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V.8 Vietnam (la guerra spietata di un grande paese contro un piccolo popolo

Nel 1959, il 26 luglio, l'avvocato Fidel Castro Ruiz, tenta di dar vita ad una rivoluzione nell'isola per rovesciare la dittatura di Batista, assalta la caserma Mocada a Santiago de Cuba e viene fatto prigioniero. Nel 1955 Castro, che è esule in Messico, prepara una spedizione di 82 volontari contro Cuba, con loro c'è il medico argentino Ernesto Guevara de la Serna. I rivoluzionari riescono a sbarcare sull'isola da una navicella di 18 m., la Gramma. Si rifugiano sulla Sierra maestra, servendosi anche di trasmissioni radio, ottengono l'appoggio della popolazione. Formano un piccolo esercito popolare, attraversano tutta l'isola ed il 30/12/1958 a Santa Clara sconfiggono l'esercito nazionale cubano. Batista fugge portando con sé oro, argento e denaro della riserva nazionale. Castro proclama la rivoluzione sociale nazionale. Le grandi proprietà terriere vengono nazionalizzate, quelle piccole riunite in cooperative. Le industrie, comprese quelle di proprietà degli Stati Uniti, vengono nazionalizzate. Gli Stati Uniti perdono anche le raffinerie di zucchero e vedono la nascita di un paese socialista di fronte alle proprie coste. Il 25 aprile 1961 il presidente egli Stati Uniti John F. Kennedy decretò l'embargo contro Cuba, che così non poteva più avere alcun rapporto commerciale con tutti i paesi del mondo libero. Questo embargo continua fino ad oggi. Gli unici paesi con cui Cuba poteva commerciare erano i paesi del blocco sovietico. Il 1/4/1962 Kennedy appoggiò uno sbarco di esuli cubani nella Baia dei Porci, per tentare di rovesciare il governo di Castro: questo tentativo fallì. Cli Stati Uniti non cessarono di combattere con tutti i mezzi il piccolo paese socialista, non si peritarono di ricorrere ad assassini di militanti cubani, organizzarono attentati alla vita di Castro e condussero una guerra batteriologica, impegnando aerei per lanciare sull'isola batteri ed altri organismi viventi per distruggere le colture agricole, per diffondere la peste suina ed anche forse epidemie che colpirono gli esseri umani.

V.8 Vietnam (la guerra spietata di un grande paese contro un piccolo popolo)

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Fino all'inizio della II Guerra mondiale il Vietnam (allora Indocina) che era una colonia francese, venne invaso dai giapponesi. Nel corso della guerra rientra in patria Ho Chi Minh, che, a capo del movimento di liberazione, dichiara l'indipendenza del Vietnam dal governo di Vichy275 e conduce la guerra per scacciare i giapponesi dal paese.

275 Il governo di Vichy, durante l'occupazione della Francia, collaborava con gli occupanti tedeschi.

Ho Chi Minh è un rivoluzionario che fin da giovane aveva combattuto per liberare il Vietnam dalla dominazione francese. Fuggito dalla patria, aveva errato per tutto il mondo, facendo tutti i mestieri (era diventato un cuoco famoso). Negli anni 1921-22 era stato uno dei fondatori del partito comunista francese. Dopo la fine della II Guerra mondiale, Ho Chi Minh continua a combattere contro i francesi che volevano rioccupare il Vietnam. Nel 1954 le forze partigiane vietnamite (Viet Minh), sotto il comando di Ho Chi Minh, sconfiggono definitivamente l'esercito francese nella battaglia di Dien Bien Phu. È la prima volta che una potenza coloniale occidentale viene sconfitta da truppe indigene nel Sud Est asiatico! Il 27/4/1954 la conferenza di Ginevra sancì gli accordi con cui si stabiliva l'integrità territoriale del Vietnam e la sua indipendenza dalla Francia. Una parte delle truppe vietnamite avevano combattuto per la liberazione del paese, ma una parte aveva combattuto con l'esercito francese e per la Francia. Le due fazioni avverse erano schierate a nord e a sud della linea del cessate il fuoco. Libere elezioni fissate per luglio 1956 avrebbero dovuto riunificare il paese. Nel nord era nata una repubblica democratica (di sinistra). Nel sud Ngô Đình Diệm era a capo dello stato: qui si trasferirono tutti i filo-francesi ed i cattolici. Nel sud erano però penetrati i partigiani Viet Minh ben oltre la linea del cessate il fuoco. Nelle mani del governo Diệm erano rimaste le infrastrutture governative abbandonate dai francesi. Ho Chi Minh era convinto di vincere le elezioni in tutto il paese e di potervi instaurare un regime comunista. Ngô Đình Diệm, sostenuto dagli Stati Uniti, rifiutò di aprire il dialogo col Nord Vietnam riguardo alle elezioni. I partigiani comunisti nordvietnamiti si infiltrano nel Sud dove compiono azioni di guerriglia. Dal nord verso il Sud fuggono 450.000 cittadini, cattolici nella maggioranza. Gli Stati Uniti considerano il Sud Vietnam un bastione strategico per la difesa del Sud Est asiatico dall'avanzata del comunismo cinese e sovietico e forniscono consiglieri ed armi al governo di Diệm. John F. Kennedy, presidente degli Stati Uniti, il 1/6/1956 ad una riunione dell”'America Friend of Vietnam” mette a punto un progetto per impedire definitivamente la riunificazione del Vietnam ed eliminare dal sud gli elementi nordisti. Continua al Sud Vietnam la fornitura di armi da parte degli USA, che vi inviano anche ottocento consiglieri militari. Tutto questo era proibito dagli accordi di Ginevra, che avevano sancito l'indipendenza e la riunificazione del Vietnam e viene quindi tenuto segreto. Nel 1963 Diệm cerca un'intesa con la giunta del governo del Vietnam del Nord per porre fine alle divergenze. Ho Chi Minh era morto ed era divenuto eroe nazionale. Il 1/11/1963, con un colpo di stato filo-americano, Diệm viene ucciso e sostituito da un

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