PERCHÈ L'U.R.S.S. È CROLLATA?

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III.13 Successi e limiti della politica di Chruščëv Per accrescere la produzione dei beni di consumo ed il benessere della popolazione, Chruščëv favorì l’industria leggera: questa politica fu ostacolata dalle lobby dell’industria pesante e dell’esercito e dal clima di paura alimentato dalla guerra fredda. Nella corsa agli armamenti imposta dalla guerra fredda, Chruščëv avrebbe voluto favorire la produzione di armi atomiche, meno costose rispetto agli armamenti convenzionali, ma l’industria pesante e degli armamenti continuò ad assorbire gran parte delle risorse che Chruščëv avrebbe voluto destinare ai beni di consumo. Nonostante queste difficoltà, il benessere della popolazione, dalla morte di Stalin in poi, continuò ad accrescersi. I salari aumentavano costantemente e dal 1959 al 1964 si incrementarono del 7%. Ospedali e scuole per tutti, gratis e di ottimo livello. Affitti e riscaldamento a prezzi politici. Le pensioni erano basse ma i self-service a buon prezzo assicuravano a tutti il cibo necessario. Anche la vita quotidiana dei cittadini cominciò a migliorare sensibilmente. Le case diventarono più confortevoli. I cittadini potevano sperare di vivere in appartamenti unifamiliari, anziché in case collettive con i servizi in comune; alcuni potevano perfino possedere frigoriferi e lavatrici. A Mosca e nelle grandi città vengono costruiti grandi blocchi abitativi. Questa scelta aumentava tendenzialmente il numero degli abitanti già elevatissimo nelle grandi città (Mosca ne contava 8 milioni). Gli urbanisti sostenevano che una città con più di un milione di abitanti diventa sempre più costosa, se si vuole assicurare a tutti i cittadini un livello decente di vita e di servizi e la città stessa diventa un peso per l’economia dello stato. Una megalopoli può contribuire positivamente alla ricchezza del paese, solo se si lasciano proliferare sacche di miseria e di degrado. Chruščëv non tenne conto del parere degli urbanisti: tuttavia per impedire l’eccessivo ed irrazionale aumento della popolazione nelle città più prestigiose ed ambite, alcune città e Mosca per prima, vennero dichiarate città chiuse165. Un organo del partito, limitĕki, era previsto a vegliare sulla crescita delle città chiuse.166 I laureati ed i professionisti ambivano abitare nelle città chiuse e per riuscirci erano pronti ad 165

In Unione Sovietica, oltre alle città chiuse, esistevano anche le fabbriche chiuse, luoghi di produzione di materiale militare ad alta tecnologia. Coloro che vi lavoravano erano selezionati dal KGB, erano tenuti al segreto e godevano di svariati privilegi: paghe più alte, accesso ai beni più ambiti, case migliori, generi di lusso e accesso a particolari luoghi di villeggiatura. 166 I cittadini di tutta l’Unione Sovietica non potevano cambiare residenza a piacimento, potevano ottenere il permesso di trasferirsi solo per ragioni di lavoro o di studio. (Ottimo mezzo per contrastare la delinquenza!) Se le industrie e le strutture di una città chiusa necessitavano di forza lavoro, vi venivano ammessi dall’esterno gli operai necessari. Questi operai erano detti limit, per i primi 12 anni di permanenza nella città non potevano cambiare lavoro ed erano obbligati ad alloggiare in speciali caserme. A Mosca e a Leningrado i limit costituivano fra il 15% ed il 20% della forza lavoro. I limit erano costretti a mostrarsi zelanti sui luoghi di lavoro e per questo erano considerati male dagli altri operai.

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Appendice I. Raccolta di interviste qualitative

33min
pages 187-200

Appendice II. Tabelle statistiche mondiali

9min
pages 201-205

Glossario

2min
pages 206-210

V.12 La propaganda anticomunista rivolta ai popoli dell’U.R.S.S. e i paesi dell’Europa Orientale

2min
pages 185-186

V.11 Nicaragua

6min
pages 182-184

V.10 Cile

1min
page 181

V.9 Argentina

4min
pages 179-180

V.3 Grecia. Nel dicembre 1944 W. Churchill ordina la strage dei partigiani greci V.4 Europa e USA: Dopo la II Guerra mondiale comunisti e coloro che hanno idee di sinistra vengono

2min
page 173

discriminati

1min
page 174

V.5 America Latina

2min
page 175

V.8 Vietnam (la guerra spietata di un grande paese contro un piccolo popolo

4min
pages 177-178

V.2 La lotta senza quartiere dei paesi capitalisti contro il comunismo in tutto il mondo

2min
page 172

IV.14 La congiura del 19 agosto 1991 (ultimo atto del dramma dell'Unione Sovietica

8min
pages 162-166

IV.13 Progressivo indebolimento dello stato centrale e del partito

12min
pages 156-161

IV.12 Politica estera ed internazionale di Gorbačëv

4min
pages 154-155

IV.8 Fine della guerra russo-afgana

2min
page 145

IV.9 L'economia sovietica verso la catastrofe

7min
pages 146-149

IV.10 Le elezioni del Congresso del popolo

2min
page 150

IV.11 Il problema delle nazionalità

6min
pages 151-153

IV.7 Verso il disastro economico

1min
page 144

IV.6 Effetti negativi della glasnost

1min
page 143

IV.4 Glasnost

1min
page 141

III.31 Konstantin Černenko

2min
page 136

III.30 La breve parabola di Andropov

6min
pages 133-135

III.27 Dibattiti interni al sistema e repressione nell'epoca di Brèžnev

2min
page 127

III.28 Sintomi di degrado morale

6min
pages 128-130

III.29 Il conflitto russo-afgano. Brèžnev fa invadere l'Afghanistan

4min
pages 131-132

III.26 Sintomi di declino economico

4min
pages 125-126

III.25 Gli ultimi anni di Leonid Brèžnev

2min
page 124

III.24 La politica estera di Brèžnev

2min
page 123

III.23 Politica interne ed estera dell’U.R.S.S. all’epoca di Brèžnev

6min
pages 120-122

III.22 Primavera di Praga e Crisi cecoslovacca

2min
page 119

III.20 Kosygin, Podgorni e Brèžnev

2min
page 117

III.21 L'epoca di Brèžnev

2min
page 118

III.19 Esclusione di Chruščëv dal potere

2min
page 116

III.18 Il muro di Berlino

2min
page 115

III.17 Politica di Chruščëv verso la religione e verso i paesi esteri

2min
page 114

III.16 Gestione di Chruščëv della politica economica

2min
page 113

III.15 Politica di Chruščëv verso il partito e verso le repubbliche più arretrate

1min
page 112

III.14 Dubbi sulla realizzazione del comunismo

2min
page 111

III.13 Successi e limiti della politica di Chruščëv

2min
page 110

III.4 Dopo Stalin

2min
page 102

III.7 Nikita Chruščëv ed il XX Congresso del P.C.U.S

4min
pages 104-105

III.12 Fidel Castro e la rivoluzione cubana

1min
page 109

II.28 La morte di Stalin

2min
pages 96-97

III.3 Riepilogo statistico della repressione in U.R.S.S. dal 1921 al 1953

1min
page 101

II.27 La questione ebraica e gli ultimi anni di Stalin

4min
pages 94-95

II.24 Conseguenze della guerra fredda in Occidente

1min
page 91

II.12 La fine del grande terrore del 1937-1938

1min
page 63

II.23 La politica di Stalin nel dopoguerra

8min
pages 87-90

II.22 Invasione dell'U.R.S.S

13min
pages 77-82

II.21 Vigilia della II Guerra mondiale e politica estera

4min
pages 75-76

II.22.3 La battaglia di Kursk

6min
pages 84-86

II.20 Il partito e l’apparato statale alla vigilia della II Guerra mondiale

4min
pages 73-74

II.19 La costituzione dell’U.R.S.S

2min
page 72

II.13 Il numero delle vittime del terrore

3min
pages 64-65

II.11 Quadro complessivo del sistema carcerario e della burocrazia alla vigilia della II Guerra mondiale

2min
page 62

II.7 Trasformazione del partito in apparato

4min
pages 51-52

II.9 L'assassinio di Kirov

10min
pages 56-60

II.8 Il terrore degli anni ‘30

6min
pages 53-55

II.10 Concetto di eresia ovvero deviazione dalla linea del partito

2min
page 61

II.6 Successo del I piano quinquennale

8min
pages 47-50

II.5 La fine della N.E.P. Il I piano quinquennale. La collettivizzazione della campagna

8min
pages 43-46

II.4 Straordinario successo della N.E.P

2min
page 42

I.4 La I Guerra mondiale e la rivoluzione del febbraio 1917

6min
pages 21-23

I.6 La guerra civile

8min
pages 27-30

I.5 I bolscevichi al potere

6min
pages 24-26

Prefazione

16min
pages 7-14

II.2 L’irresistibile ascesa di Stalin

4min
pages 39-40

I.2 Il terrorismo ed in contrapposizione ad esso la diffusione delle idee marxiste

2min
page 17

II.3 Trasformazione sociale dopo la guerra civile

1min
page 41

I.3 La guerra russo-giapponese e la rivoluzione del 1905

6min
pages 18-20
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PERCHÈ L'U.R.S.S. È CROLLATA? by Biblioteca Militare - Issuu