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Un’amicizia segreta
from LEGGINSIEME
Dintorni di Veio, circa 468 a.C. Alla fine di quel giorno di primavera i ragazzi, dopo aver aiutato il nonno a rigovernare, cominciarono a fingere una grande stanchezza. Una scusa per andare nella loro stanza nell’attesa della sortita notturna che aveva un obiettivo: incontrare le amiche romane!
Era il loro grande segreto, che se fosse stato risaputo dal nonno, li avrebbe messi nei guai. Il nonno, infatti, si fidava dei Romani ancor meno che dei Greci. – E pensare che si vantano tanto e hanno avuto bisogno di avere re etruschi! Persino dei nostri dèi si sono impossessati!
La loro locanda si trovava proprio sul confine marcato dopo gli ultimi accordi con la vicina Roma. Dall’alto delle colline che delimitavano il territorio, si potevano vedere le fattorie dei coloni romani, mandati non solo per coltivare la terra e allevare i cavalli, ma anche per latinizzare la zona e per tenere d’occhio i movimenti dei vicini.
Da qualche tempo lungo i confini succedevano dei fatti inspiegabili.
I cippi di pietra con l’immagine bifronte del dio Giano, che gli Etruschi chiamavano Culsans, messi sul limitare dei due territori, cambiavano misteriosamente di posto e sempre a favore dei Romani. Fatti molto gravi poiché i confini erano sacri e gli Etruschi, pur nella loro grande tolleranza, erano inquieti e offesi vedendo come le loro terre si andavano sempre riducendo.
I coloni romani affermavano di non saper niente di questi spostamenti.
– Vogliono prenderci non solo le nostre terre – diceva il nonno, – ma anche le nostre preziose miniere. E tutta questa brutta gente che si vede in giro!
I rapporti perciò erano tesi e i mercanti latini che passavano i confini diretti alle città del nord per commerciare erano guardati con sospetto.
– Vengono per spiare e riferire a Roma i fatti nostri – asseriva il nonno.
Figuriamoci se i suoi nipoti gli avessero raccontato di avere delle amiche romane!
adatt. da Anna Maria Breccia Cipolat, Misteri alla locanda etrusca, Tredieci
Comprendo
➜ Indica con una la risposta corretta.
● A quale antica civiltà appartenevano i ragazzi e il nonno? Romana. Etrusca. Greca.
● Gli Etruschi erano preoccupati rispetto ai loro confini, perché: sospettavano che i Romani spostassero i cippi per impossessarsi del territorio.
i coloni romani nel lavorare la terra non rispettavano la sacralità dei confini.
i Romani si erano impossessati del culto del dio Giano.
● I ragazzi etruschi dovevano tenere segreta la loro amicizia perché: maschi e femmine non potevano parlare fra loro. il nonno non si fidava dei Romani. le ragazze abitavano lontano.