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V.5 America Latina
parroci, dando prova di buona senso, chiudevano un occhio. Gli appartenenti al partito comunista e socialista e tutti quelli che frequentavano riunioni di sinistra venivano schedati, non ufficialmente, dalla polizia e venivano discriminati nell'accesso ai posti di lavoro. Gli industriali non potevano fare a meno di assumere anche gli operai che professavano idee di sinistra, perché degli operai avevano comunque bisogno ed il proletariato nella grande maggioranza era orientato verso i partiti di sinistra ed era inquadrato in sindacati forti e ben strutturati. Ma per un intellettuale il professare idee di sinistra era la peggior raccomandazione per trovare lavoro: per lui l'unica risorsa era cercare lavoro nel pubblico impiego o scegliere una professione indipendente. Negli ambienti borghesi i comunisti, indipendentemente dalle loro qualità morali e dalle loro capacità, erano trattati con riprovazione e disprezzo, nel migliore dei casi venivano considerati fanatici e sciocchi. La discriminazione verso i comunisti nelle democrazie dell'Europa occidentale non aveva veste ufficiale, ma negli Stati Uniti la situazione era molto più grave. Qui la propaganda anticomunista e contro quanto poteva essere considerato filo-sovietico o socialista si scatenò con una violenza inaudita. In tutti gli Stati Uniti si diffuse l'odio e la paura contro tutto ciò che poteva essere considerato di sinistra: una vera e propria psicosi di massa! Negli anni 1953-54 operò una commissione creata per scoprire quanti potevano essere considerati filo-comunisti. Questa commissione prese il nome del senatore Joseph R. McCarthy. Quanti erano sospettati di appartenere a questa categoria, venivano chiamati a rispondere davanti alla commissione McCarthy, col rischio di perdere il posto di lavoro, senza poterne trovare un altro e di essere imprigionati. Centinaia furono le persone che furono imprigionate, migliaia quelle che persero il lavoro. Moltissimi intellettuali fuggirono all'estero. In Spagna ed in Portogallo, dove erano sopravvissute le dittature fasciste, le persecuzioni verso gli oppositori ai regimi continuarono come prima della guerra.
V.5 America Latina
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I paesi dell'America Latina erano considerati dagli Stati Uniti il loro cortile di casa ed essi appoggiavano in tutti questi paesi dei governi di destra che favorivano i loro interessi commerciali: nella maggioranza dei casi si trattava di dittature corrotte. Solo in Argentina il governo di Perón e della moglie Evita, che aveva un carattere populista, si impegnava abbastanza seriamente a promuovere il benessere dei cittadini più poveri. Durante la II Guerra mondiale i paesi dell'America Latina avevano conosciuto un forte sviluppo industriale ed economico, perché i paesi europei, impegnati nella guerra, non potevano più fare concorrenza con le loro industrie a quelle, sia pure meno moderne ed