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IV.10 Le elezioni del Congresso del popolo
centrale è il seguente: «L'amministrazione cittadina di Leningrado ordinò di togliere tutte le salsicce dalle celle frigorifere dei magazzini e di seppellirle in una fossa scavata all'uopo in periferia». I cittadini esasperati perché, oltre a tutto il resto, le salsicce erano venute a mancare, riversarono la propria ira su Gorbačëv e sul suo governo227 .
IV.10 Le elezioni del Congresso del popolo
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Nel marzo 1989 in tutta l'U.R.S.S. ebbero luogo le elezioni del Congresso del popolo, composto di 2.250 deputati, di cui i 2/3 (1.500) eletti a suffragio universale. Il 90% dei deputati eletti a suffragio universale furono membri del partito comunista, ma molti di essi avevano prevalso contro i candidati ufficiali proposti dalla organizzazione del partito228 . Trentotto segretari provinciali del partito furono sconfitti alle elezioni e con loro furono sconfitti i segretari del partito delle città di Kiev, Minsk, Almahata, e fu sconfitto anche il capo del partito comunista di Leningrado. Gorbačëv annunciò a tutti costoro che avrebbero dovuto rinunciare alle loro cariche. Nel congresso del popolo l'88% dei deputati era costituito da comunisti contrari alle riforme. La prima sezione del congresso dei deputati del popolo si tenne dal 25 maggio al 19 giugno 1989, fu teatro di aperti dibattiti e litigi. Radio e televisione trasmettevano integralmente quanto dicevano i deputati in diretta. Nella popolazione nacque un grande interesse per la politica: nei luoghi di lavoro si interrompeva ogni attività per ascoltare cosa dicevano i deputati. Questo interesse per la politica era un fuoco di paglia dovuto alla novità. L'evoluzione degli interessi culturali del popolo russo andava in senso completamente opposto. C'era in Russia un accentuato ritorno allo spirito religioso, non ostante le gerarchie della chiesa ortodossa fossero giustamente cadute in discredito. Le chiese e le cattedrali si riempirono di fedeli ed il governo non ostacolava più la partecipazione alle cerimonie religiose229 . Dai tempi di Stalin i governi che si erano succeduti nell'U.R.S.S. avevano sempre promosso la diffusione della cultura, con mentalità, bisogna dirlo, severamente conservatrice. I classici della letteratura russa e mondiale erano disponibili in magnifiche edizioni a prezzi irrisori; lo stesso dicasi per i libri di argomento scientifico. A prezzi incredibilmente bassi si poteva assistere a rappresentazioni teatrali di classici o di opere in linea con le direttive del partito. La stessa cosa avveniva per i più bei concentri di
227 Service 1999. 228 Benvenuti 1999. 229 Service 1999.