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II.10 Concetto di eresia ovvero deviazione dalla linea del partito
1938. Si diffusero nel paese l'ossessione della V colonna, la caccia alle spie, la caccia al sabotatore, motivate sia dal pericolo di guerra, che dal dilatarsi stesso del terrore. Mentre la polizia segreta arrestava, nella notte, le vittime, che sparivano a centinaia, portate via su camion neri, si diffondeva la pratica della delazione, che i delatori consideravano un metodo per salvaguardare la propria sicurezza. Tutti i funzionari di un certo livello, fino alle più alte cariche dello stato, erano coinvolti in questa pratica vergognosa: Molotov, Kosygin, Brèžnev, Chruščëv. Solo il generale Georgij Konstantinovič Žukov non si macchiò di questa vergogna. Il biennio 1937-1938 fu un'orgia di arresti, di processi truccati, di condanne senza che nessun giudizio fosse stato emesso dai tribunali, in una quantità senza precedenti nella storia. Molto probabilmente erano pochissimi coloro che conoscevano le dimensioni di questo fenomeno. Molti ritenevano giuste le purghe, volute da Stalin, sia perché convinti dalla propaganda, sia perché il rischio di parlare riduceva drasticamente la diffusione delle informazioni, sia infine perché la consapevolezza di vivere in una fortezza assediata faceva ritenere le purghe una indispensabile difesa dai nemici interni ed esterni. Coloro che ritenevano ingiuste le purghe erano una minoranza, le condannavano in segreto, ma le elogiavano in pubblico. L'abitudine alla doppiezza si era ormai largamente diffusa. Chi era informato dell'operato dei tribunali, della polizia segreta e di quanto accadeva nelle carceri e nel Gulag aveva paura di parlarne anche con i più stretti famigliari90 .
II.10 Concetto di eresia ovvero deviazione dalla linea del partito
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Stalin, nella sua marcia trionfale verso il potere assoluto, mutuò dalla religione il concetto di eresia. Questo concetto, nell'intera Europa, per secoli, aveva permesso di mettere a morte chiunque professasse idee non ortodosse e pertanto ritenute false e riprovevoli. L'idea di verità unica e di colpevolezza di chi fosse in contraddizione con essa apparteneva, senza dubbio, alla mentalità del popolo91 . L'introduzione del crimine di eresia, chiamato deviazione dalla linea del partito, dava al governo la facoltà di estendere la pratica del terrore a chiunque: non per azioni commesse, ma semplicemente perché sospettato di avere idee non ortodosse, di credere il falso92 .
90 Gorbačëv 1997. 91 Ricordo che una cara amica russa, di buona e colta famiglia moscovita, era venuta in Italia, dopo il matrimonio, negli anni '60. Questa signora si meravigliava e si scandalizzava perché nel nostro paese era tollerata l'esistenza di più partiti. Diceva: «Se un partito afferma il vero, tutti gli altri partiti che affermano il contrario, mentono e quindi devono essere puniti e messi al bando». 92 Moshe Lewin osserva che non è il terrore ad essere la risposta alla eresia (deviazione), ma al contrario l'eresia fu inventata per giustificare il terrore.