLI INGREDIENTI
Due corna svettanti verso l’alto rendevano riconoscibile la bestia: si trattava di un toro.
– Osserva bene che cosa fanno – disse il vecchio quando furono abbastanza vicini, – la taurocatapsia è forse il rito più antico della nostra civiltà.
Mentre le due ragazze danzavano, a una ventina di passi di distanza, il primo dei due atleti si lanciò contro la bestia, spiccò un salto, afferrò il fantoccio per le corna e con una capriola si librò nell’aria, sfiorando la schiena del finto animale e atterrando sulle punte dei piedi dall’altra parte. Il secondo lo imitò poco dopo.
– Ma è Filolao! – esclamò Maia. Il nonno lo guardò sorpreso. – Lo conosci?
– Ehm, sì. L’ho conosciuto il giorno del nostro arrivo – confessò la bambina. Quindi lanciò un grido al ragazzo. – Ehi, Filolao! Il ragazzo si voltò appena, ma ciò fu sufficiente a sbilanciarlo. La sua piroetta risultò meno aggraziata di quella del suo predecessore, e l’atleta atterrò male perdendo l’equilibrio e sbattendo il sedere.
Il ragazzo la guardò storto.
– Coraggio, Filolao, non è la prima volta che accade – sorrise l’altro ragazzo.
– In realtà non mi sono fatto male – disse Filolao rimettendosi in piedi. – È vero, ogni tanto ci capita di sbagliare. Ci alleniamo per la prossima primavera. – Allora saremo lieti di ammirarvi – rispose Axos.
Michele
Testo facilitato e semplificato
Santuliana, L’isola del labirinto, Raffaello
COMPRENDO
le parole pigmenti: sostanze che colorano. fantoccio: pupazzo. taurocatapsia: rito che prevede l’esecuzione di una capriola saltando sul dorso di un toro sacro (rappresentato nell’affresco in alto).
le informazioni nascoste ➜ Sottolinea nel testo in rosso le informazioni riferite alle tecniche di pittura del santuario di Cnosso e in blu quelle riferite al rito del salto del toro.
47 IL RACCONTO STORICO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● I personaggi sono: fantastici. persone comuni inventate dall’autore. persone comuni sicuramente vissute.
La corsa del fuoco
Quel pomeriggio Dara raccoglieva ghiande sotto la quercia più grande del bosco, quando l’albero improvvisamente si mise a parlare.
– Ehi piccola Dara, stai rubando tutte le mie ghiande!
La bambina si spaventò così tanto a quella voce, che cadde a sedere per terra. Le ghiande raccolte le sfuggirono di mano e si sparpagliarono dappertutto.
La piccola strillò: – Ahhh! Scusami, albero, io non sapevo che… Poi una risata piovve dall’alto della quercia e Dara trovò il coraggio di alzare lo sguardo verso la chioma della pianta. Lassù, fra i rami, c’era una macchia bianca: era la veste di un uomo.
– Druido Terios, mi hai spaventata! Credevo che fosse stata la quercia a parlare.
Terios il druido, un serio sacerdote del popolo dei Celti, ricominciò a ridere di gusto. – No, bambina mia, gli alberi non parlano, ma questa quercia forse potrebbe anche farlo: è un albero sacro. Tutto questo bosco è sacro...
Dara guardò perplessa in terra. – Anche le ghiande sono sacre?
Terios il druido rise ancora una volta, poi scese a terra. – Certo, anche le ghiande. In tutto ciò che vive, uomini, piante, animali c’è una scintilla di vita. Per questo ogni essere vivente è sacro! E gli alberi sono le piante più sacre di tutti, perché stanno tra la terra e il cielo, fra noi e il mondo degli dèi. Non è una meraviglia questo bosco sacro?
La bambina riconobbe che il bosco era un posto bellissimo. Poi, sacre o no, si rimise a raccogliere le ghiande. Erano per i maiali della sua famiglia. Ma Terios il druido quel giorno non pareva volerla lasciare lavorare in pace. – Ascolta, Dara – disse a un tratto, – torna con me al villaggio: fra poco ci sarà la corsa del fuoco. Non te la vorrai perdere?!
La piccola aveva solo otto anni, ma di corse nel fuoco se ne ricordava già almeno tre. Era uno spettacolo incredibile e non voleva certo mancare. Così mise le ghiande raccolte in un panno quadrato che, una volta unite le quattro punte,
48
I testi narrativi I PERSONAGGI
SCOPRO
diventò un comodo sacchetto. Con quello in spalla, Dara trotterellò dietro al druido verso il villaggio.
Qui c’era grande agitazione: tutti gli allevatori spingevano le loro mandrie verso un’ampia radura priva di alberi, dove erano state allestite due cataste di legna. Quando tutti furono pronti, Terios accese i falò e le mandrie furono spinte dagli uomini a passarci in mezzo. Le mucche e i buoi, spaventati dal fuoco, trottavano muggendo in mezzo al fumo.
La gente del villaggio assisteva alla scena assiepata ai margini della radura. In prima fila, Dara guardava affascinata quello straordinario spettacolo.
– Il fuoco purifica le nostre bestie, – disse il vecchio sacerdote. Poi si allontanò.
La processione delle mandrie attraverso i falò durò quasi un’ora perché quella di Terios era una tribù ricca. Poi, quando gli animali furono terminati, toccò agli uomini. Sui falò, quando la legna non fu altro che brace, cominciarono a saltare i ragazzi e anche le ragazze, mentre gli altri membri della tribù danzavano attorno in cerchio. Il rito serviva a invocare un abbondante raccolto, un anno fortunato, ma anche dimostrare l’abilità e il coraggio di ragazzi e ragazze. Dara guardava quei giovani senza paura e non vedeva l’ora di diventare grande abbastanza da poter anche lei saltare sul fuoco. Era sicura che i suoi sarebbero stati i salti più alti e più lunghi.
COMPRENDO
le parole
➜ Scrivi le parole del testo che hanno un significato simile a quelle tra parentesi.
● Con quello in spalla, Dara (sgambettò) dietro al druido verso il villaggio.
● La gente del villaggio assisteva alla scena (accalcata) ai margini della radura.
● La (sfilata) delle mandrie attraverso i falò durò quasi un’ora perché quella di Terios era una tribù ricca.
● Il (cerimonia) serviva a invocare un abbondante raccolto.
49 IL RACCONTO STORICO
Stefano Bordiglioni, Storie d’Italia, prima dell’Italia, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO
le parole sortita: uscita. latinizzare: adattare alla civiltà e cultura latine. bifronte: che ha due facce.
Un’amicizia segreta
Dintorni di Veio, circa 468 a.C. Alla fine di quel giorno di primavera i ragazzi, dopo aver aiutato il nonno a rigovernare, cominciarono a fingere una grande stanchezza. Una scusa per andare nella loro stanza nell’attesa della sortita notturna che aveva un obiettivo: incontrare le amiche romane!
Era il loro grande segreto, che se fosse stato risaputo dal nonno, li avrebbe messi nei guai. Il nonno, infatti, si fidava dei Romani ancor meno che dei Greci. – E pensare che si vantano tanto e hanno avuto bisogno di avere re etruschi! Persino dei nostri dèi si sono impossessati!
La loro locanda si trovava proprio sul confine marcato dopo gli ultimi accordi con la vicina Roma. Dall’alto delle colline che delimitavano il territorio, si potevano vedere le fattorie dei coloni romani, mandati non solo per coltivare la terra e allevare i cavalli, ma anche per latinizzare la zona e per tenere d’occhio i movimenti dei vicini.
Da qualche tempo lungo i confini succedevano dei fatti inspiegabili.
I cippi di pietra con l’immagine bifronte del dio Giano, che gli Etruschi chiamavano Culsans, messi sul limitare dei due territori, cambiavano misteriosamente di posto e sempre a favore dei Romani. Fatti molto gravi poiché i confini erano sacri e gli Etruschi, pur nella loro grande tolleranza, erano inquieti e offesi vedendo come le loro terre si andavano sempre riducendo.
50 I testi narrativi
LE INFORMAZIONI DATE E NASCOSTE
Testo facilitato e semplificato
I coloni romani affermavano di non saper niente di questi spostamenti.
– Vogliono prenderci non solo le nostre terre – diceva il nonno, – ma anche le nostre preziose miniere. E tutta questa brutta gente che si vede in giro!
I rapporti perciò erano tesi e i mercanti latini che passavano i confini diretti alle città del nord per commerciare erano guardati con sospetto.
– Vengono per spiare e riferire a Roma i fatti nostri – asseriva il nonno.
Figuriamoci se i suoi nipoti gli avessero raccontato di avere delle amiche romane!
adatt. da Anna Maria Breccia Cipolat, Misteri alla locanda etrusca, Tredieci
COMPRENDO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● A quale antica civiltà appartenevano i ragazzi e il nonno? Romana. Etrusca. Greca.
● Gli Etruschi erano preoccupati rispetto ai loro confini, perché: sospettavano che i Romani spostassero i cippi per impossessarsi del territorio.
i coloni romani nel lavorare la terra non rispettavano la sacralità dei confini.
i Romani si erano impossessati del culto del dio Giano.
● I ragazzi etruschi dovevano tenere segreta la loro amicizia perché: maschi e femmine non potevano parlare fra loro. il nonno non si fidava dei Romani. le ragazze abitavano lontano.
51 IL RACCONTO STORICO
L’inaugurazione
Roma, 80 d.C.
Il carro continuava a sobbalzare e Lucius cercava di assecondare il movimento oscillando sulla scomodissima panca di legno. Non ce la faceva più. Anche gli altri viaggiatori erano stremati. Suo padre aveva smesso di parlare da giorni. Lucius stava per cacciare uno strillo, quando all’improvviso il carro si fermò. Erano arrivati.
Sentì un brivido di eccitazione salirgli lungo il corpo e Tiberius, suo cugino, per una volta stava zitto. Il ragazzo rimase stupito: non aveva mai visto una simile frenesia, sembravano tante formiche. Si trovava di fronte una moltitudine di uomini che correva, dietro di loro si apriva una ragnatela di stradine e vicoli, e sopra le loro teste svettavano palazzoni di cinque o sei piani, intonacati di bianco, con tegole rosse di terracotta.
– Ma si può sapere dove siamo? – mormorò il ragazzo.
– Siamo a una delle porte della città – si intromise Tiberius.
– Non lo sai che i carri a Roma di giorno non possono circolare?
Lucius sospirò, si chiedeva come si sarebbe districato in quel caos, quando vide un uomo dirigersi verso di loro. Aveva i capelli corti e indossava un’elegante toga bianca bordata di rosso: era la toga praetexta di un senatore dell’impero.
– Severus! – gridò l’uomo. Il padre di Lucius si voltò di scatto. – Atticus!
– I due si abbracciarono con grandi sorrisi e pacche sulle spalle. Lucius capì che era un vecchio amico di suo padre. I due si scambiarono altri convenevoli, poi il senatore si voltò. – E questi giovani uomini chi sono? – disse con una strizzatina d’occhio.
– Questo è mio figlio Lucius, e questo è mio nipote Tiberius. L’uomo politico si avvicinò ai ragazzi: – Mmmm… quanti anni ?
52 I testi narrativi
I FATTI
Testo facilitato e semplificato
– Undici! – risposero in coro.
Rivolgendosi a Lucius l’uomo chiese: – Dimmi un po’, ragazzo, quale meraviglia della grande e potente Roma ti ha spinto a questo lungo viaggio?
– I gladiatori!
Il padre di Lucius e il suo vecchio amico scoppiarono in una fragorosa risata.
– Come puoi immaginare, non sono riuscito a lasciarlo a casa – disse Severus.
– Certo, è comprensibile. Non è l’unico a essere così eccitato. Tutta la città è in fermento, nel Foro e in Senato non si parla d’altro. I festeggiamenti dureranno cento giorni. Sono arrivate migliaia di bestie feroci da ogni angolo dell’impero e centinaia di gladiatori pronti a dar battaglia. Quello era il motivo del loro viaggio: l’inaugurazione dell’anfiteatro Flavio, il più grande che il mondo avesse mai visto.
SCOPRO
➜ Indica con una se i seguenti fatti sono storici (S) o inventati da chi scrive (I).
● Atticus e Severus sono amici. S I
● I senatori portano la toga praetexta S I
● Lucius e Tiberius vanno all’inaugurazione dell’anfiteatro. S I
● Nell’80 d.C. viene inaugurato l’anfiteatro Flavio. S I
● Di giorno i carri non possono circolare a Roma. S I
● I gladiatori combattono nell’anfiteatro. S I
Igor De Amicis e Paola Luciani, I gladiatori a Roma, Edizioni EL
53 IL RACCONTO STORICO
Gli ingredienti del RACCONTO
GIALLO
Il racconto giallo è un testo narrativo incentrato su un caso da risolvere. Ha lo scopo di appassionare e coinvolgere chi legge nelle indagini per la soluzione del caso.
In questo tipo di testo vengono spesso utilizzate parole ed espressioni tipiche del lavoro investigativo e dell’ambiente dei tribunali.
TEMPO
Di solito è definito e preciso. Spesso indicazioni orarie precise possono essere utili alla risoluzione del caso.
LUOGHI
Sono reali, di solito ben delimitati e spesso al chiuso, in modo che il o la detective possa trovare degli indizi utili a risolvere il caso.
PERSONAGGI
Chi indaga per risolvere il caso può essere la polizia, un o una detective o una persona comune che si occupa delle indagini. Gli altri personaggi svolgono i ruoli di vittima, colpevole, testimoni, aiutanti e persone più o meno insospettabili.
FATTI
Iniziano sempre da un crimine: un rapimento, una rapina, un furto, un assassinio...
Spesso la narrazione parte dagli ultimi eventi e si sviluppa a ritroso per ricostruire attraverso le indagini ciò che ha causato il crimine.
Chi investiga raccoglie gli indizi, cioè le informazioni utili per scoprire il o la colpevole, e attraverso questi deduce quale sia stato il movente, cioè il motivo, del crimine.
La vicenda si conclude con la soluzione del caso.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 25-28
54
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto giallo contenuti in questo testo.
L’eredità
– Una coppa alla frutta, per favore – disse l’ispettore Bracco alla cameriera. L’avvocato Fred Furbi aveva invitato l’infallibile detective e il figlio Junior a mangiare un gelato. Fred aveva ordinato un affogato al cioccolato e Junior un “treno merci”, ovvero due banana split trainate da una locomotiva colorata.
– Quella locomotiva mi fa venire in mente un pezzo grosso nelle ferrovie, morto di recente. Era figlio unico, scapolo e senza figli: un tipo piuttosto solitario. Abbiamo dovuto cercare il suo parente più prossimo – disse Fred.
– Avete trovato qualcuno? – domandò Junior afferrando il cucchiaino.
– Sono stati loro a trovare noi – rispose Fred Furbi. – Il che non mi sorprende, considerata l’eredità. Ho ristretto la cerchia a due persone. Gli altri sono chiaramente degli impostori.
– Chi sono queste due persone?
– Una nipote e una cugina. Sono le uniche che non hanno qualche precedente per frode. Devo ancora andare a interrogarle, però. Vorresti accompagnarmi? – chiese all’ispettore.
– Volentieri, mi sembra una faccenda interessante – rispose Bracco. – Non perdiamo tempo: cominciamo dalla cugina. Perché l’ispettore Bracco vuole parlare subito con la cugina? adatt. da Jim Suckach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● L’indagine dura: qualche giorno. pochi minuti.
● Dove si svolge la vicenda?
In un commissariato. In una gelateria.
● Quale crimine è stato commesso?
Una truffa. Una rapina.
➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo i seguenti personaggi.
L’investigatore L’avvocato
Chi commette la truffa
➜ Sottolinea in rosso nel testo l’indizio che fa scoprire la colpevole. Poi confronta la tua scelta con la soluzione scritta q i .
Bracco ha capito che non poteva avere una nipote (che è una truffatrice) e, quindi, la cugina può essere l’erede legittima.
Visto che il defunto era figlio unico, scapolo e senza figli, l’ispettore
SOLUZIONE
55 GLI INGREDIENTI IL RACCONTO GIALLO
Testo facilitato e semplificato APPROFONDIMENTO Il racconto giallo Il racconto giallo
COMPRENDO
le parole deduzioni: ragionamenti che portano a conclusioni da alcune premesse o indizi.
feltro: tipo di stoffa. In questo caso, indica un cappello di feltro.
Indizi su un cappello
Natale era trascorso da due giorni quando andai a far visita al mio amico Sherlock Holmes. Lo trovai che oziava sul divano. Accanto c’erano un cappello di feltro appeso alla spalliera e un paio di pinzette e una lente di ingrandimento che, pensai, dovevano esser state usate per esaminare a fondo il cappello in questione.
– Suppongo che quel vecchio cappello sia collegato a qualche delitto. Sapete a chi appartiene? – chiesi.
– Solo poche deduzioni, Watson.
– Via, Holmes, che cosa si può tirar fuori da un vecchio feltro?
– Ecco qua la lente di ingrandimento. Che cosa riuscite ad acquisire sulla personalità dell’uomo che ha usato il cappello?
– Io non vedo niente di speciale.
– Al contrario, Watson, ci si può leggere una quantità di cose. – Allora per favore Holmes, ditemi che cosa ci vedete in questo banale copricapo.
– Offre diverse deduzioni. Per esempio, il proprietario deve essere un uomo di grande intelligenza che, fino a tre anni fa, era in buone condizioni finanziarie. Poi credo che abbia subìto un rovescio di fortuna. È di mezza età e ha capelli brizzolati appena tagliati. Ah, di sicuro ha una casa priva di impianto a gas.
– Come avete dedotto che ha un alto quoziente di intelligenza?
56
I testi narrativi
I FATTI
Testo facilitato e semplificato
In risposta Holmes indossò il cappello, che gli scese fino al naso.
– Con un cervello così grosso non può non essere intelligente!
– E come spiegate il tracollo finanziario?
– Questo cappello è vecchio di almeno tre anni, quando la moda lanciò le tese piatte come questa. Ed è di ottima qualità, con il nastro di seta e la splendida fodera. Se lo sconosciuto tre anni fa poteva permettersi un cappello tanto costoso e non ne ha più comprati altri, deve aver perso molti soldi.
– Un ragionamento plausibile, sì.
– Basta osservare la fodera per dedurre che è di mezza età e che ha i capelli brizzolati tagliati da poco. La lente rivela molti peluzzi tagliati dalle forbici del barbiere.
– Un’ultima domanda: come sapete che non ha un impianto a gas?
– Una sgocciolatura di cera, due anche, possono essere un caso. Ma se ne trovo cinque, allora non c’è dubbio: il nostro uomo usa la candela, salendo in camera sua, la sera, probabilmente con il cappello in una mano e la candela sgocciolante nell’altra.
– Molto ingegnoso! – ammisi ridendo.
adatt. da Arthur Conan Doyle, Le avventure di Sherlock Holmes, 2009, pubblicato da Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Rizzoli
SCOPRO
➜ Sottolinea nel testo gli indizi che hanno permesso a Sherlock di dedurre le informazioni sul proprietario del cappello.
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Indica con una o più le informazioni che Sherlock ha dedotto sul proprietario osservando il suo cappello.
È un uomo di mezza età.
Ha i capelli corti e tinti di biondo.
Ha i capelli brizzolati e li ha appena tagliati.
In casa non ha l’impianto a gas.
Ha installato in casa un nuovo impianto a gas.
La sua situazione finanziaria era molto buona fino a tre anni prima.
È un uomo molto ricco.
È un uomo molto intelligente.
57
IL RACCONTO GIALLO
Un gran dormiglione
Si sa… ognuno ha le sue piccole manie, ma quella di Alex Guanciale era speciale. Adorava i letti e voleva dormire solo su letti grandi e comodi.
Fin qui niente di male, ma c’era un piccolo particolare: i letti su cui Alex Guanciale dormiva… non erano suoi!
Ogni sera Alex si intrufolava in un negozio di letti e quando tutti erano usciti se ne sceglieva uno e… buonanotte! La mattina seguente si svegliava e se la filava soddisfatto. Una notte però il suo sonno venne filmato dalla telecamera del negozio “La Casa dei Letti”.
La mattina dopo, quando il proprietario vide il filmato, restò senza parole.
Come aveva osato quel dormiglione? Doveva acciuffarlo. Cercò dappertutto, ma nel negozio non c’era traccia dell’intruso, così chiamò l’ispettore Fiuto e Meg Cetriolo.
I due investigatori si precipitarono alla Casa dei Letti, guardarono il filmato e decisero di dare un’occhiata nel magazzino del negozio. C’era un gran via vai: i facchini facevano su e giù trasportando materassi.
– Eccolo! Il dormiglione è lì! – esclamò Meg trionfante. Aveva notato qualcosa…
Jüerg Obrist, Le indagini dell’ispettore Fiuto e Meg Cetriolo, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
Testo facilitato e semplificato
58
I testi narrativi I FATTI
SCOPRO
➜ Osserva l’immagine che ritrae Alex Guanciale mentre dorme su uno dei letti del negozio e confrontala con quella del magazzino qui sopra. Quale indizio ha scoperto Meg? Risolvi il caso e verifica la tua risposta con la soluzione nel riquadro in basso.
Il colpevole è l’unico trasportatore di materassi che porta calze a righe e scarpe con la punta bianca.
59 IL RACCONTO GIALLO SOLUZIONE
La giraffa scomparsa
La Riserva di Masai Mara si presentò in tutto il suo splendore. Il mondo sembrava diviso a metà: sopra un cielo turchese, sotto un’immensa valle di erba gialla e sparuti alberi d’acacia.
I ragazzi videro arrivare un uomo e una donna, gli antropologi Patrick Lemonde e Annette Vaudeville.
L’espressione di Annette tradì una vaga delusione. – Ma voi siete dei ragazzini! Agatha senza perdere tempo iniziò a fare domande.
– Dove è stata vista l’ultima volta la giraffa bianca? – s’informò passando loro la mappa. Gli antropologi segnarono la zona in cui di solito si spostavano le giraffe.
– Ogni mattina Hwanka faceva visita alla tribù per bere – spiegò Annette. – Dopodiché il branco raggiungeva un’area ombreggiata più o meno qui... – Fece un cerchio su una zona distante qualche chilometro da dove si trovavano.
– Hwanka? – chiese stupito Larry. – È il nome della giraffa?
– Significa “spirito della fortuna” – spiegò Patrick.
– Potrebbero esserci degli indizi sul posto! Presto! – disse Larry.
– Non potete accompagnarci nelle ricerche? – chiese Agatha agli studiosi.
Annette fissò il collega. – Va’ insieme a loro – sussurrò. – Se riporti indietro Hwanka, i Masai ti accoglieranno come un eroe!
Patrick si sedette di fianco ad Agatha sul sedile davanti. Il fuoristrada s’inoltrò nel fitto della boscaglia.
60
I testi narrativi I PERSONAGGI • I FATTI
Testo facilitato e semplificato
– Hwanka non è stata aggredita da leoni, leopardi o iene. La sua scomparsa è senza dubbio opera di bracconieri – dichiarò Agatha osservando la mappa che reggeva sulle ginocchia.
– Volevano catturare la giraffa bianca e le hanno teso una trappola nel bosco, dove i guerrieri masai non si addentrano.
Mostrò una zona precisa.
– Scommetto che qui troveremo un bivacco, impronte di pneumatici e altri indizi di un appostamento.
– Come fai a esserne così sicura? – chiese Larry.
– La notizia di una giraffa bianca attira l’attenzione dei cacciatori di frodo, caro cuginetto – spiegò lei.
– Non sono un esperto di caccia, ma la ricostruzione mi sembra attendibile – convenne Patrick. – Inoltre, i colpi di fucile si sentono per chilometri, mentre i proiettili soporiferi sono silenziosi. Presumo che l’abbiano addormentata per portarla in uno zoo. Dobbiamo acciuffare a tutti i costi chi ha commesso questo reato! Ben presto raggiunsero il punto suggerito da Agatha. Le supposizioni della giovane si rivelarono esatte.
– Ecco le tracce di gomme! – esclamò Larry scrutando dal finestrino.
– Quelle sono le pietre annerite di un fuoco – aggiunse. Erano le sei di sera e la caccia ai bracconieri era appena cominciata!
Sir Steve Stevenson, Agatha Mistery, Missione safari, De Agostini
COMPRENDO
le parole bracconieri: cacciatori illegali di animali protetti.
Due guerrieri Masai.
SCOPRO
➜ Associa ogni personaggio al ruolo che svolge nel racconto.
vittima
Agatha e Larry sospettati Hwanka detective Patrick e Annette aiutanti bracconieri
➜ Sottolinea nel testo con tre colori diversi il crimine commesso, gli indizi e il movente.
61
IL RACCONTO GIALLO
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i racconti storici e i racconti gialli? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Individua a quale tipo di racconto si riferiscono le frasi e colorale come indicato. Attenzione: sono presenti degli intrusi. racconto storico racconto giallo racconto storico e racconto giallo
I fatti iniziano sempre da un crimine e si sviluppano a ritroso.
I personaggi possono essere persone comuni o personaggi storici.
I fatti narrati sono sempre accaduti veramente.
I luoghi sono reali, spesso sono luoghi chiusi.
Nella storia si intrecciano fatti inventati e vicende storiche reali.
Tra i personaggi ci sono sempre un/una detective, una vittima, un/una colpevole.
I luoghi sono reali e ricostruiti con informazioni documentate.
Ha lo scopo di appassionare chi legge all’indagine da risolvere.
Il tempo si riferisce a una precisa epoca storica.
I personaggi possono essere esseri fantastici.
Il tempo è generalmente definito
➜ A quale tipo di racconto appartengono i seguenti personaggi? Colora i cartellini come indicato. Se hai dei dubbi, consulta i testi da pagina 45 a pagina 61. racconto storico racconto giallo
Holmes e Watson
Meg Cetriolo
Dara
Ippocrate
Lucius e Tiberius
Filolao
62
SCOPRO
➜ Colora allo stesso modo i fatti e il titolo del testo in cui si trovano, poi con una freccia associa il genere. Se hai dei dubbi, consulta i testi da pagina 45 a pagina 61.
Un gruppetto di ragazzi e ragazze si allena per la taurocatapsia.
Lucius e Tiberius vanno all’inaugurazione dell’anfiteatro Flavio.
Agatha e Larry vogliono scoprire cosa è successo a una giraffa bianca.
Deduzioni osservando un vecchio feltro.
Una bambina assiste a una cerimonia per invocare un abbondante raccolto e un anno fortunato.
Indizi sul cappello
La giraffa scomparsa
La corsa del fuoco L’inaugurazione
Il salto del toro
racconto storico
racconto giallo
➜ Per ciascuna frase indica con una se è tratta da un racconto storico (S) o da un racconto giallo (G). Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 45 a pagina 61.
● Come aveva osato quel dormiglione? Doveva acciuffarlo. S G
● Dara guardò perplessa in terra. – Anche le ghiande sono sacre? Terios il druido rise ancora una volta, poi scese a terra. S G
● Suppongo che quel vecchio cappello sia collegato a qualche delitto. S G
● Un pomeriggio Axos e Maia sbucarono in un cortile secondario, nella parte orientale del santuario. S G
● – Vogliono prenderci non solo le nostre terre – diceva il nonno, – ma anche le nostre preziose miniere. S G
● Ben presto raggiunsero il punto suggerito da Agatha. Le supposizioni della giovane si rivelarono esatte. S G
● Oggi, ho dovuto accompagnare il mio papà e i miei zii fino al tempietto dedicato al nostro antenato. S G
● L’avvocato Fred Furbi aveva invitato l’infallibile detective e il figlio Junior a mangiare un gelato. S G
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63
IL RACCONTO STORICO • IL RACCONTO GIALLO
Ecco un breve percorso sul tema dello stare insieme ad amici e amiche per condividere interessi ed esperienze. Puoi trovare altre pagine su questo tema all’interno del libro.
Amiche sotto la pioggia
Ci incontriamo all’incrocio, come tutte le mattine, alla solita ora, davanti alla panetteria, a metà strada tra casa sua e la mia. La vedo apparire nel grigio della pioggia con l’impermeabile giallo e gli anfibi neri che sfidano le pozzanghere. Mi sorride da lontano, salutandomi con un cenno della mano quasi impercettibile e allungando il passo per raggiungermi. La nostra giornata comincia così: insieme.
– Ma non hai preso l’ombrello?
Scrollo le spalle. – Me lo sono dimenticato.
– Vieni sotto al mio! Sta diluviando…
Mia mi prende a braccetto e, sotto l’ombrello troppo piccolo per ripararci entrambe, ci incamminiamo verso la scuola.
– Allora, hai deciso se andare alla festa di Leon, sabato? – le chiedo. – Non so se mi va. – Perché no?
– Non sono dell’umore… e sono rimasta indietro con i compiti. Questa è soltanto una scusa. Mia adora le feste, e non ha mai avuto problemi con i compiti. La verità è che sta passando un brutto periodo. Si ferma al centro di una pozzanghera, fissandomi con gli occhi supplicanti.
– Ma tu vieni? – dice, con voce esitante. – Se tu non vieni, io non ci vado di sicuro.
– Vorrei, ma non ho niente da mettermi.
– Ti presto quello che vuoi! Scoppio a ridere. – Stavo scherzando. – Mia sa benissimo che non mi importa nulla dei vestiti e che non indosserei mai una delle sue gonnelline, neanche morta. Io sono un tipo da jeans e felpa col cappuccio.
– Ovvio che vengo. Il sabato è fatto per divertirsi, mica per sgobbare sui compiti. Siamo arrivate. Il tragitto è sempre troppo corto per dirci tutto.
– Facciamo un altro giro dell’isolato – suggerisco.
Lei esita. La prima campanella sta suonando proprio adesso, mentre la massa di studenti si muove lentamente verso l’entrata. – Siamo arrivate in ritardo anche ieri… – mi fa notare.
64 DDI
STARE BENE INSIEME
Entriamo a scuola dieci minuti dopo; forse anche quindici. Saliamo le scale di corsa, fino al secondo piano e sfrecciamo lungo il corridoio deserto La porta dell’aula è già chiusa. – Bussa, no? – la incoraggio. Appena mettiamo piede in classe, tutti i compagni si voltano. La professoressa Rivera solleva lo sguardo dal registro elettronico.
– Stavo giusto per segnare le assenze… Per stamattina non annoto il ritardo sul registro, ma che non succeda più. Non glielo facciamo ripetere due volte e andiamo a sederci. Betty, nel banco davanti a noi, si gira e sussurra: – Tutto ok? Mai una volta che si faccia gli affari suoi. – Sì, sì, tutto a posto – conferma Mia. Poi io e Mia ci scambiamo uno sguardo d’intesa, trattenendo a stento una risata.
➜ Il brano che hai letto riguarda la storia di due compagne di scuola. Da che cosa capisci che sono anche amiche? Indica la risposta con una o più .
Una condivide l’ombrello con l’altra, anche se è troppo piccolo per due.
Si vestono con lo stesso stile.
Una capisce l’umore dell’altra, anche senza usare le parole.
Arrivano in ritardo a scuola. Hanno molte cose da dirsi e il tempo non basta mai.
➜ Anche per te il tempo che passi insieme a un tuo amico o a una tua amica non è mai sufficiente?
Sì, perché abbiamo sempre un sacco di cose da fare o da dire.
Sì perché purtroppo ci possiamo vedere raramente.
No, perché dopo un po’ preferisco stare per conto mio.
No, perché non ho ancora trovato un amico o un’amica con cui passare il mio tempo.
altro
➜ Confrontati con il resto della classe.
65 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
Sabrina Rondinelli, L’amica fantasma, Pelledoca
Un biglietto molto speciale
Teresa non era certo un tipo pigro e non amava rigirarsi nel letto, eppure non aveva mai dormito poco quanto quella notte.
La novità della festa di compleanno, la voglia di consegnare gli inviti le avevano agitato i sogni e l’avevano tirata giù dal letto prima ancora che sorgesse il sole.
Il papà le preparò la sua colazione preferita e poi la aiutò a raccogliere gli inviti. – Sono proprio carini… – disse. – Carini? – chiese Teresa. Suo padre le sorrise. – Sono bellissimi. Mentre aspettava lo scuolabus continuava a sbadigliare, ma alla vista della scuola era di nuovo sveglia come un grillo. Spintonò come non faceva mai per essere la prima a scendere. Un bambino commentò: – Chissà che fretta ha di entrare a scuola? Ma Teresa aveva gli inviti stretti in pugno e lei non si era mai sentita così frizzante. Nel gruppetto che si affollava davanti al cancello, Teresa individuò subito la sagoma robusta di Achille: era il più alto, il più biondo e il più simpatico di tutti. Sono cose che si notano anche di spalle, soprattutto la simpatia. Gli fece il solito scherzo di bussare alla sua spalla sinistra e di mettersi al suo fianco destro e lui, come sempre, ci cascò.
– Indovina la novità… indovina! – canterellò Teresa, ma era troppo impaziente per lasciargli il tempo di indovinare: – Una festa di compleanno! – esclamò prima che Achille aprisse bocca. – E questo è per te.
Sventolò sotto il naso di Achille il suo invito: un foglietto giallo con il suo nome in blu e con disegnata una mongolfiera azzurra che volava lontano con sopra due bambini (che ovviamente erano loro due).
Teresa sapeva che il più grande desiderio di Achille era di fare il giro del mondo con il pallone aerostatico.
66
STARE BENE INSIEME
Lui glielo aveva confidato un pomeriggio che erano andati a raccogliere le castagne con il doposcuola e da allora lei non se lo era più dimenticato
Gli amici servono anche a questo, a ricordarsi quali sono i tuoi sogni e a ricordartelo ogni tanto.
A vedere il biglietto, Achille mise su una faccia beata che fece sentire Teresa ancor più felice di quanto non fosse già.
Annalisa Strada, Un compleanno fantastrofico, © 2018 Edizioni Piemme
Un libro per te
Fabrizio Altieri, Tre amici e un cavallo, Einaudi Ragazzi
Che noia una vacanza senza amici... E se avessi un cavallo invece della bici? E se conoscessi vicino a un castello Ginevra che era nobile e Dino poverello? Allora come Alice vivrai un’avventura tra amici, cavalli, orologi e qualche scultura.
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● Per quale ragione Teresa ha dormito poco?
Aveva mangiato troppo la sera prima.
Aspettava con ansia che fosse mattina perché era il suo compleanno.
Non vedeva l’ora di arrivare a scuola per consegnare gli inviti alla sua festa.
● Che cosa fa Teresa appena arrivata a scuola?
Raggiunge in fretta la sua classe.
Cerca un suo amico. Si mette a chiacchierare con i compagni e le compagne.
● Perché Teresa ha disegnato una mongolfiera sull’invito di Achille?
Perché Achille sogna di fare un viaggio in mongolfiera.
Perché Teresa ha fatto un viaggio in mongolfiera.
Perché la festa si svolgerà su una mongolfiera.
Perché le piacciono le mongolfiere.
MI ESPRIMO
➜ Immagina di esaudire un desiderio di un tuo amico o di una tua amica e racconta quale sorpresa gli/le faresti.
● Quale messaggio trasmette il testo?
Organizzare una festa di compleanno è impegnativo.
Più amici e amiche si hanno, più si è felici. Per realizzare degli inviti non c’è bisogno dell’aiuto di una persona adulta.
● Come definiresti il rapporto fra Teresa e Achille? Una semplice conoscenza. Un’amicizia importante. Un’amicizia superficiale.
67 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
➜ Per conoscere davvero amiche e amici può essere molto utile mettersi nei loro panni. A gruppi, provate questi giochi per conoscervi meglio.
Conosciamoci meglio
Mi metto nei tuoi panni
Occorrente:
• alcuni foglietti di carta e una penna;
• una scatola.
Procedimento:
1. dividete la classe in due gruppi. Ogni membro del primo gruppo scrive il proprio nome su un bigliettino, lo piega e lo mette in una scatola;
2. per formare le coppie, a turno ogni membro dell’altro gruppo pesca un bigliettino e legge il nome del compagno o della compagna con cui lavorerà;
3. le coppie che si sono formate hanno 5 minuti di tempo per approfondire la loro conoscenza facendosi a vicenda alcune domande, come le seguenti:
• Dove vorresti andare in vacanza?
• Che cosa ti piace fare nel tempo libero?
• Hai un desiderio nel cassetto?
• Qual è il tuo film o il tuo libro preferito?
• Hai un animale domestico?
• Pratichi qualche sport?
• Che cosa vorresti fare da grande?
4. scaduti i 5 minuti, ognuno si presenta alla classe fingendo di essere l’altro componente della coppia, parlando in prima persona.
68
STARE BENE INSIEME
Alle tue spalle: solo cose belle!
Occorrente:
• un foglio e un pennarello per partecipante;
• nastro adesivo;
• radio, registratore o altro per riprodurre la musica.
Procedimento:
1. attaccate con il nastro adesivo un foglio di carta sulla schiena del vostro compagno o della vostra compagna di banco;
2. l’insegnante avvia la musica e chiede a tutti e tutte di camminare per l’aula;
3. ogni volta che la musica viene interrotta, si scrive sul foglio di chi sta vicino qualcosa di positivo su di lui/lei (una qualità, una cosa che sa fare...);
4. si ripete questa attività per 5-6 volte in modo che sui fogli ci siano scritte varie informazioni da più persone;
5. poi ci si dispone in cerchio, ognuno/a stacca il foglio dalla propria schiena e lo legge per conto proprio. Chi vuole può condividere con la classe quello che ha trovato scritto;
6. infine, la classe può riflettere insieme sull’attività svolta, a partire da queste domande:
• Quello che le mie compagne e i miei compagni hanno scritto su di me mi rappresenta? Mi sarei aspettato/a altro?
• Che cosa ho provato leggendolo?
• Avrei scritto cose diverse se il foglio fosse stato attaccato davanti a ciascuno e non sulla schiena?
• Ho scritto tutto quello che desideravo?
• Mi è piaciuto svolgere questo genere di attività?
69 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
Gli ingredienti del
RACCONTO DEL BRIVIDO
Il racconto del brivido è un testo narrativo che ha lo scopo di suscitare in chi legge uno stato di paura e tensione. Le descrizioni dei personaggi e dei luoghi servono per aumentare il senso di inquietudine o di terrore.
TEMPO
Può essere imprecisato o definito, di solito la vicenda si svolge in ore serali o notturne.
LUOGHI
Generalmente sono desolati e lugubri. Possono essere spazi chiusi, oscuri e spettrali (casa abbandonata, soffitta, cantina…) oppure ambienti esterni minacciosi (boschi, lande desolate, acque palustri…).
Talvolta possono essere anche ambienti tranquilli in cui però avvengono fatti imprevisti. Anche le condizioni atmosferiche, i suoni e le luci aumentano la suspense: notti di luna piena o buie e tempestose, nebbie avvolgenti, raffiche di vento…
PERSONAGGI
Possono essere persone comuni o esseri fantastici, mostruosi spaventosi (fantasmi, streghe, lupi mannari, vampiri, zombie…).
FATTI
Sono spesso inspiegabili o carichi di mistero e paura (apparizioni, inseguimenti, rapimenti…), oppure anche racconti di incubi che turbano il sonno.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 29-32
70
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto del brivido contenuti in questo testo.
Una bomba sul treno
Dal pacchetto proveniva uno strano ticchettìo. Una bomba! Sì, Tom era sicuro che si trattasse di una bomba. Ne esaminò l’incarto senza trovare nessuna scritta, poi avvicinò l’orecchio. Tic-tac, tic-tac. Spaventato, Tom si guardò intorno: la stazione era gremita di gente. Che fare? Se avesse gridato “Una bomba!” avrebbe potuto suscitare il panico.
Tom osservò ancora il pacchetto: era comparso misteriosamente vicino alla sua valigia. Aveva un aspetto inoffensivo, ma quel minaccioso ticchettìo era un segnale di morte.
Tom localizzò un controllore. Corse verso di lui, facendosi largo fra la gente, e lo afferrò per un braccio.
– Per piacere, signore – disse ansimando, – per piacere venga, presto! L’uomo scrollò la testa.
– Non sento, figliolo. Troppo chiasso.
Poi smise di dare retta a Tom e riprese a scrivere sul suo taccuino. In un attimo di panico, Tom pensò di fuggire e di mettere in salvo la propria vita; invece, strappò il taccuino dalle mani del controllore e corse via.
– Piccolo demonio!
Quell’uomo correva come un velocista e lo inseguiva, l’aveva quasi acciuffato quando, finalmente, Tom raggiunse la sua valigia. Ma il pacchetto era sparito. Impossibile! Tom sollevò la valigia alla ricerca della bomba scomparsa e venne acchiappato dal controllore.
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Gli eventi durano: qualche minuto. qualche ora. qualche giorno.
● La vicenda si svolge in un ambiente: lugubre e desolato. quotidiano. misterioso.
● I personaggi sono: esseri mostruosi e spaventosi. persone comuni. creature fantastiche.
➜ Sottolinea nel testo i fatti che creano uno stato di tensione.
71
GLI INGREDIENTI
Eric Wilson, Assassinio sul “Canadian-Express”, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme IL RACCONTO DEL BRIVIDO APPROFONDIMENTO Il racconto del brivido Testo facilitato e semplificato
SCOPRO
➜ Continua a evidenziare nel testo le espressioni che fanno capire i cambiamenti di Dolfi a causa della luna.
Un cambiamento inaspettato
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Indica con una o più le sensazioni ed emozioni che prova Dolfi. Felicità. Inquietudine. Paura. Bruciore. Tristezza. Prurito.
Era notte fonda. Dolfi si drizzò di scatto a sedere. Un raggio di luna penetrò all’improvviso tra le tende che oscuravano la finestra, esattamente sulla faccia di Dolfi. La finestra era socchiusa, lasciando entrare i suoni della notte che Dolfi non aveva mai sentito puliti e chiari in quel modo, come amplificati da un altoparlante. E chissà perché adesso sentiva quel tremendo prurito dappertutto, che non andava via neppure a grattarsi. Forse, con un po’ d’aria fresca… Scostò le tende. Dietro la finestra c’era qualcuno. Si vedeva chiaramente una forma umana. Dolfi cacciò uno strillo e schizzò all’indietro. Anche la forma umana schizzò all’indietro. Poi capì. Che scemo! “Ho avuto paura del mio riflesso nella finestra”. Spalancò la finestra e respirò l’aria della notte. La luna era piena, tonda e lucente e gli splendeva sul viso. Dolfi avvertiva un bruciore curioso sulla pelle. La luce gli passava sul naso e sulle labbra come tante zampine di topo. Dolfi si sentì felice come un re. Spalancò la bocca come per bere la luce lunare. Si sentiva una voglia pazzesca di gridare: – Ciao, luna!
Ma dalla gola gli uscì una voce che non era la sua: un ululato da far gelare il sangue. Sgomento, Dolfi si tappò la bocca con una mano. Che cosa gli stava capitando?
La voce cambiava così da un giorno all’altro?
E magari gli stava già nascendo la barba?
Dolfi abbassò gli occhi. E gli venne da urlare di nuovo. Le sue mani erano coperte di pelo bianco e fornite di unghioni lunghi e affilati.
72 I testi narrativi I FATTI Le emozioni e i sentimenti
Paul van Loon, Il lupetto mannaro, Salani Editore, Milano 2000
L’altra casa di Coraline
La vecchia chiave nera sembrava più fredda di tutte le altre. Coraline la infilò nella toppa. Girò senza fare i capricci, con un rumore metallico. Si fermò ad ascoltare. Sapeva che stava facendo qualcosa di proibito. Mise la mano sulla maniglia e finalmente la porta si aprì su un corridoio buio. I mattoni erano scomparsi, come se non ci fossero mai stati. Da quel corridoio veniva un agghiacciante odore di stantio. Coraline varcò la soglia e percorse il corridoio con una certa inquietudine.
La moquette su cui camminava era identica a quella di casa loro. La carta da parati era identica a quella che avevano loro. Il quadro appeso all’ingresso era identico a quello appeso nell’ingresso di casa loro. Sapeva dov’era: a casa sua. Confusa, scosse la testa. Fissò il quadro appeso alla parete: no, non era esattamente lo stesso. Il quadro nell’ingresso di casa loro ritraeva un ragazzo con abiti all’antica che fissava delle bolle di sapone. Ma ora l’espressione del suo viso era diversa: osservava le bolle come se avesse in mente di fare qualcosa di veramente perfido. E c’era uno strano sguardo nei suoi occhi. Coraline lo fissò, cercando di capire. C’era quasi arrivata quando qualcuno disse: – Coraline?
Sembrava la voce di sua madre. Andò in cucina. Trovò una donna che le dava le spalle. Assomigliava un po’ a sua madre. Solo che… aveva la pelle bianca come la carta, le dita troppo lunghe e le unghie, adunche e affilate, di un rosso scuro.
– Coraline? – disse la donna. – Sei tu?
Quindi si voltò a guardarla. Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri.
– È ora di pranzo, Coraline – disse la donna. All’improvviso Coraline si rese conto di avere una fame da lupi. C’era un uomo che le dava le spalle. – Ciao – disse Coraline. L’uomo si voltò. Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri e scintillanti.
– Ciao, Coraline – disse. – Non ci vedo più dalla fame.
Neil Gaiman, Coraline, A. Mondadori
SCOPRO
➜ Indica con una com’è il luogo dove si svolge la vicenda.
È desolato.
È lugubre e minaccioso. È un ambiente tranquillo in cui succedono fatti strani.
COMPRENDO
le parole stantio: sgradevole, vicino all’ammuffito.
facilitato e semplificato
73 IL RACCONTO DEL BRIVIDO
I LUOGHI
Testo
COMPRENDO
le parole
pompon: pallina di tessuto che abbellisce berretti o vestiti. Qui indica il pelo riccio e morbido del barboncino.
Salvati da una bestia feroce
La stanza era completamente buia, ma non altrettanto silenziosa.
Zia Giusy russava forte nel suo letto, mentre Josephine ringhiava piano, come un mostro in agguato. Tutto in quella stanza faceva paura.
A un tratto Josephine ha ruggito forte e con un balzo incredibilmente agile è atterrata proprio davanti a noi. Sembrava che ai piedi del letto ci fosse un enorme leone inferocito e non un ridicolo barboncino nano.
Mi sono bloccato a un passo di distanza.
– E ora che fai? – ha bisbigliato Olga. – Non avrai mica paura di quella bestiaccia?
– Certo che sì – le ho risposto. – Ho paura e non ho nessuna voglia di farmi azzannare.
Detto questo, ho cominciato a fare alcuni passi indietro senza voltare le spalle a Josephine. So che non è prudente dare le spalle a una bestia feroce. Anche se la bestia feroce è un minuscolo cane con il pelo a pompon e i denti gialli. Proprio in quel momento uno strano rumore ci ha gelato il sangue. Da quando avevamo messo piede nella stanza, Josephine non aveva smesso di ringhiare un secondo. Ma un attimo prima che si sentisse quel rumore si era fatta improvvisamente silenziosa. Adesso sembrava che nella sua testa di cane fosse sopraggiunto un problema più urgente.
– Hai sentito anche tu? – ha detto Olga. – Qualcuno sta cercando di entrare… Avrei voluto risponderle che si sbagliava, ma avevo la stessa impressione.
74 I testi narrativi CHI SCRIVE E CHI RACCONTA • I PERSONAGGI
Testo facilitato e semplificato
Mai come in quel momento ho desiderato che la zia Giusy fosse sveglia. Io ero un ragazzo di dodici anni I miei genitori erano in vacanza. Ero solo in casa con una sorellina di nove anni, un minuscolo cane ridicolo e una vecchia zia in letargo. Che cosa avrei potuto fare? Dovevo chiamare la polizia? Ero terrorizzato. In casa c ’ era un ladro, sicuramente pericoloso. Ma in quel momento dal corridoio è risuonato un ruggito spaventoso. – È Josephine! – ha esclamato Olga felice. Piantata sulle quattro zampette Josephine continuava a emettere un ruggito del tutto sproporzionato alle sue dimensioni. Poi è partita dal fondo del corridoio, ha spiccato un balzo spettacolare e ha infilato le zanne bene a fondo nel sedere del ladro. – Argh! – ha gridato. Olga nel frattempo ha cominciato a picchiare ripetutamente gli stinchi del bandito con la mia racchetta da tennis. Io ho afferrato un vaso enorme, sono riuscito a salire su una sedia e poi, con tutte le forze, l’ho fracassato sulla testa del ladro che è crollato a terra. Non ci restava che chiamare la polizia.
adatt da Laura Russo, Una notte da paura, Sinnos editrice
COMPRENDO
le informazioni date ➜ Associa ogni personaggio all’informazione che lo riguarda.
Russa forte.
protagonista
Olga Josephine Giusy ladro
Ha dodici anni.
Ruggisce come una bestia feroce.
Viene azzannato sul sedere.
Colpisce il ladro con una racchetta da tennis.
SCOPRO
➜ Sottolinea le parole corrette per completare le frasi.
● La storia è raccontata da un narratore esterno/ dal protagonista/da un personaggio; infatti è scritta in prima/terza persona.
● I personaggi sono persone comuni/esseri spaventosi che vivono una situazione quotidiana/inaspettata
75 IL RACCONTO DEL BRIVIDO
Il passaggio segreto
Ho sempre desiderato trovare un vero passaggio segreto, e quel giorno ero certa di avere la chiave di accesso a uno di loro. Innanzitutto aprii la scatola del kit per passaggi segreti e ne estrassi una torcia elettrica, un gomitolo di spago e alcune razioni di emergenza di patatine al formaggio e cipolla. La torcia elettrica è utile perché i passaggi segreti sono sempre bui, e il gomitolo di spago per ritrovare la strada. Il passaggio segreto era strettissimo e pieno di ragnatele e aveva odore di umidità e muffa. Non ho paura dei ragni, e lì ce n’erano diverse dozzine. Alcuni erano veramente belli grossi. Non avevo paura. Dopotutto ero ancora a casa mia, giusto? Ma provai una strana sensazione quando il passaggio terminò sulla piattaforma di legno. Non ero certa di volerci salire su. Chiunque sia pratico di passaggi segreti sa che può capitare di trovare quel genere di trappole in cui ti cade un secchio pieno di qualcosa in testa, così mi fermai a pensare. Feci luce: la piattaforma aveva due lati, come una cassa da imballaggio, e su ciascuno c’erano delle corde che andavano su e giù. Mi ricordava qualcosa... Era un montavivande, una specie di ascensore. Così salii sulla piattaforma, tirai la corda e utilizzai entrambe le mani, per tirare forte, e la piattaforma si mosse! Ebbi un po’ paura solo quando iniziò a scendere in una buia canna fumaria e non ero certa di dove sarei arrivata. Fui sollevata quando vidi comparire una porta. Era decisamente vecchia, attraversata da cerniere in ferro. Ma quando la spinsi non si mosse. Guardai con maggiore attenzione e vidi una piccola serratura in ottone, proprio come quella del passaggio segreto.
➜ Le frasi evidenziate nel testo contengono elementi tipici del racconto del brivido. Colora ogni nel colore della frase corrispondente. emozioni della protagonista momento di suspense descrizione dell’ambiente pauroso descrizione dell’essere spaventoso
76 I testi narrativi
GLI INGREDIENTI
Testo facilitato e semplificato
SCOPRO
La mia chiave girò facilmente e la porta si aprì. Lì c’era un piccolo caminetto, alle pareti erano appesi quadri polverosi e vecchi candelabri in ottone. E poi lo sentii… un rumore orribile, da far stridere i denti e arricciare le dita dei piedi. Esattamente il tipo di rumore che si percepisce quando un fantasma si trascina dietro una palla incatenata al piede. Avevo sentito dire che incontrarne uno così non fosse una cosa simpatica. Immagino che si tratti di fantasmi irascibili: ovunque vanno devono trascinarsi dietro tutta quella roba…
In quel momento cominciò l’urlo. Un orribile urlo agghiacciante. Pervase l’intero passaggio e rimbombò tutto intorno a me. Si trattò del suono più terrificante che io avessi mai sentito. E la cosa peggiore era che sapevo che cosa significava: il fantasma con la palla incatenata al piede mi stava venendo a prendere.
Angie Sage, Casa sotto spirito, Salani Editore, Milano 2008
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Cancella gli oggetti che non fanno parte del kit per passaggi segreti. un coltellino un elmetto un gomitolo di spago un paio di forbici
le informazioni nascoste ➜ Rispondi alla domanda.
una scatoletta di tonno panini
patatine al formaggio e cipolla una torcia elettrica
● Da quali indizi presenti nel testo puoi capire che la protagonista del racconto è una bambina?
77 IL RACCONTO DEL BRIVIDO
Gli ingredienti del RACCONTO
UMORISTICO
Il racconto umoristico è un testo narrativo, realistico o fantastico, che ha lo scopo di divertire chi legge. L’effetto comico che fa sorridere o ridere viene ottenuto attraverso l’uso di alcune tecniche: i giochi di parole, gli equivoci, l’esagerazione, gli imprevisti.
TEMPO
Può essere definito o imprecisato. La vicenda può svolgersi nel passato o nel presente.
LUOGHI
Possono essere reali, ambienti comuni della vita di tutti giorni o di fantasia.
PERSONAGGI
Sono spesso persone maldestre o ingenue che combinano guai o complicano situazioni.
Possono anche essere persone normali che si trovano in situazioni assurde o imbarazzanti.
FATTI
Possono essere vicende normali che si trasformano in eventi assurdi e ridicoli, oppure eventi fuori del comune, buffi e divertenti.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 33-36
78
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto umoristico contenuti in questo testo.
Il pendolo di Galileo
Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.
– Eccellenza, ho scoperto che il mondo si muove.
– Ma davvero? – fece il Granduca, meravigliato e anche un po’ allarmato.
– E come l’avete scoperto?
– Col pendolo.
– Accidenti! Colpendolo con che cosa?
– Come, con che cosa? Col pendolo, e basta.
– Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un’arma? Con la mano?
– Col pendolo, soltanto col pendolo.
– Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè, che si muove quando lo si colpisce. Bisogna vedere con che cosa lo si colpisce. Il grande astronomo e matematico si mise a ridere.
– Eccellenza – disse. – Col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. L’ho scoperto col pendolo.
– Colpendo il mondo. Ho capito.
– Ma no. Col pendolo. Col pendolo!
Insomma, Galileo dovette scriverglielo su un pezzo di carta. Achille Campanile, Vite degli uomini illustri, BUR
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Quando avviene la vicenda narrata?
Nel passato. Nel presente. Non si sa.
● Dove si svolge la vicenda? In un luogo comune. In un luogo imprecisato. In un luogo fantastico.
● I personaggi sono persone che: combinano guai. non si capiscono tra di loro. creano situazioni imbarazzanti.
● Quale tipo di fatti rende umoristica la situazione?
Imprevisti. Malintesi fra persone. Eventi assurdi.
➜ Sottolinea nel testo due frasi che giustifichino la tua risposta all’ultima domanda.
79
GLI INGREDIENTI IL RACCONTO UMORISTICO
APPROFONDIMENTO Il racconto umoristico Testo facilitato e semplificato
SCOPRO
➜ Indica con una la tecnica usata dall’autrice per rendere comico il racconto.
Gli imprevisti.
I malintesi.
L’esagerazione.
I giochi di parole.
La parola misteriosa
Un giorno, uno studioso fece un’importantissima scoperta. Fu ritrovata per caso, in un vecchissimo dizionario, una nuova parola: CIMPA. Ben presto, la notizia si sparse ovunque. Tutti volevano utilizzare la recente scoperta, ma nessuno sapeva che cosa significasse e neppure a quale classe di parole appartenesse… Allora, qualcuno pensò di chiedere alla prof.ssa Zelinda, che aveva 137 anni.
– Certo che la conosco e non è cimpa, ma cimpare, un verbo della prima coniugazione. – A quanto pareva, si cimpava, si era sempre cimpato e si cimperà fino alla fine dei tempi.
Le persone, entusiaste, iniziarono a usare la nuova parola come un verbo.
– Mamma… ho bruciato il dolce.
– Cimpalo!
Fino a quando saltò fuori un linguista che disse: – Fermi tutti! Cimpa non può essere altro che un nome.
Subito ci fu chi sosteneva di aver visto un cimpa in carne e ossa.
– All’estero ci sono già… e sono verdi!
La gente cominciò a telefonare ai negozi, ai supermercati. Chi voleva una cimpa per decorare il tavolo da pranzo, chi per preparare un risotto alla cimpa…
Nel frattempo, lo studioso, dopo ricerche approfondite, disse che si erano sbagliati. In realtà, tutto portava a credere… che si trattasse di un aggettivo.
E allora, la gente iniziò a usare la parola come un aggettivo:
– Oh, ma com’era cimpa…
– Che cosa cimpissima!
– Che ne pensi?
– Non saprei… è un po’ cimposo.
Ma il giorno dopo, in Parlamento, il primo ministro rispose così a un deputato: – La questione verrà risolta cimpamente!
Ecco! Adesso era un avverbio? – È possibile, sì – disse un grammatico.
– Ci sono nomi che si usano come aggettivi, verbi che possono essere sostantivati e avverbi che si formano a partire da aggettivi. Come lento, lentamente, lentezza. – E fu la rovina.
Ognuno diceva cimpa come e quando gli pareva. Si usava come pronome, congiunzione, esclamazione… e persino come preposizione!
Testo facilitato e semplificato
80 I testi narrativi GLI INGREDIENTI
– Dov’è il telecomando?
– Mi pare di averlo visto cimpa al tavolo.
Tuttavia, non contento, lo studioso decise di rimboccarsi le maniche. Passò al setaccio ogni singola libreria, biblioteca, ogni antiquario… e fece una nuova scoperta. Finalmente si sapeva a quale classe di parole apparteneva cimpa.
Era un PERLINCO! E proprio come per la parola cimpa, nessuno aveva la più pallida idea di quale fosse la funzione di questa nuova classe di parole. Allora decisero di chiedere di nuovo alla prof.ssa Zelinda…
– Se so che cos’è un perlinco? Che domande, certo che lo so! In poche parole, il perlinco è...
adatt. da Catarina Sobral, Cimpa la parola misteriosa, La Nuova Frontiera Junior
COMPRENDO
le parole
➜ Sostituisci le parole derivate da “cimpa” con altre dal significato reale. Poi indica con una se si tratta di un nome (N), un aggettivo (A), un verbo (V) o un avverbio (AV).
● (Ho cimpato) una pizza buonissima. N A V AV
● In estate sono stato (cimpamente) bene. N A V AV
● Quel film è davvero (cimposo). N A V AV
● Che (cimpa) ho preparato per il tuo compleanno! N A V AV
81 IL RACCONTO UMORISTICO
COMPRENDO
le espressioni abiti civili: abiti comuni, in questo caso non religiosi.
Il nuovo Reverendo
C’era una volta in Inghilterra l’amabile Reverendo Robert Ettes. Quando ottenne il suo primo incarico nel villaggio di Nibbleswicke, gli piombò improvvisamente addosso la consapevolezza che per la prima volta avrebbe dovuto contare solamente sulle proprie forze.
SCOPRO
➜ Indica con una o più i fatti che rendono umoristica la vicenda.
● Il Reverendo: pronuncia frasi assurde. non porta il vestito da prete. cammina al contrario per guarire dal suo disturbo. è offensivo.
“Oh me misero!” pensò il povero Robert quella notte, “Sarò all’altezza di questo lavoro?” La testa gli girava vorticosamente. E a questo punto qualcosa fece clic nel cervello: la mattina seguente quando si alzò soffriva di un disturbo bizzarro, anche se non se ne rese conto.
La faccenda stava nei seguenti termini: mentre parlava con qualcuno, senza rendersene conto, pronunciava all’incontrario alcune parole significative della frase. Qualche altra volta le anagrammava, cioè cambiava l’ordine delle lettere al loro interno. E lo faceva in maniera del tutto automatica. Non accorgendosene, non gli poteva passare per la testa di correggersi. Quella mattina, quando il Reverendo Ettes si alzò, trovò sulla scrivania un biglietto che gli suggeriva di iniziare i suoi compiti con una visita alla facoltosa anziana Miss Yeb. Per apparire più amichevole e meno formale decise di recarsi da lei in abiti civili. Messosi in cammino, arrivò davanti alla grande casa. Venne ad aprire Miss Yeb in persona, una donna alta e magra, rigida e con la bocca a lama di coltello.
– Carissima – esclamò il Reverendo,– sono il nuovo verde-nero. Mi chiamo Sette, Tre Borsette, per la precisione! Un cagnolino bianco e nero apparve tra le gambe di Miss Yeb e si mise a ringhiare.
Il Reverendo Ettes si chinò e gli sorrise. – Bell’acne, non c’è che dire. E come fa la rugiada! Un vero ossa.
– È pazzo? – strillò Miss Yeb. – Chi è e che cosa vuole? – Mi chiamo Sette, Tre Borsette. Sono il nuovo verde-nero – disse il Reverendo tendendole la mano. Miss Yeb gli sbatté la porta in faccia. Le cose non fecero che peggiorare. In breve l’intero villaggio si convinse che fosse completamente fuori di testa. Amabile e innocuo, questo sì, ma fuori come una panchina.
82 I testi narrativi
I FATTI
Testo facilitato e semplificato
In una delle sue visite si complimentò con la padrona di casa esclamando: – Complimenti. Com’è tutto odicul per terra! Eppure il Reverendo Ettes era un’anima troppo candida perché si potesse sospettarlo di malizia. C’era qualcosa che non quadrava, ma nessuno riusciva a capire che cosa fosse. Alla fine fu il medico che capì che cosa non andava. – Lei soffre – disse – di un disturbo molto raro, mescolante e retro-attivo. Per fortuna – continuò il buon dottore, – c’è una cura molto semplice.
– Mi cadi! – supplicò il Reverendo.
– Non deve far altro che camminare un po’ all’indietro e un po’ di fianco, e ogni tanto fare qualche giro su se stesso, e queste parole che lei mescola o pronuncia all’incontrario le verranno alla giusta maniera. Lo dice il buon senso. La cura funzionò miracolosamente.
Alla fine il Reverendo Ettes divenne così bravo a camminare in modo strano che non camminò mai più in modo normale, e per il resto della sua vita restò un amabile eccentrico, una colonna portante di Nibbleswicke.
adatt. da Roald Dahl, Il vicario, cari voi, Salani, Milano 2007
COMPRENDO
le parole
➜ Scrivi la forma corretta per ogni parola del testo scritta al contrario o anagrammata, cioè con le lettere mescolate.
verde-nero: Sette: Tre Borsette: acne: rugiada: ossa: odicul: cadi:
83 IL RACCONTO UMORISTICO
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i racconti del brivido e i racconti umoristici? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Individua a quale tipo di racconto si riferiscono le frasi e colorale come indicato. Attenzione: sono presenti degli intrusi. racconto del brivido racconto umoristico racconto del brivido e umoristico
Ha lo scopo di divertire chi legge.
I personaggi possono essere persone comuni o esseri fantastici.
I fatti narrati possono essere eventi assurdi.
I fatti narrati sono accaduti veramente.
I personaggi possono essere persone maldestre.
I luoghi sono spesso oscuri e spettrali.
Ha lo scopo di suscitare paura e tensione.
I fatti sono carichi di mistero e paura.
I personaggi possono essere tutti inventati.
Il tempo può essere definito o imprecisato.
I luoghi possono essere ambienti comuni o di fantasia.
➜ Colora allo stesso modo i personaggi e il titolo del testo in cui si trovano, poi con una freccia associa il genere. Se hai dei dubbi, consulta i testi da pagina 71 a pagina 83.
La prof.ssa Zelinda
Il Granduca Dolfi Miss Yeb
Il nuovo Reverendo
La parola misteriosa
Un cambiamento inaspettato
Il pendolo di Galileo
racconto del brivido racconto umoristico
84
➜
SCOPRO
In quale testo trovi i seguenti fatti? Colora allo stesso modo i fatti e il titolo del testo in cui si trovano, poi con una freccia associa il genere. Se hai dei dubbi, consulta i testi da pagina 71 a pagina 83.
Al chiaro di luna avviene una trasformazione.
Un uomo soffre di un disturbo molto raro.
Viene fatta un’importantissima scoperta.
La testa di un ladro viene fracassata con un vaso.
Una bambina sente un suono terrificante che appartiene a un fantasma.
Una bambina incontra una donna che al posto degli occhi ha due grossi bottoni neri.
Salvati da una bestia feroce
L’altra casa di Coraline
Il passaggio segreto
La parola misteriosa
Il nuovo Reverendo
racconto del brivido racconto umoristico
➜ Per ciascuna frase indica con una se è tratta da un racconto del brivido (B) o da un racconto umoristico (U). Se hai dubbi, consulta i testi presenti da pagina 71 a pagina 83.
● Mi chiamo Sette, Tre Borsette. Sono il nuovo verde-nero. B U
● Colpendo il mondo. Ho capito. B U
● Mise la mano sulla maniglia e finalmente la porta si aprì su un corridoio buio. B U
● Passò al setaccio ogni singola libreria, biblioteca, ogni antiquario… e fece una nuova scoperta. B U
● – Non sento, figliolo. Troppo chiasso. B U
● La luna era piena, tonda e lucente e gli splendeva sul viso. B U
● La cura funzionò miracolosamente. B U
● In quel momento cominciò l’urlo. Un orribile urlo agghiacciante. B U
● – Hai sentito anche tu? – ha detto Olga. – Qualcuno sta cercando di entrare... Avrei voluto risponderle che si sbagliava, ma avevo la stessa impressione. B U
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IL RACCONTO DEL BRIVIDO • IL RACCONTO UMORISTICO
Il piacere di leggere... un RACCONTO FANTASY
La casa dei cappelli magici
Da che aveva memoria, Cordelia aveva sempre aiutato la famiglia con il lavoro. Appena fu capace di reggersi in piedi, Cordelia prese a barcollare nella Sala della Guarnitura con le piume per cappelli tenute tra le dita. Le generazioni di Cappellai che avevano vissuto in quella casa erano più di quante se ne potessero ricordare. La magia degli ingredienti riportati da avventure in giro per il mondo si era infiltrata nelle venature del legno. I vetri grinzosi delle finestre, le pareti e persino i comignoli si agitavano e tremolavano, animati ciascuno da una diversa, eccentrica magia. Però, sebbene il suo aiuto in casa fosse prezioso, Cordelia non aveva ancora il permesso di fabbricare cappelli. – Gli ingredienti – la metteva spesso in guardia sua zia – possono diventare pericolosi, se adoperati nel modo sbagliato.
Cordelia aveva più volte tentato di convincere la zia a farle fabbricare un cappello.
– Sei troppo piccola, Cordelia – rispondeva immancabilmente la zia. – Hai ancora molto da imparare prima anche solo di pensare al tuo primo cappello.
Zia Arianne aveva un fermaglio d’oro decorato con uno smeraldo. Ogni volta che si dedicava a una nuova creazione se lo infilava nei capelli con un colpo deciso. A ogni compleanno, Cordelia sperava di riceverne uno tutto suo: lo spillone che avrebbe fatto di lei una creatrice di cappelli. Eppure era consapevole che le sarebbe stato concesso solo al compimento dei suoi sedici anni.
– Quando compirai dodici anni, piccola Cappellai, inizierai a conoscere i potenti ingredienti che usiamo per rifinire le nostre creazioni.
Quel giorno Cordelia entrò di corsa nel Laboratorio e trovò lo zio chino su un cappello verde salvia.
– Seta di ragno – annunciò zia Arianne con un rocchetto argentato di delicatissima ragnatela. – Filata da un Ragno Eremita Marrone e raccolta ieri prima che la luna sorgesse. Ora la cuciamo al cappello, a cominciare da questo punto, proprio sopra l’occhio sinistro… – Zia Arianne appuntò la corda di seta. – E poi lo avvolgiamo attorno alla corona fino alla punta… Questo dovrebbe aiutare il re a concentrarsi, che è proprio lo scopo per cui ci è stato commissionato il cappello. Mi sai dire perché ho scelto proprio una ragnatela di Ragno Eremita Marrone?
Cordelia pensò un momento alla risposta: – La ragnatela perché i ragni lavorano duramente per fabbricarle, e il cappello servirà al re per lavorare meglio… quanto all’Eremita Marrone, perché è una specie che predilige la carta e il silenzio, entrambe cose che aiuteranno sua Maestà a concentrarsi.
– Eccellente. – Zia Arianne sorrise.
Tamzin Merchant, La casa dei cappelli magici, Salani, Milano
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Gli ingredienti del RACCONTO FANTASY
Il racconto fantasy è un testo narrativo in cui gli elementi fantastici prevalgono su quelli realistici. Il tema principale è la lotta fra il Bene e il Male. Lo scopo è far appassionare chi legge alle pericolose ed eroiche imprese che i personaggi affrontano per sventare i piani del Male.
TEMPO
Il racconto si sviluppa di solito in un arco di tempo imprecisato o in epoche lontane nel passato o nel futuro.
LUOGHI
Sono immaginari e ricchi di elementi fantastici. Spesso sono raggiungibili da ambienti realistici attraverso dei passaggi (buchi, armadi, porte…).
PERSONAGGI
Possono essere reali, umani e animali, oppure fantastici (elfi, draghi, creature mostruose…). I protagonisti e le protagoniste sono eroici, animati da sentimenti di amicizia, lealtà e coraggio. Spesso sono aiutati da poteri personali, oggetti magici e creature straordinarie (maghe e maghi esperti, gnomi, streghe e stregoni…).
FATTI
Sono incentrati sulla missione che il o la protagonista deve compiere perché il Bene trionfi sulle forze del Male. In questa lotta, spesso caratterizzata da viaggi e difficoltà da superare, ha un ruolo importante la magia.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 37-40
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➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto fantasy contenuti in questo testo.
La missione di Nihal
Il sole inondava la pianura. Sul terrazzo in cima alla torre, Nihal si godeva il vento mattutino. Era il posto più elevato di Salazar: da lì si godeva la vista migliore sulla piana sconfinata su cui la città spiccava con i suoi cinquanta piani di case, botteghe, stalle. Un’unica torre che conteneva una metropoli di quindicimila persone, stipate su milleduecento braccia d’altezza. Quello era un giorno di battaglia e Nihal guardava la pianura, desiderosa di battersi. Erano una decina di ragazzetti dai dieci anni in su, tutti maschi e lei femmina, tutti seduti e lei in piedi. Il capo: la ragazzina con vividi occhi viola, capelli blu lucido e spropositate orecchie a punta. Tutti gli altri pendevano dalle sue labbra. – Oggi si lotta per le case abbandonate. I fammin stanno lì a spadroneggiare. Non si aspettano il nostro arrivo: li coglieremo di sorpresa e li scacceremo.
– Il piano?
– Scenderemo compatti fino a sopra le botteghe, poi taglieremo per i condotti di manutenzione; da lì sbucheremo direttamente nel loro nascondiglio. Li prenderemo direttamente alle spalle. Io starò in testa al gruppo; dietro di me la squadra d’attacco. Poi gli arcieri. Andiamo!
Nihal levò in alto la spada e si gettò giù per la botola che conduceva dalla terrazza alla torre, seguita a ruota dal resto della banda. – Buongiorno, Generale. – A parlare era un essere tozzo, con una fitta barba. Uno gnomo. Si esibì in un buffo inchino. – Anche oggi a caccia di nemici?
– Come sempre. Oggi dobbiamo scacciare i fammin dalla torre.
Licia Troisi, Cronache del Mondo Emerso 1. Nihal della Terra del Vento, A. Mondadori
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Quando avviene la vicenda narrata?
In un tempo indefinito. Nel passato. Nel presente.
● Com’è il luogo dove si svolge la vicenda?
Ricco di elementi della vita quotidiana. Ricco di elementi fantastici. Ricco di elementi realistici.
● I personaggi sono: persone comuni. persone divertenti. creature fantastiche e inusuali.
● Qual è la missione della protagonista? Conquistare la torre.
Scacciare i nemici dalla torre. Cercare del cibo
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APPROFONDIMENTO Il racconto fantasy Il racconto fantasy GLI INGREDIENTI IL RACCONTO FANTASY Testo facilitato
semplificato
e
La scoperta di Narnia
Pioveva. I fratelli Peter, Susan, Edmund e Lucy avevano fatto colazione e ora si trovavano nella grande stanza.
– Io me ne vado a fare un giretto per la casa – disse Peter. –Esplorazione!
Era il tipo di casa in cui non si arriva mai alla fine, piena di imprevisti.
Arrivarono in una stanza quasi vuota: c’era solo un grande armadio.
– Qui non c’è niente – decise Peter proseguendo nella marcia. Gli altri lo seguirono, a eccezione di Lucy. Si era fermata davanti all’armadione chiedendosi che cosa contenesse. Toccò la maniglia e con sua grande sorpresa la porta si aprì.
Vide che conteneva cappotti e pellicce. Dietro la prima fila ce n’era un’altra.
Lucy fece un passo, due, un altro. All’interno era buio. Lucy non vedeva niente. Poi cominciò a sentire qualcosa che scricchiolava sotto le scarpe.
– Sembra neve – mormorò. E allora vide una luce che brillava lontano.
Dove avrebbe dovuto esserci il fondo dell’armadio c’erano invece alberi. Era già buio e nevicava. Voltò la testa un attimo e tra i tronchi d’albero riuscì a vedere la porta spalancata dell’armadio: lì splendeva ancora la luce del giorno. Dopo pochi minuti arrivò a un lampione. Un lampione in mezzo al bosco! E in quel momento, apparve una strana figura. Dalla cintola in su sembrava un uomo, ma i fianchi e le gambe erano quelli di una capra coperta di peli lucenti. Non aveva i piedi, ma grossi zoccoli. Aveva un’aria simpatica e una graziosa barbetta a punta. I capelli erano ricciuti e scuri e nella fronte spuntavano due cornetti. Era un fauno, e quando vide Lucy ebbe un sussulto.
– Santo cielo! – esclamò il fauno.
– Buona sera – disse la bambina. – Mi chiamo Lucy.
– Lietissimo di fare conoscenza. Mi chiamo Tumnus. Come sei arrivata a Narnia?
– Narnia? E che cos’è?
– Narnia è un paese – rispose prontamente il fauno. – Il terri-
Testo facilitato e semplificato
90 I testi narrativi
I LUOGHI
torio che si estende dal lampione fino a Cair Paravel, il castello sulle rive dell’Oceano orientale, è Narnia. E tu da dove vieni?
– Io… sono venuta dal guardaroba che si trova nella stanza vuota – balbettò Lucy. – Non è lontano, almeno credo. Però laggiù è estate.
– Ah! – esclamò il signor Tumnus. – O tu che vieni dalla città di Guarda Roba nel paese di Stanza Vuota, dove regna l’estate, che ne pensi di prendere un tè?
– Mille grazie, signor Tumnus – disse Lucy. – Ma ti avverto, non potrò restare a lungo.
Clive Staples Lewis, Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio, A. Mondadori
SCOPRO
➜ Indica con una la caratteristica che rende il grande armadio un elemento magico del racconto.
Trasforma i cappotti in pellicce. Nasconde un passaggio verso un altro mondo. Trasforma bambini e bambine in fauni.
È pieno di lampioni. È senza fondo. Rende invisibili.
COMPRENDO
Indica con una se Lucy ha a che fare con i seguenti elementi nel mondo reale (R) o in quello di Narnia (N).
pioggia
armadio
cappotti
maniglia
fauno
fratelli e sorella
lampione
informazioni nascoste ➜ Sottolinea nel testo le parole che ti fanno capire che a Narnia è inverno.
91 IL RACCONTO FANTASY
➜
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le informazioni date
tè R N
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neve
N
estate
N
N
R N
R N le
SCOPRO
➜ Rispondi alle domande sul quaderno.
● Chi è il/la protagonista del racconto?
● Chi sono gli altri personaggi?
● Che cosa rende questi personaggi tipici del racconto fantasy?
COMPRENDO
prima di leggere ➜ Indica con una o più le risposte corrette. Dal titolo e dal disegno, mi aspetto che il testo racconti di: un oggetto prezioso. una guerra da combattere. una storia un personaggio con dell’avventura. con poteri magici.
Il dono della strega
Tiffany Aching scosse il capo. Era importante presentarsi bene… Chiuse gli occhi e disse: – Vedimi! Aprì gli occhi. Ed eccola lì, a pochi centimetri da sé. Vedeva la sua nuca. Con attenzione si spostò nella stanza. Alla fine si ritrovò davanti a se stessa. Capelli castani, occhi castani. Aveva indosso un vestito verde pallido. Con gli scarponi nuovi e il cappello di paglia assomigliava alla figlia di un contadino. Da lì vedeva il cappello a punta che aveva in testa. In un certo senso però non c’era. Era invisibile. Glielo aveva donato la più grande strega del mondo, una strega vera con vestito e cappello neri e gli occhi che potevano penetrarti come l’essenza di trementina. Una sorta di ricompensa: Tiffany aveva fatto una magia seria. Ma prima di farla non aveva mai saputo di esserne capace; e mentre la faceva non sapeva di esserne capace; e dopo averla fatta, non sapeva come ci fosse riuscita. Adesso doveva imparare come.
– Non vedermi – disse. La visione di sé scomparve. Miss Tick, un’altra strega, le aveva detto che doveva sapere quando “distaccarsi”, e che avrebbe scoperto più cose una volta che il suo talento fosse cresciuto. Miss Tick era una specie di trovastreghe. Pareva che la stregoneria funzionasse così: certe streghe erano sempre alla ricerca di ragazze che sembrava avessero particolari doti, poi trovavano loro una strega anziana che le aiutasse. Non ti insegnavano come fare. Ti insegnavano a sapere quello che stavi facendo.
adatt.da Terry Pratchett, Un cappello pieno di stelle, Salani, Milano 2022
Testo facilitato e semplificato
92 I testi narrativi I PERSONAGGI
La bussola d’oro
Lyra e il suo daimon si mossero nella penombra, bene attenti a restare dove non potevano essere visti. Lyra si fermò accanto alla sedia del Maestro e diede un colpetto. Il suono echeggiò chiarissimo.
– Tu non la stai prendendo sul serio questa cosa – bisbigliò il suo daimon. – Bada a quel che fai. Il suo daimon si chiamava Pantalaimon, e al momento aveva la forma di una falena, di un colore bruno scuro, così da passare inosservato nell’oscurità del salone. – Non c’è nessuno – bisbigliò – però dobbiamo fare in fretta. Lyra giacque rigidamente, troppo stanca per poter dormire, troppo incantata per farsi qualsiasi domanda. Pantalaimon si mise a tirarle i capelli. Lei lo scacciò, ma lui bisbigliò: – Dov’è quell’affare?
Lyra capì subito che cosa intendeva. Pochi secondi dopo era seduta a gambe incrociate e Pantalaimon la osservava mentre lei svolgeva la pezza di velluto nero e guardava quell’oggetto che le aveva dato il Maestro.
– Come l’ha chiamato? – bisbigliò lei.
– “Aletiometro”.
Lo sentiva pesante fra le mani, con lo scintillio della lastra di cristallo e la squisita lavorazione dell’ottone. Somigliava a un orologio, o a una bussola, perché vi erano le lancette che si muovevano sul quadrante, solo che invece delle ore o dei punti cardinali, vi erano numerose piccole immagini: un’ancora; una clessidra sormontata da un teschio; un toro; un alveare. Trentasei in tutto, e non riusciva a immaginarsi che cosa potessero significare. adatt. da Philip Pullman, La bussola d’oro, TEA, Milano 2013
SCOPRO
➜ Completa le frasi con le parole seguenti. aletiometro • daimon • oggetto • Maestro • bussola A Lyra viene regalato dal un misterioso magico. Ha lancette e quadranti come una , ma ha trentasei piccole immagini al posto dei punti cardinali. Pantalaimon, il suo inseparabile , le ricorda il misterioso nome dell’oggetto: “ ”.
Testo facilitato e semplificato
COMPRENDO
le parole daimon: nel mondo di Lyra è un animale compagno per la vita e inseparabile legato a una sola persona, di cui ne rappresenta una parte profonda, l’anima.
93 IL RACCONTO FANTASY
I PERSONAGGI • GLI OGGETTI MAGICI
SCOPRO
➜ Indica con una gli oggetti magici con cui hanno a che fare i protagonisti.
Bacchette magiche. Cappelli parlanti. Pezzi degli scacchi animati.
Mantello dell’invisibilità.
Una partita a scacchi pericolosa
La camera era talmente buia che non si distingueva niente. Ma quando entrarono, fu invasa dalla luce. Si trovavano sull’orlo di un’enorme scacchiera, dietro ai pezzi neri scolpiti in pietra. Di fronte a loro c’erano i pezzi bianchi. Harry, Ron ed Hermione ebbero un brivido: erano altissimi e privi di volto.
– E adesso, che cosa facciamo? – sussurrò Harry.
– Ma è chiaro, no? – disse Ron. – Dobbiamo giocare e attraversare la stanza fino ad arrivare dall’altra parte. – Dietro ai pezzi bianchi si scorgeva una porta.
– E come facciamo? – chiese Hermione.
– Penso – rispose Ron, – che dovremo far finta di essere dei pezzi degli scacchi.
Harry ed Hermione rimasero in silenzio, mentre rifletteva. Alla fine, Ron disse: – Be’, non vi offendete, ma nessuno di voi è molto bravo a scacchi.
– Figurati se ci offendiamo – ribatté subito Harry. – Dicci solo che cosa dobbiamo fare.
– Allora, Harry, tu prendi il posto di quell’alfiere, e tu, Hermione, mettiti al posto di quella torre. Io farò il cavallo – disse Ron. A quelle parole un cavallo, un alfiere e una torre se ne andarono, lasciando tre caselle vuote, che vennero occupate da Harry, Ron ed Hermione.
– I bianchi muovono sempre per primi – fece Ron. – E difatti, guardate… Un pedone bianco era avanzato di due caselle. Ron cominciò a dirigere le mosse dei neri. A Harry tremavano le gambe: e se avessero perso?
– Harry… muoviti diagonalmente di quattro caselle verso destra. Il primo choc arrivò quando fu mangiato l’altro cavallo nero. La regina bianca lo sbattè a terra e lo trascinò via dalla scacchiera: rimase immobile.
– Ho dovuto lasciarglielo fare – disse Ron con aria sconvolta – così tu, Hermione, sarai libera di mangiare quell’alfiere. Per due volte Ron si accorse appena in tempo che Harry ed Hermione erano in pericolo.
Schizzava da una parte all’altra mangiando tanti bianchi quanti i neri persi.
94 I testi narrativi I PERSONAGGI Le emozioni e i sentimenti
– Ci siamo quasi – borbottò a un tratto. – Fatemi pensare… La regina bianca volse verso di lui la testa senza volto.
– Sì… – disse Ron – è l’unico modo… devo lasciarmi mangiare.
– NO! – esclamarono Harry e Hermione.
– Ma a scacchi è così – tagliò corto Ron. – Bisogna pur sacrificare qualche cosa. Ora farò un passo e lei mi mangerà… e voi darete scacco matto al re! – Ma Ron…
– Volete fermare Piton, oppure no? Se non vi sbrigate quello ruba la pietra! Non c’era nient’altro da fare. – Pronti? – gridò Ron, pallido, ma con aria decisa.
– Io vado… ma ricordate: non restate in giro a ciondolare, dopo che avrete vinto.
Così dicendo, fece un passo avanti e la regina lo colpì in testa con il braccio di pietra. Il ragazzo cadde di schianto. La regina bianca trascinò Ron in parte: sembrava ko. Tremante, Harry si spostò di tre caselle a sinistra.
A quel punto, il re bianco si tolse la corona di testa e la gettò ai piedi di Harry.
I neri avevano vinto. I pezzi si divisero in due gruppi e ciascun gruppo si inchinò all’altro, lasciando intravvedere la porta aperta in fondo alla stanza. Gettando un’ultima occhiata disperata in direzione di Ron, rimasto indietro, Harry ed Hermione spiccarono la corsa, e varcata la porta si diressero lungo il corridoio.
– Andrà tutto bene – disse Harry, cercando di convincere soprattutto se stesso.
J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, © J.K. Rowling 1998 (Salani, Milano 1998)
MI ESPRIMO
➜ Ron decide di sacrificarsi per salvare Harry ed Hermione, anche se era il più bravo a scacchi e da solo avrebbe potuto vincere. Indica con una o scrivi che cosa pensi del comportamento di Ron, poi confronta la tua risposta con quella del resto della classe. Chi è più dotato/a dovrebbe pensare solo a se stesso/a e vincere. L’obiettivo comune è più importante di una vittoria personale. In un gruppo, ognuno/a contribuisce a seconda delle proprie doti al raggiungimento di un obiettivo comune.
95 IL RACCONTO FANTASY
Dov’è Mallory?
La mamma dei gemelli uscì dall'ufficio e li chiamò: – Chiamate vostra sorella e andiamo a casa.
Ma nessuno aveva visto Mallory.
– E se fosse uscita? – domandò Jared. – Potrebbe essere andata al parcheggio.
– Potremmo andare a controllare.
Nella luce del crepuscolo Simon fece qualche passo e si chinò a raccogliere un pezzo di metallo in mezzo all’erba. – Ehi! Che cos’è?
– La medaglia di Mallory – notò Jared. – E guarda… Sull’erba, grossi pezzi di pietra formavano un cerchio intorno alla medaglia. Si inginocchiò accanto a quello più grosso. Incisa nella roccia c’era una parola: SCAMBIO.
– Pietre – disse Simon. – Come quelle della cava… – La mappa che abbiamo trovato diceva che gli gnomi vivono nella cava… L’hanno presa loro! – disse Jared. – Vogliono scambiarla con Il libro dei Segreti! Simon annuì. – Va bene. Andiamo. Prendo una torcia elettrica. Erano arrivati ai margini della vecchia cava.
– Vado io per primo – decise Jared. Fece un sospiro e si lasciò cadere nel buio. Colpì con durezza la sporgenza e per la botta restò senza fiato. A quel punto restava da fare solo un breve balzo per raggiungere il fondo.
– Jared? – La voce di Simon giunse debolmente dall’alto. – Sono qui – rispose Jared. Lentamente Simon scese lungo la parete, fino a terra. Mentre aspettava, Jared si accorse che un rettangolo di pietra sotto una sporgenza era decorato e riuscì a distinguere delle lettere scolpite nella roccia. Diresse la torcia proprio lì:
IL BRAVO RE TEPER RUSSA PER TE
– Che sia un enigma? – domandò Jared. Simon sospirò: – Be’, non capisco questa scritta. Il bravo re Teper russa…
– Ehi, aspetta un attimo – disse Simon. – Dammi la torcia. Jared gliela tese e guardò Simon tracciare le lettere del messaggio con il dito nella polvere sottile al suolo. Dopo ne cancellò alcune per riscriverle in un altro ordine. – Dobbiamo riordinare
Testo facilitato e semplificato
96 I testi narrativi I FATTI
le lettere per leggere il vero messaggio. Come in quei rompicapi che pubblicano ogni giorno sul giornale. A quel punto Simon scrisse una frase nella polvere.
BUSSARE TRE VOLTE PER APRIRE
– Uau! – esclamò Jared.
Simon sorrise. – Era più facile di quanto pensassimo! – disse. Si avvicinò alla porta e bussò tre volte sulla superficie rocciosa. Il terreno si spalancò e i due gemelli si ritrovarono dentro. Addosso a tre piccoli uomini dalla pelle grigia come la pietra. adatt. da Holly Black, Le cronache di Spiderwick, A. Mondadori
SCOPRO
➜ Numera i fatti nel corretto ordine cronologico.
Jared e Simon vanno alla cava.
Simon risolve l’enigma.
Jared capisce che gli gnomi hanno preso Mallory.
I due gemelli incontrano gli gnomi.
Jared trova una frase misteriosa.
Jared e Simon devono cercare Mallory.
Jared e Simon trovano delle pietre vicino alla medaglia di Mallory.
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Indica con una o più che cosa fa capire ai gemelli che Mallory è stata rapita dagli gnomi.
Hanno una torcia elettrica.
Vicino alla medaglia c’è una pietra con scritto “Scambio”. Le pietre vicino alla medaglia provengono dalla cava. Sanno che gli gnomi vivono nella cava.
97 IL RACCONTO FANTASY
Gli ingredienti
del RACCONTO DI FANTASCIENZA
Il racconto di fantascienza è un testo narrativo fantastico, che mescola dati tecnico-scientifici, conquiste dello Spazio e mondi di fantasia.
Le descrizioni evidenziano generalmente le caratteristiche di luoghi e ambienti insoliti e lontani, l’aspetto fisico e il temperamento di personaggi alieni o di esseri artificiali.
TEMPO
La vicenda si può sviluppare in un tempo definito, di solito nel futuro, ma anche nel presente e nel passato. A volte viene indicata la data precisa.
LUOGHI
In genere la vicenda è ambientata sulla Terra, nell’Universo (pianeti, galassie...), nello Spazio (stazioni o astronavi) o in laboratori in cui si effettuano esperimenti scientifici.
PERSONAGGI
Possono essere personaggi realistici, come scienziati/e, astronauti/e e persone comuni, oppure esseri fantastici creati da chi scrive. I personaggi fantastici più comuni sono: extraterrestri o alieni (provengono dallo Spazio), androidi (robot dall’aspetto umano), cyborg (esseri per metà umani e per metà artificiali) e replicanti (copie o cloni di esseri umani realizzati in laboratorio).
FATTI
Narrano avventure tecnologiche immaginarie ed eccezionali, a volte verosimili: imprese spaziali, esplorazioni di altri mondi, invasioni della Terra, incontri ravvicinati con gli extraterrestri, catastrofi ambientali, missioni e viaggi nel futuro…
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 41-44
98
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti del racconto di fantascienza contenuti in questo testo.
La capitana Gedanken
Zio Albert dichiarò: – Questo non è un viaggio come gli altri. Devi seguire le istruzioni alla lettera. Hai capito?
– Sì, zio – promise Gedanken.
– Ti proietterò vicino al centro di una galassia. Una volta arrivata, guarda se vedi niente d’insolito… qualsiasi cosa che possa essere dovuta alla presenza di un buco nero. Ma non devi avvicinarti per NESSUNA ragione. Una volta superati i confini del buco nero, niente può tornare indietro. Chiaro?
– Sì, zio. Starò attentissima. Al suo arrivo sull’astronave, il computer Cirillo la salutò con un tono più grave del solito: – Buon pomeriggio, capitana.
– Che ti prende? Non mi sembri per niente eccitato. Stiamo andando a esplorare un buco nero.
– Proprio una bella pensata. Dia un’occhiata. Non mi piace affatto – disse Cirillo. Gedanken non riusciva a credere ai suoi occhi. Là fuori c’era un gigantesco vortice. Nubi di polvere che giravano e venivano risucchiate verso il centro…
– Capitana – la interruppe Cirillo. – Stiamo dirigendoci verso quella cosa. Farò girare la capsula in modo che i retrorazzi siano puntati verso il buco nero. Ecco, accenda i motori in modo che la spinta dei razzi controbilanci la forza di gravità. Gedanken spinse il pulsante rosso e i razzi si avviarono. – Così? Cirillo disse: – Così. – Pareva sollevato. – Ha fatto una promessa – le ricordò.
– Lo so. Ma siamo scienziati e per scoprire cose nuove bisogna affrontare qualche rischio. adatt. da Russell Stannard, Zio Albert e i buchi neri, Salani Editore, Milano 1992
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Quando avviene la vicenda? Nel passato. Nel presente. Nel futuro.
● In quale tipo di luogo si svolge la vicenda? Comune. Non precisato. Inesistente e fantastico.
● I fatti narrano: l’invasione della Terra. un’impresa nello Spazio. l’incontro con un alieno.
➜ Scrivi i nomi dei personaggi e cerchia quelli tipici del racconto di fantascienza.
Testo facilitato e semplificato
99 GLI INGREDIENTI IL RACCONTO DI FANTASCIENZA APPROFONDIMENTO Il
di
Il racconto di fantascienza
racconto
fantascienza
Petronella e i rifiuti spaziali
– SIGNORI PASSEGGERI, benvenuti a bordo. È il comandante Tyler Brown che vi parla e che piloterà questa navicella durante il viaggio.
La voce nell’altoparlante era gracchiante e nervosa. Nicoletta vide che tutti erano seduti ai propri posti con le cinture di sicurezza allacciate. E avevano un aspetto determinato, ma tranquillo.
Persino la principessa Petronella aveva smesso di protestare e sedeva con gli occhi chiusi al suo posto. Nicoletta si chiedeva a che cosa stesse pensando. Sarebbe stato difficile diventare amiche. Tyler si schiarì la voce e disse: – Bene, signori passeggeri, stiamo atterrando sulla Terra. Guardando alla vostra sinistra, vedrete il nostro bellissimo Pianeta.
Nicoletta allungò il collo e trattenne il respiro. C’era la Terra, silenziosa e maestosa, tonda come una biglia, che galleggiava nello Spazio. “Quello è il mio Pianeta” pensò Nicoletta e si sentì riempire il cuore di orgoglio e commozione.
– Principessa Petronella – disse, – vedi quelle macchie blu? Sono gli oceani. Nuoteremo lì.
– Davvero? Quello è l’oceano? Non è come me lo immaginavo! –La principessa sembrava allegra ed elettrizzata, come qualsiasi ragazza in vacanza.
– OHI! – esclamò all’improvviso Tyler facendo virare la navicella per evitare una pallina argentata che sfrecciava verso di loro come un proiettile. – L’abbiamo evitata per un pelo!
– Che cos’era? – domandò Nicoletta.
– Penso sia spazzatura spaziale – rispose Tyler. – È roba lasciata nello Spazio durante le vecchie missioni spaziali: viti, bulloni, pezzi di satellite che hanno più di cinquant’anni! Ho letto che ci sono oltre centomila rifiuti spaziali. È una specie di enorme discarica orbitante... ops!
100 I testi narrativi
I LUOGHI
Testo facilitato e semplificato
L’ambiente intorno a noi
Tyler si morse un labbro e tacque.
– Allora è normale per voi terrestri usare lo Spazio come spazzatura – disse la principessa.
– Ma nessuno vive qui! – protestò Nicoletta. – Noi non obblighiamo nessuno a lasciare il proprio pianeta.
– Già, e quando le persone cercano di viaggiarci come abbiamo fatto noi?
– Stiamo cercando di risolvere il problema – disse Tyler umilmente. – Noi terrestri ripuliremo il cielo o qualcosa del genere. Calò un pesante silenzio, mentre tutti i terrestri a bordo cercavano di farsi venire in mente qualcosa.
Ma fu la principessa a dire: – Ho letto nei vostri pensieri e so che vi illudete che una volta ascoltate le vostre patetiche scuse cambierò idea e non userò il vostro Pianeta come una discarica. Vi interesserà sapere che non ho mai cambiato idea in vita mia. E mai lo farò.
Liane Moriarty, Petronella e i rifiuti spaziali, © 2009 Edizioni Piemme
COMPRENDO
le informazioni date e nascoste
➜ Indica con una se le seguenti informazioni sono date (D) o nascoste (N) nel testo.
● Petronella è un’extraterrestre. D N
● Petronella vuole trasformare la Terra in una discarica. D N
● Petronella pensa che i terrestri siano abituati a inquinare. D N
● La navicella è sfiorata da un rifiuto spaziale. D N
SCOPRO
➜ Indica con una dove si svolge la vicenda.
Sulla Terra.
In un laboratorio. Nello Spazio.
➜ Sottolinea nel testo le frasi che te lo hanno fatto capire.
MI ESPRIMO
➜ I rifiuti abbandonati nello Spazio descritti nel racconto costituiscono un grosso problema, così come quelli che non vengono riciclati nel modo corretto sulla Terra. Confrontatevi in classe su quali strategie si possono adottare per evitare che i rifiuti si accumulino senza limite.
101 IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
Lo Zoo interplanetario
1. I bambini erano buonissimi, durante il mese d’agosto, specialmente all’avvicinarsi del ventitreesimo giorno: era il giorno in cui la grande astronave d’argento che trasportava lo Zoo interplanetario del professor Hugo atterrava per l’annuale visita di sei ore nell’area di Chicago.
Ogni anno il professor Hugo esibiva nuove creature. Già s’erano viste le creature a tre zampe provenienti da Venere, o gli altissimi uomini di Marte, mostri a foggia di serpente che arrivavano da punti remoti della Galassia.
2. L’astronave comparve, rotonda e scintillante, nel cielo di Chicago, e lentamente calò sull’immenso parcheggio: nel silenzio che s’era creato si sollevarono gli enormi portelloni laterali, a mostrare la fila di gabbie.
Dietro le sbarre s’intravedevano dei bizzarri esseri: piccoli animali simili a cavalli, che si muovevano a scatti e continuavano a cicalare con vocine acute.
3. Poco dopo apparve il professor Hugo, col suo mantello multicolore e il cappello a cilindro. – Signori Terrestri! – esclamò nel microfono. – Quest’anno potrete ammirare uno spettacolo eccezionale: i rarissimi ragni-cavalli di Kaan, portati fino a voi per milioni di miglia attraverso lo Spazio!
Il pubblico era inorridito e affascinato da queste straordinarie creature che assomigliavano a cavalli, ma s’inerpicavano e correvano lungo le sbarre come ragni. Andò avanti così per tutta la giornata. Poi il professor Hugo disse: – Dobbiamo andare. Torneremo tra un anno esatto.
4. Li salutò e mentre l’astronave decollava, i cittadini di Chicago convennero che quell’anno lo Zoo interplanetario era stato il migliore in assoluto…
Testo facilitato e semplificato
102 I testi narrativi
IL TEMPO • LE SEQUENZE
5. Circa due mesi e tre pianeti più tardi, l’argentea astronave del professor Hugo calò tra le familiari rocce di Kaan: a uno a uno i curiosi ragni-cavalli sgusciarono dalle gabbie e schizzarono in cento direzioni diverse a raggiungere le loro case. In una di queste, la creatura-lei fu ben felice di vedere il ritorno del suo compagno e del figlioletto. – Quanto tempo! – esclamò. – Allora, è stato bello? E la creatura-lui annuì: – Magnifico! Abbiamo visitato otto mondi e visto molte cose.
6. Il piccolo galoppò tutto allegro nella caverna, inerpicandosi sulle pareti: – Nel posto chiamato Terra è stato meglio di tutti! Le creature che ci abitano portano degli indumenti sulla pelle, e camminano su due zampe.
– Ma non era pericoloso? – chiese la creatura-lei.
– No – rispose il compagno. – Ci sono delle sbarre robuste, per proteggerci da loro. E poi rimaniamo sempre all’interno dell’astronave. La prossima volta devi venire anche tu, cara!
– Oh, sì! – annuì il piccolo. – È stato il migliore zoo in assoluto.
Edward Dentinger Hoch, in AA.VV., Storie di giovani alieni, a cura di Isaac Asimov, A. Mondadori
➜ Sottolinea nel testo le parole che indicano il tempo in cui si svolge la vicenda.
➜ Il testo è suddiviso in sei sequenze. Scrivi nei i numeri per abbinare a ognuna il titolo adatto.
Inizia lo spettacolo dei ragni-cavalli di Kaan
Il ritorno nel pianeta di Kaan
L’astronave decolla lasciando soddisfatto il pubblico terrestre I ragni-cavalli commentano lo spettacolo dei terrestri
L’astronave del professor Hugo arriva a Chicago 23 agosto, appuntamento allo Zoo
103 IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
SCOPRO
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i racconti fantasy e i racconti di fantascienza? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Indica con una se le informazioni si riferiscono al genere fantasy o al genere fantascienza.
● Il tema principale è la lotta tra il Bene e il Male. fantasy fantascienza
● I temi riguardano scoperte scientifiche che si mescolano con la conquista dello Spazio e mondi di fantasia. fantasy fantascienza
● Le vicende possono essere ambientate nello Spazio, ma anche in laboratori dove si fanno esperimenti scientifici. fantasy fantascienza
● I personaggi possono essere aiutati da creature straordinarie, poteri speciali o oggetti magici. fantasy fantascienza
● Nelle vicende riveste un ruolo importante la magia. fantasy fantascienza
● Nelle vicende riveste un ruolo importante la tecnologia. fantasy fantascienza
➜ Scrivi accanto a ogni frase se si riferisce al genere fantasy o fantascienza. Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 89 a pagina 103.
● Noi terrestri ripuliremo il cielo o qualcosa del genere.
● Dove avrebbe dovuto esserci il fondo dell’armadio c’erano invece alberi.
● L’argentea astronave del professor Hugo calò tra le familiari rocce di Kaan.
● Somigliava a un orologio, o a una bussola… solo che invece delle ore o dei punti cardinali, vi erano numerose piccole immagini.
● Da lì vedeva il cappello a punta che aveva in testa. In un certo senso però non c’era. Era invisibile.
● – Lo so. Ma siamo scienziati e per scoprire cose nuove bisogna affrontare qualche rischio.
104
SCOPRO
➜ Colora allo stesso modo i personaggi e il genere a cui appartengono: utilizza i colori indicati. Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 89 a pagina 103. fantasy • fantascienza
La principessa Petronella
I gemelli Simon e Jared
I ragni-cavalli
Computer Cirillo
➜ Colora allo stesso modo i luoghi e il titolo del testo in cui si trovano, poi con una freccia associa il genere. Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 89 a pagina 103.
Si trovavano sull’orlo di un’enorme scacchiera, dietro ai pezzi neri scolpiti in pietra.
C’era la Terra, silenziosa e maestosa, tonda come una biglia, che galleggiava nello Spazio.
Là fuori c’era un gigantesco vortice. Nubi di polvere che giravano e venivano risucchiate verso il centro.
Sul terrazzo in cima alla torre, Nihal si godeva il vento mattutino.
Petronella e i rifiuti spaziali
La missione di Nihal
Lyra e Pantalaimon fantascienza fantasy
Una partita a scacchi pericolosa
La capitana Gedanken
➜ Leggi i titoli: sottolinea di azzurro quelli adatti a un racconto fantasy, di viola quelli adatti a un racconto di fantascienza; cancella gli intrusi.
La città incantata • Viaggiando s’impara • Il mistero del pianeta X
La strega smemorata • Il colore della magia • Gli animali della fattoria La fuga dei Robot • Guida galattica per giovani esploratori • La vita dei lombrichi
Attiva gli esercizi su HUB Kids
105
IL RACCONTO FANTASY • IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
Il fauno Tumnus
MI METTO ALLA PROVA
1.
Egitto Antico Regno, 2575 a.C. Tiy stava accendendo il fuoco sotto il forno di terracotta poggiato al suolo. Suo padre Hergedef entrò in casa, portandosi dietro l’odore di farina e di legna bruciata. Era uno dei migliori fornai di Giza.
Valeria Conti, Il mistero delle piramidi, Raffaello
2.
Mentre l’androide parlava, un allarme iniziò a suonare e altri due robot, quelli con le facce cattive e le pericolose tenaglie al posto delle mani, comparvero dietro Annie e George e li presero energicamente.
Lucy & Stephen Hawking, Il codice dell’Universo, A. Mondadori
3.
Era venerdì alla Scuola di Mostri. Frankie si sedette in classe in attesa che la porta si aprisse. Non si aprì. Per entrare infatti la maestra passò direttamente attraverso il muro. – Buongiorno! – disse. – Io sono la Professoressa Ombra e, come tutti voi potete notare, sono uno spettro spettrale.
Jeremy Strong, Una scuola mostruosa, Sinnos editrice
4.
Fra qualche settimana farò il damigello e sicuramente inciamperò. Mi obbligheranno a mettere un vestito ridicolo (ne possiedo solo uno, e punge) e forse mi spalmeranno in testa una roba appiccicosa che puzza, perché ho i capelli che stanno sempre dritti e mi dicono continuamente “Edo, pettinati”.
Anna Vivarelli, Una capra tibetana in giardino, Feltrinelli
5.
I cinque amici erano una squadra di “aspiranti detective”. Avevano una sede, che loro chiamavano “il Rifugio”. C’era anche una batteria sulla quale Dario si esercitava: lo aiutava a concentrarsi durante le “indagini”. – Beh? Vogliamo scoprire cosa è successo a Irina? – chiese Beatrice.
Janna Carioli e Martina Forti, Operazione braccialetto, Sinnos editrice
106
6.
La prima cosa da fare era tirare fuori il draghetto da dentro il suo uovo. Yorsh cercò di romperlo, ma era come cercare di spezzare un sasso con le mani. Allungò una mano, badando a fare il movimento più lentamente possibile per non spaventare il piccolo drago. Ci fu un piccolo squeek, con fiammatina.
Silvana De Mari, L’ultimo elfo, Salani Editore, Milano 2004
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Scrivi sui puntini a quale genere di testo narrativo appartiene ogni brano. racconto del brivido • racconto di fantascienza • racconto fantasy • racconto giallo • racconto storico • racconto umoristico
➜ Con i colori indicati, sottolinea nei testi dove è possibile i seguenti elementi. tempo luoghi personaggi
➜ Completa le caratteristiche dei diversi generi con le parole suggerite. Poi scrivi nei il numero del testo corrispondente a ogni caratteristica. Bene • divertire • indagini • paura • scienza • storico
È incentrato su un caso da risolvere e racconta le di uno dei personaggi. Racconta una storia inventata che però è inserita in un preciso periodo . Racconta di fatti che non possono accadere nella realtà, in cui il tema principale è la lotta tra il e il Male.
È un testo narrativo in cui sono mescolati fantasia e
È un testo narrativo, realistico o fantastico, che ha lo scopo di suscitare e inquietudine in chi legge.
È un testo narrativo, realistico o fantastico, che ha lo scopo di far chi legge.
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Scrivi nei il numero del testo corrispondente a ogni frase. Ha delle tenaglie al posto delle mani. Devono scoprire che cos’è successo a Irina. Possiede un vestito ridicolo che punge.
Passa attraverso i muri. Deve rompere un uovo. È uno dei migliori fornai di Giza.
Attiva gli esercizi su HUB Kids
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I TESTI NARRATIVI
VERIFICO LE MIE COMPETENZE
Consigli di lettura
Per la Giornata mondiale del libro del 23 aprile, le classi quinte della vostra scuola potranno presentare una raccolta di consigli di lettura di libri di narrativa adatti anche alle compagne e ai compagni delle scuole primarie. Procedi come indicato.
➜ Scegli un libro di narrativa a cui sei particolarmente legata/o, oppure un brano che hai letto all’interno del libro di Letture.
➜ Prepara una breve recensione da leggere ad alta voce, con questi elementi:
un saluto di benvenuto
il racconto della trama in breve (senza svelare il finale)
il motivo della scelta: “Consiglio questo libro perché…”
la presentazione del libro (titolo del libro, autore, casa editrice e genere) o del brano (titolo del brano e del libro di cui fa parte, autore, casa editrice e genere).
Puoi trovare dei consigli su come si fa la recensione di un libro alle pagine 104-105 del libro di scrittura.
➜ Allenati a leggere la recensione alle compagne e ai compagni in modo chiaro, scorrevole ed espressivo. Ascolta i loro consigli per fare in modo che la lettura risulti il più adeguata possibile.
La tua recensione, insieme a quelle dei compagni e delle compagne, è pronta per essere letta dal vivo il giorno della manifestazione!
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PROVA NON NOTA
Un’idea in più
Con l’aiuto dell’insegnante, potete registrare i consigli di lettura e renderli disponibili per tutti anche dopo il giorno della manifestazione. Per esempio i consigli potranno essere postati su una piattaforma online a vostra scelta.
AUTOVALUTO LA MIA PROVA
Con difficoltà e ho avuto bisogno di aiuto.
VALUTO IL MIO PERCORSO
Ho svolto la prova…
Ho avuto parecchie incertezze.
Con qualche dubbio, ma sono riuscito/a a completarla.
Senza difficoltà e senza bisogno di aiuto.
Ho rispettato i tempi concordati con l’insegnante.
Ho svolto le attività proposte senza l’intervento dell’insegnante.
La mia proposta per migliorare
Ho trovato in modo autonomo le strategie utili a sostenere la prova.
Sono riuscito/a a rimanere concentrato/a durante l’intera prova.
Ho riflettuto sugli errori commessi e mi sono impegnato/a per correggerli.
La proposta dell’insegnante
I TESTI NARRATIVI 109 PROVA NON NOTA
Ecco un breve percorso sul tema della Memoria per riflettere sul passato e scoprire delle storie speciali. Puoi trovare altre pagine su questo tema all'interno del libro.
Non puoi più andare a scuola
Era una sera qualsiasi. Stavamo a tavola. Io, papà e i nonni. Io ridevo e scherzavo come al solito. Però mi accorsi che c’erano tre paia d’occhi che mi guardavano ansiosi. “Mi dovranno dire qualcosa di importante” pensai.
In quel momento mio padre parlò: – Liliana, sai che non puoi più andare a scuola…
– Ah, no? – gli dissi io, cercando un perché con gli occhi smarriti. Lui lo capì.
– Perché ci sono delle nuove leggi per noi che siamo ebrei. Tu, come tutti i bambini ebrei, sei stata espulsa dalla scuola. Espulsa. Avevo appena compiuto otto anni, era settembre e la scuola cominciava il 12 ottobre.
Quel giorno segnò un prima e un dopo nella mia infanzia. Il prima della vita di Liliana bambina, allegra e serena, e il dopo, Liliana bambina ebrea, espulsa, poi esclusa, poi internata. Quell’anno avrei dovuto frequentare la terza elementare… – Perché sono stata espulsa, papà? Che cosa ho fatto? – Non capivo.
– Tu non hai fatto niente, Liliana – mi disse papà con dolcezza. – Ma questa legge dice che non puoi andare a scuola, non possiamo farci niente.
Sentivo che papà cercava un modo per spiegarmelo che non mi facesse restare male, ma io andavo volentieri a scuola, e lui sapeva che avrei sofferto di questo allontanamento. C’erano le compagne di classe che vedevo anche fuori dalla scuola, ai giardini, oppure alle feste di compleanno; mi dispiaceva anche lasciare la maestra, si chiamava Cesarina, ero molto affezionata a lei. Era affettuosa e sentivo di poter contare su di lei. Almeno così pensavo.
Liliana Segre a 13 anni fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz insieme al padre. Solo lei tornò a casa. Dopo molti anni è diventata testimone della Shoah, cioè dello sterminio di milioni di persone ad opera dei nazifascisti.
Il 19 gennaio 2018, anno in cui cadeva l’80° anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Liliana Segre senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.
110
TRACCE DI MEMORIA
Perché non potevo più andare a scuola? Perché io, solo io, non potevo più imparare? Mi misi a cercare un motivo, qualcosa che avevo fatto o detto in classe, scavai nei giorni precedenti, cercavo qualche fatto che mi facesse dire: “Ah, ecco perché sono stata cacciata”. Ma era inutile, non c'era. Papà parlava di “nuove leggi”. Ma chi le aveva fatte? Perché? Io non sapevo neppure di essere ebrea fino a quando non erano venute fuori queste stupide regole. Io sono italiana, lo diceva anche il nonno, ed era davvero arrabbiato. – Siamo italiani, siamo come tutti gli altri e guarda cosa ci fanno… – sussurrava alla nonna, mentre Susanna sparecchiava e scuoteva la testa come a cancellare quella brutta serata. Ma era impossibile: la realtà era come l'aveva raccontata papà. Io non potevo più andare a scuola.
Liliana Segre con Daniela Palumbo, Fino a quando la mia stella brillerà, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
MI ESPRIMO
➜ Ti è mai successo di essere escluso o esclusa da qualcosa o da qualcuno?
➜ Come ti ha fatto sentire?
➜ Che cosa puoi fare per non escludere le altre persone?
COMPRENDO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● “Quel giorno segnò un prima e un dopo nella mia infanzia”. A quale fatto si riferisce questa frase?
Liliana ha compiuto gli anni.
Sono state promulgate le leggi razziali.
Liliana cominciava la terza elementare.
● “Perché sono stata espulsa, papà? Che cosa ho fatto?”
Perché Liliana non riesce a capire il motivo per cui è stata espulsa da scuola?
Perché nessuno gliel’ha spiegato.
Perché si era sempre comportata bene.
Perché lei non aveva colpe, ma era stato deciso da una legge.
111
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
La partenza
Nella sua cameretta tutta rosa, Marcella dormiva tranquillamente. Ad un certo punto entrò la mamma affannata, pallida, con i capelli tutti all'aria. Aprì le imposte e svegliò la bambina: – Alzati! Presto, Marcella.
– Ma cosa è successo, mamma?
– I tedeschi – trovarono la forza di articolare le labbra smunte della povera mammina, che fuggì a svegliare Bobi.
Marcella si alzò, si vestì in un attimo e andò nella camera dei genitori. La mamma si rivolse al babbo: – Dove andiamo?
Il babbo rispose piano e con lentezza: – Dai Bianchi. Già, dai Bianchi; la bufera sconquassava la piccola nave e gettava in mare i naviganti, ma una terra soccorritrice si presentava loro. I Bianchi, unico porto di salvezza!
Grigia e piovosa mattina del 16 ottobre, quanti dolori vedesti!
Ecco i Camis percorrere la strada che pochi giorni prima avevano percorsa fiduciosi e allegri.
I Bianchi avevano saputo ciò che era avvenuto ed erano sicuri che i loro amici sarebbero venuti a nascondersi in casa loro. Ma quando se li vide davanti pallidi i genitori, seri i bambini, la gentile signora si commosse.
Passarono i giorni lentamente senza che nulla di nuovo succedesse. Un giorno successe un fatto che scombussolò i componenti della piccola famiglia. Marcella era uscita per comprare della frutta e Bobi aveva voluto seguirla. Tornavano indietro, quando alcuni ragazzi di strada cominciarono, additandoli, a gridare: – Giudii, giudii!
Marcella impallidì, e si guardò intorno timorosa: tedeschi non ve n'erano e neppure altre persone, solo un signore dai calzoni color tabacco interessatissimo nel leggere il giornale. Se avessero visto l'espressione del viso del signore dai calzoni color tabacco, avrebbero capito di aver avuto torto chiamandolo “innocuo”. Egli, infatti, cominciò, non visto, a seguirli, arrivò così fino a casa, li vide entrare e, soddisfatto, se ne andò.
I bimbi avevano raccontato l'accaduto a casa e il babbo decise
112
TRACCE DI MEMORIA
che il giorno dopo sarebbe andato a cercare alloggio.
La famiglia partì il giorno dopo.
Il giorno dopo, alle undici, sentirono suonare alla porta Il signor Bianchi rimase allibito e spaventato quando si vide davanti tre tedeschi. – Cosa volete? – trovò la forza di articolare. Ma quelli non risposero e, datagli una spinta, entrarono, poi quello che doveva essere il capo incominciò: – Voi dire subito dove essere ebrei.
Intanto era accorsa anche la signora: – Ebrei? Qui non ci sono ebrei!
– Invece noi sapere essere qui e voi dare subito.
– Guardate ovunque, e vi accorgerete che qui non c'è nessuno all'infuori di noi che siamo cattolici: ecco i documenti!
– Avanti – gridò in tedesco il capo; un soldato accompagnò i coniugi Bianchi in una stanza e rimase a loro guardia.
Gli altri frugarono dappertutto, mettendo a soqquadro tutta la casa, rovistando nei cassetti e rubando molta roba.
– Non essere nessuno – incominciò irato il capo, poi continuò con un lampo maligno negli occhi. – Questa essere casa troppo larga per due persone, noi mandare qui due capitani tedeschi, voi preparare stanza. E se ne andarono duri e impettiti come tacchini.
Lia Levi, Dal pianto al sorriso, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
COMPRENDO
➜ Numera i fatti da 1 a 7 nel giusto ordine.
Un signore con i pantaloni color tabacco insegue Marcella e Bobi.
I tedeschi arrivano dai Bianchi e perquisiscono la casa mettendola a soqquadro.
I Camis sono costretti a cambiare alloggio nuovamente.
Marcella e Bobi vanno a comprare della frutta.
Il 16 ottobre i Camis fuggono di casa.
I Bianchi accolgono i Camis nella loro abitazione.
Alcuni ragazzi additano Marcella e Bobi urlando: “Giudii, giudii!”.
MI ESPRIMO
➜ Nel testo l’arrivo dei tedeschi è paragonato a una bufera che getta in mare i naviganti, cioè la famiglia Camis. Ti è mai capitato di sentirti come in mezzo a una tempesta? Hai trovato anche tu qualcuno che ti ha aiutato e fatto sentire al sicuro? Racconta.
113
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
Un mosaico per la Memoria
Per tenere viva la Memoria dei deportati nei campi di concentramento e di sterminio sono state create le pietre d’inciampo: sono piccoli blocchi quadrati di pietra (10 × 10 cm), ricoperti di ottone lucente, posti davanti all’ultima residenza di una persona deportata.
La pietra ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
In Europa ne sono state installate già oltre 70000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995.
Questa iniziativa è stata creata dall’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) al fine di ricordare tutte le vittime del nazismo che per qualsiasi motivo siano state perseguitate.
Per spiegare la propria idea, Gunter Demnig – che posa personalmente le pietre d’inciampo – si è ispirato a un passo del Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo): “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. Obiettivo della pietra d’inciampo, un inciampo emotivo e mentale, non fisico, è mantenere viva la Memoria nel luogo simbolo della vita quotidiana, cioè la casa; allo stesso tempo è invitare chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare. Grazie a un passaparola silenzioso ma efficace, oggi si incontrano pietre d’inciampo in oltre 2000 città dell’Europa e ce ne sono molte anche in Italia.
adatt. dal sito Pietredinciampo
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Una pietra d’inciampo posta in una strada di Roma.
Un sentiero di pietre d’inciampo
➜ Come sai, il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della Shoah. In questa occasione potete preparare delle pietre d’inciampo in cartoncino per la vostra scuola.
Occorrente:
● cartoncini colorati; ● pennarelli a punta grossa dai colori scuri;
● forbici; ● nastro adesivo trasparente largo.
Procedimento:
1. decidete che cosa volete scrivere sulle pietre d’inciampo, per esempio:
● il nome di alcune persone che sono state deportate e non hanno fatto ritorno a casa, come Anna Frank, Alberto Segre (il papà di Liliana) o di altre persone deportate dalla vostra città;
● frasi che aiutino chi legge a “fare Memoria”, cioè riflettere e ricordare;
2. ritagliate i cartoncini della misura che vi sembra più adatta e scriveteci sopra con i pennarelli in modo che la scritta sia molto evidente;
Ecco alcuni esempi.
ANNA FRANK
NATA A FRANCOFORTE IL 12 GIUGNO 1929
ARRESTATA IL 4-8-1944
MORTA A BERGEN-BELSEN NEL 1945
QUEL CHE È ACCADUTO
NON PUÒ ESSERE CANCELLATO
MA SI PUÒ IMPEDIRE
CHE SUCCEDA DI NUOVO. Anna Frank
3. attaccate i cartoncini al pavimento con il nastro adesivo largo, in modo che siano ben protetti e formino una specie di percorso della Memoria.
ALBERTO SEGRE NATO NEL 1899 ARRESTATO L’8-12-1943
DEPORTATO AD AUSCHWITZ MORTO IL 27-4-1944
SE COMPRENDERE
È IMPOSSIBILE, CONOSCERE È NECESSARIO.
Primo Levi
COLTIVARE LA MEMORIA È UN VACCINO PREZIOSO CONTRO L’INDIFFERENZA.
Liliana Segre
115 TRACCE DI
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
MEMORIA
Dove nasce il razzismo
Tra le cose che ci sono al mondo il razzismo è la meglio distribuita. È un comportamento piuttosto diffuso, comune a tutte le società tanto da diventare, ahimè, banale. Esso consiste nel manifestare diffidenza e disprezzo per la diversità: persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre. La natura spontanea del bambino non è razzista, il razzismo è innaturale. Il bambino non nasce razzista e non c’è ragione perché lo diventi. Se per esempio ti facessero credere che quelli che hanno la pelle bianca sono superiori a quelli che ce l’hanno nera, e se tu prendessi per oro colato quell’affermazione, potresti assumere un atteggiamento razzista nei confronti delle persone di colore. In altre parole l’aspetto fisico del corpo umano, che ci differenzia l’uno dall’altro, non implica alcuna diseguaglianza. È necessario imparare a rispettare. Il rispetto è essenziale. Rispettare vuol dire sapere ascoltare. Lo straniero non reclama amore e amicizia, ma rispetto. L’amore e l’amicizia possono venire dopo, quando ci si conosce meglio e ci si apprezza. Ma in partenza non bisogna avere alcun giudizio preconcetto. In altre parole nessun pregiudizio. Il razzismo si sviluppa grazie alle idee preconcette sui popoli e sulle loro culture. adatt. da Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani
116 MULTICULTURA
I TESTI POETICI
I testi poetici sono ricchi di effetti sonori, creati dai suoni delle lettere e dalla musicalità delle parole, e di immagini particolari che suscitano curiosità ed emozioni in chi legge.
IMMAGINI SUGGESTIVE I TESTI POETICI
UN RITMO DELLE SONORITÀ VERSI RIMA STROFE VERSI SCIOLTI
hanno un linguaggio che crea Il testo poetico APPROFONDIMENTO Il testo poetico Imparo e scrivo con le mappe, pp. 45-48
DDI
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possono essere suddivisi in possono essere anche
possono essere scritti in NONSENSE E LIMERICK CALLIGRAMMI POESIE SONORE ABBECEDARI
Il piacere di leggere... una POESIA
Quando la lingua rotola
– Quand’elo piccolina non dicevo la elle –dice la più giovane delle mie tre sorelle. – Ola che sono glande e di anni ne ho tle Lo dico ploplio bene, o così pale a me.
E poi aggiunge: – Senti come plonuncio lana, taltaluga, colona, plincipessa e glana. E rotola la lingua, la spinge contro i denti, prova e poi riprova, ma sempre ELLE senti. E se noi sorridiamo, con forza protesta: – Ma pelché mai lidete? Cosa vi flulla in testa?
Leda Luise, L’ortografia giocando, Michael Edizioni
A Venezia
Nella città d'acqua, in lontananza paiono pennelli sottili le punte dei campanili. Così ciotole di un pittore rovesciate con eleganza sono le cupole delle chiese Nella città d'acqua, in lontananza.
Chiara Carminati, Poesie per aria, Topipittori
Montagna
La terra e il cielo sono chiacchieroni In ere che nessuno può contare Per infinite ruote di stagioni Non hanno mai cessato di parlare Si raccontano a turno, uno per volta Il silenzio li copre col suo velo Pianura è là dove la terra ascolta I monti sono il suo discorso al cielo
Chiara Carminati e Bruno Tognolini, Rime chiaro scure, Rizzoli
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TESTO POETICO ascolta un...
LEGGE L’INSEGNANTE
Ascolta il brano, poi rispondi alle domande.
Parole di mare
Sai che il mare ha una sua voce? Per sentire cosa dice prova a metterti una volta con i piedi in acqua, e ascolta.
Ma non farlo in pieno giorno quando troppa gente è intorno e si sentono gli strilli e si sentono gli sbuffi non si riesce a stare tranquilli tra castelli, corse e tuffi…
Testo completo in Guida insegnante
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● Quale disegno rappresenta la situazione in cui si può sentire la voce del mare descritta nel testo?
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● Quale di questi versi è un’anafora, cioè un verso che si ripete nel testo? Sai che il mare ha una sua voce. Scegli l’alba di mattina. E si sentono gli strilli. La sua voce va e viene.
● Quale similitudine compare nel testo?
II mare canta come una sirena. Le sirene cantano come il mare. Le sirene sembrano la voce del mare. È lì il mare che sussurra come canto di sirene.
● Quali sensazioni ti trasmette la poesia?
Tranquillità. Tristezza. Preoccupazione. Felicità.
● Questo testo è: narrativo. poetico. informativo.
➜ Collega i versi tratti dalla poesia al loro significato. quando il sole è più prezioso e se parti ti risponde l’infinito delle onde
Per sentire cosa dice scegli un tempo silenzioso
Quando ti allontani dal mare, le onde continuano a muoversi come se volessero proseguire il dialogo con te.
Per ascoltare che cosa dice il mare, bisogna scegliere l’attimo in cui nella spiaggia c’è tranquillità.
il momento in cui il sole sorge e con esso tutto si risveglia.
121 I TESTI POETICI
È
Gli ingredienti dei
TESTI POETICI
I testi poetici raccolgono idee, emozioni, riflessioni, descrizioni e ricordi in poche parole, scelte non solo per il loro significato, ma anche per il loro suono. Sono caratterizzati da una forma e un linguaggio diversi da quelli degli altri testi. Come i testi narrativi, si possono suddividere in vari generi, come i limerick, i calligrammi, le poesie sonore ecc.
FORMA
I testi poetici sono suddivisi in righe, chiamate versi, che a loro volta possono essere uniti in gruppi, chiamati strofe. Possono essere in rima, se le parole finali dei versi terminano con una ripetizione di lettere o suoni, oppure in versi sciolti, cioè senza rima.
LINGUAGGIO
Chi scrive poesie presta molta attenzione alle parole e spesso sceglie quelle che contengono sonorità particolari per creare allitterazioni, bisticci di parole, onomatopee e anafore Inoltre, usa delle tecniche particolari per creare immagini che suscitino emozioni in chi legge: f , l d e f e.
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➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti dei testi poetici contenuti in questa poesia.
Quattro materie di scuola
Che cos’è la geografia?
La geografia è dove stanno gli amici, le strade per le bici, i posti felici.
Che cos’è la storia?
La storia sono i giochi di ieri, i ricordi leggeri lasciati sui sentieri.
Che cos’è la grammatica?
La grammatica è fare filastrocche, far festa con le bocche senza sentirsi sciocchi.
Che cos’è l’aritmetica?
L’aritmetica siamo io più te più tutti, i belli insieme ai brutti, le radici più le foglie più i frutti.
Roberto Piumini, Io mi ricordo quieto patato, Nuove Edizioni Romane
SCOPRO
➜ Sottolinea le parole corrette per completare la frase.
● La poesia è in rima/versi sciolti, ha 20 versi/strofe e 4 versi/strofe
➜ Scrivi lo schema delle rime nei alla fine di ogni verso.
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Le rime della poesia sono: baciate. alternate. incrociate.
MI ESPRIMO
➜ Anche per te la Geografia è “un posto felice” e la Storia un “ricordo leggero”? Quali sono per te un posto felice e un ricordo leggero? Racconta sul quaderno.
123 GLI INGREDIENTI I TESTI POETICI
➜ Evidenzia con lo stesso colore le lettere che rimano fra loro nei tre limerick. Poi scrivi lo schema delle rime nei alla fine di ogni verso.
➜ Sottolinea le parole corrette per completare le frasi.
● Ogni limerick è composto da nessuna/una strofa di quattro/cinque versi.
● In ogni limerick i primi due/tre versi rimano con il quinto e il secondo/ terzo e il quarto rimano fra loro.
I limerick
I nonsense sono brevi testi che non hanno un senso logico e offrono ritratti un po’ strampalati ed esagerati, ma divertenti. Tra questi, i limerick hanno cinque versi con lo schema delle rime AABBA: il primo verso presenta il personaggio e lo inserisce in un luogo; il secondo spiega una caratteristica o un’azione abituale del personaggio; il terzo e il quarto descrivono l’azione assurda del personaggio; il quinto ripete il nome del personaggio aggiungendo un aggettivo.
Il tonsillifico dottore
Una volta un dottore di Ferrara voleva levare le tonsille a una zanzara. L’insetto si rivoltò e il naso puncicò a quel tonsillifico dottore di Ferrara.
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi
Un vecchio forsennato
C’era un vecchio in riva al mare Che non sapeva mai che cosa fare; Si mise quindi a correre con zelo Fin che il sole lo fece tutto nero, Quel forsennato vecchio in riva al mare.
La ragazza taciturna
C’era una ragazza di Villesse Che comunicava solo con sms. Anziché parlare Preferiva digitare La taciturna ragazza di Villesse.
Virginia Boldrini, Limerick, 99, Joker
SCOPRO
Edward Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi
124 I i i i I LIMERICK
SCOPRO
➜ Segui l’esempio ed evidenzia nel secondo limerick l’aggettivo che viene attribuito al protagonista.
➜ Sottolinea in ogni limerick le parole che descrivono una situazione divertente o senza senso.
Un vecchio di Merano
C’era un vecchio di Merano che viveva in modo strano; quando nulla lo impediva sopra un tavolo dormiva, quel simpatico vecchio di Merano.
Edward Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi
Un signore tanto piccolo
Un signore molto piccolo di Como una volta salì in cima al duomo E quando fu in cima era alto come prima quel signore tanto piccolo di Como
Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Rispondi alla domanda.
● In quali luoghi sono ambientate le vicende descritte nei due limerick?
Un vecchio di Merano:
Un signore tanto piccolo:
125 I GENERI I LIMERICK
I calligrammi
Esistono poesie visive in cui le parole sono disposte nel foglio in modo da assumere la forma del soggetto di cui parlano e trasmettere, così, un messaggio attraverso l’immagine. Queste poesie si chiamano calligrammi.
ODNOTli –onoS l a f icca a d e l l a lu na p iena –c he risplendenellanotte serena; – sonoilsolenelcieloinf uocat o –ch e i l l u m ani e adlacs ;otaercliottut – onos al allap ehc labmirolouslaaz –e li lap l o n e c h e ne l c ielo s ialza; –sonoilmarziano disco volante –equello inciso d al f a m o os ;etnatnac –,enottoblionos el eut –eilgitsap bliele igoco hc e f a i con le biglie; –sonolatorta, la mela, l’arancia –e l’ angu r i a c eh assor ;aicnapalah – onos al alledatour aut b i ic c l e t ta, –la giostrache gira, semprepiùinfrett a . –oV ,al g,ari li,alotor –ODNOT euqnuvo s u l la superficiedel mondo –di ques t o ehcodnom af dnotorig o –t ondo anche lui , nell o oizaps noforp d o.
,oI
Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi di Giac, Einaudi
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Perché questa poesia può essere definita calligramma?
Perché le parole sono disposte in cerchio.
Perché la poesia parla di oggetti tondi.
Perché la poesia parla di oggetti tondi e le parole sono disposte in modo da ricreare un cerchio.
Perché il suo messaggio è comprensibile solo grazie al disegno.
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Scrivi sui puntini in alto un titolo adatto alla poesia.
..................................................................................................................
126 I i i i I CALLIGRAMMI
Nelcielo nero vell ut o
eccochesboccia
un forestella, cresciutosuunlunghissimo stelo: br i lla, p r i lla, scopp ia,
Da una gocciadelprimofore e un altro, un altro!
conunbarbaglio che abbaglia.
s’ allarga aventaglio ,
Subitodopo
er
diuntempora lep
comeilbumbum
poco
fannospar ir le s te l le q ue l le v e r e d el ci el o .
sisparpaglia ,gocci ol a 3 ne sbocciaunaltro , d’ un altro colore
Lamp isulampi, schiantisuschianti rosa, v i o l et t o, l i l l a ,
4
mill ef avill efanvelo ,
l assù ,tutto scintilla
➜ Completa le frasi con le parole seguenti. antiorario • forma • strofe • versi
● La disposizione delle parole della poesia rappresenta la di fuochi d’artificio.
● Le parole di ogni “fuoco d’artificio” vanno lette in senso
lentissimamente.
che ricade
incand escent e
Tantepiccole
Fuochi d’artificio 1 2 5
stelle cadenti èciòcheresta di que lputiferio: primach e si an
possoesprimereund esid er i o ?
tuttespente
Mario Faustinelli, Le rime-figure, Mursia
MI ESPRIMO
➜ In classe, leggete insieme ciascuno dei “fuochi d’artificio”. Poi, a turno, dite qual è quello che vi ha colpito maggiormente e spiegate il perché.
127 I GENERI
g
(il lampo del tuono) arr ivailsuono, ilbotto che t’impaura, ma oco
i
.
Enoiquaggiù , tutti col naso inaria aguardarelaluminaria, l a n e v i c a t a
SCOPRO
● Se fosse scritta in modo lineare, la poesia sarebbe composta da 37 suddivisi in 5 .
SCOPRO La poesia sonora
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Perché alcune parole sono scritte in grassetto? Sono le più importanti della poesia. Spiegano l’argomento della poesia. Vanno lette con un tono e un ritmo particolari.
● Perché queste parole hanno alcune lettere ripetute? È un errore di stampa. Per pronunciarle bisogna prolungare la loro lettura e alzare la voce. Bisogna recitarle urlando.
Le poesie sonore sono poesie da leggere ad alta voce e interpretare. Sono ricche di onomatopee che riproducono versi e rumori e, soprattutto, hanno alcune parole scritte in modo che siano più evidenti rispetto ad altre (per esempio, in grassetto o più grandi). Questa strategia serve a far comprendere a chi legge il ritmo e il tono da dare al testo durante la lettura.
La lezione di ginnastica
Le Mucche vanno a lezione di ginnastica si tolgono la tuta e poi indossano la maglietta e calzoncini bianchi e blu.
Il Professore Atletico le mette tutte in fila e con voce ben scandita dà i comandi: – Aaaatttenti! Riippposo! Aaaattttenti! Fianco Dest, Dest! Aaaaaavantiiii, March!
Le Mucche marciano tenendo il passo. – Uno, Bue! Uno, Bue! Uno, Bue!
Pietro Formentini, Poesiafumetto, Nuove Edizioni Romane
LEGGO
➜ In gruppo, leggete la poesia e divertitevi a interpretarla secondo le indicazioni fornite dal testo stesso.
128 I i i i LA POESIA SONORA
Le onomatopee implicite
A volte, nelle poesie le onomatopee sono implicite, cioè create da parole che contengono lettere o sillabe che fanno immaginare il suono o il rumore di cui si parla (per esempio, la parola “ticchettio” ricorda il tictac dell’orologio).
La biscia che striscia
Cammina cammina cammina una biscia una biscia una biscia si ferma ci pensa si accorge di non avere le zampe le zampe le zampe non può camminare una biscia una biscia una biscia senza le zampe le zampe le zampe può solo strisciare strisciare strisciare allora la biscia la biscia la biscia ritorna a partire dal punto di prima di prima di prima e senza le zampe le zampe le zampe lei striscia lei striscia lei striscia sempre più avanti più avanti più avanti riesce ad andare ad andare ad andare senza le zampe le zampe le zampe la biscia la biscia la biscia che striscia che striscia che striscia.
Pietro Formentini, Poesiafumetto 3, Nuove Edizioni Romane
LEGGO
➜ In gruppo, leggete la poesia e divertitevi a recitare le parole ripetute come se fossero un’eco.
SCOPRO
➜ Indica con una che cosa conferisce ritmo a questa poesia.
La ripetizione delle parole.
La lunghezza dei versi.
La presenza di rime.
➜ Sottolinea nel testo le onomatopee implicite.
129 I GENERI
L'abbecedario
L’abbecedario è una poesia in cui le lettere iniziali di ogni verso seguono l’ordine dell’alfabeto.
Animalfabeto
A è un’Anatra Arzilla ed Alata
B una Balena Bianca e Bagnata
C è un Caimano Crudele e Curioso
D un Delfino Dolce e Delizioso
E è un Elefante, Enorme, Elegante
F una Farfalla Frivola e Frusciante
G è una Giraffa Gialla e Giocosa H un Halibut che in Hotel non riposa
I è un Istrice Irsuto e Irritante
L un Leone Lesto e Litigante
M è un Merlo Minuscolo e Moretto
N un Nasello Nasuto e Netto
SCOPRO I i i i L'ABBECEDARIO
O è un Orso Ondeggiante e Ombroso
P un Pappagallo Petulante e Permaloso
Q è una Quaglia che si muove Quatta
R una Ranocchia Ridente e Ratta
S è un Serpente che Striscia Scivoloso
T un Topolino Trepido e Timoroso
U è un’Upupa, Uccello Ululante
COMPRENDO
le parole halibut: pesce di mare.
➜ Questo abbecedario contiene un “gioco” di parole chiamato tautogramma. Sottolinea le parole corrette nella frase qui sotto per trovare la definizione di tautogramma. Aiutati con le lettere evidenziate nel primo verso.
● Il tautogramma è un componimento in cui le parole iniziano/finiscono tutte con la stessa sillaba/ lettera. In questo caso la lettera cambia a ogni verso/strofa
V una Volpe Vanitosa e Vagante
Z è una Zanzara, Zelante va a Zig Zag … e l’animalfabeto può continuar.
Leda Luise, L’ortografia giocando, Michael Edizioni
➜ Evidenzia nel testo la caratteristica che fa di questa poesia un abbecedario. 130
La similitudine
Come hai studiato in classe quarta, la similitudine è un confronto, un paragone tra due elementi o due situazioni, ed è introdotta dalle parole “è come, è simile a, sembra, pare, assomiglia a”.
Ode alle patate fritte
SCOPRO
➜ Sottolinea le similitudini contenute nelle due poesie, poi rispondi alla domanda.
● Da quale parola sono introdotte queste similitudini?
Scoppietta nell’olio ribollendo l’allegria del mondo: le patate fritte entrano in padella come candide piume di cigno mattutino ed escono semidorate dalla crepitante ambra delle olive.
La mosca
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Secondo te, quale emozione vuole trasmettere l’autrice della poesia La mosca nei confronti di questo insetto?
Tristezza. Ribrezzo. Fastidio. Amarezza.
Amo la vita ma non sono riamata, dovunque mi poso vengo scacciata. Fuggo come un pensiero nascosto, come un ricordo da non dimenticare, piccola ombra nera così familiare.
Sabina Colloredo,
131 LA SIMILITUDINE
Pablo Neruda, La casa delle odi, Motta Junior
Il bosco racconta, Einaudi Ragazzi
La metafora
È considerata una similitudine abbreviata perché mette a confronto due elementi senza usare le parole “è come, è simile a, sembra, pare, assomiglia a” (per esempio, “La ballerina danza leggera come una farfalla” è una similitudine, mentre “La ballerina è una farfalla” è una metafora). Con poche parole crea immagini e situazioni che possono avere più interpretazioni e stimolano l’immaginazione di chi legge.
La tela del ragno
La mia tela non è un trabocchetto pronto a ingoiare ogni animaletto.
La mia tela è un arazzo lucente contro il sole, è un gioco ad incastro, un ghirigoro di parole.
La mia tela è un’amaca in cui ti puoi cullare e solo qualche volta un abbraccio da cui è difficile tornare.
COMPRENDO
le informazioni nascoste ➜ Rispondi alla domanda.
● Chi parla in prima persona nella poesia?
SCOPRO
➜ Sottolinea le altre metafore presenti nella poesia. Poi trasformale in similitudini sul quaderno. Segui l’esempio.
● non è un trabocchetto ➜ non è ingannevole come un trabocchetto.
il significato del testo
➜ Leggi la spiegazione dell’ultima metafora evidenziata nel testo, poi spiega sul quaderno il significato di tutte le altre.
● un abbraccio da cui è difficile tornare ➜ la ragnatela può essere un luogo mortale per gli insetti che rimangono incastrati in essa. Il termine metaforico “abbraccio” serve ad alleggerire la durezza della realtà.
132 I i i i LA METAFORA
Sabina Colloredo, Il bosco racconta, Einaudi Ragazzi
Filastrocca della cena
La foresta incantata Dove mi ero smarrita Era solo insalata E allora l’ho condita Il sole è un uovo sodo Il piatto è una finestra Le stelle sono in brodo Il cielo è una minestra
Colombo
Il mare è un’azzurra coperta, le vele lenzuola nel vento. Io navigo verso ponente, la vita un’immensa scoperta.
Nicola Cinquetti, Eroi re regine e altre rime, Nuove Edizioni Romane
SCOPRO
➜ Sottolinea le metafore presenti in entrambe le poesie.
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Rispondi alle domande sulle metafore della Filastrocca della cena.
● Che cos’è la foresta incantata?
● A che cosa sono paragonati l’uovo sodo, il piatto e la minestra?
➜ La poesia Colombo riguarda Cristoforo Colombo, il navigatore che ha scoperto l’America nel 1492. Scrivi sui puntini l’argomento di ogni strofa scegliendolo tra i seguenti. la direzione del viaggio • l’ambiente in cui viaggiava • le navi su cui viaggiava • una vita dedicata alle scoperte geografiche
1a strofa: 2a strofa: 3a strofa: 4a strofa:
Bruno Tognolini, Rima Rimani, Nord-Sud, Milano 2007
133 LA METAFORA
Se trovo un costume di acqua salata sarò un'onda marina con le dita di schiuma Se lo trovo di miele dorato sarò un raggio di sole sulla pelle d'inverno Se invece è d’ovatta soffice e bianca sarò un manto di neve sul mio paese che balla E se lo trovo fatto di buio farò notte del giorno e il cielo avrà solo stelle filanti.
Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori
Poesia
Quando il cielo è di panna montata e sui monti c'è zucchero a velo Quando il sole è un'arancia candita e il tramonto è sciroppo amarena Quando il mare è una zuppa di pollo e la sabbia ha color caramello allora non sono poeta. Sono a dieta.
Chiara Carminati, Viaggia verso, poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani
Un libro per te
COMPRENDO
il significato del testo ➜ Scrivi sui puntini un titolo adatto alla prima poesia.
Nicola Cinquetti, Eroi re regine e altre rime, Parapiglia
SCOPRO
➜ Sottolinea le metafore presenti in entrambe le poesie.
Tanti ritratti divertenti e pensierosi di personaggi in poesia assai famosi. Tra Cleopatra, Ulisse e Dante chi mai sarà più interessante? E tra Achille, Penelope e Elisabetta chi ha usato il tempo più in fretta? Leggi questo libro tutto d’un fiato e scegli il ritratto che ti avrà stregato.
2 1 134 I i i i LA METAFORA
Il secondo cassetto
In ogni casa c’è una stanza da letto, un comò con un secondo cassetto.
Cerchi una noce, un bottone, un merletto? Ma insomma! Son lì, nel secondo cassetto. La sciarpa, i guanti, il berretto?
Ma è chiaro, son lì, nel secondo cassetto.
La foto di nonna, l’anello, il cerchietto, le chiavi, la borsa, il fazzoletto? Tutti a posto, nel secondo cassetto. Ma i sogni, i ricordi, le gaie illusioni queste mie cose, dove le metto?
Mettile via, nel secondo cassetto, e quando ti va e ne senti il bisogno allunga la mano e accarezza il tuo sogno.
Filastrocca del m d f o
Il mondo perfetto che voglio
Non è una visione radiosa È dove c’è sempre uno sbaglio Così posso fare qualcosa È dove c’è sempre un errore Così posso farlo migliore E questo dal mondo mi aspetto
Un mondo che è sempre meglio è perfetto.
Bruno Tognolini, Le filastrocche della Melevisione, Gallucci editore 2011
➜ Indica con una un altro titolo adatto alla poesia Il secondo cassetto.
COMPRENDO MI ESPRIMO
Il comò nella stanza Chi cerca, trova Tutto nel secondo cassetto I sogni nel cassetto
➜ Insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, leggete la Filastrocca del mondo perfetto. Poi scrivete su un cartellone le caratteristiche che secondo voi dovrebbe avere un mondo perfetto.
135 LA FORMA E IL LINGUAGGIO IL SIGNIFICATO DEL TESTO
Gina Bellot, La torta storta, Nuove Edizioni Romane
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i testi poetici? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
i generi
➜ Leggi le definizioni e scrivi a quali generi si riferiscono. Scegli tra i seguenti. abbecedario • poesia sonora • limerick • calligramma
● Le parole si possono disporre sulla pagina assumendo la forma dell’oggetto.
● Sono ricche di onomatopee e hanno alcune parole scritte in modo più evidente.
● I versi iniziano con le lettere dell’alfabeto.
● Sono brevi componimenti di cinque versi che seguono lo schema AABBA.
➜ Individua a quale genere di poesia si riferiscono i versi che seguono e colora i riquadri come indicato. Attenzione: sono presenti degli intrusi. Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 123 a pagina 135. calligramma limerick poesia sonora abbecedario
G è una Giraffa Gialla e Giocosa
La mia tela è un arazzo lucente
– Aaaatttenti! Riippposo! Aaaattttenti!
Ma i sogni, i ricordi, le gaie illusioni queste mie cose, dove le metto? sopra un tavolo dormiva, quel simpatico vecchio di Merano
riesce ad andare ad andare ad andare senza le zampe le zampe le zampe
R è una Ranocchia Ridente e Ratta Tante piccole stelle cadenti è ciò che resta di quel putiferio
136
SCOPRO
la forma e il linguaggio
➜ Leggi le definizioni e scrivi accanto la parola corrispondente. Scegli tra le seguenti. similitudine • metafora
● In poesia si usa quando si vuole creare un’immagine che stimoli la fantasia e l’immaginazione di chi legge.
● In poesia si usa quando si vuole fare un confronto, un paragone tra elementi o situazioni.
➜ Leggi i versi e colorali come le figure di suono o di senso indicate. Attenzione: c'è un intruso. Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 123 a pagina 135.
La foresta incantata Era solo insalata
Il mondo perfetto che voglio Non è una visione radiosa È dove c’è sempre uno sbaglio Così posso fare qualcosa
P è un Pappagallo Petulante e Permaloso entrano in padella come candide piume di cigno mattutino
Se invece è d’ovatta soffice e bianca sarò un manto di neve sul mio paese che balla
Il mare è un’azzurra coperta
Sono la torta, la mela l’arancia e l’anguria che rossa ha la pancia
metafora rima alternata similitudine rima baciata
137 I TESTI POETICI
Attiva gli esercizi su HUB Kids
VERIFICO LE MIE COMPETENZE
Un recital di poesia
Per la fine dell’anno scolastico dovete organizzare un recital di poesia da rappresentare alle famiglie o alle classi della scuola. Il recital si svolgerà in tre parti di circa 15 minuti ciascuna.
➜ Scrivete i titoli delle poesie che avete letto lo scorso anno e quest’anno nei vostri libri di Letture.
Classe 4a Classe 5a
PROVA NON NOTA 138
➜ Ora dovete preparare il copione, cioè selezionare le poesie e decidere come presentarle. Scegliete un titolo per ogni parte del recital e trascrivetelo nei riquadri. Per sorridere • Per pensare • Bambine e bambini • Poesie senza senso • Lasciatemi divertire! • Noi vs gli adulti • Parola di natura! • Emozioni
➜ Dagli elenchi a pagina 138 sottolineate le poesie che potrebbero rientrare nelle tre parti del copione; poi ricopiate i titoli nei tre riquadri sopra.
➜ Inventate un titolo per il recital:
AUTOVALUTO LA MIA PROVA
Con difficoltà e ho avuto bisogno di aiuto.
VALUTO IL MIO PERCORSO
Ho svolto la prova…
Ho avuto parecchie incertezze.
Con qualche dubbio, ma sono riuscito/a a completarla.
Senza difficoltà e senza bisogno di aiuto.
Ho rispettato i tempi concordati con l’insegnante.
Ho svolto le attività proposte senza l’intervento dell’insegnante.
La mia proposta per migliorare
Ho trovato in modo autonomo le strategie utili a sostenere la prova.
Sono riuscito/a a rimanere concentrato/a durante l’intera prova.
Ho riflettuto sugli errori commessi e mi sono impegnato/a per correggerli.
La proposta dell’insegnante
I TESTI POETICI 139 PROVA NON NOTA
1 2
3
Ecco un breve percorso sul tema delle emozioni e dei sentimenti che proviamo quando cresciamo e dobbiamo affrontare fasi nuove della nostra vita. Puoi trovare altre pagine su questo tema all’interno del libro.
Diventare grandi
Diventare grandi quando succede? E quando succede, da cosa si vede? Succede ogni giorno, ogni poco, ogni tanto? Si vede dal riso, dalla rabbia, dal pianto? Si vede dai piedi, sempre più lontani? Si vede nello specchio? Nel viso? Nelle mani?
Diventar grandi è un viaggio solitario e a indicare la strada non c’è nessun binario. Scopri sentieri nuovi solo se li percorri a passi lenti e lievi, o anche quando corri. Ma è importante andare guardando l’orizzonte. Non lo raggiungi mai, però ce l’hai di fronte. Là c’è l’arcobaleno: il tuo traguardo è il sogno e l’uomo lo rincorre perché ne ha bisogno. Diventar grandi è questo: non smettere di andare e anche a cento anni, continuare a sognare.
Janna Carioli, Io cambierò il mondo, A. Mondadori
MI ESPRIMO
➜ Rispondi alle domande seguenti, poi confrontati con il resto della classe.
● Che cosa significa per te diventare grande?
● Si è grandi solo perché si cresce fisicamente o per altri motivi?
● C’è stato un momento della tua vita in cui ti sei sentito/a grande? Perché?
140
Una nuova avventura
Era il giorno della consegna dei diplomi. Io e Frita eravamo sdraiati sotto il tavolino del picnic accanto alla scuola.
Dal cortile arrivava un gran fracasso. Ma per me e Frita era soltanto un brusio in lontananza. Avevamo deciso di fare l’elenco delle cose che rendevano quel giorno così importante.
– Abbiamo ottenuto il diploma di quinta – disse Frita. – Non è un traguardo da poco.
– Altro che, – riconobbi – niente scuola fino alla fine dell’estate. Frita addentò un biscotto con le gocce di cioccolato che aveva trovato tra i dolciumi preparati per i festeggiamenti.
– Secondo, – farfugliò con la bocca piena – oggi si sale di grado. Addio mocciosi dell’Ala Est, d’ora in poi andremo a scuola nell’Ala Ovest, insieme ai grandi.
Lei sapeva che il trasferimento nell’Ala Ovest non era il sogno della mia vita.
– Ne sarai entusiasta, – continuò – fidati. Non dovremo più pranzare in mensa insieme ai bambini della materna. Senza contare l’ora di ginnastica all’aperto tutti i giorni…
– Già – la interruppi. – Ginnastica all’aperto con quelli della secondaria di primo grado, pranzo e intervallo con loro. “Quelli della secondaria di primo grado” significava Duke Evans e Frankie Carmen.
– Gli insegnanti dell’Ala Ovest sono i più cattivi – aggiunsi. – Lo dicono tutti. Senza contare che sarò lo scolaro più basso.
– Non permetterò che ti infastidiscano – promise Frita. – E poi, la scuola comincia dopo l’estate. Magari cresci, durante le vacanze. – Magari – replicai. Frita sorrise: – Sarà grandioso, vedrai.
adatt. da Kelly Louise Going, I ragni mi fanno paura, 2017, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
➜ I due personaggi del racconto vivono diversamente il passaggio alla scuola secondaria di primo grado. Sottolinea in rosso le opinioni di Frita e in blu quelle del protagonista.
MI ESPRIMO
➜ In classe, confrontatevi sulle aspettative o sulle paure che avete a proposito del passaggio alla scuola secondaria di primo grado.
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA 141 LE EMOZIONI E I SENTIMENTI
MI ESPRIMO
Il mio primo giorno di scuola
So di non essere un normale ragazzino di dieci anni. Sì, insomma, faccio cose normali, naturalmente. E io mi sento normale. Voglio dire dentro. Ma so anche che i ragazzini normali non fanno scappare via gli altri ragazzini normali. E la gente non li fissa a bocca aperta. Ma in un certo senso posso dire che ormai mi sono abituato al mio aspetto fisico. So come fingere di non notare la faccia che fa la gente. Siamo diventati tutti abbastanza bravi, in questo genere di cose: io, mamma, papà e Via. Mi chiamo August, per inciso, e la settimana prossima comincio la scuola secondaria di primo grado. La gente pensa che io a scuola non ci sia mai andato per via del mio aspetto, ma non è così. È per via di tutte le operazioni chirurgiche che ho fatto. Ventisette da che sono nato. Le più grosse addirittura prima dei miei quattro anni, perciò di quelle ➜
➜Immaginate di essere al posto di August e raccontate sul quaderno quali emozioni provereste. Poi, confrontatevi con il resto della classe.
142
Il protagonista del film Wonder.
non mi ricordo. Ma da allora ho subito due o tre interventi l’anno e, dato che sono mingherlino per la mia età e che sono affetto da altri misteri della medicina, mi ammalavo di continuo. Ragion per cui i miei genitori hanno deciso che era meglio che non andassi a scuola. Adesso sono molto più forte, però. L’ultima operazione è stata otto mesi fa e probabilmente non dovrò affrontarne altre per un paio d’anni. La mamma mi faceva studiare in casa. Non posso dire di aver sempre voluto andare a scuola, perché non sarebbe vero. Mi sarebbe piaciuto sì andare a scuola, ma solo se fossi stato come un qualsiasi altro bambino che va a scuola. Con tanti amici con cui andare in giro al pomeriggio, cose così. Di amici veri ne ho pochi, ora. Christopher è il mio miglioramico, e dopo di lui vengono Zachary e Alex. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. E dato che loro mi hanno sempre conosciuto così, sono abituati a me.
D’accordo, lo ammetto: il mio primo giorno di scuola ero proprio terrorizzato!
Anche se la Beecher Prep si trova a soli pochi isolati da casa mia, ero stato in quella zona solo un paio di volte prima di allora. Appena girato l’angolo, abbiamo visto tutti i ragazzi davanti alla scuola che parlavano fra loro a piccoli gruppi, ridevano o stavano lì ad aspettare insieme ai genitori. Ho tenuto la testa china.
R.J. Palacio, Wonder
, Giunti
Un libro per te
R.J. Palacio, A wonder story. Il libro di Christopher, Giunti
Da sempre Auggie e Chris si sentono grandi amici: anche con Auggie malato han vissuto anni felici. Ma Chris ha traslocato lontano, la scuola sta per iniziare: è duro crescere anche da sano senza il tuo amico con cui parlare. Se di Wonder la storia hai amato questo libro è fatto per te, potrai scoprire da un nuovo lato chi è davvero un amico e perché...
➜ Indica con una la risposta corretta.
● Che cosa ha di particolare il protagonista della storia? È più piccolo degli altri. Ha un aspetto insolito. Non ha amici e amiche.
● Perché non è mai andato a scuola?
Perché ha subito molte operazioni.
Perché si vergognava del suo aspetto.
Perché non c’erano scuole vicine a casa sua.
● Che cosa prova la mattina del suo primo giorno di scuola?
È annoiato. È felicissimo. È terrorizzato.
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA 143 LE EMOZIONI E I SENTIMENTI
Il gioco delle emozioni e dei sentimenti
➜ Completa le seguenti carte delle emozioni e dei sentimenti: in ognuna, scrivi sui puntini quello che puoi fare o non puoi fare quando provi quella emozione e completa una faccina che la rappresenti al meglio. Segui l’esempio.
FELICITÀ quando mi sento così... lio gioioso/a
divertito/a contento/a
disperato/a dispiaciuto/a
TRISTEZZA quando mi sento così... deluso/a
terrorizzato/a preoccupato/a
PAURA quando mi sento così... spaventato/a
strabiliato/a stupito/a
MERAVIGLIA quando mi sento così... sbalordito/a
furibondo/a irritato/a
RABBIA quando mi sento così... scocciato/a
CORAGGIO quando mi sento così risoluto/a
eroico/a deciso/a
nauseato/a infastidito/a
DISGUSTO quando mi sento così... schifato/a
TRANQUILLITÀ quando mi sento così... rilassato/a
pacifico/a calmo/a
144
➜ Scrivi di fianco a ognuna delle situazioni seguenti quale carta della pagina precedente esprime la tua emozione. Ogni carta può essere usata solo due volte.
situazione carta
Comincio una nuova scuola e non conosco nessuno/a.
Comincio una nuova scuola e trovo i miei amici e le mie amiche ad aspettarmi.
Il mio amico/La mia amica del cuore andrà in una scuola diversa dalla mia.
Vedo che qualcuno/a se la prende con un bambino o una bambina più piccoli.
Un mio nuovo compagno/Una mia nuova compagna inaspettatamente mi invita alla sua festa.
Arrivo a scuola e nessuno/a mi saluta.
Ho inavvertitamente fatto cadere la bici del bullo/della bulla della scuola.
C’è una verifica e non ho studiato.
Devo mangiare in mensa, ma non mi piacciono gli odori che sento.
Il mio compagno/La mia compagna di banco continua a parlare, ma l’insegnante riprende solo me.
L’insegnante fa una verifica a sorpresa su un argomento che ho studiato bene.
➜ Ora dividetevi a coppie: per ogni situazione dell’esercizio precedente provate a indovinare quale carta delle emozioni ha giocato il vostro compagno o la vostra compagna. Se avete indovinato, mettete una nella casella corrispondente.
➜ In classe, confrontatevi sulle carte che avete giocato in ognuna delle situazioni descritte nella tabella. Potrete scoprire le emozioni che vi accomunano.
LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA 145 LE EMOZIONI
E I SENTIMENTI
Ecco un breve percorso per scoprire storie speciali di bambine e bambini come te, che magari vivono o provengono da altre parti del mondo.
Siamo un frullato
Il mio nonno paterno non l’ho mai conosciuto, ma l’ho sognato tante, tantissime volte.
In questi sogni facevamo lunghe passeggiate e parlavamo sempre in un luogo diverso, sempre a scavare nel passato. Mio nonno si chiamava Omar Scego.
Le foto che avevamo di lui a casa erano poche e quasi tutte in bianco e nero. Quella che più mi colpiva era appesa sopra il divano.
Era una foto non grande, a mezzo busto, dove il nonno aveva uno sguardo intenso, luminoso, limpido come la rugiada del mattino, e indossava una veste e un turbante bianchi. Da piccola passavo ore a guardare quella foto.
A colpirmi, in quel ritratto appeso sopra il divano, era il suo colore: il nonno era chiaro, chiarissimo, quasi bianco. Potevi scambiarlo benissimo per un italiano, uno spagnolo, un algerino, un francese.
Come mai era così? Il suo colore mi confondeva!
La mia famiglia è di origine somala. La Somalia è il naso dell’Africa.
La prima volta che ci ho messo piede ho pensato di essere arrivata nel paradiso terrestre, pieno di dolci manghi, soffici papaie, profumati pompelmi e una flora di cielo e di terra tra le più svariate al mondo.
Vi ho parlato della Somalia per potervi anche raccontare che il colore della pelle della mia famiglia e della gran maggioranza dei somali è nero.
Allora come mai il nonno era così chiaro, così bianco?
E fu la prima cosa che chiesi al nonno durante quel primo sogno, quando mi apparve per la prima volta, sorridente e con il turbante bianco arrotolato in testa.
146
– Nonno, perché sei bianco?
– Non sono bianco – mi disse il nonno serafico. – Sono di Brava. Devi sapere, nipote, che a Brava siamo tutti mescolati con qualcuno di vicino o di lontano. Per capire Brava, ma per capire anche me, tuo nonno Omar, il mio colore, devi pensare al mare. Essere una città di mare significa vivere in una casa con la porta sempre aperta. Ti busserà sempre qualcuno, da lontano, da una terra di cui nemmeno immagini l’esistenza. Ed è così che a casa, a Brava, sono passati antichi Egizi – sì, quelli dei faraoni e delle piramidi – approdati in Somalia in cerca di incensi, e poi nubiani, indiani dal subcontinente, abitanti creoli dell’isola Mauritius, omaniti dalla penisola arabica, yemeniti sempre dalla penisola arabica e poi i portoghesi, che approdarono a Brava quando Vasco da Gama circumnavigò il globo nel 1497-1499. Quindi, quando guardi me, ma anche quando guardi te stessa allo specchio, ricordati che in te ci sono l’Egitto delle piramidi e il Portogallo con le sue caravelle. Che siamo fatti di Africa, ma anche di Asia e di Europa. E quel colore che tu chiami bianco, in realtà nasce da tutti questi mescolamenti. Siamo un frullato di storie, di genti, di lingue, di visioni.
Igiaba Scego, Figli dello stesso cielo, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme
➜ Osserva la carta e individua la Somalia, definita nel racconto “il naso dell’Africa”; poi colorala.
➜ Come mai il colore della pelle di nonno Omar è bianco?
Perché viene dall’Europa.
Perché in lui c’è un miscuglio di Africa, Asia ed Europa.
Perché l’acqua del mare ha tolto colore alla sua pelle.
MULTICULTURA
147
Una coperta di parole
La zia mi chiamava Girandola. Poi è arrivata la guerra e la zia non mi ha più chiamata così.
Siamo venute in questo paese per metterci in salvo. Qui tutto era strano.
Erano strane le persone. Il cibo era strano. Gli animali e le piante erano strani. Era strano perfino il vento. Nessuno parlava come me.
Quando uscivo, mi sembrava di stare sotto una cascata di suoni strani.
La cascata era fredda. Mi faceva sentire sola. Mi sembrava di non essere più io. Quando ero in casa me ne stavo avvolta in una coperta di parole e suoni tutti miei, solo miei. La chiamavo la mia vecchia coperta.
La mia vecchia coperta era calda. Era morbida. Mi riparava. Lì mi sentivo al sicuro. Certe volte non volevo più uscire. Volevo solo restarmene lì, sotto la vecchia coperta per sempre.
Poi un giorno, al parco, una bambina mi ha sorriso. Mi ha salutata con la mano. Anch’io volevo sorriderle ma ho avuto paura. Ho continuato a camminare con la zia. Appena mi sono voltata a guardarla però, lei ha fatto di nuovo ciao. Un altro giorno quando siamo tornate al parco, ho cercato la bambina.
Lei mi ha salutata con la mano e mi ha sorriso, e io ho sentito caldo dentro.
Poi la bambina si è avvicinata e ha detto delle cose. Ma erano parole strane. È stato come tornare di nuovo sotto la cascata fredda. La bambina però continuava a sorridere. Mi ha portata alle altalene.
Ci sono salita sopra e lei mi ha spinta su, su, sempre più su!
Avevo voglia di ridere. Avevo voglia di dirle che ero contenta perché eravamo amiche.
148
Ma non sapevo come. Allora sono diventata triste. Più tardi, a casa, sono corsa a nascondermi sotto la mia vecchia coperta.
Mi sono chiesta se sarei sempre stata triste. Mi sono chiesta se sarei mai tornata a sentirmi io.
La volta dopo, quando ho rivisto la bambina, lei aveva portato delle parole per me. Me le ha fatte ripetere e ripetere all’infinito.
Poi, ogni volta che incontravo la bambina, lei mi portava delle parole nuove. Alcune erano difficili. Altre facili. Ogni tanto dicevo delle cose buffe e scoppiavamo tutte e due a ridere.
La sera, quando ero stesa nel letto sotto la mia vecchia coperta, bisbigliavo a bassa voce le parole nuove tante, tantissime volte.
Ben presto hanno smesso di sembrarmi fredde e taglienti. Cominciavano a suonare calde e morbide.
Stavo tessendo una coperta nuova. All’inizio, la mia nuova coperta era piccola e leggera. Ma ogni giorno ci infilavo parole nuove. La coperta cresceva e cresceva. Stavo dimenticando la fredda e solitaria cascata. Adesso la mia nuova coperta è calda, soffice e confortevole proprio come la vecchia coperta. E so che, non importa quale coperta userò…, io sarò sempre io.
➜ La lingua madre è la lingua del cuore, delle emozioni e degli affetti. Nella tua classe sono presenti bambini e bambine che parlano altre lingue? Sì. No.
Se sì, quali?
➜ Costruite l’albero delle lingue della tua classe: sui rami scrivete il nome delle diverse lingue madri; sulle foglie parole, frasi, canzoni o proverbi nelle lingue di origine.
La Giornata internazionale della lingua madre è stata proclamata dall’UNESCO nel 1999: da allora ogni 21 febbraio si celebra nel mondo il valore della lingua madre e la ricchezza del multilinguismo
MULTICULTURA
Irena Kobald e Freya Blackwood, Una coperta di parole, Mondadori
149
Andata alla pozza e ritorno
Nya è una ragazzina di 11 anni. Ogni giorno fa per due volte un lungo cammino sotto al sole per raccogliere l’acqua.
Mentre Nya si avvicinava, la chiazza all’orizzonte assunse nuove sfumature, passando dal grigio indefinito al verde oliva. Il terreno sotto i suoi piedi si mutò prima in fango e poi in melma, finché la bambina non si ritrovò immersa nell’acqua fino alle caviglie.
C’era sempre tanto movimento intorno allo stagno: altra gente, soprattutto donne e ragazze, venuta a riempire le proprie taniche; molti tipi di uccelli, che spandevano nell’aria i loro frulli e i loro cinguettii; mandrie condotte al pascolo dai ragazzini cui erano affidate.
Nya prese la tazza vuota che stava appesa al manico del suo contenitore. La slacciò, la immerse nell’acqua scura e spessa, e bevve.
Ci vollero due tazze piene prima che si sentisse un po’ rinfrancata.
Riempì la tanica fino all’orlo, poi rimise la tazza al suo posto e tirò fuori dalla tasca lo straccio arrotolato a mo’ di ciambella. Se lo sistemò in testa, seguito dal pesante contenitore stracolmo, che teneva ritto con una mano.
Con l’acqua in equilibrio sul capo, Nya avrebbe impiegato più tempo per tornare a casa. Sarebbe arrivata per mezzogiorno, se tutto fosse andato bene.
Arrivata a casa, la mamma di Nya prese la tanica di plastica dalle mani della bambina e vuotò l’acqua in tre grosse giare. Allungò alla figlia una ciotola di cereali lessati e vi versò sopra un po’ di latte.
Nya si sedette fuori, all’ombra della casa, e mangiò. Poi riportò dentro la ciotola. – Porta con te tua sorella Akeer – le disse la mamma. Fissando la sorellina, Nya non disse quel che pensava: che Ake-
L’articolo 32 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sancisce “il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale”.
In Italia la Costituzione (articoli 37 e 34) e la Legge 977 del 1967 prevedono la possibilità per gli adolescenti di iniziare a lavorare a 15 anni a condizione di aver assolto l’obbligo scolastico di 10 anni; quindi la possibilità di accedere al mondo del lavoro viene spostata al compimento dei 16 anni.
Purtroppo, nel mondo, ancora tanti bambini e bambine sono costretti a lavorare.
150
er aveva solo cinque anni, era troppo gracile e camminava lentamente.
– Deve imparare – aggiunse la madre. Nya annuì. Afferrò nuovamente la tanica di plastica e prese Akeer per mano.
Dopo essere rimasta a casa giusto il tempo per mangiare, stava già partendo per il secondo viaggio della giornata fino allo stagno.
Andata alla pozza e ritorno. Quello era il suo compito ogni giorno per sette mesi all’anno. Ogni giorno... ogni singolo giorno.
Linda Sue Park, Un lungo cammino per l’acqua, Mondadori
➜ Nya è una bambina come te: che cosa faceva invece di andare a scuola e di giocare?
➜ Nel mondo ci sono molte bambine e molti bambini che come Nya devono lavorare. Confrontati con la tua classe su questo argomento.
MULTICULTURA
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Giochi nel mondo
Agli albori del mondo, quando il cielo era vicino alla terra, le madri strappavano le stelle per regalarle come giocattoli ai figli maschi. Ecco cosa narra una leggenda dei Dogon del Mali.
Oggi i bambini di questo paese preferiscono le partite di sey, gioco di tattica e di abilità. Si sceglie un sasso e si scavano diversi buchi di pochi centimetri. Lo scopo del gioco è far passare il sasso sui vari buchi e nasconderlo in uno di questi. Tocca poi all’avversario ritrovarlo. Ci sono diversi giochi in tutto il mondo che consistono nel nascondere oggetti di varia natura. Nel Benin, le bambine preferiscono giocare al dosu. Seppelliscono un anello nella sabbia e fanno tanti mucchietti quanto è il numero delle partecipanti alla partita: ognuna sceglie il suo mucchietto e quella che trova l’anello guiderà a sua volta il gioco. I materiali utilizzati per questi giochi (sassi, pietre, terra, fagioli e fave) sono semplici e si trovano facilmente nel cortile di casa o in giardino. Che sia di legno o di corda, l’altalena riscuote sempre successo. In India è ben più di un gioco: le leggende narrano che il suo movimento dal basso all’alto rappresenta il rinnovarsi della natura in primavera. I suoi andirivieni tra cielo e terra simboleggiavano la pioggia. Aiutava così le divinità a far crescere i raccolti. Ma i giochi non esprimono sempre le leggende o i riti. Nei villaggi africani, le bambole sono state a lungo considerate oggetti sacri. Erano scolpite nel legno dal fabbro, l’uomo che presiede ai riti religiosi. Ogni donna acquistava una bambola per avere dei figli. Dopo la nascita del bambino, ungeva la bambola di burro di karité e la bagnava con una goccia di latte. Era un modo di ringraziare le divinità per aver attirato il neonato nel mondo e averlo protetto alla nascita. Se il neonato era una femmina, la madre le regalava la bambola che, a quel punto, perdeva la propria funzione sacra e diventava un semplice gio-
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cattolo. Se, per disgrazia, la bambina la rompeva, era segno di cattivo auspicio. Per divertirsi, i piccoli africani modellano con la creta case e figurine di forma umana. Di tanto in tanto, un vecchio zio o la nonna consigliano loro di andare a deporne una sull’altare degli antenati, per rendere loro omaggio. Oggi, nei villaggi si vedono i bambini giocare sempre più spesso con bambole di plastica rosa, perché le antiche tradizioni stanno scomparendo.
Martine e Caroline Laffon, Bambini dal mondo, L’Ippocampo
COMPRENDO
le parole fabbro: presso alcune popolazioni africane il fabbro ha un ruolo molto importante; in questo caso, per esempio, ha una funzione religiosa.
➜ Osserva il planisfero e scrivi in ogni cartellino il gioco tipico di quella zona: aiutati con le parole in neretto nel testo.
Villaggi africani: India: Benin: Mali:
➜ Per fortuna nel mondo non tutti i bambini e le bambine sono costretti a lavorare, ma possono giocare. Rifletti con la tua classe: perché alle bambine e ai bambini piace giocare? Quando giocate? Quali sono i giochi che vi piacciono di più?
MULTICULTURA
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Giochiamo insieme
➜ Scopri altri giochi delle bambine e dei bambini del mondo.
Bolivia • RATONCITO
Un gruppo di bambine e bambini si dispone in cerchio e si tiene per mano. Due bambini si mettono al centro del cerchio: sono i topi; un terzo bambino si pone all’esterno al cerchio: è il gatto. Al via, il gatto deve cercare di prendere i topi, mentre i bambini in cerchio alzano e abbassano le braccia per ostacolarli, al ritmo di filastrocche e canzoni.
Zambia • IL SERPENTE
Due gruppi di circa 10 bambini si portano alle due estremità di un campo; si mettono seduti uno dietro l’altro, tenendosi per la vita: formano così due “serpenti”. Al centro del campo si pone un giocatore, la “gazzella”, che deve stare fermo. Al via, i due serpenti dovranno raggiungere la gazzella stando seduti e senza spezzare il serpente. Vince il gruppo che raggiunge per primo la gazzella.
Bangladesh • PHELHLE
È un gioco di equilibrio. Per terra si disegna un cerchio del diametro di circa 1 metro; al centro si dispongono 10 bastoncini. A turno ogni giocatore si accovaccia sulle ginocchia e percorre la circonferenza del cerchio, mantenendo l’equilibrio. Alla fine del percorso, prende un bastoncino. Vince che riesce a prendere tutti i bastoncini senza perdere l’equilibrio.
➜ Quale gioco ti piace di più? Quale gioco somiglia ai giochi che già conosci? ➜ Prova a giocare insieme alle compagne e ai compagni: buon divertimento!
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I TESTI INFORMATIVI
I testi informativi consentono di apprendere i contenuti delle diverse discipline per acquisire, così, nuove conoscenze e crearsi delle opinioni su diversi aspetti della vita.
I TESTI INFORMATIVI
possono essere
ESPOSITIVI ARTICOLI DI CRONACA
ARGOMENTATIVI
arricchiscono le conoscenze informano su fatti accaduti
trasmettono informazioni seguendo la regola delle 5W
usano un linguaggio specifico e settoriale
testo informativo
espongono opinioni per convincere
DDI
l testi informativi
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hanno titoli, paragrafi, didascalie di immagini riguardano tutte le discipline APPROFONDIMENTO Il
hanno tesi, antitesi e conclusione
Il piacere di leggere... un TESTO ESPOSITIVO
A ciascuno la sua intelligenza
Qual è l’animale più intelligente? È una domanda sbagliata: si tratta di una caratteristica che varia a seconda delle necessità e dei problemi che l’ambiente naturale pone alla specie.
1. Se sei uno scimpanzé che ha bisogno di arrampicarsi sugli alberi, sarai uno scalatore provetto, un vero asso in questa attività. Se invece sei un delfino che deve nuotare in cerca di banchi di pesci, delle pinne poderose saranno quello che serve per spostarti velocemente nell’acqua. L’intelligenza non è quindi qualcosa che si possiede o no, e che è più presente in alcuni animali e meno in altri: essa rappresenta solo una dotazione dell’individuo che varia a seconda delle sue necessità e dei problemi che il suo ambiente naturale gli pone.
2. Pensiamo all’abilità dei roditori di muoversi in un sistema di cunicoli sotterranei senza mai perdere l’orientamento. Se mettessimo un uomo in un labirinto si perderebbe facilmente, mentre il nostro amico a quattro zampe troverebbe l’uscita con facilità.
3. L’universo delle specie animali è fatto quindi di intelligenze diverse, ognuna delle quali specializzata a districarsi in problemi molto differenti. I gatti hanno un’intelligenza acrobatica incredibile, sono dei maghi a calcolare le altezze e le distanze e questo fa di loro dei “trapezisti” capaci di sorprenderci con le loro evoluzioni. I delfini sono dei chiacchieroni insuperabili, capaci di costruire frasi molto complesse e articolate di cui ancora oggi ci sfugge il significato. Gli scimpanzé invece sanno costruire ombrelli per la pioggia con la vegetazione che hanno a disposizione e strumenti raffinati per spaccare le noci o “pescare” le termiti nel cavo degli alberi.
4. I nostri amati animali domestici – cane e gatto – sono l’opposto in fatto di arguzia. I cani hanno un’intelligenza sociale unica, assai superiore a quella umana: sanno infatti pensarsi come una squadra che agisce come un unico sovra-individuo con grande intesa. I cani sono quindi molto “sensibili” ai problemi di relazione, che sanno risolvere come dei provetti diplomatici, con molta saggezza. I gatti, al contrario, amano trovare soluzioni a tutti i problemi pratici che si presentano e sono quindi dei grandi inventori.
5. Tutti gli animali, in modo differente, sono intelligenti e chiedersi quale lo sia di più è un quesito privo di senso. Quello che dobbiamo fare è imparare a osservare i nostri amici animali, poiché in tutti loro c’è una mente vivace, sensibile e capace di sorprenderci nelle innumerevoli forme di intelligenza che la Natura ha dato loro.
Roberto Marchesini, A ciascuno la sua intelligenza, in Focus Wild n. 135, ottobre 2022
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TESTO INFORMATIVO ascolta un...
I parchi naturali
I parchi naturali, nazionali e regionali, sono zone che hanno bisogno di essere protette per mantenere intatte le proprie caratteristiche.
Il primo è stato quello del Gran Paradiso. Altri parchi nazionali importanti sono quello dello Stelvio e quello d’Abruzzo. Oltre a proteggere le piante e gli animali, i parchi hanno anche la funzione di far conoscere ai visitatori le caratteristiche dei vari ambienti, con le loro specie di animali e vegetali, e di educarli al rispetto della natura…
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Testo completo in Guida insegnante
Ascolta il brano, poi rispondi alle domande.
LEGGE L’INSEGNANTE
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● La funzione dei parchi naturali è: proteggere flora e fauna. avere luoghi dove poter fare picnic.
● Nei parchi naturali è vietato: disturbare gli animali. vestirsi con colori vivaci.
far conoscere gli ambienti naturali. educare al rispetto della natura.
abbandonare rifiuti. raccogliere piante.
● Quali elementi fanno parte dell’attrezzatura consigliata per una passeggiata?
● Questo testo è: narrativo. regolativo. espositivo.
➜ Sottolinea il completamento corretto di ogni frase.
● Quando si va in un parco bisogna:
– avere voglia di stare immobili per molto tempo/camminare;
– essere capaci di restare in silenzio/parlare a voce alta per richiamare gli animali;
– avere voglia di annusare, toccare, ascoltare/correre, saltare e arrampicarsi;
– essere prudenti e prestare attenzione a mangiare solo i frutti e non le bacche/non mangiare bacche o frutti sconosciuti
159 I TESTI INFORMATIVI
Gli ingredienti dei testi espositivi
I testi espositivi hanno lo scopo di fornire informazioni su argomenti diversi: di attualità, di carattere scientifico, geografico, storico... Molto spesso gli argomenti vengono presentati attraverso la descrizione oggettiva, cioè senza l’opinione personale di chi scrive.
FORMA
◗ Titolo: fornisce indicazioni sull’argomento che verrà trattato.
◗ Paragrafi: sono le piccole parti in cui è suddiviso il testo e che sviluppano un aspetto dell’argomento generale. L’ordine di esposizione degli argomenti può essere logico (dal generale al particolare) o cronologico.
◗ Immagini e didascalie: aiutano a comprendere meglio l’argomento; possono essere foto, disegni, grafici, tabelle, cartine.
LINGUAGGIO
È chiaro e preciso, con parole specifiche tipiche della disciplina di cui si parla. Spesso vengono evidenziate alcune parole chiave per mettere in risalto i concetti più importanti.
Imparo e scrivo con le mappe, pp. 51-52
160 APPROFONDIMENTO Il testo espositivo
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti dei testi espositivi contenuti in questo brano.
I prodotti OGM
OGM significa “organismo geneticamente modificato”. I prodotti OGM derivano da animali o piante il cui patrimonio genetico è stato modificato in laboratorio. I geni sono le “istruzioni” chimiche ereditate presenti in tutte le cellule viventi. La scienza è in grado di alterare gli organismi vegetali così da creare raccolti che si conservino più a lungo, non siano danneggiati dai pesticidi e possano crescere anche in zone aride.
La prima pianta OGM è stata posta in vendita nel 1994 negli USA. Il pomodoro “Flavr Savr” conteneva un gene modificato che lo manteneva sodo e fresco più a lungo. Se lo si può considerare un vantaggio per quanto concerne il problema della conservazione, non si può dire altrettanto circa le conseguenze che potrebbe avere sulla salute. Non si è ancora in grado di determinare con esattezza come funzionino i geni e se alterarli possa rendere nel lungo periodo gli alimenti velenosi o provocare le allergie. Quindi gran parte dell’opinione pubblica è convinta che le modificazioni genetiche possano risultare dannose alla salute e all’ambiente.
adatt. da AA.VV., Le invenzioni che hanno fatto la storia, Gribaudo
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● L’argomento del testo è di tipo: storico. geografico. scientifico.
● Il testo riguarda: le coltivazioni in Italia. le piante modificate in laboratorio. le varietà di ortaggi create tramite incroci.
● In quanti paragrafi si può suddividere il testo? 6 4 3
● Le informazioni sono in ordine: logico. cronologico.
Testo facilitato e semplificato
● L’aggiunta di immagini avrebbe aiutato a far comprendere meglio il testo?
Sì. No.
➜ Sottolinea nel testo le parole che fanno parte di un lessico specifico.
➜ Quali parole chiave avresti evidenziato nel testo per mettere in evidenza i concetti più importanti?
161 I TESTI ESPOSITIVI
GLI INGREDIENTI
Monumenti per la pace
New York, Stati Uniti
La campana giapponese dell’ONU
È un regalo del popolo giapponese alle Nazioni Unite. La campana pesa 116 chili e ha un diametro di 60 centimetri. Il metallo con cui è realizzata proviene da monete donate da sessanta Paesi durante un’assemblea dell’ONU.
Si trova a New York. Su un lato della campana c’è un’iscrizione in caratteri giapponesi che dice: “Lunga vita alla pace mondiale assoluta”. Viene suonata solo in particolari occasioni, tra cui il 21 settembre, nella Giornata Internazionale della pace.
San Sebastián, Paesi Baschi, Spagna
La Colomba della Pace Nella spiaggia di San Sebastián, nei Paesi Baschi, c’è un’enorme colomba: sette metri di altezza e nove di larghezza, quattro tonnellate di ferro e acciaio per resistere al vento e alle tempeste. La Colomba della Pace fu costruita in un momento difficile della storia di questi Paesi, come simbolo di pace e di convivenza.
Hiroshima, Giappone
Il Memoriale della Pace
Quando la bomba atomica cadde sulla città di Hiroshima, rase al suolo tutto ciò che la circondava. Tuttavia, questo edificio rimase in piedi. Sono ancora visibili gli effetti dell’impatto ed è stato conservato proprio come allora. È un simbolo di speranza e un monito per continuare a promuovere la pace.
Testo facilitato e semplificato
162 I testi informativi
I PARAGRAFI Stare
bene insieme
Parigi, Francia
Il Muro per la Pace
Il Muro per la Pace si trova di fronte alla Tour Eiffel, in un giardino intitolato a Marte, il dio della guerra presso gli antichi Romani. Sul muro la parola “pace” è scritta in 49 lingue diverse: in questo monumento, quindi, la guerra simboleggiata dal dio Marte convive con la pace. All’interno del monumento ci sono alcuni schermi collegati a Internet, dove vengono visualizzati i messaggi di pace inviati dai visitatori o dalle persone sul web.
Monaco, Germania L’Angelo della Pace
Sulle rive del fiume Isar si erge un’alta colonna che innalza nel cielo l’Angelo della Pace. Si tratta di una scultura in bronzo ricoperta d’oro, raffigurante la dea greca della vittoria, Nike, che tiene in mano l’immagine della potente Atena. Il monumento fu costruito per commemorare i venticinque anni di pace alla fine della guerra tra l’impero francese e il Regno di Prussia. Il monumento è alto 38 metri, le pareti esterne sono decorate con mosaici e alla base c’è una scalinata verso una fontana.
adatt. da G.L. Marvel, Storie per bambine e bambini che sognano la pace, Salani, Milano 2022
COMPRENDO
➜ A quale domanda risponde ogni paragrafo?
Sceglila tra le seguenti e riporta il numero accanto al testo corrispondente.
1. Dove si trova una colomba della pace del peso di 4 tonnellate?
2. Quale monumento celebra la pace 25 anni dopo la guerra fra l’impero francese e il Regno di Prussia?
3. Dove si trova scritta la parola “pace” in 49 modi diversi?
4. Quale monumento testimonia gli effetti della bomba atomica?
5. Quale monumento è stato creato con le monete donate da 60 paesi?
163 I TESTI ESPOSITIVI
L l per la riforestazione
Negli ultimi tempi hanno preso slancio tantissime iniziative di riforestazione, ossia la pratica che al posto di tagliare gli alberi ne pianta dei nuovi! Il terreno da recuperare è tanto: ogni anno il pianeta perde un ’ area di foresta tropicale vasta quanto la Dai .
Per rendere più efficiente il processo, alcuni esperti hanno pubblicato nella rivista Global Change Biology una lista con le 10 “regole d’oro” per ottimizzare la riforestazione del t i t .
1. Prima di tutto proteggere le foreste già esistenti: sembra banale ma non lo è, perché le foreste vecchie e non danneggiate assorbono più anidride carbonica e sono più resistenti a siccità e cataclismi naturali
2. Mettere la popolazione locale al centro dei progetti: dagli studi è emerso che quando un piano di riforestazione coinvolge persone del territorio, i risultati sono migliori, poiché la causa è più sentita.
3. Cercare di massimizzare il recupero della biodiversità: piantare più alberi non aiuta solo le foreste, ma è un toccasana per la qualità dell’aria e anche per l’economia del territorio.
4. Scegliere la giusta area per la riforestazione: gli alberi non vanno piantati a casaccio. Infatti è meglio rinfoltire una foresta già esistente piuttosto che aree storicamente sgombre da boschi.
5. Se possibile, lasciare che la foresta ricresca da sola: riforestare va bene, ma è un processo faticoso e dispendioso. Se ci sono le condizioni, è meglio lasciare che la foresta riprenda il suo spazio naturalmente.
6. Scegliere specie di alberi adatti a massimizzare la biodiversità: meglio evitare specie di alberi “straniere”, prediligere quelle già esistenti sul territorio, adatte a preservare quel particolare tipo di ecosistema.
164 I testi informativi L’ARGOMENTO • LE PAROLE CHIAVE
L’ambiente intorno a noi
Testo facilitato e semplificato
7. Piantare alberi adattabili al clima che cambia: il cambiamento climatico ormai è un fatto, dunque meglio scegliere piante adatte al luogo e che potranno adattarsi ai cambiamenti dei prossimi decenni.
8. Pianificare: lavorare con un programma delineato e collaborando con la popolazione locale è essenziale per ottenere buoni risultati.
9. Imparare... facendo! Dare al processo un’impostazione scientifica è fondamentale, ma si può sempre aggiustare il tiro combinando alla base teorica anche il “sapere” delle popolazioni locali.
10. Farlo pagare: la riforestazione è un buon affare per tutte le imprese del territorio interessato, quindi è bene coinvolgere più attività possibili per sostenere l’iniziativa.
dal sito Focus Junior
SCOPRO
➜ Qual è l’argomento generale del testo?
➜ A che cosa servono le parole chiave evidenziate nel testo?
➜ Completa il riassunto del testo con le parole chiave evidenziate nel brano.
Le regole per la riforestazione È importante le foreste già esistenti e coinvolgere la perché la causa possa essere più sentita. Piantare alberi serve per recuperare la Si deve scegliere la per riforestare, prediligere degli alberi di e al clima, poi lasciare che la foresta Inoltre si deve il lavoro, ma anche ricordarsi che si può . Infine, dato che la riforestazione è un buon affare, è bene coinvolgere più attività possibili e farlo per sostenere l’iniziativa.
165 I TESTI ESPOSITIVI
COMPRENDO
le parole afroamericano: americano di origine africana.
Paralimpiadi: giochi per atleti e atlete con disabilità, che si svolgono parallelamente ai Giochi olimpici a partire dalla seconda metà del 1900.
Le Olimpiadi
Le prime Olimpiadi, che si tennero in Grecia nel 776 a.C., consistettero in una corsa di 200 metri in cui si gareggiò nudi.
Non a caso la parola “ginnastica”, che deriva dal greco gymnos, significa “scuola per esercizi a corpo nudo”.
Adesso le Olimpiadi moderne si svolgono ogni quattro anni con la partecipazione di atlete e atleti (rigorosamente vestiti) provenienti da tutto il mondo.
Nei secoli, i nomi di alcune campionesse e campioni olimpici sono passati alla Storia. Ecco perché.
SCOPRO
➜ Scrivi a fianco del testo i numeri da 1 a 4 per indicare l’inizio di ogni paragrafo in cui può essere suddiviso. Aiutati con i seguenti sottotitoli.
1. Le Olimpiadi moderne
2. Campionesse e campioni passati alla Storia
3. Le prime Olimpiadi
4. Il significato della parola “ginnastica”
Lucius: una lapide ricorda i successi di questo atleta dell’antica Roma che gareggiò “in tutte le manifestazioni atletiche in un modo che meritava la vittoria”.
Jesse Owens: alle Olimpiadi a Berlino del 1936, durante il nazismo, questo atleta afroamericano vinse 4 medaglie d’oro. Il suo record di salto in lungo è rimasto imbattuto per più di 25 anni.
Tanny Grey-Thompson: inglese, una delle più grandi atlete delle Paralimpiadi, ha vinto 16 medaglie, di cui ben 11 d’oro, gareggiando su una sedia a rotelle.
Nadia Comaneci: nel 1976 questa ginnasta romena, che all’epoca aveva 14 anni, fu la prima a totalizzare un perfetto 10. Raisa Smetanina: questa sciatrice russa è stata la prima donna della Storia a vincere 10 medaglie alle Olimpiadi invernali tra il 1976 e il 1982.
Michael Phelps: nuotatore statunitense, si è aggiudicato 14 medaglie d’oro. Detiene anche il record di ori vinti in una sola Olimpiade (8, ai Giochi di Pechino del 2008).
adatt. da AA.VV., Focus Junior. Le so tutte!, A. Mondadori
166 I testi informativi I PARAGRAFI
Testo facilitato e semplificato
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i testi espositivi? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
la forma
➜ Dopo aver letto il testo di pagina 161 “I prodotti OGM”, indica con una la risposta corretta.
● L’argomento del testo è: storico. geografico. scientifico. artistico.
➜ Dopo aver letto il testo delle pagine 162163 “Monumenti per la pace”, indica con una la risposta corretta.
● Gli argomenti sono in ordine: logico. cronologico. casuale.
● Gli argomenti sono presentati attraverso: la descrizione soggettiva. la descrizione oggettiva. la biografia.
● Che funzione hanno le immagini presenti nelle due pagine? Aiutano a comprendere meglio l’argomento. Abbelliscono le pagine e danno un po’ di colore.
Non sono molto utili perché creano confusione.
➜ Dopo aver letto il testo di pagina 166 “Le Olimpiadi”, indica con una la risposta corretta.
● In quanti paragrafi è suddiviso questo testo? 8. 4. 6.
● L’esposizione dell’argomento segue un ordine: logico. cronologico. casuale.
SCOPRO
il linguaggio
➜ Dopo aver letto il testo delle pagine 164-165 “Le 10 regole per la riforestazione”, indica con una la risposta corretta.
● Il linguaggio usato è: di difficile comprensione. ricco di opinioni personali. preciso e chiaro.
➜ Trova e scrivi almeno tre parole chiave usate nel testo.
➜ Qual è lo scopo del testo?
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Attiva gli esercizi su HUB Kids IL TESTO ESPOSITIVO
Articolo di fondo Collocato generalmente in alto a sinistra, riporta il punto di vista del giornale su un tema o su un avvenimento del giorno.
Foto e didascalie In genere accompagnano le notizie più importanti.
Il quotidiano è un giornale che viene pubblicato ogni giorno. Lo scopo è quello di informare chi legge su fatti e avvenimenti – locali, nazionali e internazionali – accaduti il giorno precedente.
All’interno del giornale si trovano notizie riguardanti fatti di politica, cronaca, attualità e cultura.
La prima pagina è la vetrina del quotidiano: attira l’attenzione di chi legge mettendo in evidenza le notizie più importanti.
La struttura della prima pagina è simile nei diversi quotidiani.
Testata
Riporta il nome del giornale, la data e il prezzo.
L’IPOCRISIA EUROPEA SUICURDI
Nonprotesteremo maiabbastanza peritortiche ancoraunavolta ilpopolocurdoè costrettoasubire.Edèun benechel’Europavada avanticonle manifestazioni,le convocazionidi ambasciatori,qualchepur timidaformadiritorsione neiconfrontidella prepotenzaturca.Èuna buonacosa,altresì,chesi denunciagranvocela responsabilitàdel presidentestatunitensein ciòchestaavvenendodalle partidiRojava:se DonaldTrumpnonavesse ritiratoisuoimilitari, quelcheèaccadutoequel chediterribilepotrebbe ancoraaccadere nonsarebbestato possibile.
Mastridechequesta generosa,pressoché unanime partec pazione a l apprensione per a sorte deicurdi,siarresti all’improvvisodifrontea considerazionipiù prosaichecirca l’opportunitàdidare ancorasoldialregimedi Ankaraperchécontinui a«ospitare»iprofughi siriani(almomentopiù ditremilioniemezzo diesseriumani).Edèforse impropriodefinire «ricatto»l’annunciodi RecepTayyipErdogan che,incasodirottura conl’Europasiriterràlibero dilasciareespatriare oespellerequei profughiassiemeaglialtri chearriveranno.
Quale«ricatto»?La veritàèun’altra:quel contrattodel2016cheha consentitoall’autocrate turcodiincassaretre miliardidieuro,fu discutibilesottoilprofilo morale. continuaapagina 28
ILCAFFÈ
di MassimoGramellini
di LorenzoCremonesi
D aquandosentiilsibiloacutonell’ariasai chehaipochisecondi,forsequattroo cinque,primadelloscoppio.Giustoiltempo pergettartiaterraecercaredicoprirelatesta conlebraccia.Perchépoilospostamento d’ariaarrivapiùvelocedelfragore,selabomba cadedavverovicino.Seguitodalterriccioa pioggia,ilfumo,lapuzzaacredidinamite,ele schegge,chefendonoilcielocomecoltellie tagliano,devastano,uccidono.Gliartiglieri turchisparanocolpid’avvertimentoanche contronoigiornalistichestiamo testimoniandoleconseguenzedell’offensiva volutadaErdogan. continuaallepagine 10 e 11
Titolo
IlpremierdellapacevinceilNobel ILLEADERETIOPEABIYAHMED
di GianAntonioStella
I lNobelperlapace2019èstatoassegnatoal premieretiopeAbiyAhmed,43anni, promotoredellostoricoaccordodipacecon l’Eritreachehamessofineaunconflitto lungovent’anni.«Sonoonoratoefelice,èun premioassegnatoall’Africa».IlNobelguida l’Etiopiadall’apriledel2018. allepagine 12 e 13 Farina conuninterventodi AbiyAhmed
NovitàancheperilReddito:menovincoliperglistranieri,strettapergliexterroristieimafiosi Manovra,cambiaQuota100
L’ipotesidiallungareitempidiattesaperchisceglielapensioneanticipata
di EnricoMarro e LorenzoSalvia
M anovra,allostudiomodifichesuquota100,al-
L’INTERVISTA
Fico: «Il governo non traballa IlMovimento? Piùcollegialità»
di Simona Brandol n
Renzi,DiMaio elefrizioni conPalazzoChigi L asbandatal’aveva presa:Renziaveva solleticatoilsuoegoferito eDiMaioavevacondiviso labattagliacontro l’aumentodell’Ivae soprattuttocontroConte. Daallorainmoltinel governosiadoperanoper farcessarela liaison dangereuse continuaapagina 8
DiversamenteMatteo
SedicoMatteo,probabilmentepensereteaunpreteinbiciclettaoaun paiodipoliticicheavevanol’Italia inmanoel’hannopersadavantiallo specchio.Inveceall’esteroilMatteopiù famosoèBerrettini,checonitrionfidi questigiorniaShanghaisièissatodefinitivamentenelgothadeltennismondiale.Berrettinihaqualcosachelorendeinteressanteancheagliocchidichi nonseguelosport:contraddicel’immaginedell’italianodisuccesso.Siamo tutticresciuticonlostereotiporinascimentaledeltalentoestrosoecollerico, imprevedibileeperòinaffidabile.Simpaticoevolgare,romanticoespietato, smaniosodipiacereefelicediapparire. Cidisegnanocosìecertevoltesembra chesoloassecondandoquestomodello
cisipossaritagliareunposto nelmondo.Berrettininonha lascintilladiunFederere nemmenodiunFognini(lui sì,fedelealcliché).Mahaaltredoti.Samantenerelacalmaeimpararedaglierrori, detestapiangersiaddossoe rifuggelaribaltamondana. SequestoPaeserimaneinpiedinonostantetutto,nondipenderàdalfatto che,dietrolaprimalineadeipiacioni, simuoveunesercitosilenziosodiBerrettini?VivailMatteodiverso,unasorta disvedesenatoaRoma,maconresidenzafiscaleaMontecarlo.Perchéancheunitalianoatipico,quandositratta ditasse,restapursempreunitaliano. ©RIPRODUZIONERISERVATA
Presenta il fatto o la notizia.
Articolo di apertura Presenta la notizia del giorno, considerata la più importante.
«I l Mov mento? Deve cambiare».C0sìal Corriere ilpresidentedella CameraRobertoFico.Che prosegue:«AiCinqueStelle serveunlu0godovepoter discutereanchelecritiche». Eancora:«Giustopunire igrandievasori.Ilgoverno reggerà.MispiacecheLezzi eGrillononvenganoaNapoli perl’Italiaa5Stelle».EilPd? «L’alleanzainUmbriaèstata fattibile,inCampania impossibilepensareaun sostegnoaDeLuca». apagina 5
ILCAPODELLAGENDARMERIA IlcasoGiani inVaticano
di FiorenzaSarzanini a pag na 21
Sommario Sintetizza il contenuto dell’articolo.
Civetta o strillo È un riquadro che anticipa una notizia trattata in modo più approfondito in una pagina interna.
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APPROFONDIMENTO La cronaca giornalistica ServizioClienti-Tel.0263797510 mail:servizioclienti@corriere.it FONDATONEL1876 Milano,ViaSolferino28-Tel.0262821
www.corriere.it InItalia(con“IODonna”) EURO2,00 ANNO144-N.242 SABATO12OTTOBRE2019
Gli ingredienti del QUOTIDIANO
Roma,ViaCampania59/C-Tel.06688281
d Pao o Mie i
Leparole,ifatti
●GIANNELLI Lebombe,idroni:piùdicentomilainfuga GliUsaelaUeaErdogan:«Fermatevi»
ungando le inestre d uscita Novi à anche per l reddito di c ttadinanza meno vincol perglistranieriestretta,invece,pergliexterroristieimafiosi. allepagine 2 e 3 Lastoria A 8 anni ha il morbo di Batten La svolta dalla ricerca LasperanzadiMila: unfarmacosoloperlei P erlaprimavoltaunfarmacoèstatoideatoe sviluppatoperunasolapersona,percurare unrarissimodifettogenetico.Labambina,Mila Makovec,hailmorbodiBatten,unamalattia neurologica.SicureràconilMilasen. apagina 19 di LauraCuppini JuliaVitarelloelafigliaMila,8anni,affettadaunraromorboneurologico,nellacasadiLongmont,inColorado
NICKCOTE/THENEWYORKTIMES/CONTRASTO
Oggi
Etàclassica Lisistrata,laribelle controlaguerra inun’eradiconflitti di LucianoCanfora nelsettimanale
Scienze LeideediErnstMach oltreilvolodiunaereo di CarloRovelli
AbiyAhmed, 43anni
❞
di FrancescoVerderami
● SETTEGIORNI
Gli ingredienti del QUOTIDIANO ONLINE
Grazie alla diffusione di Internet, molti quotidiani possono essere letti anche nella versione online. Attraverso dei siti web vengono mostrate informazioni e notizie sotto forma di ipertesti, cioè insiemi di testi, immagini e filmati collegati fra loro tramite dei rimandi chiamati link.
Testata
Riporta il nome del quotidiano online.
Titolo
Se clicchi sul titolo si apre la pagina dove puoi leggere l’articolo per intero.
Foto
Se clicchi sulla parola “Foto” o sull’immagine si apre un’altra finestra con una galleria di foto.
Video
Se clicchi sull’immagine si apre un’altra finestra che ti mostra un filmato.
169
Gli ingredienti
dell’ARTICOLO DI CRONACA
Gli articoli di cronaca sono testi informativi che usano il linguaggio giornalistico, caratterizzato da una sintassi semplice e da un lessico chiaro e diretto, perché devono essere letti da un vasto pubblico. Lo scopo dell’articolo di cronaca è quello di fornire tutte le informazioni affinché chi legge possa comprendere i fatti accaduti. Per far ciò si segue la regola del giornalismo inglese: le 5W.
STRUTTURA
L’articolo di cronaca ha una struttura semplice, tipica anche del testo narrativo: ◗ inizio, detto attacco; ◗ sviluppo, detto blocco; ◗ conclusione, detta chiusa.
Altri elementi importanti sono: ◗ titolo, che presenta il fatto o la notizia; ◗ occhiello, che è posto sopra il titolo e introduce l’argomento; ◗ sommario, che è posto sotto il titolo e riassume il senso generale dell’articolo.
LA REGOLA DELLE 5W
Il contenuto di un buon articolo di cronaca deve sempre rispondere a cinque domande fondamentali, che in Inglese cominciano tutte con la lettera W.
WHO? ➜ Chi è il/la protagonista?
WHAT? ➜ Che cosa è successo?
WHEN? ➜ Quando è accaduto il fatto?
WHERE? ➜ Dove è successo?
WHY? ➜ Perché è successo?
La disposizione di questi elementi non segue un ordine fisso, chi scrive può seguire l’ordine di esposizione che preferisce.
170
➜ Ora segui le indicazioni e scopri gli ingredienti dell’articolo di cronaca contenuti in questo testo.
Pedibus in tutte le scuole
Parte il nuovo progetto per gli istituti di Mogliano
MOGLIANO – L’Amministrazione comunale ha dato il via al progetto Pedibus in tutte le scuole primarie.
Il progetto, operativo nella scuola primaria delle Olme, è un modo sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola: un autobus umano formato da un gruppo di bambini e bambine che effettuano insieme il percorso casa-scuola, accompagnati da più persone adulte. È stato trovato immediato interesse nei dirigenti scolastici dei due istituti comprensivi e collaborazione da parte della Rete Provinciale dei Pedibus, dell’azienda Ulss 9 e di una società che si è impegnata per l’acquisto di pettorine e mantelle da usarsi in caso di pioggia.
– Andare a scuola a piedi – dice l’Assessore, – determina un beneficio fisico e psicologico. Migliora le capacità fisiche contrastando l’obesità, favorisce l’autonomia, la capacità di adattarsi a situazioni nuove e la socializzazione.
Il progetto partirà in primavera dopo la mappatura del territorio e il coinvolgimento della Polizia locale.
adatt. dal sito OggiTreviso
SCOPRO
➜ Indica con una la risposta corretta.
● L’articolo informa su: un crimine. un’iniziativa a favore di bambine e bambini. un evento culturale.
● Quali elementi sono presenti nell’articolo?
L’occhiello, il titolo e il sommario. Solo il titolo. Il titolo e il sommario.
➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le informazioni che rispondono alle 5W.
Who? Chi?
What? Che cosa?
When? Quando?
Where? Dove?
Why? Perché?
COMPRENDO
le parole
Ulss: azienda pubblica che fornisce servizi sanitari.
171 L’ARTICOLO DI CRONACA GLI INGREDIENTI
Testo facilitato e semplificato
In campeggio con Greta Thunberg
Greta Thunberg, la fondatrice del movimento Fridays for Future, è attesa nel capoluogo piemontese insieme ad altri 500 attivisti per l’ambiente provenienti non solo da tutta l’Europa, ma anche da Sud America, Africa, Asia e Australia.
TORINO - Da lunedì 25 a venerdì 29 luglio 2022 Torino ospiterà il Climate Social Camp, a cui prenderà parte anche Greta Thunberg. La fondatrice del movimento Fridays for Future è infatti attesa nel capoluogo piemontese insieme ad altri 500 attivisti per l’ambiente provenienti non solo da tutta l’Europa, ma anche da Sud America, Africa, Asia e Australia, la cui volontà è quella di “ascoltare anche le voci di chi è più colpito dalla crisi climatica, in quelle zone del mondo dove le persone rischiano la vita per difendere il loro territorio”.
172 I testi informativi
Testo facilitato e semplificato
L’ambiente intorno a noi
Il programma
Diversi gli appuntamenti in programma: al Campus Einaudi si terranno conferenze, dibattiti, workshop, con ospiti come Antonello Provenzale, direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr, e anche un incontro dedicato al rapporto fra media e cambiamenti climatici intitolato “La grande cecità”. Al parco della Colletta sarà invece allestito il Climate Camp, un campeggio per i partecipanti con momenti di musica, cinema e incontri, come quelli con lo scrittore svedese Andreas Malm e La Rappresentante di Lista.
L’iniziativa si concluderà venerdì con lo sciopero per il clima dei Fridays for Future, che inizierà alle 9:30 del 29 luglio.
adatt. dal sito Sky TG24
Vai a p. 188 per sapere come è iniziata l’iniziativa di Greta.
COMPRENDO
➜ Cerca le informazioni nel testo e rispondi alle domande.
● Di quale evento si parla? (What?)
● Quando si svolge? (When?)
● Dove? (Where?)
● Chi partecipa? (Who?)
● Perché è stato organizzato? (Why?)
➜ Colora la fascia a lato del testo come indicato.
attacco blocco chiusa
SCOPRO le informazioni date
➜ Indica con una o più le risposte corrette.
● Greta Thunberg è: la fondatrice del movimento Fridays for Future una studentessa piemontese. una ragazza che lotta per il clima. un membro del governo italiano.
173 L’ARTICOLO DI CRONACA
SCOPRO
➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le informazioni che rispondono alle 5W.
Who? Chi?
What? Che cosa?
When? Quando?
Where? Dove?
Why? Perché?
COMPRENDO
le parole e le espressioni commemorazione: cerimonia con cui si ricorda una persona o un avvenimento.
aula bunker: uno o più locali dove si svolgono processi, protetti da sistemi di sicurezza e controllati dalle forze dell’ordine. Ucciardone: antico carcere di Palermo. maxiprocesso: storico processo a Cosa Nostra (mafia di origine siciliana), con 475 imputati.
#PalermoChiamaItalia
Palermo, 70000 studenti e studentesse di tutta Italia ricorderanno la strage di Capaci
Saranno oltre 70 000 gli studenti e le studentesse che il prossimo 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, parteciperanno alla manifestazione #PalermoChiamaItalia per dire in coro “no a tutte le mafie” e per ricordare gli attentati in cui persero la vita i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.
Le principali iniziative legate alla commemorazione saranno il 23 maggio a Palermo.
MI ESPRIMO
➜ In classe, riflettete su perché è molto importante ricordare la strage di Capaci con iniziative come quelle descritte nell’articolo.
Le celebrazioni istituzionali si terranno nell’aula bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del maxiprocesso a Cosa Nostra, e saranno trasmesse in diretta su Rai Uno dalle 10. Sono previste attività nelle piazze e nelle scuole della città. Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, che vedono protagonisti gli studenti e le studentesse ma che saranno aperti a tutta la città: il primo si muoverà alle 15:30 da via D’Amelio, il secondo alle ore 16 dall’aula bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17:58, l’ora della strage di Capaci.
adatt. dal sito la Repubblica, 14 maggio 2019
Testo facilitato e semplificato
174 I testi informativi
LE 5W
Gli ingredienti dei TESTI ARGOMENTATIVI
Nei testi argomentativi chi scrive esprime la propria opinione su un dato argomento con lo scopo di convincere chi legge che il proprio punto di vista è valido. Si trovano soprattutto nei testi di tipo informativo, ma anche nei racconti o nelle poesie.
STRUTTURA
Nel testo possono essere presenti tutti questi elementi o solo alcuni:
◗ il tema, cioè l’argomento su cui si discute;
◗ la tesi, ovvero quello che si pensa del tema;
◗ gli argomenti, cioè i ragionamenti che spiegano perché la tesi è valida;
◗ la conclusione
A volte alla tesi si oppone un’opinione contraria, l’antitesi, che chi scrive non sempre condivide. L’ordine di esposizione può variare.
LINGUAGGIO
È ricco di riflessioni e opinioni personali.
175
APPROFONDIMENTO Il testo argomentativo
, pp. 53-56
Imparo e scrivo con le mappe
COMPRENDO
le informazioni date
➜ Indica con una se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
● Avere un cucciolo è un divertimento spensierato e senza impegni. V F
● I genitori chiedono che i figli sappiano assumersi le responsabilità a lungo termine che comporta avere un animale domestico. V F
● Gli esperti dicono che crescere con un animale è diseducativo. V F
● Non è possibile convincere gli adulti a prendere un cane o un gatto per i loro figli. V F
Mi prendi un cucciolo?
Avere un cucciolo è il sogno di molti ragazzini, che il più delle volte si scontrano con i no, spesso motivati, di mamme e papà. Ma non sono un giocattolo. Gatti e cani sono esseri viventi, hanno bisogni del tutto simili ai nostri ma diversamente da quanto accade con un bambino dipenderanno da noi per sempre.
Un impegno a lungo termine
Avere un cane è un bell’impegno, soprattutto se si considera che il cane più longevo del mondo, il giapponese Pusuke, è morto a 26 anni. E che secondo il Guinness dei primati il record per i gatti appartiene a Cream Puff, un bel gattone che ha vissuto 38 primavere! A parte questi casi estremi, un gatto domestico vive circa 15 anni, mentre i cani mediamente 11. Questo vuol dire che si tratta di un impegno a lunga scadenza.
Cosa dicono gli esperti
“Ogni cucciolo dovrebbe avere un bambino” scrisse Konrad Lorenz, il più famoso etologo (scienziato che studia il comportamento degli animali) della Storia, riferendosi al legame magico che si instaura fra un piccolo di uomo e un cucciolo di animale. Far crescere un bambino con un animale è un progetto
176 I testi informativi LA STRUTTURA
Testo facilitato e semplificato
educativo di attenzione verso il prossimo: avere in casa un cucciolo insegna a essere meno egoisti, perché bisogna sempre pensare a un altro essere vivente, il cui benessere dipende da noi. Si diventa più sensibili verso gli altri e più disciplinati, e si comprende a fondo l’importanza dell’amicizia e della fedeltà.
Cosa pensano molti adulti Alle supplichevoli richieste di prendere un compagno di giochi peloso, però, spesso si riceve in risposta un deciso “non se ne parla nemmeno”. Di fronte al desiderio di adottare un cucciolo di cane o gatto la posizione di mamma e papà spesso non lascia spazio alla speranza. Talvolta i genitori non si fidano dei loro figli e temono che saranno loro a doversi occupare delle lettiere maleodoranti da pulire o del giretto mattutino di Fido anche quando fa freddo.
Una possibile soluzione
Quindi, se state cercando di convincere mamma e papà a prendervi un cucciolo, la soluzione è una sola. Riflettete a lungo e siate sicuri di poter rispondere SÌ! con sincerità alla domanda: “Sono disposto ad affrontare i prossimi anni tutte le responsabilità che comporta avere un animale domestico?”. Ci regalano un amore incondizionato, ma richiedono anche sacrifici e responsabilità.
adatt. da Dunia Rahwan, Mi prendi un cucciolo?, in Focus Wild n. 135, ottobre 2022
SCOPRO
➜ Scrivi a quale elemento della struttura corrisponde ogni frase. Scegli fra: tema • argomento • tesi • antitesi • conclusione
● Siate sicuri di poter affrontare tutte le responsabilità che comporta avere un animale domestico. ➜
● Avere un cucciolo è il sogno di molti ragazzini. ➜
● Si tratta di un impegno a lunga scadenza. ➜
● Far crescere un bambino con un animale è un progetto educativo di attenzione verso il prossimo. ➜
● I genitori non si fidano dei loro figli e temono che saranno loro a doversi occupare degli animali domestici. ➜
177 I TESTI ARGOMENTATIVI
La Terra è tonda o piatta?
La Terra è tonda o piatta?
Nel mondo esistono persone convinte che il nostro pianeta non sia sferico.
Che sia vero?
Che cosa dice la scienza Questa è una delle leggende, dette “bufale”, più longeve della Rete, che può sembrare incredibile a chi è abituato a credere nella scienza.
Eppure al mondo esistono persone convinte che il pianeta su cui viviamo sia non tondo, ma schiacciato come un fresbee.
Che cosa dicono i “terrapiattisti”
Secondo loro il fatto che la Terra sia sferica sarebbe una favoletta inventata per tener nascosta la verità: viviamo su un disco piatto sospeso nel vuoto dello Spazio. Come possono negare le immagini e i video ripresi dallo Spazio che mostrano senza ombra di dubbio come la Terra sia sferica? Con la strategia più usata dai “creatori di bufale”: dire che è tutto un complotto! Quelli della Società della Terra Piatta sostengono che gli astronauti e le astronaute siano stati pagati per nascondere la verità, obbligati a tacere con le minacce.
Che cosa dice chi crede nella scienza Questa teoria risale all’antichità pre-greca e nell’arco dei secoli è stata smentita in mille modi. Ma come molte notizie false che girano in Rete, c’è ancora qualche pesciolino ingenuo che abbocca.
Che prove ci sono di tutto questo? Nessuna e senza prove non c’è teoria che tenga.
adatt. da Gabriela Jacomella, La teoria della Terra piatta!, in Focus Junior n. 165, ottobre 2017
178 I testi informativi LA STRUTTURA • IL LINGUAGGIO
semplificato
Testo facilitato e
COMPRENDO
le informazioni date ➜ Completa le frasi.
● Nel mondo ci sono persone convinte che la Terra non sia tonda, ma
● Ci sono invece immagini e video effettuati nello Spazio che mostrano che
● A questo proposito, quelli della Società della Terra Piatta sostengono che gli astronauti e le astronaute
● Questa teoria è stata smentita perché senza .
➜ Scrivi nei i numeri da 1 a 4 per indicare l’ordine di esposizione dei seguenti elementi.
Argomenti Conclusione Tema Tesi
➜ Sottolinea nel testo le opinioni personali dell’autrice.
SCOPRO MI ESPRIMO
➜ In classe, riflettete sulla facilità di diffondere in Rete notizie false e confrontatevi sulle strategie che potete adottare per evitare di credere a tutto quello che leggete.
179 I TESTI ARGOMENTATIVI
SCOPRO
➜ Qual è la tesi sostenuta dall’autrice?
Il bambino bullo
Il bambino bullo è un bambino da compatire, chissà chi gli ha messo in testa che lui è chissà chi.
Un bambino non può essere chissà chi, un bambino è un bambino e basta.
Cioè un cucciolo di uomo, molto più piccolo dunque dell’uomo, che anche se ha otto o nove anni qualche volta ancora cade come un salame, che non conosce ancora il significato di migliaia di parole, che a volte ha ancora un po’ paura del buio o del rumore di un passo.
Insomma, un bambino è un bambino e basta. Un bambino non è un chissà chi.
I veri chissà chi, grandi o piccoli che siano, magari hanno fatto cose meravigliose come Gandhi, Martin Luther King, Mozart, Walt Disney, eccetera eccetera, eppure non si sono mai dati delle arie.
Invece i bulli sì.
Spaccano un vetro e si sentono chissà chi. Danno uno spintone e si sentono chissà chi. Rubano una merenda e si sentono chissà chi. Dicono parolacce e si sentono chissà chi. Picchiano i piccoli e si sentono chissà chi. Insultano e si sentono chissà chi. Dicono scemenze e si sentono chissà chi.
Il bambino bullo pensa di essere padrone del mondo e che tutti gli debbano ubbidire, e sta sempre lì a controllare chi non ubbidisce: che vita complicata e faticosa, non sa cosa si perde. Non si divertirebbe molto di più a giocare tranquillo con tutti? E perché il resto della classe non si unisce, non si conta?
MI ESPRIMO
➜ Sei d’accordo che per sconfiggere chi compie atti di bullismo sia sufficiente “fare gruppo”?
Scoprirebbero di essere loro i forti, la maggioranza, la stramaggioranza.
Provate a contarvi, bambini che state leggendo: in classe quanti non-bulli siete? Quindici? Venti? Unitevi stretti stretti, lui è solo uno, e sommato ai suoi pochi amici a quanto arriva? A cinque? A sei?
Confronta la tua opinione con quella del resto della classe. Testo facilitato e semplificato
Vivian Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
180 I testi informativi LA TESI
MI METTO ALLA PROVA
IL TESTO ARGOMENTATIVO
➜ Hai capito come sono gli articoli di cronaca e i testi argomentativi? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Individua a quale tipo di testo si riferiscono le frasi e colorale come indicato. Attenzione: sono presenti degli intrusi. articolo di cronaca testo argomentativo
Il testo è creato per stimolare la fantasia.
Il testo è scritto in modo semplice e chiaro.
Il testo ha lo scopo di suscitare paura.
La narrazione segue le regole delle 5W.
Vengono date informazioni per capire i fatti.
Il testo è ricco di opinioni personali.
Ha lo scopo di convincere chi legge a essere d’accordo con chi scrive.
La struttura prevede la lotta tra il Bene e il Male.
Nel testo è presente una tesi e a volte un’opinione contraria.
I personaggi possono essere oggetti o animali parlanti.
Attiva gli esercizi su HUB Kids
➜ Indica con una la struttura caratteristica dell’articolo di cronaca.
Fine, riassunto, introduzione. Attacco, blocco, chiusa. Personaggio, missione, conclusione. Tema, tesi, antitesi, argomenti.
➜ Completa la definizione di testo argomentativo con le parole seguenti. contraria • tesi • opinione • tema • ragionamenti
Il testo argomentativo ha lo scopo di esprimere un’ per convincere chi legge a pensare la stessa cosa. Contiene i seguenti elementi: il , cioè l’argomento di cui si scrive; la , che presenta l’opinione di chi scrive; gli argomenti, ovvero i utilizzati per spiegare le proprie opinioni.
A volte è presente anche l’antitesi, che è l’opinione alla tesi.
COMPRENDO
➜ Indica con una quali di questi titoli potrebbero essere di testi argomentativi.
Il segreto della mummia Smartphone in classe: sì o no?
A zonzo nello Spazio
I vantaggi della raccolta differenziata
181
L’ARTICOLO DI CRONACA
MI METTO ALLA PROVA
➜ Hai capito come sono i testi informativi? Puoi cercare le informazioni nei testi che hai letto nelle pagine precedenti.
SCOPRO
gli ingredienti
➜ Individua a quale tipo di testo si riferiscono le frasi e colorale come indicato. testo espositivo articolo di cronaca testo argomentativo
Chi scrive esprime la propria opinione per convincere chi legge su un certo argomento.
Il linguaggio è chiaro e preciso.
Trasmette informazioni seguendo la regola delle 5W. Riguarda fatti accaduti.
Chi scrive fa una descrizione oggettiva e fornisce informazioni senza esprimere opinioni.
Il linguaggio è semplice, chiaro e diretto.
Di solito sono presenti un tema, una tesi, dei ragionamenti e una conclusione.
Riguarda tutte le discipline.
Chi scrive fornisce informazioni per far comprendere a chi legge i fatti accaduti.
Il linguaggio è ricco di riflessioni e opinioni personali.
È suddiviso in paragrafi, segue un ordine logico o cronologico. Sono presenti un titolo e delle immagini.
Riguarda temi di dibattito.
➜ Leggi i titoli e collegali al tipo di testo a cui potrebbero appartenere.
A scuola: grembiule sì o grembiule no?
Che ne sarà degli orsi polari?
Ritrovato quadro, si crede sia il Klimt rubato quasi ventitré anni fa I compiti a casa sono davvero necessari?
Inaugurata la 79a edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Un viaggio impossibile al centro della Terra
espositivo cronaca argomentativo
182
METTO ALLA PROVA
SCOPRO
➜ Per ciascuna frase indica con una se è tratta da un testo espositivo (E), da un articolo di cronaca (C) o da un testo argomentativo (A). Se hai dubbi, consulta i testi da pagina 161 a pagina 180.
● Le principali iniziative legate alla commemorazione saranno il 23 maggio a Palermo. E C A
● Le prime Olimpiadi si tennero in Grecia nel 776 a.C., consistettero in una corsa di 200 metri in cui si gareggiò nudi. E C A
● Quindi, se state cercando di convincere mamma e papà a prendervi un cucciolo, la soluzione è una sola. E C A
● Cercare di massimizzare il recupero della biodiversità: piantare più alberi non aiuta solo le foreste, ma è un toccasana per la qualità dell’aria e anche per l’economia del territorio. E C A
● – Andare a scuola a piedi – dice l’Assessore, – determina un beneficio fisico e psicologico. E C A
● Quelli della Società della Terra Piatta sostengono che gli astronauti e le astronaute siano stati pagati per nascondere la verità, obbligati a tacere con le minacce. E C A
● Su un lato della campana c’è un’iscrizione in caratteri giapponesi che dice: “Lunga vita alla pace mondiale assoluta”. Viene suonata solo in particolari occasioni, tra cui il 21 settembre, nella Giornata Internazionale della pace. E C A
➜ Inventa un titolo per un testo espositivo, per un articolo di cronaca e per un testo argomentativo. Il tema è il Natale.
testo espositivo articolo di cronaca testo argomentativo
gli esercizi su HUB Kids
183 I TESTI INFORMATIVI
MI
Attiva
VERIFICO LE MIE COMPETENZE
Una pagina di giornale
Alla vostra classe viene chiesto di realizzare una pagina di approfondimento di carattere scientifico, storico, geografico… per il giornalino della scuola. Seguite le indicazioni a pagina 185.
COME IMPOSTARE LA PAGINA
PROVA NON NOTA 184
➜ Dividetevi in gruppi: ogni gruppo sceglierà l’argomento da approfondire.
➜ Una volta deciso l’argomento, cercate il testo che più si adatta. Potete anche attingere ai testi informativi proposti all’interno di questo libro. Potrete inserire solo una parte del testo, quindi scegliete quella che vi sembra più interessante.
➜ Scegliete una foto che illustri il contenuto e scrivete una didascalia che la spieghi.
➜ Quando tutti i materiali sono pronti, realizzate la pagina del giornalino della scuola. Potete organizzare i contenuti come nell’esempio a pagina 184.
AUTOVALUTO LA MIA PROVA
Con difficoltà e ho avuto bisogno di aiuto.
VALUTO IL MIO PERCORSO
Ho svolto la prova…
Ho avuto parecchie incertezze.
Con qualche dubbio, ma sono riuscito/a a completarla.
Senza difficoltà e senza bisogno di aiuto.
Ho rispettato i tempi concordati con l’insegnante.
Ho svolto le attività proposte senza l’intervento dell’insegnante.
La mia proposta per migliorare
Ho trovato in modo autonomo le strategie utili a sostenere la prova.
Sono riuscito/a a rimanere concentrato/a durante l’intera prova.
Ho riflettuto sugli errori commessi e mi sono impegnato/a per correggerli.
La proposta dell’insegnante
185 I TESTI INFORMATIVI PROVA NON NOTA
Questo breve percorso sul tema dell’ambiente ti farà conoscere quali pericoli corre il nostro Pianeta e quali sono i comportamenti “ecologici” che possono salvare il mondo.
Puoi trovare altre pagine su questo tema all’interno del libro.
Se alla Terra viene la febbre
Gli scienziati e le scienziate di oggi si sono chiesti come prevedere il clima del futuro. Per farlo utilizzano complessi modelli matematici e potenti supercomputer, che eseguono miliardi di operazioni al secondo, che servono per calcolare come si evolverà il clima sulla Terra. I calcoli considerano sia gli elementi naturali che possono cambiare (come l’attività solare e le eruzioni vulcaniche) sia quelli di origine umana (per esempio l’emissione di gas serra). Il risultato è preoccupante: indica che la Terra si sta ammalando, è come se avesse la febbre! Se, infatti, continuiamo a inquinare così tanto, entro il 2100 la Terra aumenterà la sua temperatura di oltre 5 °C e farà troppo caldo. Se invece iniziamo a fare qualcosa, le temperature saliranno solo di 2 °C e sarà possibile abituarci. Ma dobbiamo agire in fretta.
Lo scenario peggiore
Lo scenario migliore
Le temperature misurate finora
Aumento della temperatura rispetto a quella del periodo: 1850-1900
Il risultato dei supercalcoli: la Terra si sta riscaldando troppo 1900 1950 2000 2050
tu vivi in questi anni
186
3
2100 5 °C 4
2 1
Alcune conseguenze dei cambiamenti climatici
• L’aumento del livello degli oceani
Con la fusione dei ghiacciai e il riscaldamento delle acque il livello degli oceani aumenta: negli ultimi 100 anni è già salito di 20 cm. È un fenomeno pericoloso per chi abita nelle zone costiere.
• Le alluvioni
I cambiamenti climatici aumenteranno anche la frequenza di forti piogge e di alluvioni. Non si dovrebbero costruire case e fabbriche troppo vicine ai fiumi, perché il rischio allagamento sarà sempre più elevato.
• La siccità
In altri luoghi del mondo invece non pioverà per tanto tempo, quindi si entrerà in un periodo di siccità che danneggerà le piante, gli animali e le persone. Negli ultimi anni le fasi di siccità sono sempre più frequenti sul Pianeta!
• Le ondate di caldo
In estate l’effetto serra causa ondate di caldo sempre più intense, frequenti e prolungate, con grande disagio per tutti, in particolare per la salute delle persone anziane.
• La perdita della biodiversità
Piante e animali possono adattarsi al riscaldamento globale, migrando verso le zone fredde più vicine ai Poli o più in alto, sulle montagne, per trovare luoghi maggiormente freschi. Ma se il cambiamento è troppo rapido rischiano di non farcela, e alcune specie potrebbero estinguersi.
adatt. da Luca Mercalli, Uffa che caldo!, ElectaKids
➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le risposte alle domande seguenti.
Come fanno gli scienziati e le scienziate a prevedere il clima del futuro?
Che cosa succederà nel 2100 se non si comincia a inquinare meno?
Perché aumenta il livello del mare?
Perché non si dovrebbero costruire case vicino ai fiumi?
Quali sono le conseguenze dell’effetto serra durante l’estate?
alcune specie animali potrebbero estinguersi?
MI ESPRIMO
➜ Nel testo si dice che è come se la Terra “avesse la febbre”. Confrontati con il resto della classe sui comportamenti che potete adottare per “curarla”.
187 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA L’AMBIENTE
INTORNO A NOI
Perché
+5 °C febbre alta: p i l ! +2 °C un po' di febbre: attenzione!
In difesa del Pianeta
Lo sciopero di Greta Thunberg
Era una mattina d’agosto, a Stoccolma, quando Greta Thunberg decise che non si poteva più ignorare la situazione del Pianeta: i cambiamenti climatici erano preoccupanti, eppure sembrava che nessuno prendesse sul serio il problema. Così Greta uscì da casa con un cartello di legno sottobraccio. Sopra c’era scritto “SCIOPERO DA SCUOLA PER IL CLIMA”. Aveva preparato anche dei volantini con riportati sopra alcuni fatti sul cambiamento climatico. Quel giorno sarebbe dovuta andare a scuola. Invece, salì sulla sua bicicletta e pedalò fino al Parlamento.
Davanti a una questione tanto complessa era necessario cambiare le regole e pensare nuove leggi per proteggere l’ambiente. Nessuno poteva farlo, se non gli uomini e le donne seduti in Parlamento.
Era il 20 agosto 2018. Poiché agli adulti non sembrava importare nulla del futuro, lei era pronta a darsi da fare. Greta era sola e protestava per il bene di tutti.
La mattina dopo tornò davanti al Parlamento, portando ancora con sé il cartello. Durante quel secondo giorno di protesta, però, accadde qualcosa di incredibile: alcuni passanti decisero di fermarsi. Greta non era più sola, al suo fianco c’erano altri ragazzi e ragazze.
Al terzo giorno si era radunato un bel gruppetto di persone sedute a terra.
Al sesto giorno, Greta cominciò a suggerire a tutti di parlare della protesta anche sui social network, di condividere foto e informazioni. Giorno dopo giorno, accanto a Greta il gruppo di cittadini e cittadine decisi a seguire il suo esempio cresceva. Bisognava intervenire per salvare il Pianeta, al più presto e senza indugio.
sei
188
Valentina Camerini, La storia di Greta. Non
troppo piccolo per fare cose grandi, De Agostini
L’impegno del segretario generale dell’ONU, António Guterres
Alla vigilia del vertice delle Nazioni Unite sull’azione per il clima, a settembre, ragazzi e ragazze di tutto il mondo si sono mobilitati a milioni e hanno detto ai leader mondiali: “State tradendo le nostre aspettative”. Hanno ragione. Le emissioni a livello globale stanno crescendo. E sono destinate a peggiorare. Le prove scientifiche sono innegabili. Quindi ho convocato il vertice sull’azione per il clima per il raggiungimento delle scadenze del 2020 stabilite dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Molti leader, da tanti Paesi e settori, si sono fatti avanti e hanno unito le forze per evitare la catastrofe climatica. Più di 70 Paesi si sono impegnati a raggiungere, entro il 2050, il traguardo delle emissioni zero. I piccoli Stati insulari si sono impegnati a passare al 100% di energie rinnovabili entro il 2030. Numerosi Paesi, dal Pakistan al Guatemala, dalla Colombia alla Nigeria, dalla Nuova Zelanda alle Barbados, si sono impegnati a piantare 11 miliardi di alberi. Oltre 100 leader di settori privati si sono impegnati per un’economia verde. Un terzo del settore bancario mondiale si è impegnato per lo sviluppo sostenibile. Fin dall’inizio il vertice sull’azione per il clima è stato pensato per dare una scossa al mondo e accelerare le iniziative su scala più ampia. E io mi assicurerò che gli impegni assunti da Paesi, settori privati e amministrazioni locali vengano rispettati. L’ONU è unita nel supporto alla realizzazione di queste iniziative.
adatt. da la Repubblica, 6 ottobre 2019 –traduzione di Fabio Galimberti
➜ Scrivi nei se le informazioni si riferiscono a Greta (G), António Guterres (A) o entrambi (E). È consapevole che bisogna prendere provvedimenti urgenti per salvare la Terra.
Ha convocato una riunione con i leader mondiali.
Ha coinvolto persone giovani e adulte per proteggere la Terra. Si assicurerà che tutti gli impegni presi per la tutela del clima vengano rispettati. Ha sensibilizzato l’opinione pubblica anche attraverso i social network.
Un libro per te
Antonello Provenzale, Annalisa Losacco, Eugenio Manghi, Che cos’è il global warming?, Giunti
Il clima è cambiato, la Terra ribolle... Tra dubbi e domande, ti senti un po’ folle. Qui di risposte ne troverai oltre cento su clima, biosfera, siccità e vento. E soprattutto, non dimenticare come, insieme, si può rimediare...
189 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA L’AMBIENTE INTORNO A NOI
Il condominio ecologico
Le persone adulte che governano i Paesi o hanno incarichi importanti nelle organizzazioni internazionali adottano “grandi misure” per aiutare il clima, ma ognuno/a di noi nel suo “piccolo” può aiutare la Terra.
➜ Osserva i comportamenti degli inquilini e delle inquiline di questo “condominio ecologico”. Colora di verde i fumetti con i comportamenti che già adotti a casa tua e di arancione quelli che potresti proporre alla tua famiglia.
Spengo la luce quando esco dalla stanza.
Uso pile riciclabili e lampadine a led/basso consumo.
Uso spazzolini di bambù compostabili.
Spengo la TV quando è finito il film.
Uso saponi e detersivi biodegradabili.
Preferisco la doccia al bagno per risparmiare l’acqua.
Mentre mi lavo i denti con il dentifricio, non lascio scorrere l’acqua.
190
➜
Preferisco comprare i liquidi (acqua, latte, vino, olio) in bottiglie di vetro o riutilizzabili.
Conservo i vestiti utilizzabili senza preoccuparmi delle mode.
Ricordo di riciclare la carta.
Preferisco comprare uova e pane senza imballaggi.
Riciclo separando i rifiuti.
Chiudo bene lo sportello del freezer e del frigo.
Ora che avete scoperto tanti facili comportamenti ecologici, per la Giornata della Terra (22 aprile) preparate dei volantini con alcuni di questi consigli da regalare ai bambini e alle bambine delle altre classi.
191 LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA
L’AMBIENTE INTORNO A NOI
INVALSI
PARTE PRIMA – TESTO A
Titolo:
Se scendete al molo di Stoccolma una mattina d’estate e ci vedete ormeggiato il Gabbiano I, un vaporetto bianco che fa la spola nell’arcipelago, salite pure a bordo. La campanella della partenza suonerà alle dieci in punto, e il Gabbiano I si staccherà dal molo, salpando per il suo giro abituale, che termina laggiù, alle isole più lontane dell’arcipelago di Stoccolma. Quando tocca l’ultimo scalo (l’Isola dei Gabbiani, da cui ha preso il nome) il sole è già basso all’orizzonte. Sull’Isola dei Gabbiani abitano delle persone. Non molte, una ventina al massimo. Ma solo d’inverno: perché d’estate ci sono anche i villeggianti. E proprio una famiglia di villeggianti si era imbarcata sul Gabbiano I un certo giorno di giugno. Un padre e i suoi quattro figli. Si chiamavano Melkerson, abitavano a Stoccolma, e nessuno di loro era mai stato sull’Isola dei Gabbiani. Così erano tutti ansiosi di arrivarci, soprattutto Melker, il padre.
– Isola dei Gabbiani, che bel nome! – esclamò. – È per via di questo nome che ho preso in affitto la casa.
Karin, la figlia diciannovenne, lo guardò scuotendo la testa. Che padre sventato avevano! – Proprio una cosa da te, – disse Karin – affittare una casa su un’isola che non hai mai visto, solo perché ti piaceva il nome.
– Perché? Non fanno tutti così? – si difese Melker; poi ammutolì pensieroso.
– O forse un altro sarebbe andato prima a vedere…
– Certo che ci sarebbe andato! Tu invece no!
– D’accordo, però adesso sto andando a vederla – replicò Melker.
E girò intorno i suoi allegri occhi azzurri. Vide tutte le cose che amava: le acque pallide, le isole e penisole, le grigie scogliere di veneranda, tipica roccia svedese, la spiaggia con le vecchie case e i piccoli pontili, e le rimesse per le reti e gli attrezzi da pesca… e avrebbe voluto stendere la mano per accarezzare ogni cosa. Invece prese per la collottola Johan e Niklas.
– Vi rendete conto di queste bellezze?
Johan e Niklas affermarono che se ne rendevano conto, e anche Pelle.
– E allora perché non esultate? – disse Melkerson ridendo, e Karin obiettò:
– Non sarà meglio, per precauzione, aspettare di aver visto la casa?
Melkerson non era del parere. – La casa è stupenda, l’ha detto quel tale dell’agenzia. “Una confortevole casa vecchio stile per le vacanze” mi ha assicurato. E bisogna dar fiducia alle persone.
192 DDI
VERSO LA PROVA
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45
– Non vedo l’ora di esserci! – esclamò Pelle. Melkerson gettò un’occhiata all’orologio da polso. – Fra un’ora, piccolo!
Così Pelle si guardò intorno per trovare qualcosa di nuovo, e fu allora che scorse sul sedile in fondo al ponte di prua un vecchio che sedeva in compagnia di una bambina. E accanto c’era una gabbia con un corvo vivo!
– È tuo questo corvo? – chiese Pelle.
– Sì, è mio… vero nonno?
Il vecchio annuì: – Sicuro! È il corvo di Stina quando è a casa mia, all’Isola dei Gabbiani.
– Anch’io ci starò quest’estate, cioè con il mio papà e tutta la famiglia.
Il vecchio lo guardò interessato: – Allora siete voi quelli che hanno preso in affitto La Vecchia Falegnameria?
Pelle annuì con foga: – Sì, siamo noi. È bella?
Il vecchio chinò la testa e sembrò meditare. Poi sogghignò divertito: – Certo che è bella! Dipende dai gusti, è ovvio. Dipende se ti piace che ti piova in casa, oppure no.
A1 Dopo aver letto il testo decidi qual è il titolo adatto e scrivilo sui puntini.
A. In gita al mare
B. Una casa sull’Isola dei Gabbiani C. Sul Gabbiano I D. Il corvo
A2 Quali sono i personaggi di questo racconto?
A. Il capitano, un corvo, un delfino, una bambina e un bambino B. Melker, Karin, Johan, Niklas, Pelle, un vecchio e una bambina C. Pelle, Karin, una vecchia, un ragazzo e Melker D. Melker, un corvo, un vecchio, un bambino e un marinaio
A3 Alla riga 2 leggi: “un vaporetto bianco che fa la spola nell’arcipelago…”. Con quale altra espressione puoi sostituire quella sottolineata?
A. Dà la spinta B. Va avanti e indietro C. Fa capolino D. Si ferma
A4 Quanto tempo dura il viaggio sul Gabbiano I fino all’ultimo scalo?
A. Meno di un’ora B. Dieci ore C. Una settimana D. Alcune ore
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35 40
Astrid Lindgren, Vacanze all’Isola dei Gabbiani, Fabbri Editore
VERSO LA PROVA INVALSI
A5 Sull’Isola dei Gabbiani d’inverno ci abita una ventina di persone, mentre d’estate ci sono anche i villeggianti (righe 7-8). Con quali altre parole puoi sostituire quella sottolineata?
A. Persone maleducate
B. Galleggianti C. Natanti D. Turisti
A6 Perché Karin ritiene che il padre sia sventato?
A. Perché ha scelto di andare in vacanza su un’isola
B. Perché ha scelto una casa basandosi solo sul nome dell’isola
C. Perché ha scelto di salire sul vaporetto Gabbiano I
D. Perché ha scarsa memoria
A7 Che cos’è la veneranda, che Melkerson apprezza del panorama (riga 23)?
A. Una pianta aromatica B. Un’insenatura sulla costa
C. La roccia delle scogliere D. Il capanno per riporre le reti
A8 Perché Karin ritiene che bisogna aspettare prima di esultare?
A. Perché è una persona seria e introversa
B. Perché pensa che la casa potrebbe non essere bella C. Perché è arrabbiata con i suoi fratelli
D. Perché ha visto qualcosa di inquietante
A9 Melkerson è di parere diverso da quello di Karin. Perché?
A. Si fida dell’agenzia B. Ha visto di persona la casa
C. Ha visto le foto della casa D. La casa è di amici di cui si fida
A10 Duccio dice: “Ho fatto il riassunto del testo in cinque frasi”. Irene risponde che si può fare un riassunto più breve togliendo una frase, quale secondo te?
1. Melkerson e la sua famiglia sono sul vaporetto Gabbiano I e stanno andando in vacanza all’Isola dei Gabbiani.
2. Melkerson ha affittato una casa lì solo perché amava il nome dell’isola.
3. Melkerson invita i figli a esultare per il bellissimo luogo della vacanza, ma la figlia Karin dice di attendere di aver visto la casa.
4. Intanto il figlio minore Pelle, attirato da un corvo in gabbia, fa conoscenza con i suoi proprietari, un vecchio e una bambina.
5. Il vecchio scopre che la famiglia Melkerson passerà l’estate nella Vecchia Falegnameria e lo dice a Pelle.
A. 2 B. 3 C. 4 D. 5
194
PARTE PRIMA – TESTO B
Nuotate mai viste
Facciamo un tuffo in piscina? D’estate è una domanda banale. Meno banale invece è il fatto che queste strutture siano antichissime: la prima piscina artificiale conosciuta è vecchia di ben 5 mila anni ed è stata scoperta nel sito archeologico della città di Mohenjo Daro, nel Pakistan Meridionale. La più tecnologica, invece, è forse la “Neutral Buoyancy Pool” di Houston (Texas), una “piscina spaziale” per allenare gli astronauti alla “gravità zero” che troveranno nello Spazio.
Oggi esistono piscine a metà strada tra quelle tradizionali e gli specchi d’acqua naturali: sono le bio-piscine, che restano pulite e sane grazie a piante acquatiche che assorbono l’azoto e il fosforo disciolto in acqua, e nello stesso tempo tengono sotto controllo lo sviluppo delle alghe e la concentrazione di ossigeno nell’acqua.
Tra questi due estremi, nel mondo c’è una pazzesca varietà di piscine: da quelle dentro un’auto a quelle poste ai bordi dell’oceano; dalle piscine che simulano le profondità marine a quelle in luoghi da sogno.
Tutte, però, fanno divertire. L’aveva capito venti secoli fa l’imperatore Vespasiano, che a Roma nel 72 d.C. fece costruire l’anfiteatro Flavio. Ebbene sì, il Colosseo non era solo per i gladiatori: riempito d’acqua diventava una maxi piscina per simulare le battaglie navali!
La prima piscina pubblica artificiale italiana fu quella dei Bagni di Diana, costruiti a Milano nel 1842. L’enorme vasca era lunga 100 metri e larga 25, riempita con l’acqua della Gerenzana, il nome del fiume Seveso nel suo ultimo tratto. Per consentire ai bagnanti di cambiarsi, il complesso disponeva di ben 120 cabine e, per il dopo nuotata, anche di un ristorante e di un caffè. Non vi basta? Non c’è problema, continuate a leggere e tuffatevi, con la fantasia, nelle piscine più strane e belle del mondo!
“Infinity pool”: la piscina dell’hotel Marina Bay Sands, a Singapore, è davvero spettacolare. Da questo “Sky garden” sospeso all’ultimo piano del palazzo si gode un panorama mozzafiato della piccola città-Stato asiatica.
“Abissale”: la piscina più profonda al mondo si trova in Italia. È la Y-40 di Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Raggiunge la profondità di 42 metri e viene usata, anche, per i corsi di nuoto in apnea. E, siccome si trova su una sorgente termale, le sue piacevoli acque sono a circa 31-34 °C.
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VERSO LA PROVA INVALSI
“Piscina mobile”: per non farsi mancare nulla, due studenti americani di ingegneria hanno trasformato una lussuosa auto, la Cadillac De Ville del 1969, in una piscina riscaldata “on the road”. Per realizzarla hanno speso più di 10 mila euro. In compenso funziona perfettamente a 160 chilometri all’ora.
“Rock”: questa piscina si trova a Memphis (Tennessee, Usa), la città natale del “Re del Rock” Elvis Presley. Arreda la casa di un appassionato di chitarre, è lunga 19 metri e vuole essere un omaggio alle mitiche “sei corde” di Elvis. Esistono poi piscine per animali domestici: lì, cani e padroni nuotano assieme.
Focus Junior n. 174, luglio 2018
B1 Qual è l’argomento del testo?
A. Piscine per bambini e bambine
B. Piscine di tutti i tipi C. Imparare a nuotare
D. Le bio-piscine
B2 Dove è stata scoperta la piscina più antica al mondo?
A. A Memphis in Tennessee, Usa
B. A Mohenjo Daro, nel Pakistan Meridionale
C. A Marina Bay Sands, a Singapore
D. A Montegrotto Terme, in provincia di Padova
B3 Alle righe 8-9 leggi: “Oggi esistono piscine a metà strada tra quelle tradizionali e gli specchi d’acqua naturali”. Quale di queste espressioni puoi utilizzare per sostituire quella sottolineata?
A. Che sono una via di mezzo
B. Che si trovano a metà del percorso
C. Che sono in mezzo alla strada
D. Che dividono in due il percorso
B4 Alle righe 18-19 leggi: “il Colosseo non era solo per i gladiatori: riempito d’acqua diventava una maxi piscina per simulare le battaglie navali!”. Con quale sinonimo puoi sostituire il verbo sottolineato?
A. Mentire
B. Falsificare C. Riprodurre D. Giocare
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35 40
B5 Scrivi di fianco a ogni caratteristica il nome della piscina a cui si riferisce.
a) È a forma di chitarra b) Si possono fare i corsi di nuoto in apnea c) Ricrea l’assenza di gravità come nello Spazio d) Da essa si gode una vista mozzafiato e) Viaggia a una velocità di 160 km orari f) Si potevano simulare le battaglie navali g) Aveva anche un ristorante e un caffè
B6 Indica se le seguenti informazioni sono presenti o assenti nel testo. Metti una crocetta per ogni riga. presente assente a) Le piscine fanno divertire b) È sempre presente un bagnino per controllare chi fa il bagno c) Esistono piante acquatiche che tengono pulite le piscine d) In ogni piscina è previsto un impianto di depurazione e) Nel mondo esistono piscine stranissime f) Esistono piscine aperte anche agli animali
B7 Quattro bambini hanno letto ciascuno un testo diverso e ne parlano. Solo uno di loro ha letto quello sulle piscine, chi è?
A. Anna: – Mi è venuta voglia di andare a fare un giro per i boschi e vedere gli animali selvatici.
B. Tommaso: – Ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi subito al corso: ho sempre sognato di saper correre veloce.
C. Paolo: – Ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi subito al corso: ho sempre sognato di saper resistere per un po’ in apnea.
D. Sara: – Mi piacerebbe viaggiare per scoprire tanti luoghi curiosi.
197
racconto giallo
STUDIO FACILE
Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul racconto giallo, poi usale per svolgere gli esercizi.
Chi sono i personaggi del racconto giallo?
I personaggi del racconto giallo sono:
• il o la detective o la , che svolge le indagini e può avere degli aiutanti;
• la vittima, cioè chi subisce il danno;
• il colpevole, cioè chi commette il crimine;
• i testimoni, cioè chi assiste al crimine.
Come sono i fatti del racconto giallo?
Hai bisogno di aiuto? Vai a pag. 54.
I fatti del racconto giallo riguardano:
• un , cioè qualcosa che è contro la legge, come un furto;
• le indagini per trovare il colpevole;
• gli , cioè le informazioni utili per scoprire il colpevole;
• il , cioè il motivo del crimine;
• la del caso.
1. Scrivi quale fatto rappresenta ogni disegno. Scegli tra le parole date. soluzione del caso • crimine • indagini
2. Osserva i disegni sopra e cerchia di la detective, di la vittima e di il colpevole.
198
Il
DDI
Com’è il tempo del racconto giallo?
Di solito, il tempo del racconto giallo è definito e perché è utile alla soluzione del caso.
3. In quale luogo può svolgersi un racconto giallo?
Come sono i luoghi del racconto giallo?
I luoghi del racconto giallo sono , ben delimitati e spesso (come una stanza). Permettono a chi svolge l’indagine di trovare indizi utili alla soluzione del caso.
4. Osserva il disegno che hai indicato e completa la frase.
Il furto è avvenuto il giorno , probabilmente alle ore .
199
STUDIO FACILE
Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul racconto del brivido, poi usale per svolgere gli esercizi.
Chi sono i personaggi del racconto del brivido?
I personaggi del racconto del brivido possono essere:
• persone comuni;
• creature fantastiche, mostruose e (come vampiri, fantasmi, lupi mannari, zombie).
1. Leggi il brano e svolgi le attività.
Hai bisogno di aiuto? Vai a pag. 70.
Come sono i fatti del racconto del brivido?
I fatti del racconto del brivido sono pieni di mistero e e parlano di incubi terribili.
Coraline va in cucina e lì trova una donna girata di spalle. La donna assomiglia un po’ a sua madre, ma… ha la pelle bianca come la carta, le dita troppo lunghe e le unghie ricurve e affilate, di colore rosso scuro. – Coraline? – dice la donna – sei tu? La donna si gira e guarda Coraline. Al posto degli occhi ha due grossi bottoni neri. Rid. e adatt. da: Neil Gaiman, Coraline, A. Mondadori
● Chi è la creatura spaventosa?
La donna. Coraline.
● Sottolinea nel brano le parole che te lo hanno fatto capire.
200 Il
racconto del brivido
Com’è il tempo del racconto del brivido?
Il tempo del racconto del brivido può essere:
• indefinito, cioè non indicato con precisione;
• , cioè indicato con precisione.
Di solito i fatti si svolgono di sera o di notte.
Come sono i luoghi del racconto del brivido?
I luoghi del racconto del brivido sono disabitati e spaventosi. Possono essere:
• e oscuri (come case abbandonate e cantine);
• e minacciosi (come boschi e paludi).
A volte sono posti tranquilli dove però succedono fatti strani e misteriosi
2. Leggi il brano e svolgi le attività.
Il passaggio segreto era strettissimo e pieno di ragnatele e aveva odore di umidità e muffa. Terminava su una piattaforma di legno che aveva due lati, come una cassa da imballaggio: era una specie di ascensore. Salii sulla piattaforma, tirai una corda e la piattaforma si mosse! Ebbi un po’ paura quando iniziò a scendere in una buia canna fumaria perché non ero certa di dove sarei arrivata.
Rid. e adatt. da: Angie Sage, Casa sotto spirito, Salani Editore, Milano 2008
● Com’è il luogo dove si svolge il racconto? Esterno e pieno di sole. Chiuso e buio.
● Sottolinea nel brano le parole che te lo hanno fatto capire.
201
racconto umoristico
STUDIO FACILE
Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul racconto umoristico, poi usale per svolgere gli esercizi.
Chi sono i personaggi del racconto umoristico?
I personaggi del racconto umoristico possono essere:
• persone che combinano perché sono distratte;
• persone che si trovano in situazioni strane o imbarazzanti.
Hai bisogno di aiuto?
Vai a pag. 78.
Come sono i fatti del racconto umoristico?
I fatti del racconto umoristico sono divertenti e possono riguardare:
• eventi che poi diventano assurdi e ridicoli;
• eventi strani.
1. Quale fatto può accadere in un racconto umoristico?
202
Il
Quali sono le tecniche del racconto umoristico?
Per divertire chi legge, il racconto umoristico usa delle tecniche:
• i giochi di parole: viene usata una parola al posto di un’altra molto simile;
• gli equivoci: una persona viene scambiata per un’altra o i personaggi della storia capiscono una cosa invece di un’altra;
• l’esagerazione: fatti e personaggi normali diventano eccessivi;
• gli imprevisti: succedono fatti inaspettati.
Com’è il tempo del racconto umoristico?
Il tempo del racconto umoristico può essere:
• , cioè non indicato con precisione;
• definito, cioè indicato con precisione.
2. Leggi il brano e rispondi alla domanda.
Come sono i luoghi del racconto umoristico?
I luoghi del racconto umoristico possono essere:
• reali, della vita di tutti i giorni;
• , che non esistono nella realtà.
Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.
– Eccellenza, ho scoperto che il mondo si muove.
– Ma davvero? – fece il Granduca.
– E come l’avete scoperto?
– Col pendolo.
– Accidenti! Colpendolo con che cosa?
– Come, con che cosa? Col pendolo, e basta.
– Ho capito. Ma colpendolo con che cosa?
– Col pendolo, soltanto col pendolo.
Rid. e adatt. da: Achille Campanile, Vite degli uomini illustri, BUR
● Quale tecnica viene usata per divertire chi legge?
Gli imprevisti. I giochi di parole.
203
STUDIO FACILE
Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul racconto fantasy, poi usale per svolgere gli esercizi.
Chi sono i personaggi del racconto fantasy?
I personaggi del racconto fantasy possono essere:
• (umani e animali);
• , per esempio elfi e draghi. Le protagoniste e i protagonisti sono buoni e coraggiosi. Possono avere l’aiuto di poteri speciali, oggetti e aiutanti (come gnomi e maghi).
Come sono i fatti del racconto fantasy?
Hai bisogno di aiuto? Vai a pag. 88.
I fatti del racconto fantasy raccontano la che la protagonista o il protagonista compie per sconfiggere il
Durante la missione ci sono molte da superare e magie.
1. Leggi il brano e svolgi l’attività.
La camera era talmente buia che non si vedeva niente. Ma quando Harry, Ron ed Hermione entrarono, fu invasa dalla luce. Si trovavano sull’orlo di un’enorme scacchiera, dietro ai pezzi neri scolpiti in pietra. Di fronte a loro c’erano i pezzi bianchi.
Harry, Ron ed Hermione ebbero un brivido: i pezzi erano altissimi e privi di volto. – E adesso, che cosa facciamo? – sussurrò Harry.
– Penso – rispose Ron, – che dovremo far finta di essere dei pezzi degli scacchi. A quelle parole tre pezzi se ne andarono dalla scacchiera, lasciando tre caselle vuote.
Rid. e adatt. da: J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, © J.K. Rowling 1998 (Salani, Milano 1998)
● Sottolinea di i personaggi e di gli elementi magici.
204 Il
racconto fantasy
Com’è il tempo del racconto fantasy?
Il tempo del racconto fantasy di solito è , cioè non è indicato con precisione.
La storia si svolge in un’epoca lontana, nel passato o nel futuro.
Come sono i luoghi del racconto fantasy?
I luoghi del racconto fantasy sono magici e .
Spesso si possono raggiungere attraverso dei passaggi, come armadi o porte.
2. Quale brano fa parte di un racconto fantasy?
Dintorni di Veio, 468 a.C.
La locanda si trovava sul confine stabilito dopo gli accordi con Roma. Dall’alto delle colline che delimitavano il territorio si potevano vedere le fattorie dei contadini romani che coltivavano la terra e allevavano i cavalli.
Rid. e adatt. da: Anna Maria Breccia Cipolat, Misteri alla locanda etrusca, Tredieci Lucy toccò la maniglia dell’armadio e con sua grande sorpresa la porta si aprì. Vide che conteneva cappotti e pellicce. Lucy fece un passo, due, un altro. All’interno era buio. Lucy non vedeva niente. Poi cominciò a sentire qualcosa che scricchiolava sotto le scarpe.
– Sembra neve – mormorò. E allora vide una luce che brillava lontano. Dove avrebbe dovuto esserci il fondo dell’armadio c’erano invece alberi e nevicava.
Rid. e adatt. da: Clive Staples Lewis, Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio, A. Mondadori
205
STUDIO FACILE
Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul racconto di fantascienza, poi usale per svolgere gli esercizi.
Chi sono i personaggi del racconto di fantascienza?
I personaggi del racconto di fantascienza possono essere reali o fantastici.
Tra i personaggi reali ci sono:
• astronauti, scienziati o persone comuni.
Tra i personaggi fantastici ci sono:
• , che vengono dallo Spazio;
• androidi, cioè robot che sembrano esseri umani;
• cyborg, cioè esseri per metà umani e per metà robot;
• , cioè copie di esseri umani create in laboratorio.
Hai bisogno di aiuto?
Vai a pag. 98.
Come sono i fatti del racconto di fantascienza?
I fatti del racconto di fantascienza sono tecnologiche ed eccezionali.
Possono essere:
• esplorazioni nello Spazio;
• invasioni della Terra;
• incontri con alieni;
• viaggi nel futuro.
1. Quale fatto può accadere in un racconto di fantascienza?
2. Nel disegno che hai indicato, cerchia di il personaggio reale e di il personaggio fantastico.
206
Il racconto di fantascienza
Com’è il tempo del racconto di fantascienza?
Il tempo del racconto di fantascienza è , cioè indicato con precisione. Di solito i fatti si svolgono nel futuro.
Come sono i luoghi del racconto di fantascienza?
I luoghi del racconto di fantascienza possono essere:
• la Terra;
• l’Universo e lo Spazio;
• i dove si fanno esperimenti scientifici.
3. Quale brano fa parte di un racconto di fantascienza?
C’era una volta in Inghilterra l’amabile Reverendo Robert Ettes. Quando ottenne il suo primo incarico, gli piombò improvvisamente addosso la consapevolezza che per la prima volta avrebbe dovuto contare solamente sulle proprie forze.
“Oh me misero!” pensò il povero Robert quella notte, “Sarò all’altezza di questo lavoro?”.
Rid. e adatt. da: Roald Dahl, Il vicario, cari voi, Salani, Milano 2007
Tyler si schiarì la voce e disse: – Bene, signori passeggeri, stiamo atterrando sulla Terra. Guardando alla vostra sinistra, vedrete il nostro bellissimo Pianeta. Nicoletta allungò il collo e trattenne il respiro.
C’era la Terra, silenziosa e maestosa, tonda come una biglia, che galleggiava nello Spazio.
Rid. e adatt. da: Liane Moriarty, Petronella e i rifiuti spaziali, © 2009 Edizioni Piemme
4. Nel brano che hai indicato, sottolinea i nomi dei luoghi.
207
Il testo espositivo
STUDIO FACILE
Hai bisogno di aiuto?
Vai a pag. 160. Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sui testi espositivi, poi usale per svolgere gli esercizi.
Che cosa sono i testi espositivi?
I testi espositivi sono testi che danno informazioni su un che può riguardare la Storia, la Geografia, le Scienze, l’Arte… Gli argomenti sono presentati attraverso una descrizione oggettiva, cioè senza l’opinione e le idee di chi scrive.
Come sono scritti i testi espositivi?
Nei testi espositivi:
• il linguaggio è chiaro e preciso;
• ci sono le dell’argomento trattato;
• ci sono evidenziate che aiutano a ricordare le informazioni più i i.
1. Leggi il testo e svolgi le attività.
I prodotti OGM
Tutti gli animali e tutte le piante hanno nelle loro cellule dei geni, cioè delle “istruzioni” chimiche che determinano le loro caratteristiche. Il patrimonio genetico di piante e animali può essere modificato in laboratorio: si creano così gli OGM, cioè “organismi geneticamente modificati”.
Rid. e adatt. da: AA.VV., Le invenzioni che hanno fatto la storia, Gribaudo
● Completa la frase. Questo testo dà informazioni su un argomento di attraverso una descrizione , cioè senza l’opinione e le idee di chi scrive.
● Sottolinea nel testo le parole-chiave.
208
Come sono organizzati i testi espositivi?
I testi espositivi hanno:
• un , che riguarda l’argomento trattato;
• , che dividono il testo. Ogni paragrafo dà informazioni su una parte dell’argomento. Nei paragrafi, l’argomento può essere trattato in ordine (dall’informazione generale a quella particolare, o viceversa) o cronologico (dai fatti più lontani a quelli più vicini nel tempo);
• e didascalie, che aiutano a capire meglio l’argomento.
2. Leggi il testo e svolgi le attività.
Durante le prime Olimpiadi, che si svolsero in Grecia nel 776 a.C., gli atleti corsero nudi per 200 metri. Al giorno d’oggi le Olimpiadi si svolgono ogni quattro anni e atlete e atleti gareggiano rigorosamente vestiti.
Rid e adatt da: AA VV , Focus Junior Le so tutte!, A Mondadori
Una famiglia romana a tavola: il paterfamilias è raffigurato molto più grande degli altri componenti perché aveva il ruolo più importante.
Curiosità
La speranza di vita Gli studiosi e le studiose hanno calcolato che la vita media degli antichi Romani era di 25-27 anni. Circa il 30-40% non arrivava a un anno di vita e un altro 30% moriva prima dei 10 anni. Era raro riuscire a superare 50 anni! E non bisogna dimenticare che molti uomini morivano in guerra.
La famiglia e il paterfamilias Per i Romani la persona con il ruolo più importante era il capofamiglia, chiamato paterfamilias, cioè “padre della famiglia”. La famiglia era composta dal paterfamilias dalla moglie, dai figli, dai nipoti, dagli schiavi e da altre persone che avevano deciso di porsi sotto la sua protezione in cambio di aiuto. Il paterfamilias restava tale fino alla morte e anche figli sposati restavano sotto la sua autorità. Egli, infatti, amministrava le ricchezze e le proprietà dell’intero nucleo familiare, aveva potere di vita e di morte sui propri figli e sugli schiavi. Se gli schiavi avevano figli, diventavano anch’essi di sua proprietà.
CON METODO Imparo
Idee importanti
Rileggi il testo che parla del paterfamiliase scrivi sul quaderno le sue caratteristiche più importanti. Aiutati con le seguenti domande e alla fine dai un titolo al tuo testo.
• Chi era?
• Che cosa faceva?
• Che potere aveva?
• Che cosa pensi del potere del paterfamilias?
Rilievo con personaggi della famiglia romana.
● Che titolo daresti al testo? Scrivilo sui puntini blu.
● In che ordine è trattato l’argomento?
In ordine logico. In ordine cronologico.
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STOR A 90
IMPERO
ROMANI:
Famiglia
titolo immagine didascalia paragrafi
L’articolo di cronaca
STUDIO FACILE
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Vai a pag. 170. Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sull’articolo di cronaca, poi usale per svolgere gli esercizi.
Che cos’è un articolo di cronaca?
L’articolo di cronaca è un tipo di testo che dà informazioni su fatti realmente accaduti. In questo modo, chi legge può capire bene che cosa è successo.
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Com’è scritto un articolo di cronaca?
L’articolo di cronaca è scritto in modo semplice e chiaro.
Il contenuto dell’articolo di cronaca deve seguire la “regola ” cioè deve rispondere a 5 domande, che in inglese cominciano con la lettera W.
1 Who? = Di chi si parla nell’articolo?
2 What? = è successo?
3 When? = Quando è successo il fatto?
4 Where? = è successo il fatto?
5 Why? = Perché è successo il fatto?
1. Osserva i disegni sopra e rispondi alle domande. Poi usa le risposte per scrivere sul quaderno un breve articolo di cronaca.
● Di chi si parla nell’articolo?
● Che cosa è successo?
● Quando è successo il fatto?
● Dove è successo il fatto?
● Perché è successo il fatto?
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3 4 5 2
Com’è organizzato un articolo di cronaca?
L’articolo di cronaca ha una struttura simile a quella del testo narrativo e comprende:
• l’attacco, cioè l’inizio;
• il , cioè lo sviluppo;
• la chiusa, cioè la conclusione.
L’articolo di cronaca ha:
1 un , che presenta il fatto;
2 un occhiello, che si trova sopra il titolo e introduce il fatto;
3 un , cioè un breve testo che si trova sotto il titolo e riassume il contenuto dell’articolo.
2. Osserva e scrivi al posto giusto le parti dell’articolo di cronaca. titolo • occhiello • sommario
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STUDIO FACILE
Il testo argomentativo
Hai bisogno di aiuto?
Vai a pag. 175. Completa le risposte e raccogli le principali informazioni sul testo argomentativo, poi usale per svolgere gli esercizi.
Che cos’è il testo argomentativo?
Il testo argomentativo è un testo che presenta idee e opinioni su un argomento.
L’argomento può riguardare la Scuola, l’Ambiente, lo Sport, la Scienza…
1. Leggi il testo e rispondi alle domande.
La Terra è tonda o piatta?
Quale scopo ha il testo argomentativo?
Il testo argomentativo cerca di chi legge a essere d’accordo con le idee e le opinioni presentate sull’argomento.
La Terra è tonda. Ci sono però persone che credono che la Terra sia piatta.
• Che cosa dice la scienza?
La scienza dice e ha dimostrato che la Terra è tonda.
• Che cosa dicono i “terrapiattisti”?
Secondo i “terrapiattisti”, la Terra è un disco piatto, sospeso nello Spazio. Secondo loro, le foto e i video della Terra vista dallo Spazio fanno parte di un complotto, cioè un imbroglio.
Rid. e adatt. da: Gabriela Jacomella, La teoria della Terra piatta!, in Focus Junior n. 165, ottobre 2017
● Qual è l’argomento del testo?
La Geografia. Le Scienze.
● Quali idee e opinioni vengono presentate? Idee e opinioni sulla forma della Terra. Idee e opinioni su un complotto.
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Com’è organizzato il testo argomentativo?
Il testo argomentativo ha una struttura ben definita, che di solito presenta:
• il , cioè l’argomento di cui si parla nel testo;
• la tesi, che espone le idee e le opinioni sul tema;
• gli argomenti a favore della tesi, cioè i ragionamenti e gli esempi che spiegano perché la è corretta;
• l’antitesi, cioè le idee e le opinioni contrarie alla tesi;
• gli argomenti a favore dell’antitesi, cioè i ragionamenti e gli esempi che spiegano perché l’ è corretta;
• la .
2. Rileggi il testo di pagina 212 e svolgi le attività.
● La frase evidenziata in azzurro è la .
● La frase evidenziata in rosso è l’ perché presenta un’opinione contraria alla tesi.
● Sottolinea nel testo di l’argomento a favore della tesi.
● Sottolinea nel testo di l’argomento a favore dell’antitesi.
La Terra è tonda.
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INDICE
Tutti e tutte a scuola 1 Per ricominciare I testi narrativi 2 I testi non narrativi 4
COMPRENDO I TESTI
Per comprendere un testo 6 Primo giorno di scuola 8
Una giornata da dimenticare 10 Un’altra banda 12 La sedia vuota 14 Ragazze a tutto gol! 16 La piscina 18
I TESTI NARRATIVI
19
Il piacere di leggere… un TESTO NARRATIVO 20
Il grande complotto del topo 22 Gli ingredienti dei TESTI NARRATIVI 24 Siamo uguali 25
In viaggio verso Borgovieto 26 Lontana da casa 28 Il libraio sotterraneo 30 Lettrici appassionate 32 A casa della signora Virginia 34 La sfida 36 Che colazione! 38
La passione per i dinosauri 40 Andra e Tati 42
Gli ingredienti del RACCONTO STORICO 44
In onore di Asclepio 45 Il salto del toro 46 La corsa del fuoco 48 Un’amicizia segreta 50 L’inaugurazione 52
Gli ingredienti del RACCONTO GIALLO 54 L’eredità 55 Indizi su un cappello 56 Un gran dormiglione 58 La giraffa scomparsa 60 MI METTO ALLA PROVA 62
STARE BENE INSIEME
Amiche sotto la pioggia 64 Un biglietto molto speciale 66 Conosciamoci meglio 68
Gli ingredienti del RACCONTO DEL BRIVIDO 70 Una bomba sul treno 71 Un cambiamento inaspettato 72 L’altra casa di Coraline 73 Salvati da una bestia feroce 74 Il passaggio segreto 76
Gli ingredienti del RACCONTO UMORISTICO 78 Il pendolo di Galileo 79 La parola misteriosa 80 Il nuovo Reverendo 82 MI METTO ALLA PROVA 84
Il piacere di leggere… un RACCONTO FANTASY 86
Gli ingredienti del RACCONTO FANTASY 88 La missione di Nihal 89 La scoperta di Narnia 90 Il dono della strega 92 La bussola d’oro 93 Una partita a scacchi pericolosa 94 Dov’è Mallory? 96
Gli ingredienti del RACCONTO DI FANTASCIENZA 98 La capitana Gedanken 99 Petronella e i rifiuti spaziali 100 Lo Zoo interplanetario 102
MI METTO ALLA PROVA 104
MI METTO ALLA PROVA 106
VERIFICO LE MIE COMPETENZE 108
214
TRACCE DI MEMORIA
Non puoi più andare a scuola 110
La partenza 112
Un mosaico per la Memoria 114 Un sentiero di pietre d’inciampo 115
Dove nasce il razzismo 116
I TESTI POETICI 117
Il piacere di leggere… una POESIA 118 Parole di mare 120
Gli ingredienti dei TESTI POETICI 122 Quattro materie di scuola 123
Il tonsillifico dottore • Un vecchio forsennato • La ragazza taciturna 124
Un vecchio di Merano • Un signore tanto piccolo 125 126
Fuochi d’artificio 127
La lezione di ginnastica 128
La biscia che striscia 129 Animalfabeto 130
Ode alle patate fritte • La mosca 131 La tela del ragno 132 Filastrocca della cena • Colombo 133
• Poesia 134
Il secondo cassetto • Filastrocca del mondo perfetto 135
MI METTO ALLA PROVA 136
VERIFICO LE MIE COMPETENZE 138
LE EMOZIONI E I SENTIMENTI
Diventare grandi 140
Una nuova avventura 141
Il mio primo giorno di scuola 142
Il gioco delle emozioni e dei sentimenti 144
Siamo un frullato 146
Una coperta di parole 148 Andata alla pozza e ritorno 150 Giochi nel mondo 152 Giochiamo insieme 154
215
INDICE
I TESTI INFORMATIVI
155
Il piacere di leggere… un TESTO ESPOSITIVO 156
I parchi naturali 158
Gli ingredienti dei TESTI ESPOSITIVI 160
I prodotti OGM 161
Monumenti per la pace 162
Le 10 regole per la riforestazione 164
Le Olimpiadi 166
MI METTO ALLA PROVA 167
Gli ingredienti del QUOTIDIANO 168
Gli ingredienti del QUOTIDIANO ONLINE 169
Gli ingredienti dell’ARTICOLO DI CRONACA 170
Pedibus in tutte le scuole 171
In campeggio con Greta Thunberg 172
#PalermoChiamaItalia 174
Gli ingredienti dei TESTI ARGOMENTATIVI 175
Mi prendi un cucciolo? 176
La Terra è tonda o piatta? 178
Il bambino bullo 180
MI METTO ALLA PROVA 181
MI METTO ALLA PROVA 182
VERIFICO LE MIE COMPETENZE 184
L’AMBIENTE INTORNO A NOI
Se alla Terra viene la febbre 186
In difesa del Pianeta 188
Il condominio ecologico 190
VERSO LA PROVA INVALSI
Parte prima – TESTO A 192
Parte prima – TESTO B Nuotate mai viste 195
STUDIO FACILE
Il racconto giallo 198
Il racconto del brivido 200
Il racconto umoristico 202
Il racconto fantasy 204
Il racconto di fantascienza 206
Il testo espositivo 208
L’articolo di cronaca 210 Il testo argomentativo 212
STARE BENE INSIEME: 14, 16, 18, 32, 64-69, 162
TRACCE DI MEMORIA: 28, 42, 110-115
BAMBINE E BAMBINI NEL MONDO: 116, 146-154
LE EMOZIONI E I SENTIMENTI: 8, 10, 72, 94, 140-145
L’AMBIENTE INTORNO A NOI: 26, 100, 164, 172, 186-191
In HUB Kids e HUB Kit: testi e verifiche facilitati e semplificati. Nella Guida insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva. I testi e le verifiche facilitati e semplificati sono raccolti nel volume CheFacile! – Legginsieme 5, disponibile su richiesta dell’insegnante.
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