4 minute read

V.9 Argentina

regime di colonnelli che pone fine alle trattative col Vietnam del Nord. Dagli Stati Uniti giungono al Sud Vietnam 500 milioni di dollari e si intensifica nel paese la lotta contro i partigiani comunisti. Il presidente USA John F. Kennedy viene assassinato, Lyndon B. Johnson, che gli succede, programma un intervento armato diretto contro il Nord Vietnam. Johnson riteneva che questo intervento avrebbe messo in ginocchio il Nord Vietnam in soli 40 giorni. Il 7/2/1965 gli americani bombardano nuovamente la repubblica Democratica del Nord Vietnam ed il 6 marzo 1965 sbarca in Vietnam il primo contingente di marines. Anche se gli altri paesi della NATO sono contrari a questa guerra, gli Stati Uniti la continuano, con un numero di soldati che, nel 1969, raggiunge i 550.000. La guerra dura dieci anni, vi muoiono 60.000 soldati americani. I morti vietnamiti sono due milioni ed altrettanti i feriti. L'aviazione USA rade al suolo città a paesi: nemmeno l'antica capitale Hué fu risparmiata e le sue opere d'arte andarono distrutte. Gli elicotteri versarono sull'intero paese milioni di litri di erbicidi e di defolianti, le bombe al napalm, in un istante bruciavano interi paesi con i loro abitanti. I vietcong vietnamiti alla fine vinsero e scacciarono gli americani dall'intero paese. Il Vietnam fu riunificato. Ma gli effetti disastrosi della guerra continuarono per molti anni e continuano ancora a farsi sentire. Diossina e defolianti distrussero le colture agricole e le foreste riducendo il paese alla fame. L'effetto della diossina produsse mutazioni genetiche sui nascituri, che continuano a farsi sentire con la nascita di bambini focomelici.

V.9 Argentina

Advertisement

Durante la II Guerra mondiale l'Argentina aveva fornito materie prime alle potenze belligeranti, all'Inghilterra soprattutto: carne, grano, ecc. Nel dopoguerra l'Argentina era per la prima volta un paese creditore, poté comprare imprese e servizi dall'Inghilterra e conobbe la prosperità economica. Durante la guerra l'Argentina aveva fornito materie prime anche alla Germania e alla fine della guerra molti criminali nazisti in fuga dall'Europa trovarono rifugio in questo paese. Nelle elezioni del 1946 il colonnello Juan Domingo Perón trionfa col 56% dei voti. Il voto era segreto ed esteso a tutti gli uomini. Contro l'elezione di Perón erano: socialisti, comunisti, conservatori della provincia di Buenos Aires ed ambasciata degli Stati Uniti. Con la vittoria di Perón, il partito Perónista diventa il “Partito Unico de la Rivolución”; il

CET, il sindacato che aveva appoggiato Perón, diventa l'unico sindacato permesso. Gli oppositori politici, sindacalisti e parlamentari vengono arrestati. I professori universitari dissidenti vengono rimossi. Perón promosse una politica populista, approfittò della situazione economica favorevole per potenziare il welfare, beneficiare i lavoratori e aumentare le spese sociali, ma trascurò di aumentare gli investimenti e di accrescere la produzione. La moglie di Perón, Evita, era amatissima dal popolo, gestiva la fondazione di assistenza sociale, Fondazione Eva Perón. Dal 1950 la situazione economica argentina cominciò a peggiorare, poiché il piano Mashall aveva sostituito nelle importazioni europee i beni USA a quelli latino-americani. Il governo argentino fu costretto a tagliare la spesa pubblica, a chiedere un prestito alla Banca Mondiale e a cedere il diritto di sfruttamento delle proprie risorse petrolifere a compagnie USA. Perón vince le elezioni del 1952. Nello stesso anno muore Evita. Nel 1955 un golpe militare destituisce Perón che va esule in Spagna. Dal 1955 al 1978 l'Argentina attraversa un periodo di instabilità e di conflitti sociali. L'indice di crescita economica è molto alto, ma il quadro politico è destabilizzato: si susseguono golpe militari, compaiono formazioni di opposizione armata di estrema sinistra che praticano la guerriglia, fra cui l'Esercito de Libéración del Pueblo ed i Montoneros. Sotto la spinta della sinistra vengono tolte le restrizioni al partito peronista ed al partito comunista, per impedire lo sfruttamento dei lavoratori viene promulgata una legge sul salario unico garantito e viene imposto un controllo sui prezzi dei generi di prima necessità. Si lancia il piano nazionale per l'alfabetizzazione. Perón torna in Argentina dall'esilio e le elezioni del marzo 1979 lo portano nuovamente alla presidenza. Il 1/7/1974 Perón muore. Gli succede la seconda moglie Isabelita. Crescono i problemi economici, crescono i conflitti interni al partito e cresce il terrorismo nel paese da parte dell'estrema sinistra: montoneros, trozkisti, ecc. Il 24/3/1973 un golpe porta al potere una giunta militare capeggiata da Jorge Rafael Videla. Comincia un regime di terrore contro ogni opposizione. Sono colpiti: sindacalisti, chiunque fosse stato iscritto ad un partito anche lontanamente di sinistra, professori, studenti, giornalisti, scrittori, intellettuali, i librai ma perfino gli edicolanti, rei di aver venduto in passato pubblicazioni di sinistra. Sotto il regime di Videla, nominato presidente a vita, vengono commessi i peggiori crimini: carcerazioni extragiudiziarie, torture cui partecipano anche antichi criminali nazisti, omicidi, 30.000 persone scomparse, di cui 9.000 uccise gettandole in mare dagli aerei, come verrà accertato dalle commissioni di inchiesta. La giunta militare argentina era appoggiata dai servizi di intelligence USA che le fornirono

This article is from: