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Il mio primo giorno di scuola

So di non essere un normale ragazzino di dieci anni. Sì, insomma, faccio cose normali, naturalmente. E io mi sento normale. Voglio dire dentro. Ma so anche che i ragazzini normali non fanno scappare via gli altri ragazzini normali. E la gente non li fissa a bocca aperta. Ma in un certo senso posso dire che ormai mi sono abituato al mio aspetto fisico. So come fingere di non notare la faccia che fa la gente. Siamo diventati tutti abbastanza bravi, in questo genere di cose: io, mamma, papà e Via. Mi chiamo August, per inciso, e la settimana prossima comincio la scuola secondaria di primo grado. La gente pensa che io a scuola non ci sia mai andato per via del mio aspetto, ma non è così. È per via di tutte le operazioni chirurgiche che ho fatto. Ventisette da che sono nato. Le più grosse addirittura prima dei miei quattro anni, perciò di quelle ➜ non mi ricordo. Ma da allora ho subito due o tre interventi l’anno e, dato che sono mingherlino per la mia età e che sono affetto da altri misteri della medicina, mi ammalavo di continuo. Ragion per cui i miei genitori hanno deciso che era meglio che non andassi a scuola. Adesso sono molto più forte, però. L’ultima operazione è stata otto mesi fa e probabilmente non dovrò affrontarne altre per un paio d’anni. La mamma mi faceva studiare in casa. Non posso dire di aver sempre voluto andare a scuola, perché non sarebbe vero. Mi sarebbe piaciuto sì andare a scuola, ma solo se fossi stato come un qualsiasi altro bambino che va a scuola. Con tanti amici con cui andare in giro al pomeriggio, cose così. Di amici veri ne ho pochi, ora. Christopher è il mio miglioramico, e dopo di lui vengono Zachary e Alex. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. E dato che loro mi hanno sempre conosciuto così, sono abituati a me.

➜Immaginate di essere al posto di August e raccontate sul quaderno quali emozioni provereste. Poi, confrontatevi con il resto della classe.

D’accordo, lo ammetto: il mio primo giorno di scuola ero proprio terrorizzato!

Anche se la Beecher Prep si trova a soli pochi isolati da casa mia, ero stato in quella zona solo un paio di volte prima di allora. Appena girato l’angolo, abbiamo visto tutti i ragazzi davanti alla scuola che parlavano fra loro a piccoli gruppi, ridevano o stavano lì ad aspettare insieme ai genitori. Ho tenuto la testa china.

R.J. Palacio, Wonder

, Giunti

Un libro per te

R.J. Palacio, A wonder story. Il libro di Christopher, Giunti

Da sempre Auggie e Chris si sentono grandi amici: anche con Auggie malato han vissuto anni felici. Ma Chris ha traslocato lontano, la scuola sta per iniziare: è duro crescere anche da sano senza il tuo amico con cui parlare. Se di Wonder la storia hai amato questo libro è fatto per te, potrai scoprire da un nuovo lato chi è davvero un amico e perché...

➜ Indica con una la risposta corretta.

● Che cosa ha di particolare il protagonista della storia? È più piccolo degli altri. Ha un aspetto insolito. Non ha amici e amiche.

● Perché non è mai andato a scuola?

Perché ha subito molte operazioni.

Perché si vergognava del suo aspetto.

Perché non c’erano scuole vicine a casa sua.

● Che cosa prova la mattina del suo primo giorno di scuola?

È annoiato. È felicissimo. È terrorizzato.

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