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II.19 La costituzione dell’U.R.S.S

Voleva avere l’ultima parola su qualunque argomento, anche al di fuori delle sue competenze: voleva il dominio assoluto su tutto! In ogni caso, Stalin aveva grande amore per il teatro e per il cinematografo, arti che promosse in tutti i modi. Talvolta Stalin si mosse con interventi originali ed estemporanei, anche in difesa di artisti perseguitati da quella stessa burocrazia che egli stesso aveva messo in piedi, dando prova di una personalità brillante ed anticonformista. Nel 1933 lo scrittore Michail Aleksandrovič Šolochov scrisse a Stalin denunciando la tragedia della popolazione cosacca del Kuban, spogliata del raccolto dagli esattori dei servizi di approvvigionamento durante la carestia dell’inverno 1932-1933. Stalin provvide subito a soccorrere quella popolazione ma, nella lettera di risposta a Šolochov, accusò i contadini di slealtà verso lo stato sovietico e di voler speculare sul loro monopolio delle risorse alimentari, giustificando così il durissimo trattamento a cui erano sottoposti. Nel periodo più buio della II Guerra mondiale Stalin, vedendosi incapace di rispondere adeguatamente alle aspettative del popolo e dell’esercito, che erano colpiti da immense tragedie, decise di ricorrere al grande potere di emissione simbolica della religione. Stalin sapeva che né le persecuzioni, né la propaganda avevano estirpato la fede religiosa dal cuore del popolo. Pochissime erano le autorità religiose sopravvissute alle stragi. Stalin ordinò che le tre più alte autorità religiose rimaste a Mosca si presentassero la notte al Cremlino. I tre prelati si spaventarono a morte, credendo che fosse giunta anche per loro l’ultima ora. Giungono tremanti al Cremlino, bussano e, come in una fiaba, è Stalin in persona che apre la porta. Dopo la II Guerra mondiale, allo scrittore Bulgakov veniva negata la pubblicazione dei suoi libri. Egli, in preda alla disperazione, scrive una lettera di lamentele a Stalin. La sera, mentre è in cucina con la moglie, sente suonare il telefono: è Stalin! Dopo aver cortesemente ascoltato lo scrittore, Stalin gli consiglia di presentare nuovamente le sue opere alla società degli scrittori, aggiungendo ironicamente di ritenere che questa volta verranno pubblicate.

II.19 La costituzione dell’U.R.S.S.

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Dall’ottobre 1917 fino al 1924, i rivoluzionari al potere in Russia ritenevano che lo stato di diritto, le libertà democratiche e la costituzione fossero altrettanti strumenti di dominio della borghesia sul proletariato e pertanto negarono ogni libertà fondamentale agli appartenenti alle classi sconfitte dalla rivoluzione. Svanita la speranza del trionfo della rivoluzione comunista in tutta l’Europa, Stalin, dopo aver

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