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Un mosaico per la Memoria
from LEGGINSIEME
Per tenere viva la Memoria dei deportati nei campi di concentramento e di sterminio sono state create le pietre d’inciampo: sono piccoli blocchi quadrati di pietra (10 × 10 cm), ricoperti di ottone lucente, posti davanti all’ultima residenza di una persona deportata.
La pietra ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
In Europa ne sono state installate già oltre 70000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995.
Questa iniziativa è stata creata dall’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) al fine di ricordare tutte le vittime del nazismo che per qualsiasi motivo siano state perseguitate.
Per spiegare la propria idea, Gunter Demnig – che posa personalmente le pietre d’inciampo – si è ispirato a un passo del Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo): “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. Obiettivo della pietra d’inciampo, un inciampo emotivo e mentale, non fisico, è mantenere viva la Memoria nel luogo simbolo della vita quotidiana, cioè la casa; allo stesso tempo è invitare chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare. Grazie a un passaparola silenzioso ma efficace, oggi si incontrano pietre d’inciampo in oltre 2000 città dell’Europa e ce ne sono molte anche in Italia.
adatt. dal sito Pietredinciampo