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III.20 Kosygin, Podgorni e Brèžnev
Nell'ultimo periodo della sua permanenza al potere, Chruščëv prendeva sempre meno in considerazione il parere dei tecnici e dei componenti dello staff governativo: seguiva criteri personali, con ostinazione e spesso con incompetenza (come se fosse affetto da arteriosclerosi progressiva)172 . Nel 1963 la produzione agricola fu particolarmente scarsa: inferiore del 9% a quella del 1958. Chruščëv si trovò ad avere contro di sé i funzionari del partito, le lobbies dell'esercito e dell'industria. Tutti costoro temevano di perdere la propria posizione ed il proprio prestigio. Anche i sindacati erano contrari alle riforme proposte da Chruščëv, perché minacciavano la sicurezza di conservare il posto di lavoro. La goccia che fece traboccare il vaso fu la crisi dei missili sovietici a Cuba. Gli Stati Uniti avevano impiantato in Turchia basi missilistiche che minacciavano direttamente la sicurezza dell'Unione Sovietica. Come contromisura, Chruščëv progettò l'installazione di missili sovietici a Cuba, minacciando direttamente gli Stati Uniti173 . Gli aerei spia statunitensi fotografarono le rampe di lancio, costruite in gran segreto sull'isola. Per impedire che i missili venissero installati, il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy mise un blocco navale intorno a Cuba. Tutte le navi dirette all'Avana venivano ispezionate. Il clima internazionale divenne rovente, si paventava addirittura lo scoppio di una Terza Guerra mondiale. Anche il papa Giovanni XXIII intervenne per salvare la pace. Chruščëv dovette rinunciare alla installazione dei missili a Cuba. Kennedy promise di non invadere Cuba e di smantellare le basi missilistiche in Turchia. Chruščëv venne incolpato dell'umiliazione subita dall'Unione Sovietica,. Nel 1964 venne messo in opera il complotto per destituirlo. Nell'ottobre del 1964 i 169 membri del Comitato Centrale del partito destituirono Chruščëv, che non sospettava di nulla. Egli non si difese e si ritirò a vita privata. Finì i suoi giorni in un modesto appartamento di Mosca. La defenestrazione di Chruščëv venne accolta dai popoli dell'U.R.S.S. con perfetta indifferenza. Pochi furono i licenziamenti che seguirono al cambio di governo.
III.20 Kosygin, Podgorni e Brèžnev
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A Chruščëv successe una troika di tre personaggi: Aleksej Nikolaevič Kosygin, Leonìd Il'ìč Brèžnev e Nikolái Víktorovich Podgorni: Kosygin era presidente del consiglio e Brèžnev segretario del Politburo. Al ministero degli esteri andò Gromiko. I nuovi governanti volevano conciliare il ruolo di grande potenza dell'U.R.S.S. con la stabilità
172 Mia sorella, nei primi anni '60, era a Mosca per un corso di specializzazione in chirurgia ed ebbe l'occasione di vedere un filmato di cui Kruscev era il protagonista. Osservando i suoi lineamenti alterati ed il suo modo di parlare e di muoversi, ebbe a pensare che si trattasse di un vecchio affetto da arteriosclerosi progressiva. 173 Nel 1962 Castro aveva chiesto a Kruscev l'installazione dei missili a Cuba (Benvenuti 1999).