3 a a c rt c T A A N c T A A N discipline


Voce, testi e musiche di DAVID CONATI


• Con le CARTE da ritagliare

• Fascicolo

STUDIO MAP
verso la 4a



Voce, testi e musiche di DAVID CONATI
• Con le CARTE da ritagliare
• Fascicolo
STUDIO MAP
verso la 4a
4 Che cos’è la Storia?
5 Le fonti
6 Lo storico
7 Chi collabora con lo storico?
8 Il sito archeologico
10 I fossili
12 Educazione in gioco
Il museo archeologico
Tutti al museo
14 Più facile
15 Sono competente?
16 La nascita della Terra
18 Pangea e Panthalassa
19 Educazione in gioco
I terremoti
20 La storia della Terra
21 L’origine della vita
22 Dall’acqua alla terraferma
23 La comparsa dei rettili
24 I dinosauri erbivori
26 I dinosauri carnivori
28 L’estinzione dei dinosauri
29 La comparsa dei mammiferi
30 Gli ominidi
31 L’Australopiteco
32 Le grandi scoperte
34 Il genere Homo
35 L’albero della famiglia umana
36 Più facile
37 Sono competente?
LA COMPARSA DELL’UOMO
38 L’Homo habilis
40 L’Homo erectus
42 Un camminatore
43 Le glaciazioni
44 L’Uomo di Neanderthal
46 L’Homo sapiens siamo noi
47 Gli strumenti dell’Homo sapiens
48 L’Homo sapiens in Europa
50 L’arte primitiva
52 Più facile
54 Più facile
55 Sono competente?
L’UOMO NEL NEOLITICO
56 Il Neolitico
58 L’agricoltura
60 L’allevamento
61 La tessitura
62 L’artigianato
63 Tecnologia
La lavorazione della ceramica
64 I villaggi
65 L’organizzazione sociale
66 La religione e il culto dei morti
68 I luoghi di culto
69 Dalla pietra ai metalli
70 Le Età dei metalli
71 Otzi, l’uomo del ghiaccio
72 Il commercio
73 La scrittura e il calcolo
74 Il villaggio di Catal Huyuk
76 Più facile
78 Sono competente?
80 Insieme nella realtà
Un giorno nel Neolitico
144 I collaboratori dello storico
145 Il sito archeologico
146 I fossili
147 La nascita della Terra
148 Nasce la vita sulla Terra
149 I dinosauri
150 I primi ominidi
151 Interview with Lucy CLIL
152 L’Homo habilis
153 La scoperta del fuoco
154 Le glaciazioni
155 L’Homo sapiens
156 Gli strumenti dell’Homo sapiens
157 L’agricoltura
158 L’allevamento
159 I mestieri e i prodotti
160 Il Neolitico
161 Dal villaggio alla città
Sai perché è importante studiare la Storia?
Perché ti aiuta a capire meglio il presente, cioè a riflettere su ciò che accade intorno a te. Conoscere che cosa è successo alle persone nel passato ti farà comprendere meglio ciò che accade oggi. È interessante scoprire il modo di vivere delle persone in epoche diverse, non credi?
Cerca e ascolta
i racconti di David
La Storia è lo studio dei fatti realmente accaduti nel passato. Attraverso la Storia possiamo ricostruire gli avvenimenti vissuti dagli esseri umani, dalla loro comparsa sulla Terra fino a oggi.
La storia dell’umanità viene suddivisa dagli studiosi in periodi, ovvero in lunghi tratti di tempo durante i quali le condizioni erano stabili e le caratteristiche degli individui simili.
Il passaggio da un periodo all’altro è determinato da una trasformazione, ovvero un grande cambiamento.
Conoscere la storia degli uomini e delle donne che sono vissuti prima di noi ci aiuta a capire meglio il tempo presente e come viviamo oggi nei vari luoghi della Terra.
L’anno scorso hai imparato che anche tu hai una storia e che puoi ricostruirla grazie alle tracce che ogni evento lascia al suo passaggio. A te sono bastati i ricordi, le testimonianze degli adulti, qualche foto o qualche oggetto particolare, perché il tuo passato è molto vicino al presente.
Se vuoi essere un bravo storico la prima cosa che devi saper fare è distinguere i diversi tipi di fonte, tra le fonti verbali e quelle non verbali.
FONTI VERBALI
Sono informazioni trasmesse a voce, come interviste, registrazioni, racconti, leggende, canti popolari, testimonianze di chi era presente a un fatto e lo ricorda. Anche i documenti scritti su supporti diversi, come carta, pietra, metallo, argilla, pergamena, fino ai supporti digitali moderni, sono fonti verbali.
FONTI NON VERBALI
In base al tipo di supporto utilizzato possono essere immagini come dipinti, fotografie, filmati, graffiti e pitture, oppure reperti cioè tutti gli oggetti o i monumenti prodotti da persone (gioielli, armi, costruzioni, vasi...) e i resti di esseri viventi.
Osserva la foto e indica con una X il completamento giusto.
Si riferisce a un tempo Si tratta di una fonte presente. verbale. passato molto lontano. non verbale. passato lontano.
Le informazioni che si ricavano da questa fonte riguardano il gioco. i trasporti. l’alimentazione. la famiglia. la scuola. il tempo libero.
Lo storico studia i grandi avvenimenti del passato per ricostruire la storia dell’umanità e della Terra. Per svolgere questo lavoro, studia le tracce lasciate dagli uomini e dalle donne del passato seguendo un metodo ben preciso, che si svolge in quattro fasi principali.
Lo storico prima ricerca, seleziona e analizza le tracce del passato, grazie all’aiuto di altri studiosi.
Lo storico interroga, analizza e studia le tracce: se contengono informazioni utili le cataloga come fonti e ne verifica l’autenticità.
Colloca le fonti nel tempo e nello spazio, cioè stabilisce a quale periodo storico appartengono e da quale luogo provengono.
Con le informazioni che ha rintracciato, infine, lo storico ricostruisce gli eventi del passato ed elabora una teoria che può essere dimostrata grazie alle fonti. Se le fonti e le informazioni non sono certe, allora si limita a formulare delle ipotesi
L’archeologo lavora nei siti archeologici, cioè quei luoghi in cui si conservano tracce delle attività umane del passato. Scavando nel sottosuolo, l’archeologo ricerca, raccoglie e analizza le tracce materiali rimaste sepolte nel terreno, cioè i reperti L’archeologo subacqueo svolge il suo lavoro sott’acqua, nei fondali marini.
Il geologo studia come è composto il terreno ed è in grado di stabilire l’età delle rocce Grazie al suo lavoro, l’archeologo può definire, a sua volta, l’età dei reperti imprigionati nel terreno.
Il paleontologo cerca e studia i fossili, cioè le impronte e i resti di animali e piante estinti, pietrificati e conservati nelle rocce.
Il paleoantropologo cerca e studia i resti fossili dei primi esseri umani vissuti in epoche antichissime e oggi estinti.
Fossile: resto di organismo animale o vegetale conservato negli strati della crosta terrestre.
Estinto: scomparso dalla Terra.
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
Il paleoantropologo cerca e studia i fossili di esseri umani. V F
Il paleontologo cerca e studia i reperti. V F
Il geologo stabilisce l’età dei reperti. V F
L’archeologo subacqueo lavora nei fondali marini. V F
L’archeologo ricerca, raccoglie e analizza i reperti. V F
Con il passare del tempo le tracce del passato non si trovano più in superficie, ma vengono ricoperte da strati di terreno Il sito archeologico è il luogo dove l’archeologo e gli altri studiosi effettuano gli scavi per portare in superficie i reperti Le attrezzature moderne aiutano gli archeologi a capire dove iniziare i lavori di scavo. Gli oggetti che si trovano in profondità sono più antichi, mentre quelli che si trovano negli strati superficiali sono più recenti.
Il fotografo scatta foto utili per l’archiviazione.
Per trovare i reperti, gli archeologi scavano con martelletto e scalpellino
Per registrare la posizione esatta del ritrovamento, l’archeologo fissa un reticolo con fili e paletti.
I reperti prima vengono puliti delicatamente con un pennello, poi lavati con cura.
La terra intorno allo scavo viene setacciata per recuperare eventuali frammenti.
Infine i reperti vengono ricomposti, catalogati e studiati.
I più importanti saranno esposti al pubblico nei musei.
Osserva i reperti nei vari strati del terreno e scrivi al posto giusto: strato più recente • strato più antico
I fossili sono resti di animali e vegetali vissuti sulla Terra milioni di anni fa, che si sono pietrificati. Si formano attraverso un processo molto lungo chiamato fossilizzazione: i resti di animali o le parti di una pianta impiegano milioni di anni per trasformarsi in fossili. Essi sono tra le fonti materiali più utili agli studiosi per ottenere informazioni sulle forme di vita più antiche e sugli ambienti in cui si sono sviluppate. I fossili si trovano nel sottosuolo, nelle rocce e persino nel ghiaccio: per questo motivo forniscono informazioni anche su come si è formata la Terra. Possiamo trovare fossili di conchiglie e di pesci anche in montagna o nel deserto: questo significa che, in un’epoca molto lontana, in quei luoghi si trovava il mare.
Sono considerati fossili anche le impronte lasciate nel fango da animali estinti. Esse forniscono informazioni preziose sul peso, sull’aspetto e sul numero di zampe dell’animale.
Sottolinea nel testo le informazioni utili a rispondere alle domande.
• Che cosa sono i fossili?
• Come si formano?
• Quanto impiega un fossile per formarsi?
• Quali informazioni ricava uno studioso dall’analisi di un fossile?
Archeologi subacquei (o archeosub) mentre lavorano sul fondo marino.
Osserva l’immagine e riordina le parti di testo che ti spiegano il processo di fossilizzazione.
Le parti molli, come i muscoli e la pelle, si decompongono e spariscono in poco tempo, mentre lo scheletro si conserva più a lungo.
Quando un animale muore, il suo corpo si deposita sul terreno o sul fondo del mare.
Così ricoperto, assorbe i sali minerali presenti nell’acqua e nel terreno, che lentamente sostituiscono lo scheletro in decomposizione. Dopo milioni di anni si pietrifica e diventa un fossile.
Se strati di fango o roccia si accumulano sopra lo scheletro, allora viene protetto dall’azione dell’aria e dell’acqua e può rimanere praticamente intatto per lunghissimo tempo.
Quando anche le parti molli rimangono perfettamente conservate, avviene la mummificazione. È il caso degli insetti che restano intrappolati nella resina degli alberi: questa lentamente si trasforma in una sostanza trasparente simile al vetro, l’ambra, che li protegge completamente.
La stessa cosa avviene per gli animali intrappolati nel ghiaccio
Il museo archeologico è un edificio dove sono esposti i reperti più importanti della nostra storia. L’Italia è un Paese ricco di testimonianze lasciate da uomini e donne del passato lontano e recente. In un museo i reperti vengono catalogati e sistemati negli appositi contenitori, affinché tutti possano ammirarli.
L’illuminazione è molto importante per un museo, perché deve aiutare a vedere bene gli oggetti esposti.
Sei mai stato in un museo? Ti affascina conoscere la storia dei reperti esposti? Credi che possano raccontarti le meraviglie del passato, oppure no?
I pannelli esplicativi contengono spiegazioni e illustrazioni dei reperti. Possono essere affiancati da schermi interattivi.
Le teche espositive servono a proteggere i reperti dall’usura e dai visitatori… di sicuro qualcuno cederebbe alla tentazione di toccarli!
Quando visiti un museo è necessario rispettare alcune importanti regole. Con uno o più compagni gioca al “gioco dell’oca”, chi capita su una casella rossa deve osservare bene l’immagine, descriverla dicendo ad alta voce “al museo non si può…” e restare fermo un turno di gioco. Alla fine del gioco discutete in classe sul perché alcuni comportamenti non si possono tenere in un museo.
• Leggi e completa la mappa con le parole elencate:
geologo • paleontologo • studiosi • passato • storico • verbali • fonti
La Storia è lo studio dei fatti realmente accaduti nel ....................................................... . Lo ........................................................ è lo studioso che si occupa di ricostruire la Storia.
diversi tipi di :
con altri :
• l’archeologo
• il .................................................
• il .................................................
• non verbali
• il paleoantropologo
1. Scrivi sotto ogni immagine di quale fonte si tratta.
2. Collega con una linea ogni collaboratore dello storico alla didascalia corretta.
Cerca e studia i fossili, cioè le impronte e i resti di animali e piante estinti
Ricerca, raccoglie e analizza le tracce materiali rimaste sepolte nel terreno, cioè i reperti
PALEONTOLOGO
Studia i resti fossili dei primi esseri umani vissuti in epoche antichissime e oggi estinti.
PALEOANTROPOLOGO
Studia la Terra e stabilisce l’età delle rocce
3. Indica con una X i completamenti giusti.
Un fossile è
uno scheletro di animale.
il resto di un organismo pietrificato.
un frammento di roccia.
La fossilizzazione è
il ritrovamento di uno scheletro.
il ritrovamento di fossili.
il processo di formazione dei fossili.
4. Secondo te, in quale strato sono stati ritrovati questi reperti? Collega.
L’origine del nostro pianeta non è certa poiché non è possibile rintracciare reperti o tracce. Gli studiosi dei vari rami delle scienze si sono posti domande sulla formazione della Terra e sull’evoluzione delle prime forme di vita e hanno elaborato teorie scientifiche diverse. La teoria più diffusa è quella del Big Bang, ovvero una grande esplosione da cui si generò l’Universo, circa 14 miliardi di anni fa. Dopo 10 miliardi di anni ha cominciato a prendere forma il Sistema Solare e, con esso, anche la Terra
Leggi e, con l’aiuto delle parole chiave, ripeti ad alta voce le fasi della nascita della Terra.
Circa 14 miliardi di anni fa, il Big Bang disperse tante piccole particelle di materia incandescente che, una volta raffreddatesi, si unirono tra loro.
I gas e le polveri sprigionate dalla grande esplosione formarono una gigantesca nube e, all’interno di essa, un grande disco iniziò a girare su se stesso. Al centro di questo disco si formò il Sole.
continuò a girare attorno al Sole dando origine ai vari pianeti, tra cui la Terra.
Molto lentamente, la Terra iniziò a raffreddarsi e a diventare solida. In superficie si formò la crosta terrestre, mentre all’interno rimase del materiale incandescente, il magma. Il continuo movimento del magma provocò terremoti e grandi eruzioni vulcaniche, che sprigionarono gas, vapore acqueo e lava.
Le piogge torrenziali durarono per un periodo lunghissimo e in questo modo si formarono gli oceani.
Ancora oggi la Terra è formata dal magma incandescente che fuoriesce dai vulcani e sopra il quale si muove la crosta terrestre, uno strato di roccia divisa in parti, dette placche. Queste si spostano molto lentamente e il loro movimento, chiamato deriva dei continenti, ha modellato la Terra così come la vedi oggi sulle carte geografiche, cioè divisa in grandi continenti. Il movimento della crosta terrestre continua ancora oggi: lo spostamento è lento e impercettibile, tuttavia in alcuni casi questo movimento avviene in maniera improvvisa, causando un terremoto.
In origine, però, la Terra aveva un aspetto molto diverso: le terre emerse erano unite in un unico continente, chiamato Pangea, ed erano circondate da un grande mare, detto Panthalassa. Circa 250 milioni di anni fa la Pangea cominciò a dividersi in blocchi di terra, detti placche tettoniche. In seguito, altri blocchi di terra si staccarono e si allontanarono tra loro finché, circa 50 milioni di anni fa, le terre emerse raggiunsero la posizione e la forma che hanno oggi.
Il testo è stato diviso in due paragrafi. Colora la barra a fianco del testo con il colore corrispondente al sottotitolo giusto.
La deriva dei continenti. L’origine della Terra.
I terremoti sono movimenti rapidi e improvvisi della crosta terrestre. Nascono a grande profondità, in un punto chiamato ipocentro, dal quale si propagano le onde sismiche, e che in superficie corrisponde all’epicentro Le scosse più forti possono causare una spaccatura della crosta terrestre, detta faglia, e provocare effetti disastrosi, come il crollo di edifici. L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico.
L’insegnante ti avrà sicuramente indicato che cosa fare e che cosa non fare durante un terremoto: colora di verde i comportamenti giusti e di rosso quelli sbagliati.
Ora, in gruppi di 4, confrontate le risposte: se non sono uguali trovate insieme quelle giuste. Poi realizzate una mini guida illustrata con i comportamenti corretti (potete aggiungerne anche altri) da consegnare ai bambini di classe prima.
La storia della Terra è antichissima: cominciò circa 5 miliardi di anni fa e soltanto dopo un miliardo di anni comparvero i primi esseri viventi Gli studiosi hanno diviso questo lunghissimo arco di tempo in cinque Ere, cioè periodi di tempo, durante le quali il nostro pianeta ha subito molti cambiamenti. Anche gli esseri viventi che lo hanno abitato si sono evoluti e differenziati, cioè si sono adattati ai cambiamenti ambientali e climatici e hanno sviluppato caratteristiche fisiche che hanno permesso loro di sopravvivere.
La Terra comincia a raffreddarsi e si forma la crosta terrestre. I vulcani sono molto attivi e le forti piogge formano gli oceani, dove si sviluppano i primi organismi viventi.
Le acque si riempiono di esseri viventi: prima compaiono meduse, coralli e spugne, poi i primi pesci. Sulla terraferma si sviluppano gli anfibi, i rettili e i primi vegetali.
3. Era secondaria
In questo periodo si diffondono i dinosauri, i primi uccelli e i mammiferi. Compaiono alberi con fiori e frutti.
4. Era terziaria
I dinosauri si estinguono e i mammiferi si diffondono su tutto il pianeta. Compaiono le prime scimmie antropomorfe, cioè simili alle persone, capaci di camminare su due zampe. Sono gli Australopitechi.
5. Era quaternaria
È ancora in corso: è l’Era del genere umano.
L’Era arcaica è il primo periodo della storia della Terra. Durò circa 4 miliardi di anni, durante i quali il nostro pianeta subì notevoli cambiamenti: la sfera incandescente si raffreddò e sulla sua superficie si formò la crosta terrestre. Inizialmente i gas che circondavano la Terra erano irrespirabili e mancava l’ossigeno per permettere lo sviluppo di qualsiasi forma di vita.
A seguito di forti piogge, si formarono gli oceani Non sappiamo come e quando, ma è proprio nell’acqua che comparvero i primi semplici esseri viventi: i batteri e le alghe azzurre Erano organismi unicellulari, cioè costituiti da una sola cellula, e quindi microscopici La presenza delle alghe fu fondamentale, poiché produssero grandi quantità di ossigeno, che dall’acqua si diffuse anche nell’aria. Si creò così l’atmosfera, che permise lo sviluppo della vita anche sulla terraferma.
Microscopico: molto piccolo, che non si vede a occhio nudo.
Completa la catena degli eventi: vuol dire “di conseguenza”.
• Mancanza di ossigeno non si sviluppa alcuna forma di ....................................................
• Caduta di forti piogge formazione degli ............................................. comparsa dei primi nell’acqua.
• Produzione di ossigeno sviluppo della vita sulla
540 milioni di anni fa, in un oceano sempre più ricco di ossigeno, i fondali marini si popolarono di molte piante acquatiche e si svilupparono i primi organismi pluricellulari e invertebrati, cioè composti da più cellule ma privi di scheletro, come le meduse, i coralli e le spugne. In seguito si diffusero animali acquatici dotati di guscio, come i trilobiti, e solo molto più tardi comparvero i primi pesci: furono i primi esseri vertebrati, cioè provvisti di uno scheletro interno. Le alghe si adattarono alla vita sulla terraferma, sotto forma di licheni e di muschi.
400 milioni di anni fa il clima si fece molto caldo e provocò l’abbassamento del livello del mare. Alcuni pesci svilupparono polmoni e zampe e impararono a vivere sia nell’acqua sia sulla terraferma: gli anfibi. La vegetazione aumentò e comparvero felci e altri tipi di piante gigantesche, da cui si svilupparono pini e larici. Verso la fine di quest’era alcuni anfibi uscirono dall’acqua alla ricerca di vegetali di cui cibarsi sulla terraferma. Queste creature, chiamate tetrapodi, nel corso di 15 milioni di anni si evolsero, deposero le uova sulla terraferma e trascorsero sempre più tempo fuori dall’acqua. Circa 360 milioni di anni fa scelsero la terraferma come loro casa: erano i rettili
» Era primaria: da 600 a 230 milioni di anni fa
Utilizza le parole chiave per riassumere a voce alta l’Era primaria.
In questo periodo la Pangea cominciò a dividersi e iniziò la lenta formazione dei continenti così come li conosciamo oggi.
Il clima caldo e umido favorì la crescita di immense foreste di sequoie, aceri e palme. Fecero la loro comparsa anche l’erba e i fiori.
Il mare continuò a popolarsi di pesci, mentre sulla terraferma si moltiplicarono insetti, uccelli e rettili, come i coccodrilli, le tartarughe giganti e le lucertole. I veri dominatori di questo lungo periodo furono, però, i dinosauri: molti erano acquatici, ma la maggior parte viveva sulla terraferma. In questo periodo comparvero anche i primi mammiferi di piccola taglia.
Leggi il testo e cancella l’opzione sbagliata.
Nell’Era secondaria la Pangea cominciò a dividersi/unirsi e la Terra si ricoprì di immense foreste/grandi laghi
In questa Era comparvero l’erba e i fiori/i primi individui e la Terra si popolò soprattutto di dinosauri/mammiferi.
Dinosauro: significa “terribile lucertola”; il paleontologo Richard Owen fu il primo a usare questo termine nel 1841.
Mammifero: animale che allatta i suoi cuccioli.
I dinosauri furono i rettili che popolarono ogni parte del pianeta durante l’Era secondaria. Avevano forme, dimensioni e abitudini molto differenti fra loro.
I dinosauri erbivori erano enormi, con un lungo collo e il corpo ricoperto di placche ossee o spine per difendersi dai dinosauri carnivori.
Il Brachiosauro era lungo 23 metri e pesava 35 000 kg (come un branco di 10 elefanti). La sua testa arrivava a 12 metri di altezza: oggi potrebbe mangiare le piantine del quarto piano di un palazzo.
Ma quanto erano grandi?
Il Triceratopo era più piccolo del Brachiosauro (era lungo 9 metri), ma sapeva difendersi grazie alle corna potenti di cui era dotata la sua testa. Un terzo corno era posizionato sopra le narici.
Lo Stegosauro aveva una testa piccolissima e delle placche ossee lungo tutta la schiena. La coda, dotata di aculei affilati, era un’ottima arma di difesa.
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
I dinosauri erbivori erano tutti uguali. V F
Il Triceratopo aveva tre corna potenti. V F
Il Brachiosauro arrivava a 20 metri di altezza. V F
Lo Stegosauro si difendeva con degli aculei affilati. V F
I dinosauri carnivori avevano delle caratteristiche comuni: quasi tutti camminavano sulle zampe posteriori e avevano una bocca dotata di denti affilati. Non erano necessariamente dei giganti e potevano avere anche delle dimensioni molto ridotte.
Il Deinonico era alto meno di un metro, ma era un predatore formidabile. Cacciava in gruppo e colpiva le prede con un artiglio uncinato posto nelle zampe posteriori.
Il Dinosauro-struzzo arrivava a 4 metri di altezza. Pur essendo carnivoro aveva il becco, con il quale si nutriva delle uova degli altri dinosauri. Ingoiava anche piccoli mammiferi e lucertole.
Ma quanto erano grandi?
Il Tyrannosaurus rex era un cacciatore feroce. Era alto circa 4 metri e aveva le zampe anteriori minuscole, che usava probabilmente per tenere ferme le prede. Aveva denti affilati, lunghi fino a 30 centimetri.
Cerca in Internet e crea il tuo quadernino dei dinosauri.
Stampa le immagini dei dinosauri o disegnale tu e scrivi per ognuno che cosa lo caratterizzava. Parti da questi suggerimenti.
Dinosauri carnivori: Spinosauro, Velociraptor, Allosauro.
Dinosauri erbivori: Diplodoco, Brontosauro, Anchilosauro.
Circa 65 milioni di anni fa i dinosauri si estinsero, insieme ad altre specie animali e vegetali.
Le cause sono ancora incerte, ma gli scienziati hanno ipotizzato che l’estinzione dei dinosauri fu la conseguenza di due catastrofi naturali
La deriva dei continenti provocò grandi eruzioni vulcaniche, che distrussero l’ambiente circostante.
In quel periodo, inoltre, la Terra fu colpita dalla caduta di un grande meteorite: le polveri sollevate da questi eventi catastrofici oscurarono il Sole e impedirono ai raggi di scaldare e di illuminare la Terra.
La temperatura si abbassò e le piante, senza luce e calore, iniziarono a morire. I dinosauri erbivori rimasero senza cibo e, di conseguenza, quelli carnivori non ebbero più prede da cacciare.
L’estinzione dei dinosauri permise la diffusione dei mammiferi e degli uccelli.
Ordina i fatti rispettando la relazione di causa-effetto.
Un grosso meteorite cadde sulla Terra e ci furono grandi eruzioni vulcaniche.
Molti vegetali sparirono dalla Terra.
I dinosauri erbivori diminuirono per mancanza di vegetali.
Sulla Terra diminuì la temperatura.
I dinosauri carnivori non ebbero più prede da cacciare.
I dinosauri si estinsero.
Nell’Era terziaria, gli spostamenti delle placche terrestri crearono le grandi catene montuose della Terra, come le Alpi in Italia.
L’Era terziaria è anche detta Era dei mammiferi perché questi animali, a differenza dei dinosauri, avevano la pelle ricoperta di pelo e il sangue caldo. Queste caratteristiche permisero ai mammiferi di mantenere costante la temperatura corporea e, quindi, di sopportare meglio le variazioni del clima. Per questo motivo sopravvissero e si diffusero su tutto il pianeta. In questo periodo fecero la loro comparsa anche nuove specie di carnivori e di grandi erbivori, come il cavallo, l’elefante, il rinoceronte lanoso e il mammut.
Apparvero anche i primati, piccoli mammiferi simili ai lemuri di oggi. Dai primati si sono evolute le scimmie antropomorfe, come l’orango, il gorilla e lo scimpanzé, gli animali che più somigliano alla specie umana.
Studio CON METODO
Perché i mammiferi riuscirono a sopravvivere?
....................................................................
Sottolinea nel testo la frase che ti ha aiutato a rispondere.
Circa 15 milioni di anni fa, in Africa Orientale, dei forti terremoti provocarono un’enorme spaccatura della crosta terrestre, che prese il nome di Rift Valley
In questa zona le piogge diminuirono e, pian piano, le foreste rigogliose scomparvero e lasciarono il posto alla savana, un ambiente con ampie praterie e pochi alberi. Nella parte occidentale, dove c’era ancora la foresta, le scimmie continuarono a vivere e a procurarsi il cibo come avevano fatto fino ad allora.
Nella Rift Valley, invece, le scimmie antropomorfe furono costrette ad adattarsi al nuovo ambiente: scesero dagli alberi e impararono a camminare in mezzo alla savana. Questa specie di scimmie è chiamata dagli studiosi ominide, perché aveva sembianze più umane e un cervello più sviluppato rispetto ai primati.
Completa le frasi con le parole chiave in evidenza nel testo.
I terremoti provocarono in Africa un’enorme spaccatura, chiamata
La foresta della Rift Valley scomparve e lasciò il posto alla
Nella savana le ............................................. .................................................................... impararono a camminare in posizione eretta. Questa specie di scimmia è stata chiamata .......................................................................
Australopithecus afarensis significa “scimmia del Sud”, della regione dell’Afar.
Sottolinea nel testo le informazioni che ritieni più importanti sull’Australopiteco.
Uno dei primi ominidi di cui gli storici hanno ritrovato tracce nella Rift Valley è l’Australopithecus afarensis, vissuto tra 4 e 3 milioni di anni fa.
Questo ominide era capace di camminare per lunghi tratti per procurarsi il cibo: a poco a poco, per farsi largo tra l’erba alta, divenne bipede, cioè cominciò a camminare sulle due zampe posteriori, in posizione eretta. In questo modo poteva avvistare più facilmente i predatori e usare le zampe anteriori per afferrare sassi, bastoni e raccogliere frutti e radici. Con il tempo il pollice divenne sempre più mobile e distante dalle altre dita. Grazie al pollice opponibile, gli Australopitechi potevano afferrare gli oggetti con molta più facilità e impararono a usare bastoni e pietre per scavare la terra alla ricerca di radici.
1. Cammina a quattro zampe, poi continua l’andatura assumendo una posizione sempre più eretta.
2. Prova a impugnare prima l’astuccio, poi una penna tenendo ben fermo il pollice.
Che cosa hai notato? Parlane in classe coi compagni.
Nel 1974, in Africa, un gruppo di paleoantropologi riportò alla luce uno scheletro di 52 ossa, datato oltre 3 milioni di anni. Si trattava di una femmina di Australopiteco di circa 25 anni, che gli studiosi chiamarono Lucy. Grazie a questo ritrovamento è stato possibile ricostruire l’aspetto e le abitudini di vita di questo esemplare.
Aveva denti simili a quelli umani: mangiava soprattutto frutti, verdure e qualche insetto e piccolo rettile.
ARTI
Aveva lunghe braccia per arrampicarsi sugli alberi e le mani dotate di pollice opponibile.
DOVE
Viveva nella Rift Valley.
Ricostruzione di Lucy nella posizione eretta.
ANDATURA
Era alta poco più di 1 metro e pesava circa 25 chilogrammi. Camminava su due gambe con il busto e la testa in posizione eretta.
SEGNI PARTICOLARI
Aveva il viso largo, il naso piatto e la fronte molto bassa. Somigliava a una scimmia.
Nel 1976 nella regione di Laetoli, in Tanzania, alcuni scavi fecero emergere settanta orme di due Australopitechi della stessa specie di Lucy. Queste orme risalgono a circa 4 milioni di anni fa e rappresentano le tracce della più antica “camminata” della storia dell’umanità. I due Australopitechi probabilmente stavano scappando dall’eruzione di un vulcano: la cenere, mescolata alla pioggia, aderì al terreno roccioso, dove rimasero impresse le orme dei loro passi. Grazie a questi ritrovamenti, gli studiosi hanno potuto confermare che gli Australopitechi erano bipedi, poiché le impronte corrispondono a quelli dei loro piedi.
Gli Australopitechi si estinsero 1 milione di anni fa, ma altri gruppi di ominidi si sono evoluti dando vita alla nostra specie. Sei curioso? Nelle prossime pagine scoprirai l’evoluzione dell’umanità.
Riproducete su un cartoncino le impronte fossili e usatele per disegnare la prima camminata dell’umanità su un cartellone.
Nell’Era quaternaria i continenti assunsero una posizione molto simile a quella attuale. L’evento più importante di questa Era fu la comparsa del (il termine comprende sia maschi sia femmine).
Circa 2 milioni di anni fa, in Africa, vivevano contemporaneamente due diversi ominidi: gli Australopitechi e quelli del genere Homo.
Gli Australopitechi si sono estinti senza lasciare discendenti, invece gli ominidi del genere Homo sono sopravvissuti e si sono evoluti fino a noi: sono i nostri più diretti antenati. Grazie ai ritrovamenti dei paleoantropologi, oggi sappiamo che le specie non si sono succedute semplicemente una dopo l’altra, come rappresentato finora, ma sono convissute e hanno occupato gli stessi ambienti. La storia dell’umanità quindi non va immaginata come una sequenza lineare, ma come un albero con molti rami.
Rispondi ad alta voce.
• Quando comincia l’Era Quaternaria?
• Quali sono i nostri più diretti antenati?
• Chi fu il Panomo?
Pur non avendo trovato nessun reperto, gli storici sono convinti che sia esistito un primate, il Panomo, che fu l’antenato comune tra gli esseri umani e gli scimpanzé. Il Panomo probabilmente aveva le sembianze di una grande scimmia che si spostava sia in posizione eretta sia sulle quattro zampe. Per questo motivo, dobbiamo pensare alle scimmie come a dei lontani cugini e non come a dei lontani genitori.
L’evoluzione umana è una storia fatta di convivenze che oggi vengono rappresentate sotto forma di albero. Nell’immagine puoi vedere alcuni rami (specie) che si sono seccati (estinti) e altri che si sono sviluppati: sono le specie che hanno vissuto anche contemporaneamente in luoghi diversi del pianeta.
1 milioni di anni fa
2 milioni di anni fa
3 milioni di anni fa
4 milioni di anni fa
5 milioni di anni fa
6 milioni di anni fa
Tutti gli esseri umani oggi appartengono alla specie Homo sapiens, che comprende individui simili tra loro pur con caratteristiche diverse, come la forma del viso, il colore degli occhi o quello della pelle, l’altezza e la corporatura.
Comprendo IL TESTO
Commentate in classe l’albero della famiglia umana e scrivete sul quaderno le riflessioni più interessanti.
Nelle prossime pagine studierai solo le specie di Homo di cui abbiamo maggiori informazioni. Sei curioso di scoprire i tuoi antenati?
oggi voi siete qui Scimpanzé Australopiteco Parantropo Ardipitecus Homo• Completa la tabella con le seguenti parole:
secondaria • Pangea • dinosauri • antropomorfe • Homo • batteri • Big Bang
14 miliardi di anni fa Dal ................................. si formano il Sole, la Terra e i pianeti.
da 5 miliardi a 600 milioni di anni fa
Era arcaica La Terra inizia a raffreddarsi: si forma la crosta terrestre. Si formano gli oceani e l’atmosfera.
Prendono vita i primi semplici esseri viventi, gli organismi unicellulari: alghe
da 600 a 230 milioni di anni fa
Era primaria
C’è un unico blocco di terra, la , e un unico oceano, la Panthalassa.
Compaiono pesci, insetti e anfibi. In seguito si diffondono i rettili, che abitano solo sulla terraferma.
da 230 a 65 milioni di anni fa
Era La Pangea si divide e lentamente inizia a prendere la forma degli attuali continenti.
I ................................................ dominano il pianeta. Compaiono anche i primi mammiferi.
da 65 a 2 milioni di anni fa
Era terziaria
Nascono le grandi catene montuose, come le Alpi in Italia.
Scompaiono i dinosauri. I mammiferi popolano la Terra. Compaiono le scimmie
da 2 milioni di anni fa a oggi
Era quaternaria I continenti assumono una posizione simile a quella attuale.
Compare il genere .............................. e inizia l’evoluzione degli esseri umani.
1. Segna con una X solo l’affermazione corretta fra le due proposte.
Il Big Bang fu una violenta esplosione che si verificò miliardi di anni fa.
Il Big Bang fu una violenta eruzione che si verificò miliardi di anni fa.
La Terra continuò a riscaldarsi e si formò la crosta terrestre.
La Terra iniziò a raffreddarsi e si formò la crosta terrestre.
La deriva dei continenti causò la formazione della Terra com’è oggi.
La deriva dei continenti causò un forte terremoto avvenuto miliardi di anni fa.
2. In ogni frase cancella l’opzione sbagliata.
La vita ha avuto origine nell’aria/acqua.
Le prime forme di vita furono esseri unicellulari/esseri pluricellulari.
I rettili/mammiferi furono i dominatori dell’Era secondaria.
L’Era terziaria è anche detta Era dei mammiferi/rettili
Le scimmie antropomorfe impararono a camminare su due/quattro zampe.
3. Completa il testo scegliendo tra le seguenti parole:
Lucy • eretta • bipede • Australopiteco • opponibile • anteriori
Uno dei primi ominidi ritrovato nella Rift Valley è l’
A poco a poco diventò , cioè cominciò a camminare in posizione
Usava le zampe ......................................... per raccogliere frutti e radici e per difendersi.
Con il tempo il pollice divenne .................................., cioè capace di afferrare meglio gli oggetti.
I resti dell’Australopiteco più famoso appartengono a
4. Scrivi il termine corretto in ogni box: evoluzione, ominidi, Era.
........................................................
Lunghissimo periodo di tempo della durata di milioni di anni.
........................................................ ........................................................ Sono COMPETENTE? Colora: L’attività più semplice L’attività più difficile
Antenati del genere umano apparsi nell’Era terziaria.
Sottolinea nel testo le differenze principali tra l’Homo habilis e l’Australopiteco.
Circa 2 milioni di anni fa, nella Rift Valley, comparve un nuovo ominide. I paleoantropologi hanno ritrovato numerosi frammenti di ossa, schegge appuntite e ciottoli lavorati. Rispetto all’Australopiteco, questo ominide era più alto, aveva il cervello più grande e sviluppato ed era capace di costruire strumenti in pietra molto semplici, chiamati chopper Gli studiosi hanno chiamato questo ominide Homo habilis, cioè “abile”: mentre l’Australopiteco usava pietre e pezzi di legno così come li trovava in natura, l’Homo habilis fu il primo a usare le mani per fabbricare gli utensili di cui aveva bisogno e a scegliere i materiali più adatti per realizzarli, come la selce, che trovava in abbondanza lungo i fiumi.
La comparsa dell’Homo habilis segnò l’inizio del Paleolitico, cioè l’Età della pietra antica, un periodo storico molto lungo che iniziò 2 milioni di anni fa e terminò circa 12 000 anni fa.
Per costruire il chopper
l’Homo habilis batteva una pietra arrotondata su un’altra pietra dura, in modo da spezzarla e ottenere una superficie tagliente.
L’Homo habilis viveva in piccoli gruppi ed era prevalentemente nomade: si spostava nella savana in cerca di cibo e di acqua e viveva all’aperto, all’interno delle caverne o in ripari fatti di foglie e rami.
Si nutriva soprattutto di bacche, frutti e radici; non era un abile cacciatore, ma riusciva a catturare comunque piccole prede e utilizzava i chopper per raschiare e tagliare le carni.
L’Homo habilis comunicava con i suoi simili con gesti e grida.
La specie habilis si estinse circa 1 milione e mezzo di anni fa, ma alcuni gruppi si sono evoluti in un’altra specie, quella dell’Homo erectus. Sei curioso? Gira pagina.
Comprendo IL TESTO
Rielabora le informazioni che trovi nel testo sull’Homo habilis e completa.
L’Homo habilis era ...................................... , infatti si spostava di continuo e si riparava in o in fatti di foglie e rami.
Si nutriva soprattutto di , e ma anche di .................................., quando riusciva a catturare piccole prede.
Sempre nella Rift Valley, i paleoantropologi hanno ritrovato i resti di un altro ominide, molto più alto dell’Homo habilis (poteva arrivare fino a 2 metri) e con un cervello ancora più sviluppato. Era molto simile a noi e per questo è stato chiamato Homo erectus, cioè “che cammina dritto” L’Homo erectus comparve circa un milione e mezzo di anni fa e divenne ancora più abile dell’Homo habilis nella lavorazione della selce. Realizzò le prime amigdale, cioè pietre a forma di mandorla, appuntite e taglienti su entrambi i lati. Con esse costruì per la prima volta strumenti come asce, coltelli e lance, indispensabili per andare a caccia, tagliare la carne e lavorare le pelli degli animali.
Il ragazzo di Turkana
Nel 1984, vicino al lago di Turkana in Africa, i paleoantropologi riportarono alla luce lo scheletro fossile di un giovane ominide, che prese il nome di Ragazzo di Turkana. Risale a circa 1,6 milioni di anni fa ed è lo scheletro di Homo erectus più completo della Storia.
Osserva gli scheletri di Lucy (25 anni) e del ragazzo di Turkana (10 anni): che cosa noti? Discutetene.
Lucy Il ragazzo di TurkanaLa conquista più importante dell’Homo erectus fu il fuoco. Gli storici ipotizzano che inizialmente questo ominide osservò gli incendi causati dai fulmini o dalla lava incandescente dei vulcani e imparò ad alimentarli e a controllarli. Solo in seguito imparò ad accendere il fuoco battendo tra loro due pietre di selce o strofinando due legnetti uno contro l’altro. Questa scoperta fu determinante per l’evoluzione della specie umana, poiché i vantaggi del fuoco erano tanti: illuminava le caverne, proteggeva dal freddo e dalle bestie feroci e permetteva di cuocere la carne, rendendola più digeribile e gustosa.
L’Homo erectus, a differenza dei suoi predecessori, era anche un abile cacciatore: in piccoli gruppi, catturava prede anche grandi che poi cuoceva sul fuoco Riuniti attorno al fuoco per scaldarsi, mangiare e sentirsi al sicuro, gli uomini e le donne iniziarono a comunicare tra loro attraverso suoni molto semplici.
Sottolinea con colori diversi i vantaggi che il fuoco portò agli individui e inserisci le informazioni in una tabella sul quaderno.
Osserva l’immagine e descrivi a voce alta che cosa stanno facendo gli erectus.
Siccità: mancanza prolungata di pioggia, che causa l’aridità del terreno.
L’Homo erectus fu il primo ominide a spostarsi dall’Africa e a raggiungere l’Europa e l’Asia. Il clima africano era sempre più arido a causa della siccità, perciò l’Homo erectus andò alla ricerca di territori con climi più favorevoli. Molto probabilmente furono gli animali a spostarsi per primi e gli erectus li seguirono. Questi spostamenti non furono vere e proprie migrazioni ma graduali scoperte di territori ancora inesplorati.
Se ci si sposta anche di poco, di generazione in generazione, in migliaia di anni si può coprire una distanza enorme!
Leggi le frasi e completa con la parola-legame giusta: perché o perciò.
Gli animali si spostarono in cerca di cibo
Gli animali si spostarono in cerca di cibo
la siccità faceva scarseggiare cibo e acqua.
l’Homo erectus emigrò per seguirli.
Durante il Paleolitico si alternarono periodi molto freddi a periodi caratterizzati da un clima più mite.
A partire da 800 000 anni fa, un’ondata di freddo gelido si abbatté sull’America, sull’Asia e sull’Europa del Nord. Questo periodo fu chiamato Era glaciale e durò circa 4 mila anni. Molte terre vennero coperte dai ghiacci e l’ambiente si trasformò: nelle vaste praterie fredde e nelle foreste di pini e abeti riuscirono a sopravvivere solamente gli animali dalla folta pelliccia, come la renna, l’orso delle caverne, il mammut, la tigre dai denti di sciabola, il cervo gigante e il bisonte.
Gli ominidi non avevano più a disposizione frutti, radici ed erbe, così iniziarono a dedicarsi alla caccia dei grandi animali.
I mammut erano animali enormi. Avevano lunghe zanne ricurve con cui rimuovevano la neve e un folto pelo che li proteggeva dal freddo.
Il cervo gigante era grande quanto un cavallo. Le sue corna potevano arrivare a 4 metri di ampiezza.
Tra gli animali dalla folta pelliccia, quale ti incuriosisce di più? Fai una ricerca in Internet, disegnalo e descrivilo sul quaderno.
Circa 300 000 anni fa, in Europa, si diffuse un’altra specie di Homo, che i paleoantropologi hanno chiamato Uomo di Neanderthal poiché i primi fossili sono stati ritrovati nella valle di Neander, in Germania.
Questa specie di Homo era alto circa 1,70 metri, aveva un cervello molto sviluppato e una corporatura robusta.
Viveva in terre caratterizzate da un clima molto freddo, in cui scarseggiavano piante e frutti di cui cibarsi, perciò
divenne un abile cacciatore: seguiva le mandrie di animali di grossa taglia e cacciava in gruppo mammut, rinoceronti lanosi e orsi. Questi animali fornivano una buona riserva di carne da mangiare e pellicce per proteggersi dal freddo
L’Uomo di Neanderthal era in grado di costruire utensili usando la selce, il legno e l’osso. Con la pietra scheggiata realizzava pugnali e raschiatoi per grattare e pulire le pelli degli animali uccisi. Per cacciare, costruiva lance e asce di legno a cui legava, sulla cima, punte di selce. Viveva in clan che comprendevano più famiglie.
Si riparava all’interno delle caverne o in capanne costruite con ossa e pelli di animali. Sapeva accendere il fuoco, che usava per cuocere la carne, riscaldarsi e illuminare le caverne. Fu il primo a usare una forma primitiva di linguaggio e a seppellire i defunti all’interno delle caverne insieme a oggetti di uso quotidiano, come asce e collane di conchiglie.
Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande con i colori indicati, poi esponi a voce alta.
Perché l’Uomo di Neanderthal viene chiamato così?
Perché divenne un abile cacciatore?
Che cosa sapeva costruire l’Uomo di Neanderthal?
Come viveva l’Uomo di Neanderthal?
Come venivano seppelliti i defunti?
Clan: gruppo di circa 30 persone legate da rapporti di parentela.
L’Uomo di Neanderthal si estinse circa 30 000 anni fa, ma non se ne conoscono ancora le cause.
L’Homo sapiens è apparso in Africa circa 200 000 anni fa e, da lì, si è diffuso prima in Europa e poi in tutto il pianeta: lo dimostrano i resti fossili e le sepolture ritrovate in tutto il mondo. In Europa ha convissuto con i Neanderthal fino alla loro scomparsa. A quel tempo, specie diverse di Homo popolavano la Terra, oggi invece tutti gli uomini e tutte le donne che la popolano appartengono a un’unica specie, quella dell’Homo sapiens che significa “uomo o donna sapiente”, cioè che conosce e sa fare. L’Homo sapiens era più alto, snello e agile dell’Uomo di Neanderthal, inoltre aveva un cervello molto più sviluppato, che gli permise di fare molti progressi e realizzare diverse invenzioni.
...............................................................
I sapiens migliorarono notevolmente la costruzione degli strumenti utili per la caccia e la pesca. Usarono soprattutto materiali di origine animale, come l’osso, il corno e l’avorio, ma anche pietre e fibre vegetali.
Per pescare utilizzavano ami e arpioni di osso o corno formati da un’asta uncinata o seghettata all’estremità.
Per cacciare utilizzavano il propulsore, un bastone di osso lungo 50 cm che serviva per scagliare lontano delle lance molto taglienti, chiamate zagaglie Grazie ad archi e frecce, l’Homo sapiens poteva colpire piccole prede in movimento, come le lepri. L’Homo sapiens imparò anche a fabbricare i propri vestiti: prima incideva le pelli con il bulino, un attrezzo appuntito di pietra, poi le cuciva insieme con gli aghi ricavati da ossi o corna di animali. Come fili venivano usati peli di animali, erbe o fibre vegetali intrecciate.
Scrivi sotto ogni immagine il termine esatto. bulino • arpione
Cerca nel testo i nomi degli strumenti e completa lo schema.
Per cucire:
Strumenti
Per pescare:
Per cacciare: .............................................................................
Gli storici chiamano Homo di Cro-Magnon tutti gli Homo sapiens vissuti in Europa, poiché i primi scheletri fossili furono ritrovati nel 1940 nella località francese di Cro-Magnon.
I Cro-Magnon vivevano in gruppi di famiglie che contavano fino a 50 persone, le tribù. Vivevano in capanne o tende piuttosto complesse, costruite con ossi e pelli di animali. Nonostante fossero nomadi, rimanevano nello stesso luogo per tempi piuttosto lunghi, sfruttando le risorse disponibili sul territorio.
Essi vivevano di caccia e di raccolta. Per catturare gli animali di grossa taglia, i Cro-Magnon si riunivano in gruppo e circondavano l’animale spingendolo verso delle trappole, che potevano essere naturali, come dirupi e crepacci, o artificiali, cioè buche scavate nel terreno. Una volta ucciso, la carne veniva divisa tra tutte le persone del clan.
Grazie ai numerosi reperti ritrovati sappiamo che l’Homo sapiens seppelliva i morti, come l’Uomo di Neanderthal: i corpi non venivano abbandonati sul terreno, ma deposti dentro delle buche accanto a doni e oggetti di uso comune.
All’interno delle tribù i compiti erano divisi in modo preciso. Le donne si dedicavano alla cura dei piccoli e li coinvolgevano nella raccolta della legna e del cibo: funghi, bacche, semi e radici. Erano capaci di pulire le pelli degli animali e di cucirle insieme per realizzare abiti con cui coprirsi quando faceva freddo. Gli uomini praticavano la caccia e la pesca e costruivano armi, utensili e abitazioni.
L’Homo sapiens era capace di comunicare attraverso le parole. I Cro-Magnon si raccoglievano attorno al fuoco per parlare, condividere esperienze ma anche per danzare e suonare semplici strumenti musicali. Egli sviluppò un linguaggio sempre più articolato e ricco.
Il testo è stato diviso in paragrafi. Colora ogni barra a fianco del testo con il colore corrispondente al titoletto giusto.
Le sepolture Abitazioni Caccia di gruppo
Il linguaggio Dove viveva La divisione dei compiti
L’Homo sapiens fu il primo ominide a esprimere la sua creatività attraverso l’arte: sulle pareti delle caverne, gli archeologi hanno scoperto pitture rupestri e graffiti
Per dipingere, i sapiens usavano colori naturali ricavati dalla terra, cui aggiungevano acqua o grasso animale che stendevano con le mani o con l’aiuto di un pennello fatto di peli di animali. Le pitture raffiguravano scene di caccia con grandi animali, come bisonti, cervi e orsi. Gli studiosi pensano che in questi luoghi gli ominidi svolgessero riti magici, nella speranza che la caccia andasse bene.
Sono state ritrovate anche pitture rupestri con impronte di mani, che venivano realizzate lanciando la pittura sulla parete e soffiando in un osso cavo.
Insieme ai tuoi compagni, prova a realizzare un cartellone con le impronte delle vostre mani. Potete utilizzare due tecniche diverse.
1 Immergete il palmo della mano nella tempera, poi imprimetelo sulla carta.
2 Appoggiate la mano sul foglio e tamponate tutto attorno con una spugnetta imbevuta di tempera.
L’Homo sapiens, oltre a dipingere, incideva le pareti rocciose con pietre dure e appuntite. Inoltre produceva oggetti ornamentali, come ciondoli, rondelle e statuette, utilizzando la pietra, l’osso e le corna di renna. Alcune statuette rappresentavano figure femminili e servivano per celebrare la fertilità della Terra e della donna.
Fertilità: significa capacità di riproduzione.
Statuetta femminile
Formula la domanda adatta per ciascuna risposta.
1.
Le pitture rupestri sono dipinti realizzati sulle rocce.
2.
L’Homo sapiens usava colori naturali mescolati ad acqua e grasso animale.
3. ......................................................................................................................................................................................................................
Gli ominidi dipingevano scene di caccia affinché questa andasse bene.
4.
Le statuette rappresentavano la fertilità della Terra e della donna.
• Osserva le carte e leggi le informazioni corrispondenti, poi scrivi al posto giusto:
Homo habilis
• Homo erectus
• Uomo di Neanderthal
• Homo sapiens
• Il suo nome significa “uomo o donna abile”.
• Fu il primo a costruire strumenti in pietra.
• Era bipede.
• Era nomade e viveva in piccoli gruppi.
• Costruiva i chopper.
• Il suo nome significa “che cammina dritto”.
• Fu il primo a usare il fuoco per scaldarsi, difendersi e cuocere le carni.
• Era bipede e camminava eretto.
• Era nomade e viveva in piccoli gruppi.
• Costruiva amigdale.
• È stato il primo ominide a spostarsi dall’Africa: raggiunse l’Asia e l’Europa.
• Il suo nome deriva dalla valle di Neander, dove sono stati ritrovati i suoi resti.
• Sapeva accendere il fuoco.
• Era un abile cacciatore.
• Viveva in clan composti da più famiglie.
• Costruiva strumenti in pietra, selce e osso.
• Seppelliva i morti.
• Il suo nome significa “uomo o donna sapiente”, che conosce e sa fare.
• Usava il fuoco.
• Era nomade ma si spostava meno di frequente. Viveva in tribù.
• Costruiva strumenti complessi con materiali diversi.
• Seppelliva i morti e faceva riti funebri. Dipingeva e usava il linguaggio.
• Popolò tutta la Terra.
• Completa la tabella con le seguenti parole:
nomade • Europa • tribù • Rift Valley • chopper • pianeta • clan • amigdale cacciare • rupestri • fuoco • accendere • morti • cucire
linguaggio • gruppi
Homo habilis In Africa, nella zona della .
Homo erectus Dall’Africa si sposta fino in Asia e in
Era nomade. Viveva in gruppo.
Costruiva strumenti semplici in pietra: i .
Uomo di Neanderthal In Europa e in Asia occidentale.
Era nomade. Viveva in piccoli .
Costruiva strumenti più complessi in pietra: le .
Sapeva accendere il
Era nomade. Viveva in .
Costruiva strumenti per e pescare con materiali diversi.
Sapeva ................................................... il fuoco. Era un abile cacciatore.
Seppelliva i ......................................
Homo sapiens Ha popolato l’intero .
Era , ma si spostava meno di frequente. Viveva in ...........................................
Costruiva strumenti complessi.
Sapeva i vestiti.
Usava il per comunicare.
Seppelliva i morti. Realizzava pitture .
1. Scrivi sotto a ogni immagine la specie di Homo a cui si riferisce.
2. Ricostruisci le frasi unendo con una freccia.
• L’Homo habilis inizia
• La comparsa dell’Homo habilis
• I primi ominidi comparvero
• L’Uomo di Neanderthal
• L’Homo erectus impara
• L’Homo sapiens costruiva
in Africa. strumenti complessi come archi e aghi. a controllare e accendere il fuoco fu il primo a seppellire i morti. a scheggiare la pietra. segna l’inizio del Paleolitico.
3. Completa i cartellini con le informazioni mancanti.
Homo: habilis
Dove: in Africa
Quando: ................................................
Homo:
Dove: in Europa
Quando:
Homo: erectus e ..............................
Dove:
Quando: 1,5 milioni di anni fa
Homo: .....................................................
Dove: in tutti i continenti
Quando:
Levigare: rendere liscia una superficie.
Circa 10 000 anni fa il clima sulla Terra divenne più mite. Gli animali abituati al freddo, come i mammut, si estinsero e altri si spostarono verso terre più fredde Si diffusero animali più piccoli, come buoi, capre e pecore e comparvero piante come il grano, l’orzo, il farro e l’avena. Gli individui impararono a sfruttare le risorse che questo nuovo ambiente forniva, dando il via alla cosiddetta rivoluzione neolitica, cioè un insieme di trasformazioni che cambiarono completamente il loro modo di vivere Neolitico significa Età della pietra nuova, perché la pietra non venne più soltanto scheggiata, come nel Paleolitico, ma levigata finemente.
Comprendo IL TESTO
Completa la tabella con i termini corretti.
Età in cui la pietra veniva scheggiata.
..........................................................
..........................................................
Età in cui la pietra veniva levigata finemente.
Osserva nell’immagine che cosa cambia nel modo di vivere degli individui nel Neolitico. Annota i cambiamenti e poi confrontati con i compagni. Puoi aiutarti con queste parole chiave:
abitazioni • agricoltura • allevamento • artigianato
La nascita dell’agricoltura fu uno degli eventi più importanti della rivoluzione neolitica. Secondo gli storici, furono le donne ad accorgersi che dai semi caduti sul terreno bagnato nascevano nuove piantine. Si iniziò, quindi, a conservare una parte dei chicchi raccolti e a piantarli: nacque l’agricoltura. Le prime piante coltivate furono i cereali, come il riso, il grano e l’orzo, e i legumi, come i piselli, le lenticchie e le fave. L’agricoltura si diffuse inizialmente in una zona chiamata Mezzaluna fertile, una regione dal clima mite e dal terreno fertile, grazie alla presenza di importanti fiumi come il Tigri, l’Eufrate, il Nilo e il Giordano. Da queste zone le coltivazioni si diffusero in tutto il mondo. Per coltivare le terre vennero realizzati strumenti sempre più complessi e utili nel lavoro nei campi.
L’agricoltura fu scoperta sulle sponde del Mediterraneo orientale dai Natufiani circa 10 mila anni fa. Sei curioso di saperne di più? Fai una ricerca su Internet e discutetene in classe.
La zappa veniva usata già 10 mila anni fa per smuovere il terreno e renderlo adatto alla semina. Era formata da un bastone sulla cui cima veniva fissata una pietra.
L’invenzione dell’aratro con la punta di pietra risale a circa 3 000 anni fa. Veniva utilizzato per tracciare i solchi nel terreno e prepararlo alla semina. Prima era trascinato dalle persone, in seguito si usarono i buoi.
L’utilizzo del falcetto risale a 10 mila anni fa; serviva a tagliare le spighe di grano.
Osserva l’immagine e leggi il testo nei cartellini. Poi prova a organizzare le informazioni in una mappa.
Per ottenere la farina, i cereali venivano schiacciati con un ciottolo levigato sopra un masso piatto: nacque così la prima macina a mano, circa 5 000 anni fa.
Addomesticare: rendere obbediente un animale selvatico.
Onagro: specie di asino selvatico.
Ricerca e sottolinea nel testo i vantaggi che l’allevamento portò nella vita delle persone.
Già alla fine del Paleolitico, gli individui avevano imparato ad addomesticare il cane e ad allevare pecore e capre che si erano avvicinate alle tribù. Nonostante ciò, i popoli non abbandonarono del tutto il loro essere nomadi. Con il tempo, però, iniziarono a catturare animali più grandi e a rinchiuderli in recinti, in modo da avere sempre a disposizione carne e latte di cui cibarsi. Nacque così l’allevamento, che portò una serie di cambiamenti fondamentali per la vita quotidiana delle persone. Tori, mucche e onagri si rivelarono molto utili per il lavoro agricolo; inoltre gli animali addomesticati offrivano pellame, tendini e ossa per realizzare abiti e costruire nuovi utensili.
Già nel Paleolitico, per ripararsi dal freddo, donne e uomini vestivano con le pelli degli animali uccisi. Quando iniziarono ad addomesticare le pecore, però, si accorsero che questi animali potevano offrire loro la lana per fabbricare vestiti. Impararono a tosarle, cioè a tagliare loro il pelo, e a tirare delicatamente con le dita i fiocchi di lana ottenuti. Arrotolandoli attorno al fuso, poi, ottenevano dei lunghi fili che, intrecciati tra loro, creavano una calda pezza di stoffa. Inizialmente questo procedimento veniva fatto a mano, poi si resero conto che serviva un nuovo attrezzo con cui tessere e costruirono i primi telai.
I fili venivano legati alla parte alta del telaio in legno e mantenuti tesi da pesi in argilla. Questi venivano intrecciati con un unico filo posto in orizzontale, che passava sopra e sotto i fili disposti in verticale, grazie all’utilizzo di una spola, cioè un pezzettino di legno che permetteva di muovere meglio il filo. Durante il Neolitico, le persone capirono che potevano realizzare stoffe anche con fibre ricavate da alcune piante, come la canapa, il cotone e il lino.
Fuso: strumento per filare a mano. Scrivi sotto ogni immagine il termine esatto.
Indica con una X solo le frasi vere e correggi le frasi sbagliate sul quaderno.
I popoli del Neolitico non sentivano freddo Le pecore venivano tosate, cioè lavate. Il fuso aiutava a creare il filo per la tessitura. Per muoverlo meglio, il filo era legato alla spola. Le stoffe venivano realizzate solo con la lana.
Durante il Neolitico, mentre la maggior parte delle persone si occupava dell’agricoltura e dell’allevamento, altre iniziarono a produrre oggetti e utensili utili alla vita quotidiana: nacque l’artigianato
Per trasportare e conservare le scorte di cibo, gli artigiani realizzarono vasi e contenitori di argilla In seguito scoprirono che l’argilla, se cotta nei forni, diventava ancora più resistente e impermeabile: questa tecnica prese il nome di ceramica Le ceramiche più antiche erano molto semplici e senza alcuna decorazione; solo successivamente gli artigiani iniziarono ad abbellirle con colori e disegni geometrici, incisi con strumenti appuntiti.
Osserva il disegno e riordina le fasi del processo di realizzazione di un manufatto in ceramica.
L’argilla mescolata all’acqua si modellava con le mani o con il tornio.
Infine, i manufatti venivano cotti a cielo aperto attorno al fuoco acceso, in una buca scavata nel terreno.
I manufatti venivano lasciati asciugare e in seguito incisi con bastoncini appuntiti per decorarli.
Il tornio è un apparecchio elettrico che serve a dare forma all’argilla.
Il vasaio prima modella l’argilla con le mani fino a ottenere la forma desiderata: in questo modo realizza l’oggetto “grezzo”, che viene lasciato essiccare all’aria. In seguito lo rifinisce al tornio, eliminando le sbavature e l’argilla in eccesso. A questo punto l’oggetto è pronto per essere abbellito con decorazioni in rilievo, manici e becchi, poi viene lasciato nuovamente essiccare all’aria. Infine si passa alla coloritura e alla cottura al forno
Questo tipo di lavorazione avviene attraverso presse meccaniche e stampi, soprattutto quando si devono creare grandi quantità di oggetti tutti uguali.
Il lavoro nei campi e l’allevamento del bestiame constrinsero donne e uomini ad abitare sempre nello stesso luogo, diventando cioè sedentari. I primi villaggi sorsero vicino ai fiumi, poiché le acque erano utilizzate per irrigare i campi e per abbeverare il bestiame Risalgono al Neolitico anche le prime imbarcazioni, fatte di tronchi d’albero e utilizzate per pescare e per spostarsi lungo i fiumi. Le capanne del Neolitico erano molto più solide e resistenti di quelle del Paleolitico, perché erano realizzate con fango e mattoni di argilla impastati con acqua e paglia, poi essiccati al sole. Man mano i villaggi si ingrandirono sempre più e vennero costruiti edifici comuni, come granai per conservare i cereali, forni in pietra per cuocere il pane o l’argilla, recinti e stalle per gli animali. I villaggi erano protetti da recinti e palizzate in legno. Lungo le rive dei fiumi e dei laghi gli uomini costruirono le palafitte, capanne realizzate sopra piattaforme in legno, sostenute da pali piantati nell’acqua. In questo modo gli abitanti potevano proteggersi dagli attacchi dei nemici: per arrivare alla palafitta bisognava passare sopra una passerella, che veniva ritirata durante la notte o in situazioni di pericolo.
Come nel Paleolitico, l’organizzazione sociale neolitica si basava sul clan, cioè il gruppo familiare. Nessun clan dominava sugli altri e ognuno provvedeva al proprio sostentamento attraverso il lavoro dei singoli membri: erano autosufficienti e consumavano direttamente ciò che producevano. Con il tempo, ogni membro si specializzò in un compito preciso: gli uomini cacciavano, curavano le greggi, lavoravano la terra, costruivano capanne, fabbricavano armi e attrezzi agricoli; le donne seminavano, raccoglievano frutti, macinavano i chicchi e cuocevano i cibi. I giovani badavano ai bambini più piccoli e andavano a prendere l’acqua dei fiumi. Il compito di prendere le decisioni più importanti spettava a un consiglio di saggi e anziani, i capi del villaggio.
Leggi le frasi e scrivi a chi si riferiscono. Usa le parole chiave del testo.
• Prendevano le decisioni più importanti:
• Si occupavano della semina e del raccolto:
• Costruivano abitazioni e attrezzi agricoli: ...................................................
• Aiutavano nei lavori domestici e accudivano i piccoli: ...................................................
I popoli del Neolitico non avevano le conoscenze scientifiche per spiegare l’origine di alcuni fenomeni naturali come la pioggia, il vento, i fulmini e i terremoti. Allora immaginarono che questi fenomeni dipendessero da forze a loro superiori: le divinità Per onorarle e chiedere il loro aiuto, organizzavano riti sacri guidati da uno sciamano, l’unico uomo che aveva la possibilità di comunicare con le forze divine. Solitamente i riti si svolgevano in grotte o all’aperto: su un altare, chiamato tavola sacra, venivano bruciati animali o prodotti della terra in onore delle divinità. La più importante era la Dea madre, che rappresentava i cicli della natura (vita, morte, rinascita). Anche alcuni animali erano considerati sacri: i bisonti, i cavalli e i cervi, spesso rappresentati nelle caverne, e sopprattutto gli uri, antenati dei nostri buoi e oggi estinti.
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande.
Perché i popoli iniziarono a onorare le divinità?
Chi guidava i riti sacri?
Qual era la divinità più importante?
Dove si svolgevano i riti sacri?
Da sempre gli esseri umani si sono posti domande sulla vita dopo la morte. Già nel Paleolitico, i defunti venivano seppelliti in semplici fosse scavate nel terreno e ricoperte di terra. Anche nel Neolitico si continuò a seppellire i morti in fosse scavate vicino alle abitazioni o in grotte poco fuori dal villaggio. Le sepolture potevano essere singole o con altri defunti, in posizione rannicchiata, ed erano quasi sempre accompagnati da un corredo funerario, cioè da oggetti che erano appartenuti al defunto quando ancora era in vita. Solitamente era costituito da strumenti in selce, pezzi di carne e gioielli ricavati da conchiglie, ossa o denti di animali, nella convinzione che la vita terrena potesse continuare nell’aldilà, in cui il defunto avrebbe continuato a praticare le attività che svolgeva quando era ancora in vita.
Perché veniva inserito il corredo funerario accanto al defunto? Sottolinea la risposta sul testo, poi spiega a voce.
I popoli del Neolitico crearono dei luoghi dedicati al culto religioso, dove potevano pregare, onorare i defunti e osservare i fenomeni naturali. Qui furono costruiti giganteschi monumenti, detti megaliti, che significa “grandi pietre”.
I cromlech si sviluppano in un’area molto vasta. Sono costituiti da gruppi di pietre conficcate nel suolo e sistemate in circolo.
I dolmen sono tombe costituite da pietre infisse nel suolo che sostengono una grande lastra poggiata sopra orizzontalmente.
I menhir sono costituiti da una lunga e grossa pietra conficcata verticalmente nel terreno.
Il cromlech più famoso e misterioso è quello di Stonehenge, in Gran Bretagna. È costituito da enormi blocchi di pietra, alcuni pesanti fino a 50 megagrammi e alti quasi 8 metri, disposti in cerchio.
Circa 7 000 anni fa avvenne un’altra importante scoperta che cambiò per sempre la vita degli esseri umani.
Questi si accorsero che alcune pietre contenevano delle parti colorate che, se scaldate sul fuoco, lasciavano colare un liquido. Una volta raffreddato, il liquido si induriva e tornava solido: queste pietre contenevano metalli, come l’oro, l’argento, il rame e lo stagno, dei materiali molto resistenti ma anche facilmente lavorabili con il calore
Questa scoperta fu rivoluzionaria, perché gli oggetti in metallo erano più affilati e resistenti della pietra e, se si rompevano, potevano essere fusi e lavorati nuovamente.
Gli artigiani che si specializzarono nella lavorazione dei metalli furono i fabbri: essi realizzarono attrezzi per il lavoro nei campi e armi per difendersi dai nemici.
Il metallo veniva fuso ad alte temperature nei forni in pietra, poi veniva versato in uno stampo di pietra che aveva la forma dell’oggetto da realizzare.
Una volta solidificato, il fabbro rompeva lo stampo, estraeva l’oggetto e, infine, lo batteva con il martello per rifinirlo e levigarlo
Osserva le fasi di lavoro del fabbro e riordinale con i numeri da 1 a 4.
Le Età dei metalli vengono suddivise in Età del rame, del bronzo e del ferro a seconda del metallo che veniva lavorato in quel periodo. Il rame fu il primo metallo che venne scoperto. Era facile sia da trovare sia da lavorare e veniva impiegato soprattutto per fabbricare punte di frecce, lame, pugnali e vasi. Oltre al rame furono utilizzati anche lo stagno, l’argento e l’oro per la realizzazione di gioielli.
In seguito, gli individui si accorsero che fondendo insieme il rame e lo stagno si otteneva un metallo più resistente: il bronzo. Per la prima volta realizzarono una lega, cioè un metallo che non esiste in natura. Con il bronzo vennero fabbricate spade, lance, asce, scudi, medaglie e oggetti ornamentali.
Solo molto tempo più tardi si imparò a conoscere e a lavorare il ferro, un metallo molto più resistente di quelli utilizzati fino a quel momento. Con il ferro i fabbri realizzarono strumenti per l’agricoltura, come falci e aratri, e armi con lame affilatissime e taglienti, elmi e scudi resistenti e leggeri. Molto presto i popoli capaci di lavorare il ferro sottomisero quelli che usavano solo il bronzo.
Utilizza le parole chiave per esporre le Età dei metalli a voce alta.
Il 19 settembre 1991, una coppia di alpinisti Similaun, nelle Alpi, scoprì per caso i res umano. Si trattava di un uomo vissuto circa 5 000 anni fa rimasto perfettamente mummificato nei ghiacci che ricoprivano questa zona. lo chiamarono Otzi, dal nome della valle con il luogo del ritrovamento. Oggi i res conservati nel Museo Archeologico di Bolzano. Otzi era un uomo di circa 46 anni, alto 160 centimetri. Aveva occhi e capelli castani una folta barba. Indossava abiti in pelle e sul capo aveva un cappello di pelo d’or Le scarpe avevano suole e lacci di cuoio un’imbottitura di fieno che isolava i piedi freddo. Intorno alla vita aveva una cintur munita di tasca, molto simile al nostro marsupio
Aveva con sé un arco, alcune frecce e un’ascia con una lama in rame. Dentro a un fodero di fibre naturali intrecciate teneva un pugnale, costruito con una lama in selce fissata a un manico di legno attraverso tendini di animali. In una specie di zaino vi era un contenitore di legno, una corda e uno strumento per accendere il fuoco. Probabilmente Otzi morì a causa di una punta di freccia conficcata sotto la spalla sinistra.
Scarpe Pugnale Arco Frecce AsciaOssidiana: vetro di origine vulcanica, di colore grigio o nero lucente.
Verso la fine del Neolitico, per soddisfare i propri bisogni e per smaltire i prodotti che non venivano consumati, gli abitanti delle città cominciarono a scambiarsi i prodotti. Contadini, pastori e pescatori scambiavano il cibo con gli artigiani, che in cambio davano loro utensili e manufatti. Questo tipo di scambio fu chiamato baratto e rappresenta la prima forma di commercio della Storia. Man mano che i villaggi si ingrandirono, aumentarono anche gli scambi e, col tempo, nacque un nuovo mestiere: il mercante Per barattare le merci, egli compiva lunghi viaggi a bordo di semplici imbarcazioni lungo i fiumi o via terra sul dorso di animali. Grazie all’invenzione della ruota e del carro, gli scambi avvennero anche tra luoghi molto distanti fra loro. Tra i prodotti più scambiati vi era il sale, utilizzato per conservare la carne e il pesce, e l’ossidiana, una pietra molto dura con cui venivano fabbricate punte di freccia e lame taglienti.
Completa le frasi.
Gli abitanti dei villaggi si scambiavano tra loro i prodotti perché
Questo tipo di scambio è chiamato .........................................
I si spostavano lungo i fiumi a bordo di o via terra sul dorso di
Un’altra invenzione straordinaria per i popoli del Neolitico fu la scrittura. Con la nascita del commercio divenne indispensabile inventare un sistema che permettesse di registrare le quantità di merci scambiate. Le informazioni non potevano più essere ricordate solamente a memoria, perciò i mercanti iniziarono a incidere delle tacche su tavolette di legno o su ossi di animale per registrare le merci che scambiavano. La varietà dei prodotti commerciati era così grande che questo metodo non funzionò a lungo: i mercanti iniziarono allora a incidere dei piccoli disegni, detti pittogrammi, su tavolette di argilla fresca e dei segni che corrispondevano alle quantità di merci. Nel tempo, il calcolo e la scrittura divennero sempre più fondamentali per:
• comunicare con le persone;
• annotare i prodotti che i mercanti scambiavano;
• conoscere le regole da rispettare per vivere insieme. Attraverso le prime fonti scritte, gli studiosi hanno potuto ricostruire gran parte della storia dell’umanità.
Sottolinea nel testo le parole chiave, poi ripeti a voce alta i contenuti più importanti.
Vai a pagg. 10-12 di STUDIOMAP e scopri che cosa studierai in classe quarta.
Tavoletta di argilla incisa Ossi di animale con tacche Studio A VOCE ALTADurante la rivoluzione neolitica i cambiamenti furono graduali ma determinanti: l’aumento della popolazione fece sì che i villaggi si ingrandirono e divennero vere e proprie città. Questo passaggio fu ben rappresentato da una delle città più antiche del mondo: Catal Huyuk
Il sito archeologico di Catal Huyuk si trova in Turchia e risale a più di 8 000 anni fa.
Gli storici non sono concordi se considerarlo un villaggio oppure una città. Sicuramente il numero dei suoi abitanti dà valore alla seconda ipotesi: circa 6 000, un numero elevatissimo per quell’epoca. Il fatto che buona parte della popolazione si dedicasse all’agricoltura e all’allevamento e che mancassero grandi edifici, dà ragione, però, a chi la considera solo un grande villaggio. Probabilmente la verità sta nel mezzo: Catal Huyuk potrebbe rappresentare semplicemente una fase di passaggio dal villaggio alla prima città.
Le case di Catal Huyuk erano fatte di mattoni di argilla che venivano cotti al sole e tenuti insieme da un miscuglio di cenere, terra e ossa tritate.
I tetti erano piatti e sopra si svolgeva gran parte delle attività domestiche.
Ciascuna abitazione era divisa in due stanze: in quella più grande si trovava un focolare centrale e un forno per cuocere il pane; in quella più piccola si conservava il cibo.
Tra una casa e l’altra non c’erano strade e non c’erano porte d’ingresso. Gli abitanti vi accedevano dal tetto, tramite scale che potevano essere ritirate in caso di attacchi esterni.
Tra una casa e l’altra c’erano dei cortili usati come stalle per capre e pecore.
Il santuario serviva a celebrare il culto della Dea madre. Nel santuario, si trovavano numerose teste di toro ricavate dall’argilla.
• Completa la tabella sul Neolitico con le seguenti parole:
clima • sepoltura • sedentari • mattoni • forni • cereali • clan • nuova palafitte • pianeta
DEFINIZIONE Età della pietra ..................................
QUANDO Inizia circa 10 000 anni fa.
CAMBIAMENTI DEL PIANETA Il diventa meno freddo e si diffondono capre, pecore e buoi.
LUOGO Donne e uomini abitano quasi in tutto il ..................................
ABITAZIONI Diventano e costruiscono solide capanne in fango e d’argilla. Vicino ai laghi e ai fiumi costruiscono ...................................... in legno.
ALIMENTAZIONE Per procurarsi la carne e il latte, allevano animali come pecore, capre, mucche, tori e onagri; coltivano e legumi.
ABBIGLIAMENTO Si coprono con tessuti fatti al telaio e con pelli di animali lavorate e cucite insieme.
SOCIETÀ Vivono in villaggi stabili formati da più famiglie, i . Ogni persona si specializza in un mestiere.
TECNOLOGIA Costruiscono nuovi attrezzi per l’agricoltura, telai per tessere e per cuocere l’argilla; verso la fine del Neolitico iniziano a lavorare i metalli.
ARTE E RELIGIONE Dipingono e incidono su roccia scene di vita quotidiana. Praticano il culto e la dei morti; costruiscono monumenti e tombe.
• Osserva le immagini e scrivi il termine corretto scegliendo tra:
palafitta • falcetto • chopper
• Chi si occupava di questi compiti? Collega con una freccia ogni mestiere alla spiegazione corretta.
SCIAMANO FABBRO
MERCANTE CONTADINO TESSITRICE
Realizza oggetti in ferro.
Scambia prodotti in cambio di altri.
Coltiva la terra.
Realizza tessuti con il telaio.
Svolge i riti religiosi.
1. Segna con una X solo le affermazioni che si riferiscono al Neolitico.
Nasce la prima forma di commercio, il baratto.
Donne e uomini vivono da nomadi.
Avviene la scoperta del fuoco.
Nascono l’agricoltura e l’allevamento.
Si scoprono i metalli e inizia la loro lavorazione.
Si inizia a seppellire i morti.
Lo sciamano invoca le divinità.
2. Completa il testo con le parole corrette. utensili • allevamento • aratro • armi • metalli • argilla • vasaio • tessitore • attrezzi
Oltre all’agricoltura, i popoli del Neolitico capirono che alcuni animali potevano essere addomesticati e nacque l’
Per curare piante e animali, divennero stanziali, cioè iniziarono a vivere nei villaggi e costruirono i primi .................................................... da lavoro, come l’............................................
Si specializzarono anche in tante altre attività: il sapeva realizzare stoffe; il ......................................... realizzava utensili di .......................................
Verso la fine del Neolitico, vennero scoperti i con cui si potevano realizzare e sempre più resistenti.
3. Usa lo stesso colore per collegare le frasi in modo corretto.
Con l’agricoltura i gruppi umani diventarono abbondanza di cibo.
Nei villaggi le persone si specializzarono in singole attività per contenere le esondazioni. L’allevamento e l’agricoltura determinarono e nacquero i primi artigiani.
Furono costruiti argini e canali sedentari.
4. Come nacque il commercio? Completa lo schema con le parole mancanti.
Gli abitanti dei villaggi praticano
L’AGRICOLTURA coltivano soprattutto ..............
L’ALLEVAMENTO da capre, mucche e pecore ricavano ...............................................
L’ARTIGIANATO producono utensili e manufatti in e
I prodotti in eccesso venivano scambiati dai mercanti: nacque il
5. Ognuna delle seguenti frasi contiene un errore: individualo e riscrivi correttamente.
Il ferro fu il primo metallo scoperto nel Neolitico.
................................................................................................................................................................................................................................................
Il bronzo si ottiene fondendo ferro e rame insieme.
Gli attrezzi da lavoro e le armi in bronzo erano più resistenti di quelli in ferro.
................................................................................................................................................................................................................................................
6. Osserva le immagini e scrivi il numero corrispondente alla didascalia giusta.
1. menhir
Oggi vivrete una giornata speciale! Immaginate di vivere al tempo del Neolitico.
• Dividetevi in 5 gruppi, quanti sono gli indicatori di riferimento del Neolitico.
• Ogni gruppo sceglie tra gli elementi proposti quello che appartiene al Neolitico; rilegge nel sussidiario le pagine che riguardano l’argomento di cui si occupa e infine approfondisce la ricerca consultando il web o altri testi a sua disposizione.
• Infine confrontatevi con gli altri gruppi e ricostruite una giornata tipo ai tempi del Neolitico anche recitando
Indica con una X quali elementi appartengono all’Età della pietra nuova.
Eserciziario da pag. 162 a pag. 176.
Sai
Geografia significa “descrizione della Terra” ed è la scienza che descrive il nostro pianeta e studia come i gruppi umani entrano in relazione con lo spazio geografico che li circonda, modificandolo. Lo strumento più importante della Geografia, come vedrai nelle pagine successive, è l’osservazione. Imparare a osservare lo spazio, gli elementi che lo caratterizzano, gli esseri viventi che lo popolano, le strutture che vi sono state create è utile per rendersi conto di una cosa molto importante: tutti noi viviamo in un sistema, cioè facciamo parte di un mondo nel quale ci relazioniamo con gli altri e con l’ambiente che ci circonda. I gruppi umani e lo spazio si influenzano e si trasformano a vicenda: l’essere umano, nella sua storia, ha sempre cercato di modificare lo spazio per adattarlo ai suoi bisogni. Ma nello stesso tempo ha imparato ad adattarsi allo spazio, ha cambiato le proprie abitudini e i propri comportamenti per vivere meglio nel suo territorio di riferimento. Stai per iniziare un viaggio in cui esplorerai paesaggi e ambienti che forse non hai mai visto prima, proprio come un vero geografo!
Lo scorso anno hai scoperto che l’uomo progetta gli spazi in base alla loro funzione e ai bisogni che deve soddisfare. Hai imparato a osservare gli spazi che ti circondano e in cui ti muovi, vivi, abiti, studi, giochi… e li hai rappresentati con delle mappe. Quest’anno il tuo sguardo dovrà andare più lontano nello spazio geografico. Con questo termine si indicano i diversi ambienti della Terra:
- le montagne, le colline e le pianure formano lo spazio terrestre;
- i laghi, i fiumi, i mari e tutte le distese d’acqua costituiscono lo spazio acquatico
Allo stesso tempo, studierai anche i rapporti fra l’uomo e lo spazio che lo circonda, ovvero la Geografia Umana che sarà la base del tuo studio per i prossimi anni.
Se vuoi essere un bravo geografo, o una brava geografa, la prima cosa che devi saper fare è distinguere gli elementi di un paesaggio tra naturali e artificiali:
- gli elementi naturali, o fisici, sono generati direttamente dalla natura: l’uomo non può costruirli ma solo modificarli;
- gli elementi antropici, o artificiali, sono stati costruiti dalle persone.
Come sono i paesaggi nelle foto? Indicalo con una X.
Antropico deriva dalla parola greca ánthrōpos che significa “uomo”.
naturale antropico
Vuoi conoscere meglio il lavoro del geografo? Gira la pagina.
naturale antropico
naturale antropico
naturale antropico
Il geografo è lo scienziato che studia i vari ambienti, le loro caratteristiche e le loro trasformazioni. Per svolgere questo compito, il geografo segue un metodo che comprende diverse fasi di lavoro.
1. Esplora gli ambienti, ovvero ciò che ci sta attorno. Questi possono essere di vari tipi: geografici, naturali, urbani, sociali, culturali...
2. Osserva con attenzione il paesaggio, visitandolo in prima persona, ma anche attraverso strumenti come foto, filmati, riprese aeree, libri e carte.
3. Analizza le trasformazioni avvenute nel tempo in un determinato ambiente e le cause che le hanno provocate: interventi umani, clima, terremoti, inondazioni...
4. Rappresenta le informazioni di un territorio in tabelle, grafici e carte.
Leggi e impara le definizioni delle seguenti parole.
L’ambiente è lo spazio in cui vivono gli esseri viventi: umani, animali e vegetali. Il paesaggio è l’aspetto della superficie terrestre, costituito dalla relazione fra uomo e natura.
Il territorio è una porzione di spazio modificata dall’uomo.
Il lavoro del geografo è molto complesso, per questo egli si serve della collaborazione di altri esperti che gli forniscono informazioni sugli aspetti naturali e antropici del paesaggio.
Il geologo studia la formazione del suolo, delle rocce, e fornisce informazioni sulla formazione di montagne, colline e corsi d’acqua.
Il botanico e lo zoologo studiano rispettivamente la flora (le piante) e la fauna (gli animali) di un determinato ambiente.
Il climatologo e il meteorologo esaminano le caratteristiche del clima e come i fenomeni atmosferici (pioggia, neve, grandine, venti…) possono modificare il paesaggio.
Il cartografo è l’esperto che si occupa di elaborare e produrre le immagini di mappe e carte geografiche che rappresentano il territorio.
L’antropologo studia i modi di vivere dell’uomo all’interno di una società.
L’economista studia come i gruppi umani sfruttano le risorse del territorio in cui vivono per le proprie attività produttive (industrie, allevamento, agricoltura, energia…).
Osserva le foto e inserisci i nomi degli esperti.
Ora scopri quali sono gli elementi naturali, o fisici, che il geografo può trovare osservando il paesaggio.
La forma del territorio, che può essere pianeggiante, in lieve pendenza o in forte pendenza, e può avere una certa altitudine, che è l’altezza di un luogo rispetto al livello del mare (che corrisponde a 0).
La flora, cioè l’insieme delle specie vegetali (piante, fiori, funghi...) che crescono in un determinato ambiente.
La fauna, l’insieme degli animali che vivono in un determinato ambiente.
L’idrografia, cioè la presenza e le caratteristiche del mare, dei laghi e di tutti i corsi d’acqua che troviamo in natura, come i ruscelli e i fiumi.
Il clima, cioè la temperatura e i fenomeni atmosferici in un determinato territorio. Al variare del clima variano anche flora e fauna di ogni ambiente.
RICERCA
Insieme ai tuoi compagni, compila la carta d’identità climatica del luogo in cui vivete, cercando le informazioni su Internet o chiedendo all’insegnante.
CARTA D’IDENTITÀ CLIMATICA
Luogo: ............................................................................................................................
Altitudine: ...................................................................................................................
Estati:
Inverni:
Precipitazioni:
Oltre agli elementi naturali, il geografo studia anche il modo in cui l’uomo entra in contatto con gli ambienti in cui vive e come li trasforma in base alle sue esigenze. Gli elementi antropici possono essere definiti anche in base alla loro funzione
Case, palazzi, grattacieli... dove l’uomo abita.
Edifici adeguati alle attività lavorative dell’uomo (industria, agricoltura, allevamento, pesca, artigianato…) e alla lavorazione dei prodotti.
Dighe, bacini, centrali, pale eoliche, impianti fotovoltaici che producono energia e pali e fili che la distribuiscono.
Scuole, musei, teatri, cinema, impianti sportivi… dove si fa cultura e ci si diverte.
Strade, gallerie, ponti, ferrovie, porti, aeroporti… per il trasporto di persone e merci.
Il rapporto tra uomo e ambiente cambia profondamente con il Neolitico quando l’uomo inizia a capire che può trasformarlo per riuscire a soddisfare, in maniera più completa, i suoi bisogni: inizia a praticare l’agricoltura e a domesticare gli animali per avere cibo più vario e abbondante. Contemporaneamente, l’uomo ha necessità di costruire insediamenti stabili per seguire le attività agricole: costruisce case e altri tipi di edifici che, insieme alle coltivazioni, cambiano il volto del territorio, lo rendono più organizzato, adatto alla vita, agli scambi, alle relazioni tra esseri umani. L’uomo è anche capace di adattarsi al tipo di ambiente in cui vive: sviluppa tecniche edilizie adeguate al clima e alla forma del suolo, impara a usare al meglio le risorse disponibili, a lavorarle e modificarle per risolvere i suoi problemi quotidiani.
Questo continuo processo di trasformazione e di adattamento dello spazio si chiama territorializzazione. Deriva dalla necessità dell’uomo di migliorare la propria esistenza, di strutturare un ambiente più adeguato a vivere in società, produrre beni, spostarsi, conoscere. Oltre a costruire elementi artificiali, l’uomo cambia gli elementi naturali e influenza lo spazio terrestre nella sua totalità.
Studio CON METODOOsserva le foto che ti mostrano com’era il paesaggio prima che Dubai fosse costruita e com’è oggi. Poi rispondi a voce alta confrontandoti con i tuoi compagni.
• Quali cambiamenti noti tra le due immagini?
• Nella prima immagine dominano gli elementi naturali o artificiali?
E nella seconda?
• In che modo è stato modificato questo territorio?
Le città in Italia hanno generalmente origini antiche e una struttura legata alla loro storia. La parte più antica è rappresentata dal centro storico, a volte delimitato dalle mura. Con la nascita e lo sviluppo dell’industria, la città si è dovuta espandere e così, attorno al centro storico, sono stati costruiti i quartieri residenziali: aree destinate alle abitazioni, con spazi verdi, negozi e ogni genere di servizio per le persone. Oltre questi quartieri si incontra la periferia, con palazzi e centri commerciali, e la zona industriale, l’area più lontana dal centro storico, in cui si trovano molte industrie.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici della città.
Intorno alle città, si sviluppano le grandi vie di comunicazione come autostrade, ferrovie, aeroporti e porti, che mettono in relazione le persone e facilitano gli scambi commerciali. Nel corso della storia, le persone hanno lasciato le campagne per andare a vivere in città.
Da qualche anno si assiste al fenomeno contrario: le persone abbandonano la città e vanno a vivere nelle campagne, per fare una vita più sana a contatto con la natura.
Sai perché l’Italia è chiamata anche il Bel Paese?
Gira la pagina e lo scoprirai.
La funzione primaria di ogni città è quella residenziale, cioè garantire le abitazioni e i servizi: le attività, pubbliche o private, rivolte alle persone. Per raggiungere posti più o meno distanti tra loro, occorre, infatti, una rete di trasporti. Per crescere e educare i bambini e i giovani, occorrono scuole adeguate. Per gestire e amministrare gli affari, il denaro, le pratiche quotidiane occorrono uffici
Anche la cultura e lo svago sono fattori sociali ed economici importanti, che caratterizzano i luoghi in cui si sviluppano.
A che cosa servono? Completa le didascalie.
Parchi, palestre, cinema e teatri servono per: ..........................................................................
Ospedali, ambulatori e farmacie servono per: ..........................................................................
Biblioteche, scuole e università servono per: ........................................................................
Negozi e centri commerciali servono per: ......................................................................... .
Uffici postali e banche servono per: ......................................................................... .
Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco servono per: ......................................................................... .
Con le loro piazze, i loro musei e i loro monumenti, le città d’arte italiane sono visitate ogni anno da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Sicuramente anche a te sarà capitato di visitare una città d’arte e certamente avrai iniziato la tua visita partendo dal centro storico. Il centro storico, infatti, è la parte più antica della città dove si possono ammirare palazzi d’epoca, castelli, musei e i principali monumenti d’arte (chiese, fontane, statue...).
Con l’incremento e l’espansione delle attività economiche, a partire dalle città si è sviluppata una rete di vie di comunicazione, che possono essere di vario tipo.
1. Stradali
Inserisci in ogni foto il numero della didascalia corrispondente.
Le prime strade risalgono ai tempi degli antichi Romani e venivano costruite in modo da adattarsi al paesaggio circostante. Strade e autostrade più recenti sono caratterizzate da elementi come cavalcavia, gallerie, aree di servizio… che permettono di superare ostacoli naturali (come valli, fiumi, rilievi), ma con un forte impatto sul paesaggio.
2. Ferroviarie
Le ferrovie sono in continua evoluzione per permettere ai treni di raggiungere velocità sempre maggiori. Sulle rotaie, merci e persone viaggiano rapidamente e con un basso impatto sull’ambiente.
3. Fluviali
Il fiume è una delle vie di comunicazione più antiche. Oggi il mezzo di trasporto maggiormente usato per il trasporto fluviale delle merci è la chiatta: un’imbarcazione lunga e bassa, adatta a passare sotto i ponti.
4. Marittime
Anche il mare fu sfruttato nell’antichità per trasportare prodotti e merci, per muoversi ed esplorare nuove terre. Il luogo necessario ai mezzi di trasporto marittimi è il porto.
5. Aeree
L’aereo è il mezzo di trasporto più veloce ma meno ecologico. Il luogo adibito al trasporto aereo è l’aeroporto che si estende su una vasta area adattata e modificata dall’uomo per accogliere le piste di volo e gli hangar.
Negli ultimi anni nelle nostre città si stanno costruendo molte piste ciclabili. La bicicletta è un mezzo comodo ed ecologico, non consuma carburanti e non emette gas di scarico nocivi. Anche per i ciclisti, tuttavia, esistono delle regole previste dal Codice della strada, che riguardano il comportamento e l’equipaggiamento corretti.
1. Inserisci le parole negli spazi corretti e scopri l’equipaggiamento del bravo ciclista. avvisare • freni • campanello • illuminano • rallentare • fanali • caschetto • protegge
Servono a ...................................... e a fermarsi. Mantienili sempre in ottime condizioni. EDUCAZIONE in gioco
Serve ad
2. Conosci questi cartelli stradali? Scrivi che cosa indicano.
Scopri il tuo punteggio qui sotto e somma i punti: . Confrontati con i tuoi compagni.
....................................................... la testa da eventuali cadute. Allaccialo prima di salire sulla bici! .............................................. la strada e servono a farsi vedere. Ricordati di accenderli un’ora prima del tramonto. 97
Nelle pagine precedenti hai scoperto che esistono vari tipi di ambienti geografici, cioè parti di territorio caratterizzate da elementi fisici differenti. Ogni ambiente ha delle caratteristiche particolari, come flora, fauna e clima diversi.
Gli elementi che caratterizzano un ambiente sono il clima, l’altitudine e la posizione Da essi dipendono diversi fattori: il tipo di vegetazione, le specie animali presenti in un territorio, la presenza e le attività dell’uomo. Tenendo conto di queste differenze, gli ambienti si possono suddividere in naturali o antropici. L’uomo, nel tempo, è intervenuto molto sull’ambiente e, a volte, ha ricostruito quelli naturali: si parla anche in questi casi, di ambienti modificati dall’uomo.
Dopo aver osservato ogni immagine, scrivi a quale ambiente appartiene: montagna, collina, pianura, fiume, lago o mare?
Ora sai che per esplorare gli ambienti come un vero geografo devi tener conto di questi elementi.
ELEMENTI ANTROPICI
La montagna è un rilievo naturale che supera i 600 metri di altitudine e, come ogni ambiente, presenta degli elementi specifici che la caratterizzano. La parte più alta si chiama cima o vetta; oltre i 3 000 metri di altitudine spesso si trovano i ghiacciai, cioè distese di neve ghiacciata. Le pareti della montagna si chiamano fianchi o versanti, mentre il punto più basso è il piede Tra una montagna e l’altra si trova la valle, una zona pianeggiante dove solitamente sorgono i paesi. Un gruppo di montagne allineate formano una catena montuosa, e il passaggio che permette di attraversarla si chiama passo o valico.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici della montagna.
Le montagne si sono formate milioni di anni fa durante le grandi trasformazioni della crosta terrestre e possono avere due tipi di origine:
Origine tettonica
Spinte molto violente provenienti dall’interno del pianeta hanno causato il sollevamento e il ripiegamento della crosta terrestre.
Origine vulcanica
Il materiale fluido e incandescente al di sotto della crosta terrestre (la lava) è fuoriuscito da una spaccatura del terreno (il vulcano), accumulandosi a strati. Con il passare del tempo, raffreddandosi e solidificandosi, ha dato origine alla montagna.
Gli elementi naturali come ghiacciai e fiumi hanno dato origine alle valli, che possono essere a V oppure a U
La forza dei corsi d’acqua provenienti dalla montagna ha dato origine alla valle a V, stretta e con i versanti ripidi.
Lo scivolamento di un ghiacciaio verso il basso ha formato la valle a U, ampia e con i versanti arrotondati.
Ripeti il contenuto del testo utilizzando le parole chiave evidenziate in blu.
Organizza una gita in una montagna vicino a dove abiti. Ti accorgerai che, a mano a mano che si sale, fa sempre più freddo: i venti diventano più forti e le nevicate più abbondanti. In base al clima e all’altitudine, si sviluppano differenti forme di flora e fauna
oltre i 3 000 metri
Clima rigido
A questa altezza, tra le rocce nude, resistono solo muschi e licheni.
fra i 2 000 e i 3 000 metri
Clima freddo
Qui crescono arbusti, erbe, come il ginepro, e fiori, come le stelle alpine.
fra i 1 000 e i 2 000 metri
Clima freddo
Qui crescono boschi di conifere più resistenti al freddo: pini, abeti e larici.
fra i 600 e i 1 000 metri
Clima fresco e umido
Le escursioni a queste quote ti faranno conoscere querce, castagni, faggi e betulle. Nel sottobosco, invece, si trovano funghi e noccioli.
Passeggiando, di sicuro avvisterai tanti animali. Ti accorgerai della presenza di cervi, daini, caprioli e cinghiali. Nei luoghi più elevati e isolati potresti scorgere i grandi predatori di montagna, come l’orso e il lupo. In questo caso ricordati di tenere un comportamento adeguato: non avvicinarti troppo, non lasciare niente a terra e non fare troppo rumore.
Quali informazioni sugli elementi naturali trovi nello schema illustrato? Rispondi con una X.
Idrografia
A queste altezze nidifica l’aquila e vivono stambecchi e marmotte che si adattano bene al freddo e alla scarsità di cibo.
Qui si possono scorgere daini, cervi e caprioli. In alcune zone sono presenti l’orso e il lupo.
Nei grandi boschi di latifoglie, vivono scoiattoli, volpi, lepri, fagiani e cinghiali.
La montagna, di solito, è scarsamente abitata: il clima è rigido, le vie di comunicazione sono poco agevoli e la forte pendenza del terreno rende difficile il lavoro agricolo. Tuttavia l’uomo ha saputo adattarsi anche a questo ambiente, modificandolo ma soprattutto sfruttando le importanti risorse naturali che offre.
Grazie all’abbondanza di boschi, l’uomo ha utilizzato il legname per reperire materiali da costruzione, per il riscaldamento e per produrre oggetti di artigianato. L’abbondanza di acqua ha permesso di costruire dighe per la produzione di energia elettrica. La presenza di ampie distese di prati ha consentito di praticare l’allevamento al pascolo, soprattutto di bovini e ovini, utilizzati per la produzione del latte e dei suoi derivati: formaggio, yogurt, burro. Dalle cave, scavate sui versanti, si estraggono la pietra, la ghiaia e altri materiali da costruzione.
La pendenza è il grado di inclinazione di una superficie, per esempio di una strada.
Nelle zone più basse e nelle valli, dove sorgono paesi e piccole città, si coltivano alberi da frutto (soprattutto meli e peri), viti, patate, legumi, ortaggi e foraggio per il bestiame.
L’attività economica più importante, però, è in molti casi costituita dal turismo estivo e invernale, legato alla pratica dello sci e alle escursioni. Per sfruttare questa fonte economica sono stati realizzati hotel, funivie, seggiovie, piste da sci e nuove strade. L’uomo ha trasformato l’aspetto della montagna adattando le strade ai forti pendii e ai valichi naturali attraverso curve, tornanti e viadotti e perforandola con trafori.
Completa la mappa con le parole chiave, poi esponi il contenuto a voce alta.
Le colline sono rilievi che non superano i 600 metri di altitudine e rappresentano il paesaggio più diffuso nel territorio italiano. Spesso sono caratterizzate da cime arrotondate, su cui si trovano antichi borghi, cioè piccoli centri abitati di interesse storico. I pendii o fianchi della collina, generalmente poco ripidi, sono coperti da boschi o da coltivazioni di ortaggi, vigneti e uliveti. Sulle pendici si possono trovare anche i terrazzamenti, larghi gradoni sostenuti da muretti che permettono di ricavare dal terreno in pendenza delle parti pianeggianti. Il terreno della collina può essere formato da ampi strati di argilla che lo rendono impermeabile. Quando piove molto, l’acqua che non viene assorbita dal terreno corre lungo i fianchi e piano piano li erode: si formano così dei profondi solchi, detti calanchi, sui quali non cresce la vegetazione.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici della collina.
Anche le colline, come le montagne, hanno origini differenti.
Le colline strutturali sono antiche montagne erose dagli agenti atmosferici. Per milioni di anni, la montagna è stata consumata dal vento, dalla neve, dalla pioggia e dalla grandine, tanto che la cima del rilievo si è abbassata e arrotondata fino a diventare una collina.
Le colline tettoniche si sono formate per sollevamento della crosta terrestre. In alcuni casi erano fondali marini: per questo vi si possono trovare resti di conchiglie e fossili.
Le colline moreniche sono formate dall’accumulo di grandi quantità di detriti (rocce, terra, ghiaia...), chiamati morene, trasportati a valle da ghiacciai che poi si sono sciolti.
Le colline vulcaniche sono antichi vulcani spenti, ricoperti dalla vegetazione. Si riconoscono per la loro forma simile a un cono con la punta spezzata. Hanno terreni molto fertili e adatti alle coltivazioni.
Osserva le immagini ed esponi a parole tue come si sono formate le colline.
Studio A VOCE ALTAGufo e civetta sono rapaci notturni, infatti cacciano le loro prede durante la notte.
Il tartufo è un fungo che vive sottoterra e viene trovato solo grazie al fiuto di cani appositamente addestrati. È una vera e propria sentinella ambientale, infatti non tollera l’inquinamento.
I boschi di latifoglie sono composti da alberi ad alto fusto che perdono le foglie durante la stagione fredda.
Se hai in programma un’escursione nelle colline della tua regione, scoprirai che la vegetazione spontanea è rara. Infatti, questo tipo di territorio abitato fin dai tempi più antichi è stato profondamente modificato dall’uomo, soprattutto a causa dell’attività agricola. Inoltrandoti nei boschi di latifoglie, fai attenzione alle piante basse del sottobosco (felci, pungitopo, rovi) e ai frutti selvatici (mirtilli, more, fragole e lamponi).
In autunno, puoi facilmente scorgere, ai piedi degli alberi, una grande varietà di funghi. Non raccoglierli però, perché solo una persona esperta sa riconoscere quali si possono mangiare e quali no.
Continuando la tua passeggiata, potrai avere l’opportunità di fotografare alcuni animali selvatici: scoiattoli, ricci, tassi, cinghiali, lepri, volpi e donnole. Fai attenzione, invece, alle bisce e alle vipere! Se riuscirai a mantenere il silenzio, potrai ascoltare il richiamo di numerosi uccelli come il merlo, il gufo, la civetta, il picchio e il fagiano.
La collina ha un clima mite: inverni non troppo freddi ed estati fresche. Da sempre è un ambiente favorevole alla vita dell’uomo, che lo ha profondamente modificato. Molti pendii, infatti, sono stati disboscati per fare posto alle coltivazioni e, dove il pendio era troppo ripido e il terreno poteva essere trascinato via dalla pioggia, l’uomo ha costruito i terrazzamenti
L’attività principale è l’agricoltura: si coltivano soprattutto la vite e l’olivo, da cui si ricavano vino e olio, e gli alberi da frutto che crescono sui terreni asciutti ed esposti al sole. I frutteti producono la frutta che viene consumata fresca o lavorata nelle industrie conserviere per ottenere marmellata, succhi di frutta o frutta sciroppata. Nei versanti meno ripidi si coltivano cereali, come il grano, l’orzo e il granoturco, mentre i terreni meno fertili sono destinati all’allevamento di bovini, ovini, suini e cavalli. Negli ultimi anni, in collina, si sta sviluppando un turismo particolare, legato ai prodotti del territorio. Le aziende agricole si sono organizzate per offrire ospitalità ai turisti e per far loro visitare le proprie strutture chiamate agriturismi. Anche negli antichi borghi gli abitanti offrono ospitalità, ma con la modalità del Bed&Breakfast.
Rispondi sul quaderno: aiutati con le parole chiave evidenziate nel testo.
• Perché la collina è un ambiente favorevole alla vita dell’uomo?
• Quali sono le coltivazioni principali?
• Quali industrie collegate all’agricoltura si sono sviluppate?
• Quali animali vengono allevati?
• Quale tipo di turismo si è sviluppato negli ultimi anni in collina?
La pianura è una grande distesa di terreno senza rilievi che non supera i 200 metri di altitudine. In passato, i terreni pianeggianti erano spesso ricoperti di boschi e ricchi di paludi. L’uomo, nel tempo, ha trasformato questo tipo di paesaggio rendendolo il più abitato, senza lasciare quasi nessuna traccia delle pianure paludose. La pianura presenta due tipologie di paesaggi molto differenti tra loro: il paesaggio rurale e il paesaggio urbano Il paesaggio rurale è caratterizzato da campi coltivati, canali di irrigazione e cascine. Il paesaggio urbano, invece, è costituito da città di piccole e grandi dimensioni, industrie e vie di comunicazione, come strade, autostrade, ferrovie e aeroporti.
Dentro LE PAROLE
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici della pianura.
Come le montagne e le colline, anche le pianure hanno origini differenti.
Le pianure di sollevamento sono antichi fondali marini che si sono sollevati a causa di movimenti della crosta terrestre. Sono pianure povere d’acqua e per coltivarle bisogna costruire pozzi, canali e acquedotti.
Le pianure vulcaniche si sono formate ai piedi dei vulcani dalla lava che si è accumulata e solidificata nel corso del tempo. Sono molto fertili.
Le pianure alluvionali sono state formate dai fiumi che, scendendo dalle montagne, hanno trascinato rocce, ciottoli e fango e li hanno depositati a valle. Sono fertili e adatte alla vita dell’uomo.
Osserva le foto e completa le didascalie.
A. Questa pianura è costituita da materiali fuoriusciti da un vulcano, quindi è di origine
B. Questa pianura è nata dai detriti del fiume che vi scorre, per questo è una pianura ..................................................................................
C. Questa pianura, formata dall’innalzamento dei fondali marini, è detta
La bonifica è il prosciugamento di un terreno paludoso per permettere all’uomo di coltivare e costruire.
Alcuni territori, oggi pianeggianti, un tempo erano coperti da boschi e ricchi di paludi. Negli anni l’uomo ha trasformato questo paesaggio, reso malsano dall’acqua stagnante delle paludi, in un territorio ampiamente abitato: ha disboscato vaste zone e ha bonificato le paludi per ingrandire le aree di terreno coltivabile.
Oggi, in pianura, l’agricoltura è fiorente: si coltivano cereali, come grano, riso e mais, barbabietole da zucchero, ortaggi, alberi da frutto e foraggio per alimentare il bestiame. È diffuso, inoltre, l’allevamento di bovini, suini, ovini e pollame.
In pianura, l’assenza di ostacoli naturali ha permesso la costruzione di molti centri abitati e di grandi vie di comunicazione, che hanno facilitato i trasporti e favorito la nascita e lo sviluppo delle industrie. Le industrie alimentari e conserviere trasformano i prodotti agricoli, i pastifici e gli zuccherifici producono pasta e zucchero, i salumifici producono salumi, i caseifici producono formaggi. Le industrie chimiche, invece, producono concimi, farmaci, plastica e fibre sintetiche. Altre industrie costruiscono autoveicoli, elettrodomestici, tessuti.
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
La pianura è un ambiente fortemente antropizzato. V F
Le zone paludose sono state bonificate. V F
In pianura è fiorente l’agricoltura ma non l’allevamento di bestiame. V F
In pianura sono state costruite tante vie di comunicazione. V F
Elegante e “aerodinamico”, il cormorano si distingue per la caratteristica posa ad ali semiaperte, che assume per asciugare il piumaggio al sole.
Le poche testimonianze che restano del paesaggio naturale originario si trovano lungo il corso dei grandi fiumi, oppure nelle oasi naturali e nelle aree protette. In questi ambienti, la flora e la fauna sono molto varie e ricche.
Se hai la possibilità di visitare un’oasi naturale, potresti iniziare il tuo percorso passeggiando tra i boschi di latifoglie, dove vivono animali di piccole dimensioni come lepri, volpi, scoiattoli e fagiani.
Se ti inoltri nelle zone paludose potrai ammirare gli uccelli migratori: anatre, gru, aironi e cormorani
Attenzione, però, alle punture degli insetti, perché qui ne subirai in abbondanza.
Nelle acque, invece, vivono molti anfibi e vari tipi di pesci, come il pesce gatto e il persico.
In pianura si trovano spesso boschi di latifoglie, come pioppi, tigli o aceri.
Il pesce gatto è un pesce d’acqua dolce che mangia i rifiuti lasciati dagli altri animali.
• Completa la tabella con le seguenti parole:
turismo • cime • rilievo • selvatici • alluvionale • latte
Paesaggi Caratteristiche Flora e fauna Attività antropiche Montagna ..................................................
che supera i 600 metri di altitudine. Ha cime alte e versanti ripidi.
Può avere origine vulcanica o tettonica.
Collina Non supera i 600 metri di altitudine. Ha .................................................. arrotondate e pendii poco ripidi.
Può avere origine: tettonica, morenica, strutturale e vulcanica.
Pianura Non supera i 200 metri di altitudine.
Troviamo due tipi di paesaggio: agricolo e urbano.
Può avere origine: ...................................................., vulcanica e di sollevamento.
Fra 600 e 2 000 metri di altitudine vivono specie animali e vegetali diverse. Fra 2 000 e 3 000 metri vivono stambecchi e aquile; crescono arbusti, erbe e stelle alpine.
Sono presenti animali .................................................. di piccola taglia, uccelli e rapaci. La vegetazione è composta di boschi di latifoglie, piante del sottobosco e frutti selvatici.
Pochi spazi di vegetazione spontanea. Nei boschi di latifoglie vivono lepri e volpi; nelle paludi uccelli come i cormorani; nelle acque i pesci gatto.
Turismo, alberi da frutto, falegnamerie, artigianato, allevamento al pascolo per la produzione di ...................................................
Agricoltura, allevamento, piccole aziende agricole e agriturismi, industrie conserviere.
Agricoltura e allevamento in campagna; e industrie di trasformazione dei prodotti nelle grandi città.
1. Completa il testo con le parole corrette.
periferia • centro storico • zona industriale • quartieri residenziali
La città è formata dal ......................................................................, la parte più antica, attorno al quale sorgono i , ognuno con i propri servizi, spazi verdi e negozi. Oltre questi quartieri si trova la con palazzi e centri commerciali. Fuori dalla periferia sorgono fabbriche e industrie che formano la È l’ambiente più diffuso in Italia ed è caratterizzato da terrazzamenti.
2. Di quale ambiente si tratta? Scrivilo nei cartellini.
È l’ambiente più abitato dall’uomo. È quasi totalmente antropizzato. È poco abitato. Le strade, se presenti, sono strette e piene di curve.
È interamente costruito dall’uomo ed ha una parte antica chiamata centro storico.
3. Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
In montagna si allevano soprattutto ovini e bovini. V F
In montagna il turismo non è sviluppato. V F
In collina si coltivano viti e ulivi. V F
In collina si sono sviluppati molti agriturismi. V F
In pianura si possono trovare solo piccole città. V F
In pianura l’agricoltura è molto sviluppata. V F
In Italia non ci sono molte città d’arte. V F
Il fiume è un corso permanente di acqua dolce. Il punto in cui nasce si chiama sorgente, che solitamente ha origine in montagna, da acque che emergono dal sottosuolo o dallo scioglimento della neve e dei ghiacciai. L’acqua che scende dai pendii forma un ruscello, che unendosi ad altri ruscelli crea il torrente Nella sua corsa, se l’acqua incontra un dislivello fra le rocce dà origine a una cascata. Il solco in cui scorre si chiama letto e le pareti sono dette argini. In pianura, la pendenza del terreno diminuisce e la velocità della corrente rallenta: il torrente diventa un fiume vero e proprio, che attraversa la pianura formando delle ampie curve chiamate anse Lungo il suo percorso verso il mare riceve acqua da altri fiumi, gli affluenti, aumentando così la sua portata. Il fiume che entra in un lago, è detto immissario, quello che esce si chiama emissario. Infine, il fiume si getta nel mare attraverso la foce a estuario o la foce a delta.
Se le correnti del mare non sono sufficientemente forti o il mare non è troppo profondo, i detriti si accumulano in tanti isolotti che costringono il fiume a dividersi in rami: si forma così la foce a delta.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici del fiume.
Le azioni del fiume sul paesaggio che attraversa sono due: l’erosione e il deposito. L’erosione si osserva nei tratti dove il terreno ha una forte pendenza: scorrendo impetuosa, l’acqua scava il suo letto e trascina con sé sassi, terra, ciottoli e vegetazione. Uno dei rischi maggiori dell’erosione delle rive è l’inondazione durante i periodi di piena. Per questo motivo l’uomo ha costruito degli argini per proteggere le coltivazioni e i centri abitati.
A valle, invece, dove l’acqua scorre più lenta, il materiale (pietrisco, ghiaia, sabbia) si accumula e si deposita sul letto o lungo gli argini del fiume.
Se il mare riesce a disperdere il materiale portato dal fiume, si forma la foce a estuario, cioè con un unico sbocco a imbuto.
La lontra è un animale con una folta pelliccia che la protegge dall’acqua e intrappola delle bolle d’aria per isolarla dal freddo.
I pesci di fiume e torrenti hanno una colorazione molto vivace. La livrea della trota cambia a seconda dell’ambiente in cui vive.
Il canneto svolge una funzione di depurazione naturale dell’acqua e offre riparo a molti animali.
Se vuoi incontrare una grande varietà di animali e piante, puoi organizzare un’escursione al fiume più vicino a casa tua. Partendo dalla sorgente, dove le acque scorrono impetuose, potrai veder guizzare trote e salmoni. Proseguendo lungo il corso del fiume, potrai incontrare pescatori intenti a catturare anguille, lucci, carpe e tinche. Lungo gli argini è facile vedere rane, salamandre e insetti, come le fastidiose zanzare e le affascinanti libellule. Non solo i pescatori sono attratti dai pesci ma anche diversi uccelli, come l’anatra, il martin pescatore, il germano e l’airone. In questo ambiente vive anche la lontra Sulle sponde cresce una fitta vegetazione di erbe acquatiche, cespugli e canneti. Dove l’acqua scorre più lentamente o ristagna, vedrai piante ad alto fusto come i pioppi, gli ontani e i salici.
I fiumi offrono da sempre molti vantaggi per la vita dell’uomo: acqua dolce per bere o per irrigare i campi, ricchezza di pesce e possibilità di navigare. Fin dai tempi più antichi, il fiume è stato un bene molto prezioso per gli insediamenti umani: non appena l’uomo è diventato sedentario, infatti, ha iniziato a costruire i propri villaggi sulle sponde dei fiumi. Ancora oggi l’uomo continua a sfruttare le risorse del fiume:
- estrae dal suo letto e dalle cave, importanti materiali da costruzione, come ghiaia e sabbia;
- impiega la sua acqua dolce per usi domestici, per irrigare i campi e per abbeverare il bestiame;
- sfrutta la forza dell’acqua lungo il primo tratto del fiume, ripido e ricco di cascate, per produrre energia elettrica;
- lo naviga con le chiatte, trasportando merci e persone.
Dopo aver letto attentamente il testo segna l’alternativa corretta.
• I fiumi sono risorse importanti solo negli ultimi anni / fin dai tempi antichi .
• I fiumi possono essere / non possono essere una via di comunicazione.
• Dai fiumi si ricavano materiali per l’edilizia / la pesca
• Le centrali idroelettriche non forniscono / forniscono energia.
Il lago è una distesa di acqua dolce che ha riempito un avvallamento (una conca) del terreno. È alimentato dall’acqua proveniente da sorgenti sotterranee, dalle piogge, dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai, e dalle acque dei fiumi. È delimitato dalle rive o sponde, che possono essere sia basse e sabbiose, sia rocciose e scoscese.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici del paesaggio lacustre.
Esistono vari tipi di laghi, con forma e dimensioni diverse, a seconda della loro origine.
I laghi glaciali sono stati formati dai ghiacciai. Il ghiacciaio, a causa del suo peso, si è mosso verso il basso scavando una conca profonda, in seguito riempita dall’acqua dei fiumi e del ghiacciaio sciolto. I laghi di origine glaciale hanno una forma allungata.
I laghi vulcanici occupano i crateri di vulcani spenti che con il tempo si sono riempiti d’acqua dolce o, a volte, di acqua salata. Hanno una tipica forma circolare.
I laghi costieri si trovano lungo le coste, vicino al mare. Sono poco profondi, pieni di acqua salmastra, cioè poco salata, e sono separati dal mare da una sottile striscia di sabbia. Hanno una forma stretta e allungata.
I laghi di sbarramento si sono formati naturalmente a causa di una frana o un ammasso di roccia che ha bloccato l’acqua di un torrente. Lo sbarramento, però, può anche essere artificiale, cioè realizzato dall’uomo che ha costruito una diga.
Studio CON METODO
Segna con una X le caratteristiche di ogni tipo di lago.
Costiero
Di sbarramento
Il martin pescatore ha le piume molto colorate. È un uccello che nidifica nei pressi dei corsi d’acqua.
La libellula vola sulla superficie del lago e si nutre di insetti che afferra e divora in volo.
Passeggiando lungo le sponde del lago, ti accorgerai che è presente una vegetazione rigogliosa: puoi trovare fiori, cipressi, salici, pioppi e palme.
Potrai incontrare molti anfibi e altri animali, come aironi, anatre o il martin pescatore. Sulla superficie del lago si può avvistare la libellula e nell’acqua l’alborella, il salmerino, il luccio, ma anche carpe, tinche e persici.
Il salice cresce spesso lungo le sponde dei fiumi e dei laghi.
Fai una ricerca con un compagno di classe. Trova le informazioni su flora e fauna di un lago italiano a vostra scelta.
Anche il lago rappresenta un’ottima risorsa per l’uomo. Il clima mite, la ricca vegetazione, l’abbondanza d’acqua e il terreno fertile hanno reso le sue rive un posto ideale per l’insediamento umano. Oggi il lago rappresenta un’importante fonte per lo sviluppo del turismo, principale risorsa economica per le persone che vi abitano. Alberghi e campeggi, infatti, ospitano i visitatori attratti dalle bellezze naturali e dalla possibilità di praticare sport acquatici, come la vela, il surf e il kitesurf. Per agevolare gli spostamenti sono stati predisposti anche servizi di navigazione. Il clima mite favorisce le coltivazioni di agrumi, viti, ulivi, alberi da frutto, ortaggi, fiori e piante esotiche.
Leggi attentamente e completa il testo con le parole chiave in evidenza.
Il lago è frequentato da molti .......................................................... Per questo motivo, vicino ai laghi
sono stati costruiti ................................................................... e ......................................................................... Sul lago si possono praticare . Le
sono favorite dal mite.
Il mare è una grande distesa di acqua salata che ricopre il nostro pianeta per oltre due terzi. La costa è il punto in cui il mare incontra la terra: è bassa con spiagge sabbiose quando il territorio è pianeggiante, è alta e rocciosa quando il territorio è montuoso o collinare. Lungo la costa possiamo trovare delle insenature e delle sporgenze.
Quando l’insenatura è piccola si chiama baia, quando è grande è detta golfo. Il tratto di mare tra due parti di terraferma prende il nome di canale o stretto
Una sporgenza montuosa che si allunga verso il mare si chiama promontorio. Se la sporgenza è come l’Italia, di notevoli dimensioni, è una penisola.
La terra emersa circondata dal mare si chiama isola. Più isole vicine formano un arcipelago.
Leggi il testo e inserisci al posto giusto i termini specifici del paesaggio marino.
L’acqua del mare si muove continuamente. I suoi movimenti sono tre: le onde, le maree e le correnti.
Le onde sono causate dal vento che si scontra con la superficie dell’acqua. Quando il vento è debole, il mare è calmo e le onde si vedono appena. Quando il vento è forte, il mare è agitato con onde alte o altissime.
Le maree sono fenomeni di innalzamento (alta marea) e di abbassamento (bassa marea) delle acque, causati dall’attrazione esercitata dalla Luna e dal Sole sulla superficie marina. Le maree non sono molto evidenti lungo le nostre coste, invece lungo gli oceani ampi tratti di terra scompaiono e riemergono regolarmente.
Le correnti marine sono veri e propri ‘‘fiumi’’ d’acqua calda o fredda che scorrono nei mari, seguendo sempre la stessa direzione. Esse influenzano il clima delle zone che bagnano; le correnti che scorrono in profondità sono fredde, mentre quelle in superficie sono più calde.
Leggi il testo con attenzione e completa le frasi.
I movimenti del mare sono le ......................................, le ........................................... e le ...............................................
Le onde sono causate dal che si scontra sulla superficie.
Le maree sono fenomeni di e del livello
dell’acqua a causa dell’attrazione della ............................................ e del ............................................... sulla superficie marina.
Le correnti marine sono di acqua calda o fredda.
Da questa varietà di quercia si ricava il sughero, materiale impiegato per molteplici scopi: dalla produzione di tappi a quella dei sandali.
Il corbezzolo è un simbolo della nostra patria: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie richiamano i colori della bandiera italiana.
La macchia mediterranea è un ecosistema spontaneo e sempreverde.
Come forse saprai, lungo le coste italiane il clima costiero è in genere mite, perché il mare, in estate, immagazzina il calore che riceve dal Sole e lo rilascia durante l’inverno. Viceversa, in estate le acque marine rendono l’aria più fresca. Grazie a questo clima, passeggiando lungo le nostre coste, noterai che la vegetazione spontanea è costituita dalla macchia mediterranea
Tra le numerose specie di alberi che compongono la macchia mediterranea (leccio, olivo, agrumi...) ti sarà facile vedere il pino marittimo e la quercia da sughero.
Lungo la tua passeggiata sarai sicuramente attratto dal profumo che emanano i cespugli di alloro, lavanda, rosmarino, ginestra. Il corbezzolo, con i suoi frutti maturi, colpirà la tua vista.
Se cammini silenziosamente nella macchia mediterranea potresti vedere ricci, istrici, cinghiali e conigli selvatici.
Lungo le coste puoi avvistare anche molti uccelli come i gabbiani, gli aironi, i cormorani e i fenicotteri che si nutrono di pesci e molluschi.
Se hai l’opportunità di fare un giro in barca potrai ammirare pesci, di ogni forma, colore e dimensione (tonni, squali, pescispada, triglie, alici, orate), molluschi (polpi, calamari, vongole, cozze) e crostacei (granchi, aragoste...).
Nel Mar Mediterraneo nuotano anche alcune specie di mammiferi marini: il capodoglio, la balenottera e il delfino. Sui fondali e sulle rocce, invece, scoprirai coralli e spugne.
del mediterraneo dorme galleggiando in superficie, ma non lo si può prendere alla sprovvista perché metà del suo cervello è sempre vigile.
L’airone vive in colonie e nidifica fra canneti o arbusti. I giovani migrano percorrendo grandi distanze.
La balenottera comune può vivere fino a circa ottant’anni, però sembra incapace di localizzare e di evitare le collisioni con le grandi imbarcazioni. Ciò costituisce un serio pericolo per la specie.
Fin dall’antichità l’uomo ha sfruttato le molte risorse che il mare offre. La più antica attività legata al mare è la pesca. Oggi è altamente specializzata grazie all’utilizzo dei pescherecci sui quali il pesce appena pescato viene lavato, pulito e congelato per garantirne la freschezza. In molte zone è praticata l’acquacoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi. Una delle maggiori ricchezze del mare è il turismo: i visitatori sono attratti dalle bellezze dei paesaggi, dalle numerose opportunità di svago e dal clima favorevole. Per favorire il turismo, l’uomo ha costruito lungo le coste numerosi stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti, negozi e bar, trasformando profondamente l’ambiente marino. Il mare è anche un’inesauribile riserva di sale. L’acqua del mare viene fatta entrare in vasche poco profonde, le saline; il calore del sole fa evaporare l’acqua e sul fondo delle vasche rimane uno spesso strato di sale che poi viene raccolto e lavorato.
Il mare rappresenta un’importante via di comunicazione, per questo l’uomo ha costruito i porti, dove le navi caricano e scaricano merci. Qui attraccano anche traghetti o navi da crociera con passeggeri e turisti.
Rispondi sul quaderno: aiutati con le parole chiave evidenziate nel testo.
• Qual è stata la prima attività dell’uomo legata al mare?
• Com’è cambiata oggi la pesca?
• Che cos’è l’acquacoltura?
• Qual è oggi la maggiore fonte di ricchezza legata al mare?
• Che cosa ha fatto l’uomo per favorire il turismo?
• Che cosa sono le saline?
• Come si ottiene il sale?
I pescherecci sono imbarcazioni a motore specializzate nella pesca d’alto mare. A bordo hanno navigatori satellitari che permettono ai pescatori di orientarsi nel mare aperto e altri strumenti per individuare i banchi di pesce sott’acqua. I pescherecci vengono utilizzati soprattutto per la pesca vicino alle coste. Quando pescano sono riuniti in flotte e sono aiutati nel loro compito da altre navi, come la “nave fattoria” che provvede al rifornimento di carburante, oppure le navi congelatrici che hanno il compito di congelare il pesce appena pescato.
Tutti i pescherecci sono dotati di reti, con forme e dimensioni diverse: quelle a maglie strette sono state vietate, perché catturano anche esemplari di pesci giovani provocando, nel tempo, la scomparsa di molte specie della fauna marina
Le reti a sacco sono utilizzate per la pesca in superficie. Si dispone la rete a cerchio: quando un banco di pesce vi finisce dentro, la rete viene chiusa velocemente stringendo il fondo. In questo modo i pesci restano intrappolati.
Le reti a strascico sono usate per la pesca nei fondali. Le reti, trascinate dai pescherecci, strisciano sui fondali poco profondi e senza asperità. Assomigliano a un sacco in cui i pesci restano imprigionati.
Rispondi alle domande aiutandoti con le parole evidenziate in blu.
• Per quale tipo di pesca viene usata la rete a strascico? E quella a sacco?
• Perché sono vietate le reti a maglie strette?
• Completa la tabella con le seguenti parole: sorgente • salata • turismo • conca • macchia mediterranea • animali
Paesaggi Caratteristiche Flora e fauna Attività antropiche
Fiume Nasce in montagna dallo scioglimento dei ghiacciai o da sorgenti sotterranee. Il punto in cui nasce è detto .
Lago È una distesa di acqua dolce che ha riempito una del terreno. Può essere di origine vulcanica, glaciale, costiera o di sbarramento.
Mare È una grande distesa di acqua
che ricopre il nostro pianeta per oltre due terzi.
Sulle sponde del fiume cresce una fitta vegetazione di erbe acquatiche, cespugli e canneti dove vivono rane, anfibi e lontre. Nelle acque i pescatori catturano trote, salmoni, anguille, tinche e carpe.
La vegetazione è rigogliosa, è formata da pioppi, salici e cipressi. Ci vivono anfibi e uccelli: martin pescatore, airone, anatra. Nelle acque vivono specie di pesci diverse.
Nelle acque vivono diverse varietà di pesci, crostacei, molluschi e alghe.
Sulle coste nidificano uccelli marini e vivono piccoli mammiferi.
Le piante sono quelle tipiche della .
L’acqua dolce viene sfruttata per uso domestico, per abbeverare gli ..................................... allevati e per produrre energia. Dal letto del fiume si estraggono materiali per costruire.
L’uomo coltiva viti, alberi da frutto, olivi e agrumi.
Il ................................................
è molto sviluppato grazie alla bellezza dei paesaggi e al clima mite.
L’attività principale è la pesca, insieme al commercio nei porti, dove si smistano merci di ogni tipo.
Il turismo è una grande risorsa, soprattutto durante la stagione estiva.
1. Ordina con i numeri il percorso del fiume.
Ruscello Fiume Sorgente Foce Torrente
2. Osserva i disegni e indica l’origine dei laghi inserendo le seguenti parole:
vulcanica • di sbarramento • glaciale • costiera
3. Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
Il fiume non nasce mai in montagna. V F
Il fiume che esce dal lago si chiama emissario. V F
La foce a delta è formata da piccoli corsi d’acqua. V F
Un affluente è un fiume che si immette in un lago. V F
Il lago glaciale è un lago ghiacciato. V F
L’arcipelago è un gruppo di isole vicine fra loro. V F
Il lago è una distesa di acqua salata. V F
4. Scrivi la parola corrispondente a ogni definizione.
Sporgenza di terra che si allunga sul mare
Terra completamente circondata dal mare
Ampia curva del fiume in pianura
Abbassamento e innalzamento delle acque marine
Lago di forma allungata e con acqua salata
Lago che occupa un cratere
Può essere alta e rocciosa o bassa e sabbiosa
RICERCA GEOGRAFIA
Il cartografo è colui che realizza il disegno delle carte geografiche, lo strumento di lavoro principale del geografo. A partire da fotografie aeree o satellitari, che mostrano vaste porzioni di territorio, il cartografo riporta tutti gli elementi dell’ambiente fotografato in un disegno semplificato e simbolico: la carta geografica
Le carte quindi rappresentano su una superficie piana (il foglio) una porzione di territorio visto dall’alto. Sono rappresentazioni:
– approssimate, perché non riproducono esattamente la realtà, ma solo le sue parti importanti;
– simboliche, perché per indicare gli elementi della realtà si usano dei simboli spiegati da una legenda;
– ridotte, perché le distanze reali non vengono riprodotte esattamente, ma vengono rimpicciolite in scala.
Di quale strumento iniziale ha bisogno il cartografo per disegnare le carte geografiche?
Sottolinea nel testo la frase che ti ha aiutato a rispondere.
Le immagini satellitari, ossia le immagini fornite dai satelliti, non sono carte e nemmeno vere e proprie fotografie. I satelliti sono strumenti che ruotano attorno alla Terra, a centinaia di chilometri di altezza, e che, attraverso complessi strumenti di misura, permettono di raccogliere dati importanti. Questi dati vengono poi elaborati da un computer e trasformati in immagini. Grazie alla possibilità di realizzare le foto satellitari, oggi i cartografi creano delle carte estremamente precise.
Le mappe e le carte geografiche servono a orientarsi, cioè a conoscere la nostra posizione rispetto al luogo in cui ci troviamo. Sai già utilizzare i punti di riferimento, cioè gli elementi fissi dello spazio che ti facilitano negli spostamenti, come vie, monumenti, piazze, negozi.
Probabilmente il Sole è stato il primo punto di riferimento geografico per gli uomini primitivi. Osservando il percorso che ogni giorno il Sole traccia in cielo, gli uomini hanno fissato quattro punti di riferimento fondamentali per orientarsi: i punti cardinali. Il punto in cui sorge il Sole è il punto di riferimento principale, da cui ricavare anche gli altri. Si chiama oriente, Est o levante. Al suo punto opposto si trova l’occidente, detto anche Ovest o ponente, dove il Sole tramonta. Se provi a metterti con il braccio destro verso Est e con il braccio sinistro verso Ovest, troverai gli altri punti cardinali: di fronte hai il Nord (settentrione o mezzanotte) e di spalle il Sud (meridione o mezzogiorno).
Orientarsi di notte: le stelle
Di notte è possibile orientarsi con le stelle individuando la Stella Polare, una stella luminosa che indica sempre il Nord. Per riconoscerla, osserva il cielo stellato e cerca il Grande Carro: è una costellazione, cioè un gruppo di stelle, che assomiglia a un carro col timone. Prolungando la linea che costituisce il lato del carro più distante dal timone, riconoscerai la Stella Polare.
Esiste uno sport, chiamato “orienteering”, in cui i giocatori devono raggiungere, nel minor tempo possibile, una serie di obiettivi utilizzando solo una mappa del territorio e una bussola. Fai una ricerca su Internet e poi rispondi alle domande: secondo te, è divertente? Perché non usano i navigatori satellitari?
La bussola è uno strumento costruito dall’uomo per orientarsi quando è impossibile farlo con il Sole. Inventata dai Cinesi, la bussola sembra un orologio: è costituita da un quadrante in cui, al posto delle ore, sono segnati i punti cardinali e, al posto delle lancette, c’è un ago magnetico che indica sempre il Nord.
Oggi utilizziamo il navigatore satellitare per orientarci: ci mostra la nostra esatta posizione grazie alle informazioni provenienti dai satelliti artificiali che l’uomo ha posizionato intorno alla Terra. Può guidarci direttamente dove dobbiamo andare grazie al GPS, cioè il Sistema di Posizionamento Globale.
Traccia nella mappa il percorso corretto.
Leonardo esce da scuola, va all’edicola in piazza XX Settembre, poi va in biblioteca svoltando in via Mazzini. Infine va ad aspettare la mamma al parcheggio, passando da via Garibaldi.
Per rimpicciolire sulla carta lo spazio geografico reale, il cartografo utilizza la scala di riduzione Essa indica di quante volte sono state ridotte le misure reali, mantenendone le proporzioni. Se la scala è, per esempio, 1 : 1 000 000 (si legge “uno a un milione”) significa che le dimensioni reali sono state ridotte un milione di volte; di conseguenza la carta sarà meno dettagliata. Con una scala minore, per esempio 1 : 25 000, il territorio reale è rappresentato con maggiori particolari.
Cancella le parole errate.
L’unità di misura utilizzata nella riduzione in scala è il centimetro / metro
Più il numero che segue l’1 è grande, più la cartina è dettagliata / approssimativa .
Scala 1 : 1
Significa che 1 centimetro sulla carta è uguale a 1 centimetro nella realtà.
Scala 1 : 2
Significa che 1 centimetro sulla carta è uguale a 2 centimetri nella realtà.
Scala 1 : 900 000
Significa che 1 centimetro sulla carta è uguale a 900 000 centimetri (9 km) nella realtà.
L’unità di misura utilizzata nelle scale di riduzione è il centimetro (cm). Il numero che segue l’1 indica quanti centimetri reali corrispondono a 1 centimetro sulla carta.
Osserva la squadra e conta i quadretti, poi scrivi le scale di riduzione. Infine disegna accanto a ogni squadra una forma a tuo piacimento e riducila in scala.
Scala 1 : 1 Scala : Scala :
Esistono diversi tipi di carte, che si suddividono in base a quanto è grande il territorio da rappresentare (scala) e a che tipo di informazioni devono comunicare.
Le carte in base alla scala sono le seguenti:
La carta geografica rappresenta territori molto ampi, come regioni o Stati. Nell’esempio vedi quella della regione Campania, di cui Napoli è capoluogo.
La carta topografica è la rappresentazione di una vasta porzione della pianta e si utilizza, di solito, per segnalare le vie di comunicazione. Nell’esempio vedi la carta stradale dei dintorni di Napoli.
La pianta, o mappa, si utilizza per rappresentare spazi molto piccoli (interni di edifici, quartieri, città). Nell’esempio vedi la mappa del centro di Napoli.
Per rappresentare la Terra intera si usano due strumenti diversi.
Il planisfero ha lo scopo di rappresentare la forma sferica della Terra su una superficie piana.
Il globo terrestre è la rappresentazione della Terra nella sua forma sferica. Questa riproduzione, però, è anche quella più semplificata.
Studio CON METODO Completa le frasi.
Nella carta ............................................................. si può osservare la rappresentazione di ampi
..............................................., come ................................................... oppure ......................................................
La carta topografica si usa per segnalare le
Il è una carta che rappresenta la Terra su una superficie piana, mentre il globo terrestre la rappresenta nella sua forma ............................................................................
Quando i cartografi disegnano le carte, utilizzano simboli e colori convenzionali, cioè accettati da tutti. Ogni carta, per poter essere letta correttamente, è accompagnata da una legenda, cioè una tabella che spiega i simboli e i colori utilizzati: il verde viene usato sempre per rappresentare le pianure, il giallo per le colline, il marrone per le montagne e l’azzurro per fiumi, laghi o mari. In questo modo, i cartografi riescono a sostituire gli elementi reali e a rendere la carta leggibile per tutti.
Legenda dei colori pianure colline montagne fiumi e laghi
Le carte geografiche forniscono informazioni differenti e si dividono in: fisiche, politiche, tematiche.
Utilizzo del suolo
Utilizzo del suolo
zone improduttive boschi e foreste pascoli e prati colture ovini viticoltura
La carta tematica serve a evidenziare un preciso aspetto di un dato territorio. Nell’esempio la carta mostra alcune attività produttive della Sardegna.
zone improduttive boschi e foreste pascoli e prati colture
Attività produttive
frutteti
ortaggi
olive
industria alimentare porti principali
Attività produttive
ovini
viticoltura
frutteti
ortaggi
olive
industria alimentare porti principali
La carta fisica riproduce gli elementi naturali di un territorio, utilizzando i colori convenzionali.
La carta politica rappresenta l’organizzazione che l’uomo ha dato al territorio: i confini tra Stati o regioni, la posizione di città e paesi.
Progetta una carta meteorologica insieme a un tuo compagno.
Cercate l’immagine di una carta dell’Italia su Internet e stampatela. Disegnate su un foglio le icone, ispirandovi a quelle disegnate qui sotto. Dopo averle colorate, ritagliatele e incollatele sulla carta dell’Italia che avete stampato e create una carta meteorologica. Scambiatevi le carte e leggetele
• Completa la tabella con le seguenti parole:
ridurre • Stella Polare • pianta • oriente • scala • centimetro • terrestre
Definizione Strumenti Utilizzo
Carte geografiche Sono rappresentazioni simboliche e approssimate della superficie o di parti di essa.
Sono suddivise in base alla scala di riduzione o in base alle informazioni che forniscono.
La carta geografica e topografica, la o mappa, il planisfero e il globo terrestre ci forniscono informazioni sull’estensione di un territorio. Le carte fisiche, politiche e tematiche ci forniscono informazioni su un aspetto particolare.
La riduzione in scala Significa le dimensioni reali di un territorio mantenendo le proporzioni.
Orientamento Significa
cercare
l’ , il punto in cui sorge il Sole, cioè l’Est. Gli
altri punti
cardinali sono il Nord, il Sud e l’Ovest.
L’unità di misura utilizzata è il . Indica a quanti centimetri reali corrisponde un centimetro sulla carta.
Ci si orienta osservando il Sole, di giorno, o la , di notte. Possiamo anche usare la bussola e il navigatore satellitare.
La ci permette di riconoscere quante volte è stato rimpicciolito il territorio rappresentato.
Serve per conoscere la propria posizione e per raggiungere un luogo.
occidente • bussola • oriente • orientarsi • Nord • Sud
Il Sole sorge a e tramonta a I punti cardinali servono per L’ago magnetico della ............................................................. indica sempre il ........................................................... In una cartina geografica in basso è indicato il ..............................................................
..................
A quanti centimetri reali corrisponde 1 cm della carta?
9 000 cm 90 000 cm 900 000 cm
Da che cosa lo hai capito?
È indicato nella scala della carta L’ho capito da solo
Bari è più a nord di Lecce. V F
Il mare è a ovest, a est e a sud della regione Puglia. V F
La Puglia confina a sud con il Molise. V F
Foggia è a sud di Barletta. V F
Otranto è la città più a sud della regione Puglia. V F
Se da Taranto vado a Bari, mi sposto verso est. V F
La Puglia a est confina con la Basilicata e la Campania. V F
Il cartografo disegna mappe e che rappresentano il territorio.
Il suo lavoro è quello di mostrare vaste di territorio con fotografie
La carta è una rappresentazione, ovvero un disegno e della Terra o di una sua porzione. Le carte sono: ,
................................................
4. Completa le frasi. 2. Osserva la carta e scrivi i punti cardinali al posto giusto, poi rispondi con una X. 1. Completa le frasi con i seguenti termini. 3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).Auto volanti, mezzi superveloci, quartieri residenziali all’avanguardia e tanto verde. Come progetteresti la tua città del futuro?
• Confrontati con i compagni su come vorreste la vostra città del futuro e registrate su un cartellone le idee condivise.
• Dividetevi in gruppi: ogni gruppo progetterà e realizzerà un quartiere della città del futuro.
• Procuratevi del materiale di diverso tipo per la costruzione delle zone della città: cartone, compensato o polistirolo; colori acrilici, tempere e pennelli; colla a caldo; scatole di cartone e cartoncino; materiali di recupero per decorare, come bottiglie di plastica, carte di caramelle e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce.
• Concludete il progetto e unite le varie parti: la vostra città del futuro è pronta.
Stabilite con l’insegnante le dimensioni del progetto e le parti della città da creare.
Scrivete sul cartellone le idee e la scaletta del progetto che dovrete seguire: divisione dei gruppi, le zone della città, strade, servizi...
In base al gruppo di cui fate parte, iniziate il progetto disegnando il reticolo della singola area, poi le vie di comunicazione, infine i punti in cui sorgeranno gli edifici.
Lavorate i materiali recuperati: realizzate, per esempio, un lago o un fiume con la carta stagnola; un albero con il pongo; le case con il cartoncino. Poi colorateli e incollateli sul piano.
1 Osserva le fotografie, leggi le didascalie e scrivi i nomi degli studiosi che collaborano con lo storico.
Scavo nel sottosuolo e studio le tracce materiali rimaste sepolte nel terreno.
Sono l’
Studio come è composto il terreno e stabilisco l’età delle rocce.
Sono il
Ricerco e studio i fossili, cioè i resti pietrificati, di animali e piante estinti.
Sono il
Ricerco e studio i fossili dei primi esseri umani vissuti in epoche antichissime.
Sono il
2 Scrivi brevemente di che cosa si occupa lo storico.
Lo storico
1 Colora il riquadro con la parola corretta.
Un sito archeologico è un luogo dove si trovano i rifiuti reperti riportati alla luce dall’archeologo dal geologo , che scava il terreno strato dopo strato. Questi verranno studiati dallo storico dal geografo per ricostruire gli avvenimenti del passato futuro
Il metodo stratigrafico permette di stabilire l’età la forma dei reperti: negli strati più profondi superficiali si trovano i reperti più antichi; negli strati più profondi superficiali quelli più recenti.
• Quali reperti sono stati ritrovati nello strato più profondo?
• Quali in quello intermedio?
• E in quello più superficiale?
• Quali sono i reperti più recenti?
• Quali quelli più antichi?
2 Osserva l’immagine del sito archeologico, poi rispondi.1 Indica vero (V) o falso (F) accanto alle definizioni riferite ai fossili.
• Forniscono un grande aiuto per ricostruire il passato. V F
• Sono opere d’arte prodotte dagli individui del passato. V F
• Sono studiati dai paleontologi se sono resti di animali e piante; se sono resti di esseri umani dai paleoantropologi. V F
• Si tratta di resti pietrificati di vegetali e di animali vissuti pochi anni fa. V F
• Ci aiutano a capire le forme di vita che si sono succedute nel tempo e la loro evoluzione. V F
• Si possono trovare fossili di conchiglie e pesci anche in montagna o nel deserto. V F
• Servono per abbellire le teche di un museo. V F
2 Leggi il testo e cancella l’opzione sbagliata.
La fossilizzazione in ambra/roccia avviene quando piccoli insetti o vegetali rimangono sepolti/imprigionati nella resina che colava dagli alberi/dal fango.
Questa, a poco a poco, diventava dura e trasparente, di colore rosso/giallo intenso, e manteneva alterato/intatto l’essere vivente al suo interno.
3 Osserva i disegni e descrivi sul quaderno le fasi della fossilizzazione di un animale.
1 I disegni mostrano come si è formata la Terra. Colora e collega ciascun disegno alla didascalia corrispondente.
Gas e vapori si condensano e danno origine a lunghe piogge Si formano gli oceani.
Le terre emerse diedero vita a un unico grande continente, chiamato
Pangea.
Panthalassa.
All’inizio la Terra è una palla di gas caldissimi e di rocce fuse che ruota intorno al Sole.
La palla inizia a raffreddarsi lentamente. Il magma incandescente provoca terremoti ed eruzioni vulcaniche, che sprigionano gas, vapore acqueo e lava.
Il mare che circondava questo enorme continente viene chiamato
Pangea.
Panthalassa.
1 Completa i riquadri con le date corrette.
230 milioni - 65 milioni - 400 milioni - 540 milioni di anni fa Nel mare si sviluppano organismi pluricellulari (spugne, meduse, trilobiti).
5 miliardi di anni fa Nell’acqua compaiono le prime forme di vita: organismi unicellulari, come alghe e batteri. Le alghe producono ossigeno, che dall’acqua passa all’aria.
di anni fa Sulla Terra si diffondono i dinosauri (rettili) e, contemporaneamente, anche alcuni piccoli mammiferi. di anni fa Appaiono i pesci; alcuni di essi imparano a vivere anche sulla terraferma: sono gli anfibi.
di anni fa
I dinosauri si estinguono e lasciano spazio ai mammiferi
4 milioni di anni fa Appare l’Australopiteco, l’antenato dell’uomo.
1 Leggi, colora il disegno e scrivi nei riquadri giusti i nomi evidenziati nel testo.
I dinosauri erano rettili che popolarono la Terra per milioni di anni. Avevano la pelle ricoperta di squame e deponevano le uova. Potevano essere erbivori o carnivori.
Erano erbivori: lo stegosauro, con lunghe placche sul dorso; il brachiosauro, il più grande tra i dinosauri, e il triceratopo, dal grosso collare e dalle lunghe corna sulla fronte.
Il più feroce tra i carnivori era il tirannosauro, che aveva la bocca provvista di sessanta denti affilati.
Nel mare vivevano i plesiosauri; nel cielo invece volavano gli pterosauri, che erano rettili volanti.
I dinosauri si estinsero per cause ancora poco chiare.
1 Quali erano i vantaggi del camminare in posizione eretta?
Indica con una X le frasi corrette.
Nella savana si potevano vedere prima i nemici.
Le mani erano sempre libere di afferrare oggetti e cibo.
Ci si sedeva in maniera più composta.
Si correva più velocemente.
Si soffriva meno il caldo.
2 Completa il testo con le parole corrette.
antichi - Lucy - Australopitechi - quattro - pollice - milioni - Sud
Circa milioni di anni fa, tra i mammiferi comparvero gli ominidi. I primi ominidi si chiamavano , una parola che significa “scimmia del ”. Avevano un cervello sviluppato, camminavano in posizione eretta e possedevano il opponibile con il quale potevano afferrare gli oggetti. Uno degli scheletri più di Australopiteco rinvenuti finora è quello di , una “giovane ragazza”, datato oltre tre di anni fa.
3 Osserva i disegni dei due crani e rispondi alle domande.
• Chi ha il cranio più grande?
Perché, secondo te?
• Quale parte è molto sviluppata nella scimmia?
Perché, secondo te?
What’s your name?
Where are you from?
How old are you?
How tall are you?
How heavy are you?
What can you eat?
Why are you important?
I’m from Ethiopia, in Africa.
I am one metre and ten centimetres tall.
I can eat fruit, plants and seeds.
My name’s Lucy. My scientific name is Australopithecus.
I was 25 years old when I died. I am three and a half million years old. Because I am the first hominid.
I weigh twenty-five kilos.
1 Osserva l’immagine e completa il testo con le informazioni mancanti.
L’Homo habilis comparve circa 2 milioni di anni fa.
Era più alto e molto più evoluto dell’................................................................................... perché aveva il più grande e sviluppato.
Camminava in posizione ...................................................................... ed era molto abile a scheggiare le su un lato, con le quali otteneva i
Con queste pietre appuntiva bastoni, tagliava la .............................................................. degli animali di cui si cibava e scavava la terra per recuperare bacche, frutti e
Era nomade e viveva in gruppi: cercava rifugio all’interno delle o in ripari fatti di foglie e rami.
2 Osserva il disegno e rispondi a voce alta.
• Che cosa sta facendo, secondo te, l’Homo habilis? Spiega usando i termini giusti.
1 Per quali scopi si usava il fuoco? Osserva e completa.
Gli individui del Paleolitico conoscevano il fuoco. Impararono ad accenderlo usando una pietra durissima che, se battuta con un’altra, produceva scintille infuocate, oppure strofinando fra loro due legnetti.
Per prima cosa si procuravano
1 Leggi e completa il testo inserendo le parole mancanti. Scegli tra quelle proposte.
glaciazioni - scioglievano - praterie - Europa - clima ghiaccio - periodi caldi - temperatura
Nel tempo il della Terra è cambiato più volte: si sono susseguiti lunghi , come quello attuale, caratterizzato da un clima mite, e lunghi periodi freddi, detti . Durante i periodi freddi, il ricopriva vaste regioni dell’America, dell’ e dell’Asia. Con il lento rialzarsi della , i ghiacci si , scoprendo vaste fredde e foreste di pini e abeti.
2 Risolvi il cruciverba. La colonna evidenziata ti dirà quanti anni fa è terminata l’ultima glaciazione.
1 Il clima nelle glaciazioni.
2 Durante i periodi freddi ricopriva vaste regioni.
3. Uno dei continenti ricoperti dai ghiacci durante le glaciazioni.
4 Il contrario di freddo.
5. Quello della Terra è cambiato più volte.
6. Quando si abbassa si formano i ghiacci.
7 Lo diviene il clima alla fine di una glaciazione.
8. Periodi freddi.
9. L’antenato dell’elefante che aveva una folta pelliccia.
1 Osserva la carta, poi completa il testo inserendo le parole mancanti. Scegli tra quelle proposte.
Africa - Europa - Era glaciale - Asia - pelle - Australia
occhi - ambienti naturali - America
Homo sapiens significa “uomo o donna sapiente”. L’Homo sapiens diffuso in Europa è conosciuto come Uomo di Cro-Magnon
Tutti gli abitanti che oggi popolano la Terra discendono dall’Homo sapiens che, circa 200 000 anni fa, popolò quasi tutto il mondo.
Partendo dall’ alcuni gruppi di Homo sapiens iniziarono a migrare alla ricerca di ambienti più ricchi di cibo. Alcuni si diressero verso Nord e popolarono l’ , altri, invece, andarono verso Est e popolarono l’ e l’ a Sud. Durante un periodo molto freddo, detto , l’Asia e l’ erano unite l’una all’altra dai ghiacci, su cui si poteva camminare. Alcuni gruppi di individui, attraverso questo passaggio, raggiunsero l’America e la popolarono. Le differenze fisiche che oggi si possono osservare nel colore della , nella forma degli e nel tipo di capelli, comparvero con il tempo per favorire l’adattamento delle persone agli .
1 Il disegno riproduce un graffito eseguito da individui del Paleolitico e rappresenta una scena di caccia. Osserva attentamente e rispondi alle domande.
• Come avveniva la caccia, da soli o in gruppo?
• Quali animali venivano cacciati?
• Quale armi erano utilizzate?
2 Completa la tabella con le informazioni corrette.
1 Scrivi nei cartellini quale attrezzo agricolo stanno utilizzando le persone raffigurate.
aratro - zappa - macina - falcetto
2 Segna con una X se le frasi sono vere (V) o false (F). Poi correggi sui puntini le frasi false per renderle vere.
• Gli individui si accorsero che i semi si potevano piantare. V F
• Le persone iniziarono a conservare tutti i semi che raccoglievano. V F
• I legumi più diffusi erano piselli, lenticchie e fave. V F
• La Mezzaluna fertile è una zona poco fertile, non adatta all’agricoltura. V F
• Per coltivare le terre vennero costruiti strumenti sempre più complessi. V F
1 Come nacque l’allevamento? Colora i cartellini con le ipotesi che, secondo te, sono più convincenti. Attenzione: tutte le ipotesi sono possibili!
Le persone trovano dei piccoli di animali, li portano al villaggio e li nutrono.
I cacciatori spingono un branco di animali verso uno spazio stretto, che poi chiudono in modo da impedirne la fuga.
La femmina incinta di un animale viene portata al villaggio e lì partorisce.
Alcuni animali si avvicinano spontaneamente al villaggio per mangiare gli avanzi.
Alcuni animali vengono solamente feriti durante la caccia e, una volta trasportati al villaggio, vengono curati.
2 Completa la tabella scrivendo il nome di ciascun animale raffigurato e che cosa poteva offrire agli esseri umani.
cane guardia, compagnia, aiuto nella caccia
pecora carne, latte, pelle, lana
1 A seconda delle risorse del territorio, i mestieri praticati in un villaggio potevano essere differenti da quelli di un altro. Completa la tabella.
Territorio ricco di... Mestiere Produzione di...
Miniere o cave di pietre pregiate e argilla.
Terre fertili e presenza di corsi d’acqua.
Foreste ricche di animali.
Praterie erbose.
2 Leggi il testo e cancella l’opzione sbagliata.
Nel Neolitico l’abbondanza di cibo portò all’aumento della mortalità/popolazione.
I villaggi si ingrandirono/spopolavano e le persone cominciarono a specializzarsi/spostarsi nel lavoro: nacquero così i primi agricoltori/artigiani
Queste furono le basi per una prima divisione/collaborazione dei compiti all’interno dei villaggi.
1 Indica con una X il completamento corretto.
• Sono nomadi i popoli che abitano nello stesso territorio. si spostano da un territorio all’altro. non conoscono l’agricoltura.
• Sono sedentari i popoli che abitano nello stesso territorio. si spostano da un territorio all’altro. non conoscono la scrittura.
2 Segna con una X il completamento sbagliato.
• Il baratto è uno strumento agricolo. uno scambio senza denaro. una capanna costruita in un lago.
• La rivoluzione neolitica è una rivolta di contadini. l’invenzione dell’aratro. la scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento.
• La scoperta dei metalli portò molti cambiamenti perché... gli utensili furono più efficaci. facilitò il lavoro delle persone. fece nascere un nuovo mestiere: il fabbro. permise agli esseri umani di scoprire la scrittura. gli utensili in metallo erano più resistenti di quelli in pietra.
3 Osserva i disegni e collega ciascuna immagine al periodo giusto.
1 La zona evidenziata nella carta rappresenta una vasta area in cui prosperò l’agricoltura grazie al clima favorevole e alle pianure fertili e ricche d’acqua. Osserva la carta e rispondi.
Quali grandi fiumi scorrono all’interno dell’area evidenziata?
2 Leggi il testo e collega ogni abitante della città al disegno che lo rappresenta.
Con il tempo la popolazione aumentò sempre di più e i villaggi si trasformarono in insediamenti più complessi: le prime città. Gli abitanti si dividevano i compiti perché occorreva una buona organizzazione del lavoro per far funzionare la città.
I vasai producevano oggetti di ceramica.
I mercanti si dedicavano allo scambio delle merci.
I contadini coltivavano i campi.
I guerrieri difendevano la città dai nemici.
1 Completa il testo inserendo le parole mancanti.
relazioni • naturali • aspetto • necessità • ambienti
Il geografo studia i vari , le loro caratteristiche e come essi si trasformano nel tempo.
Il mondo è stato per milioni di anni composto solo di elementi . Nel corso del tempo l’uomo ne ha modificato l’ , trasformando gli ambienti per renderli più adatti alle sue .
Il geografo studia le tra l’uomo e l’ambiente: come l’ambiente naturale condiziona la vita dell’uomo e come l’uomo modifica l’ambiente.
2 Chi aiuta il geografo? Collega ogni esperto alla sua definizione.
Studia ed elabora al computer le immagini di mappe e carte geografiche che rappresentano il territorio.
Il meteorologo
Il geologo
Il cartografo
Lo zoologo
Il botanico
Studia la fauna, cioè gli animali che vivono in un determinato territorio e il loro adattamento all’ambiente.
Studia i fenomeni atmosferici ed esamina le caratteristiche del clima.
Studia la flora, cioè le piante che crescono in un territorio.
Studia e analizza la formazione del suolo e le caratteristiche delle rocce.
1 Collega ciascun termine alla sua definizione.
Zona più vicina al centro con palazzine e villette.
Centro storico
Periferia
Quartieri residenziali
Zona industriale
Parte più antica della città.
Parte della città in cui sono concentrate le fabbriche.
Parte più lontana dal centro storico.
2 Ora riconosci nel disegno le varie zone della città. Scrivi nei cartellini:
centro storico • zona commerciale • zona industriale • quartiere residenziale
biblioteca
metropolitana
tram e autobus
palestra
cinema e teatro
stadio farmacia
scuole e università
Servizi culturali
Servizi amministrativi
Servizi sanitari
Servizi di trasporto
Servizi commerciali
Servizi finanziari
Servizi sportivi
ospedale aeroporto negozi museo supermercati
stazione ferroviaria banca uffici comunali
1 Leggi le definizioni, poi scrivi nelle targhette i nomi degli elementi della montagna.
Catena montuosa
Serie di montagne che si susseguono.
Pascolo
Prato per l’alimentazione del bestiame.
Impianto di risalita
Mezzo di trasporto per raggiungere le zone più elevate.
Piede
Punto più basso della montagna.
Valle
Zona pianeggiante tra due montagne.
Passo o valico
Punto più basso tra due montagne.
Ghiacciaio
Distesa di neve ghiacciata oltre i 3000 metri.
Versante o pendio
Fianco della montagna.
Cima o vetta
Punto più alto della montagna.
1 Inserisci nelle targhette i termini corrispondenti a ciascun elemento della collina.
• Pendio
• Terrazzamento
• Cima arrotondata
• Boschi
• Campi coltivati
• Borgo
terrazzamenti • pendii • cime • piccoli paesi • boschi • muretti diffuso • campi coltivati • uliveti
Le colline hanno poco ripidi e cime arrotondate.
Sulle delle colline spesso sorgono dei .
Il paesaggio collinare è il più in Italia.
I fianchi delle colline sono spesso ricoperti da ampi di latifoglie, da , vigneti e
Su alcune colline sono stati costruiti i , larghi gradoni sostenuti da , per ottenere terreni pianeggianti da coltivare.
1 Completa il testo con le parole corrette.
centri • coltivazioni • comunicazione • trasporti • paludose • argini stagnante • industrie • boschi • agricolo
Un tempo gran parte delle pianure italiane erano e ricoperte di . L’uomo ha abbattuto gli alberi per far posto alle . Dove necessario, ha regolato con il corso dei fiumi e bonificato le paludi eliminando l’acqua ........................................................................... In assenza di ostacoli naturali sono nati grandi abitati e numerose vie di che hanno facilitato i Per questo la maggior parte delle è sorta in pianura. Oggi distinguiamo due tipologie di paesaggio pianeggiante: e industriale.
2 Colora solo i cartellini che si riferiscono agli elementi tipici della pianura.
legname allevamenti terrazzamenti ferrovie
autostrade cascine campi coltivati aeroporti
3 Indica con una X la risposta corretta.
La pianura è:
industrie impianti di risalita città
un territorio che si sviluppa vicino al mare.
un territorio privo di rilievi, con un’altitudine inferiore ai 200 metri.
un territorio che si estende al livello del mare, cioè con un'altitudine di 30 metri.
lo spazio tra le montagne e il mare.
1 Osserva i disegni che illustrano come si sono formate le montagne. Collega ciascuna didascalia al disegno corrispondente, poi scrivi i tipi di origine.
Origine
La lava fuoriuscita da spaccature della crosta terrestre si è accumulata e solidificata, originando un alto cono.
Origine
Si sono formate a causa dei movimenti della crosta terrestre che, spinta da forze interne, si è sollevata.
Origine
Si sono formate in seguito al sollevamento di fondali marini, causato da terremoti e maremoti.
2 Come si sono formate le valli? Completa il testo con le parole corrette.
scivolamento • valle a V
ampia
valle a U
La nasce dallo di un ghiacciaio verso il basso. È una valle con i versanti
La forza dei che provengono dalla montagna ha dato origine alla .
e con i versanti
1 Come si sono formate le colline? Completa le didascalie con le parole elencate.
detriti • agenti atmosferici • terremoti • vulcani
Colline vulcaniche
Sono ciò che resta di antichi ormai spenti da migliaia di anni.
Colline moreniche
Si sono originate in seguito all’accumulo di trasportati da antichi ghiacciai ai piedi delle montagne.
Colline tettoniche
Sono emerse in seguito a forti che hanno sollevato i fondali marini.
Colline strutturali
Sono antiche montagne erose e sgretolate dagli nel corso di migliaia di anni.
2 Collega ogni tipo di pianura al disegno e alla definizione corrispondente.
Pianure di sollevamento
Pianure alluvionali
Pianure vulcaniche
Si sono formate con il depositarsi di detriti, rocce, ciottoli e fango trasportati a valle dai fiumi.
Si sono formate dall’accumulo della lava ai piedi dei vulcani.
Si sono formate in seguito al sollevamento di parti dei fondali marini.
1 Osserva l’immagine e completa il testo con le parole corrette.
ruscello letto
cascata
Il fiume è un corso d’acqua dolce che nasce da una in montagna. All’inizio è un , poi man mano si ingrossa fino a diventare un , che scende velocemente lungo i fianchi della montagna. Se nel suo percorso incontra un salto forma una .
Può ricevere acqua da altri fiumi, gli .
A valle le acque rallentano e il fiume scorre nel suo , un solco delimitato da due rive o . Lungo il suo percorso può formare un’ampia curva, detta .
Il punto in cui il fiume si getta nel mare si chiama .
2 Scrivi accanto a ciascun disegno di quale foce si tratta: a estuario o a delta.
1 Completa il testo con le parole corrette.
emissario • avvallamento • rive • sorgenti • immissario
Il lago è un’ampia distesa d’acqua che si raccoglie in un del suolo. La sua superficie è delimitata dalle o sponde. Il lago riceve acque dalla pioggia, da anche sotterranee o, più spesso, da un fiume che si immette: l’
Il fiume che esce dal lago è detto .
2 Completa la didascalia sotto ciascuna immagine.
Lago artificiale Lago vulcanico
È creato dall’uomo, che sbarra il corso di un fiume con una .
Occupa il ....................................... di un antico vulcano spento e ha forma circolare.
Lago glaciale Lago costiero
Occupa una conca scavata da un antico . Ha una forma stretta e allungata.
Si trova lungo la , è formato da una striscia di terra che racchiude un tratto di mare.
1 Inserisci nelle targhette i termini corrispondenti a ciascun elemento del mare.
2 Collega ciascun termine alla sua definizione.
Onde
Maree
Correnti
• Arcipelago
• Costa
• Isola
• Golfo
• Porto
• Promontorio
• Baia
Movimenti di abbassamento e innalzamento del livello dell’acqua del mare, provocati dall’attrazione della Luna.
Corsi d’acqua calda o fredda che scorrono all’interno del mare, seguendo sempre la stessa direzione.
Movimento della superficie dell’acqua del mare provocato dall’azione del vento.
1 Inserisci nei riquadri i punti cardinali al posto giusto.
2 Completa.
Est è il punto in cui il Sole. Ovest è il punto in cui . Sud è il punto più che il Sole raggiunge; il indica il punto apposto.
3 Indica con una X.
Di notte ci si orienta: con la Luna. con la Stella Polare. con tutte le stelle.
4 Colora allo stesso modo i cartellini che si riferiscono allo stesso punto cardinale.
5 Scrivi i punti cardinali sulla bussola.
La bussola è uno strumento per orientarsi sia di giorno, sia di notte. L’ago calamitato indica sempre il nord.
1 Osserva la mappa disegnata da un esploratore e completa.
A
B
• Gli abitanti dei villaggi non possono ammirare il tramonto sul mare perché il mare si trova a ................................................, mentre il sole tramonta a .................................................
• Un abitante del villaggio B per raggiungere la foresta deve procedere in direzione .
• Rispetto al villaggio A, il villaggio B si trova a
• Dalle montagne, per arrivare al mare bisogna procedere in direzione
cartografo • rimpicciolire • scala • proporzione • territorio • centimetro
Per rappresentare sul foglio un bisogna tutti i suoi elementi. Per rispettare la reale, ogni elemento deve essere ridotto nella stessa misura. Questo è il lavoro del quando esegue la riduzione in scala. Ogni volta egli indica la utilizzata. Se trovi scritto 1 : 10 000 vuol dire che ogni sulla carta equivale a 10 000 cm nella realtà, cioè a 100 m.
1 Inserisci nei quadratini la lettera corrispondente a ciascuna carta.
La carta topografica rappresenta una porzione più vasta della pianta e si usa per segnalare le vie di comunicazione.
La mappa rappresenta una piccola porzione di territorio in cui sono riconoscibili gli edifici, le vie, le piazze, ecc.
A B C
2 Completa con i nomi dei colori corretti.
azzurro • verde • giallo • marrone
Per rappresentare gli ambienti naturali terrestri si usano: il per la pianura, il per la collina, il per la montagna, che diventa più scuro man mano che l’altitudine aumenta.
Per indicare i fiumi, i laghi e i mari si usa l’ , che diventa gradualmente più scuro con l’aumentare della profondità.
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Coordinamento: Emilia Agostini
Redazione: Emilia Agostini, Giulio Pieraccini, Valentina Sabatini Lucarelli
Grafica e impaginazione: Cinzia Cardoni, Dania Fava, Marco Mancini
Illustrazioni: Giorgia Baldini, Elisa Bellotti, Liborio Daniele Festa, Claudia Saraceni
Copertina: Mauro Aquilanti, Valentina Mazzarini
Referenze fotografiche: Archivio fotografico Raffaello, iStock, Shutterstock, Alamy
Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani
Redazione multimedia: Sara Ortenzi, Giulio Pieraccini
Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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