Alla morte di Stalin l'agricoltura dell'U.R.S.S. era in uno stato deplorevole: il numero dei capi di bestiame era inferiore a quello dei tempi dello Zar. Le condizioni di vita dei kolchoziani erano molto dure e difficili; oltre a dover lavorare gratis per la produzione di beni da consegnare allo stato, essi erano ostacolati nell'attività che dedicavano ai piccoli appezzamenti che potevano coltivare in proprio. Infatti tali appezzamenti erano soggetti ad una forte pressione fiscale ed era proibito ai kolchoziani di comprare concimi e di utilizzare macchine agricole per uso privato. I successori di Stalin cercarono di incrementare la produzione agricola e di migliorare le condizioni di vita dei contadini. Continuava la liberazione dei prigionieri dai campi di lavoro e dal Gulag. Nel 1956 vengono liberate le etnie caucasiche, i tartari di Crimea (tutti deportati in massa da Stalin nel corso della guerra). Infine tornano a casa circa 300.000 condannati per reati politici. Con lo scopo di migliorare il tenore di vita della popolazione, vennero via via aumentati gli investimenti nell'industria leggera, produttrice di beni di consumo. Stalin, al contrario, aveva sempre sacrificato l'industria leggera a favore dell'industria pesante e soprattutto dell'industria bellica. Nel 1955 fu stipulato il trattato di pace con l'Austria; l'esercito russo lasciò il paese ed i prigionieri di guerra austriaci poterono tornare a casa e con essi anche i prigionieri di guerra tedeschi. Vennero liberati anche i primi scaglioni di condannati per collaborazionismo con l'esercito tedesco durante la guerra.
III.7 Nikita Chruščëv ed il XX Congresso del P.C.U.S. Chruščëv iniziò la sua scalata al potere appoggiandosi all'apparato del partito di cui era segretario generale: aumentò il potere dei segretari regionali del partito. Spregiudicatamente si assicurò il favore della lobby dell'industria pesante mantenendo forti finanziamenti a questo settore. Si assicurò l'appoggio dell'esercito, facendo nominare il generale Žukov ministro della difesa. Nel febbraio 1956 si svolse il XX congresso del partito comunista sovietico. Nel corso del congresso la polizia segreta viene posta sotto il controllo del comitato centrale del partito, perde gran parte della sua importanza e viene separata dal ministero degli interni. Il numero di tutti i componenti dell'apparato repressivo viene drasticamente ridotto. Il capo del comitato centrale non è più scelto fra chi proviene dalla polizia segreta ma fra chi proviene dagli organi del partito. La polizia segreta cambia nome: non si chiama più M.V.D. ma KGB (Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti, cioè Comitato per la sicurezza dello Stato).
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