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La piscina

Credeva di comprarmi con una piscina. Quando è arrivato il momento di darmi la notizia del matrimonio, che sapevo già da settimane, mamma mi ha fatto sedere in salotto, dove Alviero era spaparanzato sulla poltrona marrone. Il suo sedere la occupava tutta, da bracciolo a bracciolo, e dire che è una poltrona bella larga. Alviero mi ha sorriso e ha fatto una faccia misteriosa. Anzi, ci ha provato.

– Ti piacerebbe una bella piscina nel prato dietro? Noi abitiamo in due villette attaccate: in una ci stiamo io e la mamma, nell’altra bisnonno e nonna Gioia, e abbiamo in comune un giardino davanti e un prato dietro. Nel prato io e nonno Umberto cerchiamo le coccinelle e i quadrifogli per avere fortuna, i lombrichi e i formicai perché ci piacciono.

– Una piscina vera – ha ripetuto lui scandendo bene le parole.

– Non so nuotare – ho risposto io.

Alviero ha sbuffato e ha guardato mamma.

– Il ragazzino non sa nuotare?

Mamma si è girata verso di me con la faccia sconvolta. – Edo, ma cosa dici? Hai fatto un corso di nuoto un paio di anni fa!

– Infatti sto a galla – ho precisato – ma nuoto come un cagnolino e non vedo l’ora di arrivare al bordo e uscire dall’acqua.

– Quindi una piscina sarebbe anche l’occasione per imparare a nuotare decentemente – ha detto Alviero.

Subito dopo ha guardato l’ora sul cellulare e a quel punto mamma mi ha dato la notizia del matrimonio.

– Auguri – ho detto io.

Allora Alviero si è alzato ed è venuto a farmi ganascino. E non era la prima volta.

– Una piscina? – ha urlato nonno Umberto.

– Potresti imparare a nuotare anche tu.

– Pfui. Io nuoto come una sirena. Questa della piscina me la segno. Ah se me la segno…

Così il mattino dopo, a colazione, ho buttato lì.

– Nonno Umberto ha detto che questa della piscina se la segna. La mamma ha spalancato gli occhi terrorizzata.

Anna Vivarelli, Una capra tibetana in giardino, Feltrinelli Kids

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