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III.28 Sintomi di degrado morale

La legge continua a punire chi confessa idee contrarie al regime, ma ormai in campo giuridico c'è la certezza del diritto, la repressione è ben diverse da quella messa in opera da Stalin: non più sparizioni di persone, non più condanne a morte e gulag. La diffusione di notizie false o tendenziose era punita con 3 anni di carcere. La propaganda finalizzata ad abbattere il potere sovietico era punita con 7 anni di carcere. Il condannato aveva la facoltà di scegliere fra il carcere, il ricovero in un ospedale psichiatrico o l'esilio all'estero. Jurij Vladimirovič Andropov che era a capo del K.G.B. dal 1967 al 1982, fra le tre possibilità, privilegiava l'esilio all'estero185 Oltre alla necessità di riformare il sistema economico, si faceva sentire anche la necessità di riformare il partito. Anche in questo campo Brèžnev si mostrò contrario a ogni riforma e nello stesso tempo sbarrò la strada a quanti chiedevano la riabilitazione di Stalin. Nel 1967, in occasione del 50° anniversario della rivoluzione di ottobre, Brèžnev si dedicò alla beatificazione di Lenin. Il ruolo del partito comunista era messo in discussione in tutti i paesi del patto di Varsavia, nei partiti comunisti dell'Europa occidentale e nella stessa U.R.S.S.186 . Prima della crisi cecoslovacca del 1969 la dipendenza di tutti i partiti comunisti da Mosca era stata totale, ma la primavera di Praga spinse tutti i partiti dell'Europa occidentale a progettare vie nazionali per realizzare il comunismo, in aperto contrasto con il partito comunista sovietico. All'interno dei vari partiti comunisti viene meno la disciplina di partito che precedentemente era stata rigidissima: finisce il rigore ideologico. Nelle riunioni dei paesi del Patto di Varsavia, Mosca non riesce più a far convergere tutti i paesi partecipanti su posizioni comuni187 . All'interno dell'Unione Sovietica si rafforza il potere delle varie repubbliche: Ucraina, Bielorussia, Georgia, Asia Centrale ecc. I governi locali, divenuti spesso strutture mafiose, difendono gli interessi della propria repubblica nella gestione di petrolio, gas, cotone, prodotti alimentari e ogni altra fonte di ricchezza.188 Cresce nelle repubbliche dell'Unione Sovietica lo spirito antirusso189 .

III.28 Sintomi di degrado morale

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Più delle difficoltà economiche e strutturali, la gravità della situazione dell'Unione Sovietica

185 All'epoca di Brèžnev il K.G.B. aveva un grande potere e godeva di ampia autonomia. Talvolta falsificava le informazioni da passare ai dirigenti politici per influenzarne l'azione. 186 Idem. 187 Idem. 188 Nella distribuzione della ricchezza dell'U.R.S.S. la Repubblica Russa (R.S.F.S.R.) non era la più avvantaggiata: ad esempio, in Estonia e in Georgia il tenore di vita era più elevato che nella Repubblica Russa. 189 Guerra 1996.

era dovuta a un male oscuro che aveva colpito l'U.R.S.S. e in particolare la Russia. Nella popolazione stavano venendo meno gli ideali, l'insieme dei valori unificanti, il senso di appartenenza e perfino l'insieme delle norme di comportamento che vigono in ogni società umana. Imperava la corruzione più sfacciata e palese (nei treni i controllori concordavano con i viaggiatori un secondo prezzo del biglietto, oltre a quello del biglietto ferroviario che si paga in ogni stazione del mondo). Ogni tipo di astuzia per accaparrare per sé e per la propria famiglia le merci più pregiate era considerato un titolo di merito. Le famiglie si comportavano come gruppi di predatori, rubavano nelle fabbriche, barattavano e cercavano con ogni mezzo favori e oggetti status symbol. Col declino dell'espansione economica e con l'inamovibilità dei burocrati finisce la possibilità di promozione sociale, che aveva caratterizzato lo stalinismo. La classe dirigente, che è il 2% della popolazione, tende a far diventare ereditari i posti privilegiati: per ottenere questo scopo, gli esami di accesso all'università vengono in parte truccati a favore dei rampolli della nomenclatura. La fine della possibilità di promozione sociale contribuisce a creare nei cittadini insoddisfazione per la propria posizione e un malcontento diffuso. Il disagio sociale si manifesta specialmente nella Repubblica Russa. Il disagio sociale emerge anche dai dati statistici. Il rapporto fra popolazione attiva e pensionati si sposta a favore di questi ultimi. Negli anni '70 si ha un abbassamento della produttività del lavoro, un aumento dell'alcolismo, del numero dei suicidi, degli aborti, aumenta il razzismo, aumenta la delinquenza giovanile, aumenta anche la religiosità190 . Nell'intera Unione Sovietica si manifesta un calo della natalità, che passa dal 29% nel 1955 al 17,7% nel 1973. Ogni famiglia ha un solo figlio. Nella Repubblica Russa (R.S.F.S.R.) in particolare, la natalità passa dal 23% nel 1960 al 14,5% nell'anno 1970191 . Nell'era di Stalin la natalità era rimasta costante al 25%. Per quello che riguarda il tasso di natalità fanno eccezione le repubbliche islamiche, dove il tasso di natalità rimane molto alto, anzi migliora col miglioramento del sistema sanitario. Dal 1959 al 1979 nell'intera U.R.S.S. la percentuale dei russi passa dal 55% al 52%192 . Nel corso degli anni '70 aumenta la mortalità infantile fra i bambini della fascia di età compresa fra 0 e 1 anno, che passa dal 2% al 3%. Nei periodi precedenti il tasso di mortalità

190 Todd 1990. 191 Todd 1990. 192 Todd 1990.

infantile in Russia era sempre andato diminuendo193 . Todd vede la spiegazione di questo dato statistico in una diminuzione del benessere della popolazione. Le cose non stanno così! Il tenore di vita della popolazione non era affatto diminuito, grazie alla vendita all'estero di gas e petrolio, che compensava la diminuzione della capacitò di produzione di derrate e beni di consumo. L'aumento del tasso di mortalità infantile si spiega meglio con la decadenza morale del popolo, che porta alla diminuzione delle cure e dell'amore per l'infanzia, che in Russia era sempre stato fortissimo e non era mai venuto meno, neppure nelle epoche più tragiche. A questo proposito, ricordo un episodio raccontatomi dalla mia vecchia amica moscovita, la signora Fibi. Appena finita la II Guerra mondiale, quando Mosca soffriva le conseguenze della guerra più di ogni città europea e dove la gente mancava di tutto, le autorità sovietiche avevano raccolto nei villaggi distrutti della Russia tutti i bambini abbandonati e li avevano caricati su un treno, destinandoli agli orfanotrofi di Mosca. Quel treno a Mosca non arrivò mai, perché fu bloccato prima di arrivare in città dalle donne moscovite, che presero d'assalto il treno e si impossessarono dei bambini per adottarli. Queste donne si disputavano i bambini, come da noi a quei tempi si faceva con i sacchi di zucchero o di farina sbarcati dalle navi. I bambini più mal ridotti e quelli mutilati erano i più ricercati. Altro chiaro segno del grande amore per l'infanzia è questo. Ai tempi di Stalin il caviale, che come ogni altra merce non veniva venduta all'estero, era usato per lo svezzamento dei bambini. Il caviale è infatti un cibo leggero, nutriente, altamente vitaminico e proteico, migliore dei nostri omogeneizzati. Senza dubbio l'aumento della mortalità infantile è un chiaro segnale del degrado sociale. Negli anni '70 crescono a tutti i livelli, soprattutto in provincia, disordine e indisciplina. Ne sono un esempio le parate militari: a Mosca, le parate militari continuano a svolgersi in modo perfettamente marziale, ma nelle città di provincia le truppe che partecipavano alle parate tenevano un contegno ben lontano da quello dei soldati che sfilano in pubblico. Secondo Todd l'aspirazione del popolo russo nel 1976 (data di pubblicazione del libro) era quella di accrescere i propri consumi e di vivere in tranquillità con un tenore di vita che si voleva sempre più elevato. Mai ci si accontentava di quello si aveva! Si voleva sempre di più, guardando alle città o alle regioni dove si aveva più possibilità di accedere ai beni di consumo più pregiati. Si guardava soprattutto all'occidente con invidia194 . L'occidente a cui guardavano russi era quello dei paesi capitalisti, certamente non quello dei paesi sfruttati i cui popoli vivevano, nella grande maggioranza, nella povertà, nel degrado e spesso pativano la fame.

193 Todd 1990. 194 Todd 1990.

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