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In viaggio verso Borgovieto
from LEGGINSIEME
Tinebra scrutò fuori dal finestrino, cercando di scorgere qualcosa oltre la cortina di fiocchi bianchi che vorticavano intorno all’auto. Da quando avevano abbandonato la pianura, sembrava di essere entrata in un mondo incantato. La neve sui pendii era sempre più alta. E i lupi erano sempre più vicini...
Già, i lupi. Si stava trasferendo a Borgovieto, un paesino sperduto tra i monti dove non c’era un supermercato, men che meno un cinema, proprio per i lupi, e lei era felice come mai in vita sua.
La ragazza lanciò uno sguardo ai suoi genitori, sui sedili anteriori.
Sua madre, Lorena, sonnecchiava, suo padre, Nicola, guidava piano.
– Proprio un bel premio… – aveva ironizzato la sua migliore amica Brigida quando Tinebra le aveva raccontato del trasferimento per il nuovo incarico del padre in un centro per la conservazione della fauna selvatica. – Superi l’esame di terza media con il massimo dei voti ed ecco il risultato.
– Mi mancherai anche tu, Bri – aveva risposto lei con un sorriso.
L’amica le aveva lanciato un’occhiataccia, poi con un ghigno le aveva chiesto: – Sopravviverai?
– Certo. Sai quanto adoro il lavoro di mio padre. Non gli affidavano un incarico simile da molto tempo, e io non vedevo l’ora che succedesse.
Brigida aveva alzato gli occhi al cielo. – Non ti peserà nemmeno un po’? Insomma, stai per andare a vivere in un posto fuori dal mondo… fra le montagne con trecento abitanti. Di cui forse cinque avranno la tua età. Ripensò all’ultima volta che suo padre era stato incaricato di gestire un programma di ripopolamento dei cervi nella riserva naturale di Monte Rufeno, al confine fra Lazio, Umbria e Toscana. Lei era in quinta elementare allora, ma ricordava bene con quanta gioia si svegliasse presto il sabato e la domenica per andare a monitorare i cerbiatti nei boschi. Ogni volta che ne individuava uno, o più di uno, era un’emozione indescrivibile: se ne stava accucciata e immobile nel sottobosco accanto a papà trattenendo il respiro e sorridendo al tempo stesso.
– Tutto bene, lì dietro? – domandò suo padre in un sussurro, lanciandole un’occhiata dallo specchietto retrovisore. Tinebra annuì e sorrise. – Non vedo l’ora di arrivare. –Scandì le parole solo con le labbra, senza emettere un suono.
Nicola scosse la testa, compiaciuto dall’entusiasmo della figlia.
Mathilde Bonetti, Cuore di lupo, 2019, Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme