PERCHÈ L'U.R.S.S. È CROLLATA?

Page 119

assetto dell'amministrazione della giustizia non era più possibile costringere un oppositore a confessare delitti mai commessi o istruire processi farsa. Quindi tutti coloro che venivano considerati pericolosi o scomodi per lo stato, erano dichiarati pazzi e venivano rinchiusi in manicomio. Se i neurologi che li avevano in cura non riuscivano a cambiare le loro idee, li sottoponevano a trattamenti che potevano compromettere la loro salute mentale. Mia sorella, durante il suo soggiorno a Mosca, conobbe un giovane che faceva parte di un piccolissimo gruppi di anarchici. Questo giovane era stato rinchiuso in uno di questi manicomi e, quando era stato dimesso, non era più capace di leggere e scrivere. Leonid Brèžnev era vanitoso ed indifferente alla corruzione. Quando prese il potere il 29/3/65 fu favorito dal buon andamento dell'economia. Nel 1963, anno della defenestrazione di Chruščëv, il raccolto era stato particolarmente cattivo, nel 1964 il raccolto fu assai abbondante. Fra il 1960 ed il 1970, la produzione agricola crebbe del 3% all'anno, in media. Si continuò tuttavia ad importare cereali dall'estero. L'VIII piano quinquennale realizzò un aumento del 38% della produzione delle fabbriche e delle miniere. Scartata la linea riformista di Kosygin, la crescita economica si basava su un meccanismo estensivo: profusione delle risorse. Questo metodo spingeva fatalmente l'economia verso la stagnazione. Nel governo prevaleva la volontà di mantenere il potere in poche mani, piuttosto che favorire una larga rappresentanza sociale. Taluni settori dell'agricoltura e dell'industria dipendevano dal finanziamento statale.

III.22 Primavera di Praga e Crisi cecoslovacca Per l’Unione Sovietica, all’epoca di Brèžnev, continuano le difficoltà coi paesi dell’Europa orientale. Il biennio 1968-1969 è l’anno della cosiddetta primavera di Praga. Fra i paesi del blocco comunista, la Cecoslovacchia era quello più avanzato tecnicamente, l’unico in grado di aprirsi ad un libero mercato di scambi con i paesi dell’Europa occidentale. Dal punto di vista economico, erano pochi i vantaggi che aveva la Cecoslovacchia a restare legata ai paesi dell’Est europeo. Forte di questa situazione, il primo ministro cecoslovacco Alexander Dubček lanciò l’idea di un comunismo dal volto umano: libertà di opinione, libero scambio delle idee col mondo libero e naturalmente liberi scambi commerciali con l’occidente. Dubček dichiarava che la struttura socialista dello stato non sarebbe cambiata e che la Cecoslovacchia avrebbe continuato a far parte del patto di Varsavia. Brèžnev non fu disposto ad accettare questo cambiamento, che poteva incoraggiare altri paesi del patto di Varsavia a percorrere la stessa strada e che avrebbe fatto perdere all’economica

119


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Appendice I. Raccolta di interviste qualitative

33min
pages 187-200

Appendice II. Tabelle statistiche mondiali

9min
pages 201-205

Glossario

2min
pages 206-210

V.12 La propaganda anticomunista rivolta ai popoli dell’U.R.S.S. e i paesi dell’Europa Orientale

2min
pages 185-186

V.11 Nicaragua

6min
pages 182-184

V.10 Cile

1min
page 181

V.9 Argentina

4min
pages 179-180

V.3 Grecia. Nel dicembre 1944 W. Churchill ordina la strage dei partigiani greci V.4 Europa e USA: Dopo la II Guerra mondiale comunisti e coloro che hanno idee di sinistra vengono

2min
page 173

discriminati

1min
page 174

V.5 America Latina

2min
page 175

V.8 Vietnam (la guerra spietata di un grande paese contro un piccolo popolo

4min
pages 177-178

V.2 La lotta senza quartiere dei paesi capitalisti contro il comunismo in tutto il mondo

2min
page 172

IV.14 La congiura del 19 agosto 1991 (ultimo atto del dramma dell'Unione Sovietica

8min
pages 162-166

IV.13 Progressivo indebolimento dello stato centrale e del partito

12min
pages 156-161

IV.12 Politica estera ed internazionale di Gorbačëv

4min
pages 154-155

IV.8 Fine della guerra russo-afgana

2min
page 145

IV.9 L'economia sovietica verso la catastrofe

7min
pages 146-149

IV.10 Le elezioni del Congresso del popolo

2min
page 150

IV.11 Il problema delle nazionalità

6min
pages 151-153

IV.7 Verso il disastro economico

1min
page 144

IV.6 Effetti negativi della glasnost

1min
page 143

IV.4 Glasnost

1min
page 141

III.31 Konstantin Černenko

2min
page 136

III.30 La breve parabola di Andropov

6min
pages 133-135

III.27 Dibattiti interni al sistema e repressione nell'epoca di Brèžnev

2min
page 127

III.28 Sintomi di degrado morale

6min
pages 128-130

III.29 Il conflitto russo-afgano. Brèžnev fa invadere l'Afghanistan

4min
pages 131-132

III.26 Sintomi di declino economico

4min
pages 125-126

III.25 Gli ultimi anni di Leonid Brèžnev

2min
page 124

III.24 La politica estera di Brèžnev

2min
page 123

III.23 Politica interne ed estera dell’U.R.S.S. all’epoca di Brèžnev

6min
pages 120-122

III.22 Primavera di Praga e Crisi cecoslovacca

2min
page 119

III.20 Kosygin, Podgorni e Brèžnev

2min
page 117

III.21 L'epoca di Brèžnev

2min
page 118

III.19 Esclusione di Chruščëv dal potere

2min
page 116

III.18 Il muro di Berlino

2min
page 115

III.17 Politica di Chruščëv verso la religione e verso i paesi esteri

2min
page 114

III.16 Gestione di Chruščëv della politica economica

2min
page 113

III.15 Politica di Chruščëv verso il partito e verso le repubbliche più arretrate

1min
page 112

III.14 Dubbi sulla realizzazione del comunismo

2min
page 111

III.13 Successi e limiti della politica di Chruščëv

2min
page 110

III.4 Dopo Stalin

2min
page 102

III.7 Nikita Chruščëv ed il XX Congresso del P.C.U.S

4min
pages 104-105

III.12 Fidel Castro e la rivoluzione cubana

1min
page 109

II.28 La morte di Stalin

2min
pages 96-97

III.3 Riepilogo statistico della repressione in U.R.S.S. dal 1921 al 1953

1min
page 101

II.27 La questione ebraica e gli ultimi anni di Stalin

4min
pages 94-95

II.24 Conseguenze della guerra fredda in Occidente

1min
page 91

II.12 La fine del grande terrore del 1937-1938

1min
page 63

II.23 La politica di Stalin nel dopoguerra

8min
pages 87-90

II.22 Invasione dell'U.R.S.S

13min
pages 77-82

II.21 Vigilia della II Guerra mondiale e politica estera

4min
pages 75-76

II.22.3 La battaglia di Kursk

6min
pages 84-86

II.20 Il partito e l’apparato statale alla vigilia della II Guerra mondiale

4min
pages 73-74

II.19 La costituzione dell’U.R.S.S

2min
page 72

II.13 Il numero delle vittime del terrore

3min
pages 64-65

II.11 Quadro complessivo del sistema carcerario e della burocrazia alla vigilia della II Guerra mondiale

2min
page 62

II.7 Trasformazione del partito in apparato

4min
pages 51-52

II.9 L'assassinio di Kirov

10min
pages 56-60

II.8 Il terrore degli anni ‘30

6min
pages 53-55

II.10 Concetto di eresia ovvero deviazione dalla linea del partito

2min
page 61

II.6 Successo del I piano quinquennale

8min
pages 47-50

II.5 La fine della N.E.P. Il I piano quinquennale. La collettivizzazione della campagna

8min
pages 43-46

II.4 Straordinario successo della N.E.P

2min
page 42

I.4 La I Guerra mondiale e la rivoluzione del febbraio 1917

6min
pages 21-23

I.6 La guerra civile

8min
pages 27-30

I.5 I bolscevichi al potere

6min
pages 24-26

Prefazione

16min
pages 7-14

II.2 L’irresistibile ascesa di Stalin

4min
pages 39-40

I.2 Il terrorismo ed in contrapposizione ad esso la diffusione delle idee marxiste

2min
page 17

II.3 Trasformazione sociale dopo la guerra civile

1min
page 41

I.3 La guerra russo-giapponese e la rivoluzione del 1905

6min
pages 18-20
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
PERCHÈ L'U.R.S.S. È CROLLATA? by Biblioteca Militare - Issuu