
2 minute read
In difesa del Pianeta
from LEGGINSIEME
Lo sciopero di Greta Thunberg
Era una mattina d’agosto, a Stoccolma, quando Greta Thunberg decise che non si poteva più ignorare la situazione del Pianeta: i cambiamenti climatici erano preoccupanti, eppure sembrava che nessuno prendesse sul serio il problema. Così Greta uscì da casa con un cartello di legno sottobraccio. Sopra c’era scritto “SCIOPERO DA SCUOLA PER IL CLIMA”. Aveva preparato anche dei volantini con riportati sopra alcuni fatti sul cambiamento climatico. Quel giorno sarebbe dovuta andare a scuola. Invece, salì sulla sua bicicletta e pedalò fino al Parlamento.
Davanti a una questione tanto complessa era necessario cambiare le regole e pensare nuove leggi per proteggere l’ambiente. Nessuno poteva farlo, se non gli uomini e le donne seduti in Parlamento.
Era il 20 agosto 2018. Poiché agli adulti non sembrava importare nulla del futuro, lei era pronta a darsi da fare. Greta era sola e protestava per il bene di tutti.
La mattina dopo tornò davanti al Parlamento, portando ancora con sé il cartello. Durante quel secondo giorno di protesta, però, accadde qualcosa di incredibile: alcuni passanti decisero di fermarsi. Greta non era più sola, al suo fianco c’erano altri ragazzi e ragazze.
Al terzo giorno si era radunato un bel gruppetto di persone sedute a terra.
Al sesto giorno, Greta cominciò a suggerire a tutti di parlare della protesta anche sui social network, di condividere foto e informazioni. Giorno dopo giorno, accanto a Greta il gruppo di cittadini e cittadine decisi a seguire il suo esempio cresceva. Bisognava intervenire per salvare il Pianeta, al più presto e senza indugio.
sei
L’impegno del segretario generale dell’ONU, António Guterres
Alla vigilia del vertice delle Nazioni Unite sull’azione per il clima, a settembre, ragazzi e ragazze di tutto il mondo si sono mobilitati a milioni e hanno detto ai leader mondiali: “State tradendo le nostre aspettative”. Hanno ragione. Le emissioni a livello globale stanno crescendo. E sono destinate a peggiorare. Le prove scientifiche sono innegabili. Quindi ho convocato il vertice sull’azione per il clima per il raggiungimento delle scadenze del 2020 stabilite dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Molti leader, da tanti Paesi e settori, si sono fatti avanti e hanno unito le forze per evitare la catastrofe climatica. Più di 70 Paesi si sono impegnati a raggiungere, entro il 2050, il traguardo delle emissioni zero. I piccoli Stati insulari si sono impegnati a passare al 100% di energie rinnovabili entro il 2030. Numerosi Paesi, dal Pakistan al Guatemala, dalla Colombia alla Nigeria, dalla Nuova Zelanda alle Barbados, si sono impegnati a piantare 11 miliardi di alberi. Oltre 100 leader di settori privati si sono impegnati per un’economia verde. Un terzo del settore bancario mondiale si è impegnato per lo sviluppo sostenibile. Fin dall’inizio il vertice sull’azione per il clima è stato pensato per dare una scossa al mondo e accelerare le iniziative su scala più ampia. E io mi assicurerò che gli impegni assunti da Paesi, settori privati e amministrazioni locali vengano rispettati. L’ONU è unita nel supporto alla realizzazione di queste iniziative.
adatt. da la Repubblica, 6 ottobre 2019 –traduzione di Fabio Galimberti
➜ Scrivi nei se le informazioni si riferiscono a Greta (G), António Guterres (A) o entrambi (E). È consapevole che bisogna prendere provvedimenti urgenti per salvare la Terra.
Ha convocato una riunione con i leader mondiali.
Ha coinvolto persone giovani e adulte per proteggere la Terra. Si assicurerà che tutti gli impegni presi per la tutela del clima vengano rispettati. Ha sensibilizzato l’opinione pubblica anche attraverso i social network.
Un libro per te
Antonello Provenzale, Annalisa Losacco, Eugenio Manghi, Che cos’è il global warming?, Giunti
Il clima è cambiato, la Terra ribolle... Tra dubbi e domande, ti senti un po’ folle. Qui di risposte ne troverai oltre cento su clima, biosfera, siccità e vento. E soprattutto, non dimenticare come, insieme, si può rimediare...