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III.3 Riepilogo statistico della repressione in U.R.S.S. dal 1921 al 1953
dall’epoca della rivoluzione d’ottobre fino alla morte di Stalin, non si può trascurare quanto afferma il professor Domenico Losurdo: «A partire dalla Rivoluzione di ottobre l’intento di tutto il sistema detentivo dell’Unione Sovietica era stato la rieducazione e il recupero dei detenuti. Questo aspetto del Gulag non viene mai meno completamente, nemmeno negli anni più bui del terrore e della guerra». Nel periodo che segue immediatamente la presa del potere da parte del governo rivoluzionario, il detenuto è un futuro compagno, parte della prospettiva luminosa dell’avvento del comunismo, anch’egli deve concorrere alla costruzione della nuova società. Giornali murali, biblioteche, circoli, palestre, libertà di movimento sono le regole del sistema carcerario. La funzione del lavoro dei detenuti è quello della loro rieducazione, non quello di sfruttare manodopera gratuita. Le condizioni tragiche del paese e la disorganizzazione minano questo sistema. Con l’avvento di Stalin, il sistema giudiziario diventa strumento di dominio e di spregiudicata eliminazione degli avversari politici e di ogni possibile opposizione. I prigionieri diventano mano d’opera per la realizzazione delle grandi opere necessarie al paese. L’avvicinarsi catastrofico della II Guerra mondiale accentua questa tendenza. Ma anche se dopo il 1937 il detenuto non è più considerato un futuro compagno, la funzione rieducativa del sistema carcerario non si estingue mai completamente. Nel 1938 Andrey Januarevich Vyshinsky denuncia la durezza delle condizioni di detenzione. Lavrentij Pavlovič Berija denuncia gli abusi della polizia in fase giudiziaria e chiede di punire i responsabili dei metodi brutali di interrogatorio. Anche nel 1943, negli anni più bui della guerra, col paese alla fame l’aspetto rieducativo del Gulag non viene completamente meno: sussistono ancora biblioteche, circoli, spettacoli per i prigionieri ecc.
III.3 Riepilogo statistico della repressione in U.R.S.S. dal 1921 al 1953
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Secondo Moshe Lewin in questo arco di tempo vi furono 4.060.306 persone arrestate per motivi politici in Unione Sovietica: erano accusati di crimini controrivoluzionari. Fra costoro: 799.455 furono condannati a morte, 2.634.392 incarcerati in campi di lavoro e colonie, 423.512 condannati a pene di prigione e relegazione. Il maggior numero degli arresti avvenne nel biennio 1937-1938160 .
160 Lewin 2003.