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Il piacere di leggere... un RACCONTO FANTASY La casa dei cappelli magici

Da che aveva memoria, Cordelia aveva sempre aiutato la famiglia con il lavoro. Appena fu capace di reggersi in piedi, Cordelia prese a barcollare nella Sala della Guarnitura con le piume per cappelli tenute tra le dita. Le generazioni di Cappellai che avevano vissuto in quella casa erano più di quante se ne potessero ricordare. La magia degli ingredienti riportati da avventure in giro per il mondo si era infiltrata nelle venature del legno. I vetri grinzosi delle finestre, le pareti e persino i comignoli si agitavano e tremolavano, animati ciascuno da una diversa, eccentrica magia. Però, sebbene il suo aiuto in casa fosse prezioso, Cordelia non aveva ancora il permesso di fabbricare cappelli. – Gli ingredienti – la metteva spesso in guardia sua zia – possono diventare pericolosi, se adoperati nel modo sbagliato.

Cordelia aveva più volte tentato di convincere la zia a farle fabbricare un cappello.

– Sei troppo piccola, Cordelia – rispondeva immancabilmente la zia. – Hai ancora molto da imparare prima anche solo di pensare al tuo primo cappello.

Zia Arianne aveva un fermaglio d’oro decorato con uno smeraldo. Ogni volta che si dedicava a una nuova creazione se lo infilava nei capelli con un colpo deciso. A ogni compleanno, Cordelia sperava di riceverne uno tutto suo: lo spillone che avrebbe fatto di lei una creatrice di cappelli. Eppure era consapevole che le sarebbe stato concesso solo al compimento dei suoi sedici anni.

– Quando compirai dodici anni, piccola Cappellai, inizierai a conoscere i potenti ingredienti che usiamo per rifinire le nostre creazioni.

Quel giorno Cordelia entrò di corsa nel Laboratorio e trovò lo zio chino su un cappello verde salvia.

– Seta di ragno – annunciò zia Arianne con un rocchetto argentato di delicatissima ragnatela. – Filata da un Ragno Eremita Marrone e raccolta ieri prima che la luna sorgesse. Ora la cuciamo al cappello, a cominciare da questo punto, proprio sopra l’occhio sinistro… – Zia Arianne appuntò la corda di seta. – E poi lo avvolgiamo attorno alla corona fino alla punta… Questo dovrebbe aiutare il re a concentrarsi, che è proprio lo scopo per cui ci è stato commissionato il cappello. Mi sai dire perché ho scelto proprio una ragnatela di Ragno Eremita Marrone?

Cordelia pensò un momento alla risposta: – La ragnatela perché i ragni lavorano duramente per fabbricarle, e il cappello servirà al re per lavorare meglio… quanto all’Eremita Marrone, perché è una specie che predilige la carta e il silenzio, entrambe cose che aiuteranno sua Maestà a concentrarsi.

– Eccellente. – Zia Arianne sorrise.

Tamzin Merchant, La casa dei cappelli magici, Salani, Milano

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