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CREDITE AGRICOLE
Da Nord a Sud crescono i nuovi megawatt verdi
Entro il 2030 Edison aumenterà la potenza rinnovabile installata da 2 a 5 GW, con investimenti per 3 miliardi di euro. Iniziando dalla centrale idroelettrica di Palestro e dal parco eolico di Mazara del Vallo
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di Riccardo Venturi
Il 27 maggio l’inaugurazione della nuova centrale idroelettrica di Palestro, in provincia di Pavia, sul fiume Sesia, il 15 giugno quella del nuovo parco eolico a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani: Edison accelera e rafforza il proprio impegno nello sviluppo della generazione rinnovabile, quale asse strategico di crescita della società. Con il nuovo impianto eolico siciliano da 45 MW di potenza complessiva, in particolare, Edison supera 1GW di capacità eolica installata e si conferma tra i leader del Paese nel settore. In coerenza con le politiche nazionali ed europee di decarbonizzazione e transizione energetica, la società prevede di aumentare la propria potenza rinnovabile installata da 2 a 5 GW, attraverso investimenti per 3 miliardi di euro al 2030, di cui 300 milioni destinati alla Sicilia solo nel prossimo triennio destinati alla realizzazione di 2 impianti eolici (green-field) da circa 65 MW e 8 campi fotovoltaici da oltre 240 MW. Edison è un operatore responsabile, impegnato nella transizione energetica con un piano di investimenti ambizioso e concreto» afferma l’amministratore delegato della società Nicola Monti. «Vogliamo accompagnare il Paese nel raggiungimento degli obiettivi di carbon neutrality e disegnare un futuro sostenibile per le aziende e le persone. Il nuovo parco eolico di Mazara del Vallo rappresenta un tassello importante di questo percorso di trasformazione e conferma l’impegno di Edison in Sicilia dando un contributo concreto allo sviluppo rinnovabile di questa Regione». «Siamo stati tra i primi a sviluppare le rinnovabili in Sicilia: una collaborazione che è iniziata quasi 20 anni fa e che si basa sulla reciproca conoscenza e apprezzamento» dichiara Marco Stangalino, vicepresidente esecutivo Power Asset Edison. «Oggi affermiamo la solidità di questa collaborazione, che ha nel campo eolico di Mazara del Vallo una manifestazione concreta, e auspichiamo che possa tradursi in ulteriori occasioni di sviluppo congiunto. Edison è a disposizione di Regione e pubblica amministrazione per supportare un percorso di sviluppo sostenibile che la Sicilia ha dimostrato di voler perseguire in maniera molto decisa e attiva». Il parco eolico di Mazara del Vallo ha una potenza complessiva di 45 MW ed è in grado di produrre energia rinnovabile per il fabbisogno energetico di circa 50mila famiglie. Con 14 aerogeneratori tripala, genera circa 125 GWh l’anno evitando l’emissione in aria di 52.000 tonnellate di CO2. I lavori di costruzione sono stati realizzati in
due fasi e sono durati in totale 2 anni; hanno visto impegnate imprese fornitrici ed esecutrici del territorio, per un totale di oltre 112 mila ore lavorate. Edison ha un’esperienza unica nel campo delle integrali ricostruzioni dei campi eolici: è stato promotore della Carta del Rinnovamento Eolico Sostenibile e uno dei primi operatori in Italia a tradurre tali principi in concreto attraverso le attività di repowering concluse negli ultimi anni in Abruzzo, Basilicata e Puglia per circa 120 MW complessivi. Quanto alla nuova centrale idroelettrica di Palestro, si tratta di un impianto ad acqua fluente di piccola derivazione da 3.600 kW di capacità L'IDROELETTRICO È IL SETTORE STORICO installata, pienamente integrato nel territorio
PER EDISON, CHE HA COSTRUITO LE PRIME CENTRALI (TUTTORA circostante grazie alla sua strut-
IN ESERCIZIO) SUL FINIRE DELL'800 tura interrata e alla presenza di un apposito passaggio che permette la risalita dei pesci. L’impianto ha una producibilità media di circa 13.500.000 kWh all’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 4.500 famiglie

LA CENTRALE IDROELETTRICA DI PALESTRO
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison
Un breve video illustra le peculiarità dell'impianto

e di evitare l’emissione in atmosfera di circa 6.000 tonnellate di CO2. La centrale, costruita dalla direzione ingegneria di Edison, è stata realizzata in 18 mesi. Nel cantiere sono intervenuti 100 operai, 15 ingegneri e 12 imprese specializzate, per un totale di oltre 72.000 ore lavorate con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro. Alla realizzazione dell’impianto di Palestro hanno partecipato anche i cittadini residenti nelle Provincie di Pavia, Vercelli e Novara, aderendo alla campagna di crowdfunding lanciata da Edison nel 2018. Un’iniziativa, la prima di questo tipo lanciata in Italia da una società energetica, nata per condividere con la popolazione locale i benefici legati alla costruzione dell’opera e renderla protagonista della transizione ecologica del proprio territorio. Nel corso dell’inaugurazione, Monti ha affermato: «Parlare di energia sentendo il rumore del fiume è un po’ come andare in barca a vela invece che a motore. Stiamo producendo energia in mezzo alla natura, il migliore esempio di transizione energetica. L’impianto di Palestro è un nuovo tassello nello sviluppo di Edison che da oltre 120 anni investe, costruisce e gestisce impianti idroelettrici, grazie a un patrimonio unico di eccellenze e professionalità. Siamo un operatore responsabile, impegnato in un concreto e sostenibile percorso di transizione energetica, che al 2030 porterà la generazione rinnovabile al 40% del nostro mix produttivo. In questa cornice l’idroelettrico ha un ruolo importante, sia per quanto riguarda gli impianti ad acqua fluente che le grandi derivazioni. Se le condizioni regolatorie lo consentiranno, attraverso una rimodulazione della durata delle concessioni, siamo pronti a stanziare nuovi investimenti per aumentare la produzione dei nostri impianti di grande derivazione, che si stima possano generare 1,5 miliardi di euro di valore nei prossimi 10 anni tra effetti diretti e indiretti». «L’idroelettrico è un settore chiave nel processo di transizione energetica, essendo la prima fonte di energia rinnovabile del Paese. Un settore che è al tempo stesso l’origine della nostra società, avendo realizzato le prime centrali sull’Adda e i primi grandi impianti alpini, e il nostro futuro, grazie alle nuove tecnologie in grado di produrre energia da piccoli salti d’acqua, fondamentali per continuare ad accrescere sempre più la quota di rinnovabili e garantire la sicurezza del sistema energetico italiano», ha osservato Stangalino. «Desidero ringraziare la comunità locale che ci ospita, che ha compreso il valore del progetto e con cui abbiamo avviato un dialogo e una collaborazione aperta e trasparente volta alla valorizzazione del territorio». L’idroelettrico è il settore storico per Edison, che sul finire dell’800 ha costruito le prime centrali d’Italia, tuttora in esercizio; e rappresenta un ambito in cui la società intende continuare a essere protagonista con impianti sia di grande taglia sia mini-idro, grazie a un patrimonio di competenze unico nella realizzazione e gestione degli impianti e a rapporti consolidati con le comunità e i territori in cui opera. Un’esperienza che intende valorizzare e continuare ad accrescere nel rispetto delle esigenze dei territori, anche grazie al mini-idroelettrico che è la frontiera più avanzata dello sviluppo idroelettrico, con piccoli impianti perfettamente integrati nell’ambiente. Il Piano nazionale integrato energia e clima individua nella produzione da fonte idroelettrica una crescita di oltre 2 TWh all’anno da qui al 2040, al fine di aumentare la produzione rinnovabile e la flessibilità del sistema elettrico nazionale. Per raggiungere l’obiettivo, Edison considera strategico lo sviluppo diffuso sul territorio degli impianti di piccola taglia, accompagnato da una revisione dell’attuale quadro normativo sulla durata delle concessioni idroelettriche. L’introduzione di adeguati meccanismi di estensione delle concessioni, in particolare, permetterebbe piani straordinari di investimento sugli impianti per almeno 9 miliardi di euro aggiuntivi rispetto allo scenario attuale, favorendo le filiere industriali italiane dell’idroelettrico e contribuendo alla transizione energetica del Paese.

IL PARCO EOLICO DI MAZARA DEL VALLO
La centrale eolica è stata ribattezzata "Mazara del vento"

Scopo sociale: creare valore purché condiviso
Vent’anni di storia sostenibile, parole chiave per il Gruppo Hera: concretezza e solidità. Tra le tappe più recenti la trasformazione della controllata Hera Luce in Società Benefit e l’emissione del terzo green bond
Franco Oppedisano
Fare un passo alla volta, tenendo conto che la sostenibilità non è una moda del momento, ma un fattore ineludibile di crescita non solo economica. È questa la scelta del Gruppo Hera, la multiutility con sede a Bologna che serve 5 milioni di cittadini con servizi essenziali, quali acqua, energia e ambiente, da sempre convinta che sia necessario integrare lo sviluppo sostenibile nelle proprie strategie e nella pianificazione dei propri investimenti, fino al punto di farlo diventare cardine della crescita economica e dei business. Dalla volontà di porre la sostenibilità come un fattore trasversale e, allo stesso tempo, di garantire efficienza e crescita per l’azienda e i territori serviti sono nati e nascono progetti concreti e iniziative che lasciano il segno. Uno tra gli esempi più recenti e importanti per la multiutility bolognese è stata la trasformazione di Hera Luce in Società Benefit, una delle prime società di illuminazione pubblica in Italia a raggiungere questo traguardo, inserendo nel proprio statuto sociale l’impegno di produrre benefici per tutti i suoi stakeholder. «In Hera siamo consapevoli di avere una grande responsabilità nei confronti dei territori in cui operiamo» afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera. «In vent’anni di storia, abbiamo messo al centro della nostra strategia lo sviluppo sostenibile dei business e delle comunità servite, puntando sulla generazione di valore per gli stakeholder a cui ci rivolgiamo, a partire dai lavoratori, fino a istituzioni, comunità locali, azionisti, clienti e fornitori.
E la trasformazione in Società Benefit della nostra controllata Hera Luce rafforza l’impegno del nostro Gruppo per uno sviluppo equilibrato e sostenibile attraverso progetti concreti e innovativi per la transizione energetica, l’economia circolare e l’evoluzione tecnologica». Senza dimenticare che già lo scorso anno la capogruppo ha esplicitato nel proprio statuto il concetto di corporate purpose, la sua ragione d'essere e il suo impatto sul mondo. «Inserire nello Statuto il concetto di scopo, incentrato sulla creazione di valore condiviso, è stata una scelta coerente con la nostra identità e la nostra storia» ricorda Tommasi. «Del resto, l’impegno per le politiche ambientali e l’attenzione allo sviluppo sostenibile ci caratterizzano sin dalla nostra nascita e ad ogni livello, e hanno raggiunto la piena maturità con la valorizzazione e rendicontazione puntuale delle attività che, oltre a generare margini, rispondono agli obiettivi dell’Agenda Onu e delle politiche nazionali e internazionali in materia di sostenibilità: proprio il Mol a valore condiviso, che puntiamo a portare al 70% nel 2030. Nei mercati a livello internazionale, oggi, è ormai noto come buoni risultati economici e finanziari siano legati a doppio filo a un LA CONTROLLATA HERA LUCE È UNA DELLE PRIME SOCIETÀ BENEFIT approccio sostenibi-
NEL SETTORE DELL’ILLUMINAZIONE le del fare impresa, PUBBLICA IN ITALIA soprattutto e come nel nostro caso, per la gestione di servizi di pubblica utilità. In questo senso possiamo definirci pionieri: la sostenibilità costituisce a tutti gli effetti una leva di business, trasversale a tutte le attività». L’impegno per la creazione di valore ha consentito al Gruppo Hera di ottenere sempre