GAS, ECCO LA RIVOLUZIONE DELLE RETI DIGITALI Italgas lancia la sfida della transizione ecologica puntando su efficienza energetica e un network full digital, flessibile e smart in grado di accogliere gas rinnovabili come biometano e idrogeno e avvicinare l’obiettivo net zero di Lorenzo Nicolao
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er essere la prima utility gas al mondo con un network interamente digitalizzato non basta la trasformazione degli asset, ma una strategia profonda che comprenda un rinnovamento dei processi e delle competenze delle persone. Italgas conosce bene la sfida che ha di fronte, perché essere pionieri della transizione energetica è una sfida nella quale non ci si può appellare ad altri benchmark e modelli consolidati da seguire. L’azienda, da 180 anni leader del mercato in Italia nella distribuzione del gas naturale, è portatrice di una tradizione che guarda al futuro, a partire dall’immediato presente, quello della transizione ecologica e dei banchi di prova generati da un conflitto come quello in Ucraina. La mission in realtà è sul tavolo di Italgas dal 2017, ben prima della crisi energetica provocata dalla guerra, ma adesso, tra biometano, idrogeno, Gnl e fonti rinnovabili, diventa necessario sostituire uno dei principali Paesi esportatori e i suoi 155 miliardi di metri cubi che giungevano in Europa. Una cinquantina potrebbe essere presto importata da Qatar, Usa, Egitto e Africa occidentale, mentre una decina potrebbe invece venire da Azerbaigian, Algeria, Norvegia e Libia. Questo non toglie che l’Italia, come i suoi partner europei, continui a dipendere anche dagli sviluppi politici e dalla stabilità di questi Paesi, aspetto che rende cruciale un processo che guardi sempre più all’indipendenza e che dia uno spazio sempre maggiore al biometano (che potrebbe valere in futuro 35 miliardi di metri cubi) e all’idrogeno importato e prodotto autonomamente,
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fino a un totale di 20 milioni di tonnellate. «La guerra ha dato una spinta al rinnovamento, costringendo a rivedere l’agenda delle importazioni nel campo energetico, esattamente come la pandemia aveva accelerato i processi di digitalizzazione - spiega a Economy l’amministratore delegato di Italgas Reti Pier Lorenzo dell’Orco - Per questo non è importante solo diversificare le forniture, emancipando sempre più l’Italia dal gas russo, ma anche gestire il futuro mix energetico che sarà consegnato ai nostri clienti nell’ottica della decarbonizzazione, distribuendo percentuali sempre maggiori di biometano, idrogeno e metano sintetico, per i quali l’Italia è ancora indietro rispetto a Paesi come Germania e Francia».
Nel contesto dell’Unione europea il programma RePowerEU si iscrive perfettamente nelle circostanze attuali, con 19 Paesi che tra il 2018 e il 2020 hanno raddoppiato gli impianti per la produzione di biometano fino a 729 unità, stimando una quantità compresa tra 1.150 e 1.422 terawattora l’anno, oltre un quarto del consumo totale all’interno dell’Unione. Nello specifico, in questo periodo in Francia sono presenti 337 impianti per 585 milioni di metri cubi di biometano prodotti in un anno. La Germania con i suoi 242 impianti arriva addirittura a 1,2 miliardi di metri cubi. L’Italia con 54 impianti raggiunge 479 milioni di metri cubi, ma un’altra cinquantina di impianti è in programma, circa venti solo nel Mezzogiorno, per incrementare la produzione con altri 300 milioni di metri cubi. Italgas guarda con interesse all’opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con circa 2 miliardi di euro per il biometano e altre risorse destinate alla ricerca e allo sviluppo dell’idrogeno, che finora ha presentato barriere economiche importanti, ma che in prospettiva offre traguardi non indifferenti nell’ambito della transizione ecologica, incoraggiando quella sostituzione degli idrocarburi necessaria per portare il settore energetico a un’altra dimensione, anche per il rispetto dell’ambiente. Nel Comune di Sestu, in provincia di Cagliari, l’azienda sta portando avanti un progetto che vede protagonista proprio l’idrogeno verde, come elemento per alimentare aziende e mezzi di trasporto nel prossimo futuro. Chiave di volta per conseguire gli obiettivi posti da Italgas, resta però la digitaliz-