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Un biglietto molto speciale

Teresa non era certo un tipo pigro e non amava rigirarsi nel letto, eppure non aveva mai dormito poco quanto quella notte.

La novità della festa di compleanno, la voglia di consegnare gli inviti le avevano agitato i sogni e l’avevano tirata giù dal letto prima ancora che sorgesse il sole.

Il papà le preparò la sua colazione preferita e poi la aiutò a raccogliere gli inviti. – Sono proprio carini… – disse. – Carini? – chiese Teresa. Suo padre le sorrise. – Sono bellissimi. Mentre aspettava lo scuolabus continuava a sbadigliare, ma alla vista della scuola era di nuovo sveglia come un grillo. Spintonò come non faceva mai per essere la prima a scendere. Un bambino commentò: – Chissà che fretta ha di entrare a scuola? Ma Teresa aveva gli inviti stretti in pugno e lei non si era mai sentita così frizzante. Nel gruppetto che si affollava davanti al cancello, Teresa individuò subito la sagoma robusta di Achille: era il più alto, il più biondo e il più simpatico di tutti. Sono cose che si notano anche di spalle, soprattutto la simpatia. Gli fece il solito scherzo di bussare alla sua spalla sinistra e di mettersi al suo fianco destro e lui, come sempre, ci cascò.

– Indovina la novità… indovina! – canterellò Teresa, ma era troppo impaziente per lasciargli il tempo di indovinare: – Una festa di compleanno! – esclamò prima che Achille aprisse bocca. – E questo è per te.

Sventolò sotto il naso di Achille il suo invito: un foglietto giallo con il suo nome in blu e con disegnata una mongolfiera azzurra che volava lontano con sopra due bambini (che ovviamente erano loro due).

Teresa sapeva che il più grande desiderio di Achille era di fare il giro del mondo con il pallone aerostatico.

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