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I VILLAGGI
Il lavoro nei campi e l’allevamento del bestiame constrinsero donne e uomini ad abitare sempre nello stesso luogo, diventando cioè sedentari. I primi villaggi sorsero vicino ai fiumi, poiché le acque erano utilizzate per irrigare i campi e per abbeverare il bestiame Risalgono al Neolitico anche le prime imbarcazioni, fatte di tronchi d’albero e utilizzate per pescare e per spostarsi lungo i fiumi. Le capanne del Neolitico erano molto più solide e resistenti di quelle del Paleolitico, perché erano realizzate con fango e mattoni di argilla impastati con acqua e paglia, poi essiccati al sole. Man mano i villaggi si ingrandirono sempre più e vennero costruiti edifici comuni, come granai per conservare i cereali, forni in pietra per cuocere il pane o l’argilla, recinti e stalle per gli animali. I villaggi erano protetti da recinti e palizzate in legno. Lungo le rive dei fiumi e dei laghi gli uomini costruirono le palafitte, capanne realizzate sopra piattaforme in legno, sostenute da pali piantati nell’acqua. In questo modo gli abitanti potevano proteggersi dagli attacchi dei nemici: per arrivare alla palafitta bisognava passare sopra una passerella, che veniva ritirata durante la notte o in situazioni di pericolo.
