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CLERICI
PAOLO CLERICI
Quello shopping che fa grande l'impresa
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Il gruppo Clerici, attivo nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari, oggi è tra i leader di mercato grazie al suo network di 18 aziende acquisite negli anni, mantenendone però l'identità
di Paola Belli
Dalla piccola ditta edile delle origini al grande gruppo leader del mercato dei giorni nostri, cambiano le dimensioni, i numeri e le proporzioni, ma i valori rimangono quelli di sempre: il gruppo Clerici di Brescia è oggi una delle realtà più importanti del mercato italiano nel settore della distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno – grazie al suo network di 18 aziende che presidiano le regioni del Nord e Centro Italia – ma sa coniugare le dinamiche della grande impresa con l’autenticità e lo spirito tipici delle imprese familiari del nostro Paese. «Il nostro obiettivo è innovare e sperimentare, restando sempre al passo con i tempi per garantire al cliente la certezza dell’esperienza con una chiave empatica e
fiduciaria», spiega a Economy il presidente Paolo Clerici, terza generazione della famiglia fondatrice.
Tutto iniziò con la ricostruzione
«La nostra storia ebbe inizio nel secondo dopoguerra su iniziativa di mio nonno Giovanni», racconta CleOGGI IL GRUPPO CLERICI CONTA PIÙ DI 150 TRA SHOWROOM rici, «con l’apertura E PUNTI VENDITA a Brescia nel 1948 di
CON 18 DIVERSE INSEGNE un’azienda che allora si chiamava Afis: operava nel settore edile. Erano i primi anni del Dopoguerra e si respirava un’aria di ricostruzione, c’era la voglia di lasciarsi tutto alle spalle e ripartire. Dopo pochi anni, la ditta si ampliò al commercio, specializzandosi come punto vendita di prodotti di idraulica». Uno dei momenti chiave è il 1966, quando la seconda generazione della famiglia prende in mano la ditta. Sotto la guida di Carlo Clerici inizia dunque un percorso di crescita ed espansione, in particolare con l’acquisizione nel 1978 di Unicom, impresa attiva nello stesso settore. A fine anni Ottanta Paolo Clerici compie i primi passi in azienda: «Già negli anni del liceo e durante l’università svolgevo dei piccoli incarichi, ma soprattutto mi piaceva osservare e capire in profondità tutti i meccanismi e le complesse dinamiche del settore. Questo mi ha portato, nel corso degli anni, ad assumere i primi ruoli nell’area acquisti e vendite, facendo esperienza sul campo e occupandomi in prima persona dei rapporti con i clienti. Il passaggio di consegne con mio padre, con cui ho sempre avuto un bellissimo rapporto, è stato molto fluido ed è durato alcuni anni, quindi abbiamo avuto il tempo di gestirlo in maniera graduale». La crescita nel corso degli anni è costante. Nel 1991 viene acquisita Sanitaria Lodigiana e nel 2005 il gruppo Idras, formato dall’omonima azienda, Mfm, Gruppo Ad e Aris. Nel 2017 questo insieme di brand, con altri acquisiti strada facendo, va a costituire il nuovo gruppo Clerici. Ma è negli ultimi 4 anni che l’espansione si fa ancora più impetuosa: a partire dal 2018, con l’ingresso della marchigiana Saccaria, l’azienda non solo accresce il numero di punti vendita ma espande e consolida la propria presenza sul territorio anche in centro Italia, concludendo ulteriori operazioni negli anni più recenti, fino a diventare il player più importante in Toscana – con le acquisizioni di idealComfort, Palagini, Termomarket - e uno dei più importanti a livello nazionale.
I numeri dello sviluppo
Attualmente, punti vendita di Clerici sono presenti in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia Romagna, Trentino. I numeri di questo sviluppo sono eloquenti: i punti vendita passano rapidamente dai 31 del 2017 agli 84 del 2020, e oggi superano i 100, cui vanno aggiunti i 58 showroom arre-
grandi player come il nostro, con l’obiettivo di creare sinergie e presidiare ancora meglio il territorio. L’ultima operazione, l’acquisto del 100% del capitale della padovana HydrossTico, ci ha consentito di entrare per la prima volta in Veneto, una regione molto importante nella quale ci interessa crescere ulteriormente».
Il futuro e la sostenibilità
La crescita del gruppo Clerici non sembra destinata a fermarsi qui: le previsioni per il 2022 sono quelle di un ulteriore balzo in avanti del fatturato. «Nel prossimo futuro siamo pronti a cogliere opportunità soprattutto in quelle regioni dove non siamo ancora presenti. Mi piace immaginare il nostro gruppo – aggiunge Paolo Clerici – un’unica, grande famiglia, dove ciascun marchio è in grado di mantenere la propria identità territoriale muovendosi però nel solco di valori comuni: dinamismo, modernità, passione e lavoro di squadra, valorizzazione del made in Italy, attenzione per l’ambiente». E proprio su quest’ultimo punto, con la re-
dobagno. I dipendenti oggi sono oltre 1700 cente approvazione del suo primo Piano di in totale, più del doppio del 2017, quando gli Sostenibilità, il gruppo ha deciso di fare un addetti erano circa 700. ulteriore, importante step per essere in linea Evidente anche la crescita sotto il profilo dei con le best practise del settore a livello inricavi: il bilancio consolidato del 2021 ha re- ternazionale. Dopo un lungo e approfondito gistrato un fatturato di 583 milioni di euro, lavoro di analisi, l’azienda ha infatti indivicon un progresso del 45,7% rispetto ai 400,8 duato tre pilastri su cui sviluppare una road milioni di euro del 2020, un dato che con- map triennale di azioni concrete: sviluppo e ferma il robusto trend di crescita dei ricavi, tutela del capitale umano, filiera sostenibile, che risultano più che raddoppiati nell’ulti- minimizzazione dell’impatto ambientale. mo quadriennio, passando dai 253 milioni «L’impegno su questo fronte non è nuovo per di euro del 2018 ai 583 milioni dello scorso noi», conclude il presidente. «Clerici si pone esercizio. Il core business rimane la vendita già come intermediario chiave nell'aiutare i al target della clientela professionale (impre- consumatori italiani a decarbonizzare i loro se edili, installatori, liberi professionisti) con sistemi di riscaldamento grazie all’utilizzo un giro di affari che si attesta intorno all’85% delle pompe di calore come alternativa ai del fatturato, mentre il restante 15% è rap- sistemi di riscaldamento tradizionali. Siamo presentato da clientela privata. Sempre nel inoltre già particolarmente attenti a temati2021, è entrato nel che come il risparmio energetico, l’efficienruolo di cfo di gruppo NEL 2021 IL BILANCIO CONSOLIDATO tamento idrico, la scelta dei fornitori che Fabio Ciccarelli, figura DEL GRUPPO CLERICI HA CHIUSO utilizzano risorse rinnovabili e riciclate. Con chiave nel percorso di CON UN FATTURATO DI 583 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 45,7% l’approvazione del nostro primo Piano di crescita intrapreso Sostenibilità, facciamo ora un decisivo passo dall’azienda. Clerici può vantare inoltre una in avanti in questo percorso, delineando un propria private label, Storm, da oltre 20 anni programma di attività che ci consentiranno sul mercato e diventato un punto di riferi- di rappresentare un’eccellenza a livello inmento dei prodotti idraulici, arredobagno, ternazionale: anche la distribuzione può fare riscaldamento e condizionamento con un la sua parte quando si parla di sostenibilità». fatturato di oltre 80 milioni nel 2021 e una previsione di superare i 100 milioni durante quest’anno. «Attraverso un modello di business costruito su una presenza geografica capillare, insieme a una politica di acquisti selettivi di realtà con una clientela già fidelizzata – spiega il presidente - abbiamo progressivamente ampliato l’offerta di prodotti e la copertura del territorio, arrivando fino al centro Italia: solo negli ultimi tre anni, sono entrate a far parte del gruppo dieci aziende. I numeri sono motivo di soddisfazione, sia in termini assoluti sia come conferma che la strategia di espansione per linee esterne continua a dimostrarsi efficace. In questo comparto, così come in altri a livello italiano e internazionale, l’evoluzione del contesto economico ha spinto e favorito processi di aggregazione di aziende di medie dimensioni da parte di
