regime di colonnelli che pone fine alle trattative col Vietnam del Nord. Dagli Stati Uniti giungono al Sud Vietnam 500 milioni di dollari e si intensifica nel paese la lotta contro i partigiani comunisti. Il presidente USA John F. Kennedy viene assassinato, Lyndon B. Johnson, che gli succede, programma un intervento armato diretto contro il Nord Vietnam. Johnson riteneva che questo intervento avrebbe messo in ginocchio il Nord Vietnam in soli 40 giorni. Il 7/2/1965 gli americani bombardano nuovamente la repubblica Democratica del Nord Vietnam ed il 6 marzo 1965 sbarca in Vietnam il primo contingente di marines. Anche se gli altri paesi della NATO sono contrari a questa guerra, gli Stati Uniti la continuano, con un numero di soldati che, nel 1969, raggiunge i 550.000. La guerra dura dieci anni, vi muoiono 60.000 soldati americani. I morti vietnamiti sono due milioni ed altrettanti i feriti. L'aviazione USA rade al suolo città a paesi: nemmeno l'antica capitale Hué fu risparmiata e le sue opere d'arte andarono distrutte. Gli elicotteri versarono sull'intero paese milioni di litri di erbicidi e di defolianti, le bombe al napalm, in un istante bruciavano interi paesi con i loro abitanti. I vietcong vietnamiti alla fine vinsero e scacciarono gli americani dall'intero paese. Il Vietnam fu riunificato. Ma gli effetti disastrosi della guerra continuarono per molti anni e continuano ancora a farsi sentire. Diossina e defolianti distrussero le colture agricole e le foreste riducendo il paese alla fame. L'effetto della diossina produsse mutazioni genetiche sui nascituri, che continuano a farsi sentire con la nascita di bambini focomelici.
V.9 Argentina Durante la II Guerra mondiale l'Argentina aveva fornito materie prime alle potenze belligeranti, all'Inghilterra soprattutto: carne, grano, ecc. Nel dopoguerra l'Argentina era per la prima volta un paese creditore, poté comprare imprese e servizi dall'Inghilterra e conobbe la prosperità economica. Durante la guerra l'Argentina aveva fornito materie prime anche alla Germania e alla fine della guerra molti criminali nazisti in fuga dall'Europa trovarono rifugio in questo paese. Nelle elezioni del 1946 il colonnello Juan Domingo Perón trionfa col 56% dei voti. Il voto era segreto ed esteso a tutti gli uomini. Contro l'elezione di Perón erano: socialisti, comunisti, conservatori della provincia di Buenos Aires ed ambasciata degli Stati Uniti. Con la vittoria di Perón, il partito Perónista diventa il “Partito Unico de la Rivolución”; il
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