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Lontana da casa
from LEGGINSIEME
Clara – Giugno 1943
Il treno correva veloce, o almeno così sembrava a Clara, disperata per il fatto che ogni metro la allontanava sempre di più dalla sua casa, dai suoi amici, dalla sua città. Aveva sorriso incredula quando, appena una settimana prima, Guido, il suo migliore amico, aveva previsto un suo viaggio in treno e invece eccola lì seduta in una carrozza stracolma di gente, diretta in un posto che non conosceva, tra parenti che quasi non conosceva. Ricordava ancora il modo in cui i suoi genitori le avevano comunicato la decisione presa. Aveva cominciato suo padre: – I tuoi nonni sono molto preoccupati per te e per la mamma perché Napoli è una grande città. E in città, si sa, la vita è molto più pericolosa. Noi poi, che abitiamo tra la caserma e il porto, corriamo ancora più rischi. Sai benissimo anche tu che ormai è sempre più probabile finire sotto un bombardamento. Ho pensato che è meglio trasferirsi in un posto più sicuro, anche perché la mamma è più pesante e non può certo correre su e giù ad ogni allarme. Un mio amico sta costruendo una baracca di legno nel rifugio antiaereo, quello sotto la grotta. Già altre famiglie si sono trasferite lì, così la mamma non sarà sola quando io sono in bottega e potrà rimanere lì almeno fino a che non nasce tuo fratello.
Clara si era sentita eccitata per il cambiamento: vivere in una capanna, sotto una grotta... la cosa diventava interessante... Ma subito le parole avevano raffreddato il suo entusiasmo: – Capisci, Clara, che in questa situazione non è opportuno che tu rimanga qui. I nonni si sono offerti di ospitarti per l’estate e hanno mandato lo zio Bruno a prenderti. Vedrai che ti divertirai: è bello stare in campagna, potrai giocare con i tuoi cugini e dimenticare per un po’ gli allarmi e le incursioni aeree. A nulla erano valsi pianti e proteste; i suoi genitori erano stati irremovibili. Con suo zio non aveva scambiato molte parole durante quella prima parte del viaggio, ma doveva riconoscere che era stato bravo a procurarle quel posto vicino al finestrino. La carrozza era piena all’inverosimile di persone, bagagli e masserizie. Per distrarsi Clara si mise a guardare fuori dal finestrino.
Leda Luise, 1943-1945 Ragazzi in guerra, Tredieci
Scopro
➜ Nel testo è presente un flashback di cui è segnato solo l’inizio. Finisci di segnalarlo a lato del testo.
➜ Indica con una se le seguenti affermazioni si riferiscono al presente della narrazione (P) o al flashback (F).
● I genitori di Clara sono preoccupati per i bombardamenti. P F
● Clara è disperata perché si sta allontanando da casa.
P F
● Per distrarsi, Clara guarda fuori dal finestrino. P F
● I nonni si sono offerti di ospitare Clara per l’estate. P F
● Clara fa il viaggio in treno con lo zio. P F
Comprendo
le parole le informazioni nascoste ➜ Con i colori indicati, sottolinea nel testo le informazioni che ti fanno capire che: la mamma di Clara aspetta un bambino; la storia si svolge durante la guerra.
➜ Cancella i termini che non sono sinonimi delle parole tratte dal testo. incredula: diffidente/che non crede/ fiduciosa/sospettosa. masserizie: mobili/macerie/arredi/ suppellettili.
Scopro
➜ Scrivi sui puntini nella pagina seguente se si tratta di una sequenza narrativa, descrittiva, dialogica o riflessiva/emotiva.
Le Sequenze
Come hai già studiato, le sequenze di un racconto sono come le scene di un film: cambiano quando succede qualcosa di nuovo. Le sequenze si possono distinguere in:
• narrative, quando raccontano fatti;
• descrittive, se descrivono le caratteristiche di luoghi, personaggi, ambienti ecc.;
• dialogiche, quando riportano i dialoghi tra i personaggi;
• riflessive ed emotive, se contengono opinioni, riflessioni ed emozioni dei personaggi o di chi scrive.
Il libraio sotterraneo
Sequenza narrativa
La prima cosa che vedo uscendo di casa, proprio all’angolo di fronte, dall’altra parte della strada, è il negozio del signor Cartesio, una cartoleria.
Sequenza riflessiva
Sequenza narrativa Sequenza descrittiva
Io non ho ancora capito se il signor Cartesio ha aperto una cartoleria perché ha quel nome o se il nome gli è venuto dal fatto che ha sempre lavorato con la carta.
In realtà i Cartesio sono tre, padre, figlio e figlio del figlio. Entro dunque in cartoleria e trovo il più giovane dei Cartesio dietro al bancone.
Il più giovane dei Cartesio deve avere più o meno l’età di mio padre.
Il Cartesio di mezzo perciò potrebbe essere mio nonno. Il Cartesio vecchio deve avere circa l’età di Giulio Cesare se fosse ancora vivo... però di tutti e tre è il più simpatico.
Io lo chiamo “il libraio sotterraneo” perché praticamente vive nel seminterrato della cartoleria.
Sequenza narrativa
Sequenza dialogica
Sono passato oltre e a due scalini alla volta ho raggiunto il seminterrato.
Ho trovato il libraio sotterraneo fermo in piedi.
– Buon giorno signor Cartesio – ho detto.
L’ho detto forte perché il signor Cartesio sembrava davvero incantato e non ero sicuro che mi sentisse, tanto più che è anche un po’ sordo. Mi ha risposto subito. Meno male: era sveglio.
– Buon giorno Nicolò – ha detto senza spostarsi. – Vedi lassù – ha aggiunto subito dopo, – quel volume con la costa azzurra, senza scritte... diavolo! Non ho idea di che cosa possa essere. L’unica cosa è andare a prenderlo!
Per raggiungere gli scaffali alti c’è una scala a pioli agganciata a una rotaia che corre tutto intorno al soffitto. E bisogna dire che il soffitto del seminterrato è piuttosto alto: insomma, arrivarci non è uno scherzo.
Infatti non avevo mai visto il signor Cartesio salire fino in cima alla scala. È così vecchio e tremolante certe volte, che non potevo nemmeno immaginarmelo che si arrampicava fin lassù.
– Ecco qua – mi ha gridato, come se lui fosse all’undicesimo piano e io in cantina. – Riesci a prenderlo al volo?
Ma nemmeno ho fatto in tempo a rispondere che è successo tutto. Ho visto che lentamente, molto lentamente, il signor Cartesio cadeva all’indietro, come se avesse perso la presa sulla scala, e ho visto il libro che scivolava fuori dal ripiano, si apriva sulla testa del signor Cartesio e tutte le pagine si sparpagliavano in aria, come una nevicata.
Quando poi le pagine hanno finito di cadere e si sono sparse sul pavimento, mi sono guardato intorno e il signor Cartesio era sparito, e sul pavimento dove mi aspettavo di vedere lungo disteso il vecchio libraio con la testa rotta c’era soltanto un mare di fogli bianchi. Il grosso libro azzurro era un libro senza parole, pieno di pagine vuote.
E le sorprese non erano finite.
Le Sequenze
Descrittive
Le descrizioni nei testi narrativi vengono inserite per permettere a chi legge di immaginare i luoghi, i personaggi o le vicende narrate.
Le descrizioni possono essere inserite come frasi brevi all’interno della narrazione oppure come vere e proprie sequenze che la interrompono