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III.15 Politica di Chruščëv verso il partito e verso le repubbliche più arretrate
edificato in U.R.S.S., al comunismo. Il nodo non venne sciolto. Restò fermo il principio dell’irreversibilità del passaggio dal regime capitalista a quello socialista. Chruščëv riteneva che il confronto e la competizione fra i paesi socialisti e quelli a regime capitalista, gli Stati Uniti in primo luogo, dovesse essere condotto con mezzi non violenti.
III.15 Politica di Chruščëv verso il partito e verso le repubbliche più arretrate
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Chruščëv fece in modo di rafforzare l’influenza del partito. Per tutto il tempo in cui fu Chruščëv a gestire i potere nell’Unione Sovietica, gli organi del partito dovevano riunirsi regolarmente e le cellule del partito erano presenti ovunque: nelle imprese, nelle fabbriche, nelle università, nelle associazioni culturali ecc. Ogni cellula era dotata di un segretario a tempo pieno o parziale, a seconda dell’importanza della cellula stessa. Compito delle cellule era di esercitare funzioni di stimolo e di controllo in tutte le istituzioni in cui erano presenti. Il numero degli iscritti al partito, che nel 1953 era di 6,1 milioni, crebbe fino a raggiungere i 9,7 milioni nel 1961. Anche i sindacati e le unità di base dovevano riunirsi regolarmente e vigilare sullo sviluppo della società. Chruščëv combatte con successo l’arretratezza culturale ed economica delle aree etniche più svantaggiate dell’U.R.S.S. Le repubbliche più povere beneficiarono di maggiori finanziamenti ed investimenti statali169 . In ogni repubblica i titolari della nazionalità locale godevano di quote riservate per l'accesso all'istruzione superiore e venivano favoriti in tutte quelle carriere che comportavano una promozione sociale. Ovunque venivano pianificate e promosse le attività teatrali, sportive e per il tempo libero. In tutte le repubbliche venivano pianificate identiche strutture per l’istruzione, gli istituti di ricerca, le accademie, le case editrici, le unioni di scrittori, di artisti, di architetti, nonché le strutture burocratiche. Dagli anni '50 in poi le élite di ogni repubblica appartenevano alla nazionalità titolare. Il segretario del partito di ciascuna repubblica apparteneva all'etnia di riferimento (era cittadino di quella repubblica), il secondo segretario era russo. Tuttavia i russi che abitavano in altre repubbliche al di fuori della propria (la Repubblica Federativa russa, R.F.S.R.)spesso si rifiutavano di imparare la lingua locale (27%), benché fossero in molti ad occupare posti importanti. I matrimoni interetnici erano il 10%.
169 White 1982.