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REGIMENTAL

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I nuovi immobiliaristi investono nel crowd

Il social lending è un ottimo strumento di diversificazione degli investimenti, anche per chi ha poco capitale, e offre diversi vantaggi. Parola di Gianluca De Simone, ceo della piattaforma Recrowd

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di Vincenzo Petraglia

I TRE FONDATORI DI RECROWD: DA SINISTRA, MASSIMO TRAVERSI, COO, GIANLUCA DE SIMONE, CEO, E SIMONE PUTIGNANO, CIO

UNA DELLE PIÙ CELEBRI RACCOLTE FONDI DELLA STORIA È STATA UTILIZZATA PER LA REALIZZAZIONE DEL PIEDISTALLO DELLA STATUA DELLA LIBERTÀ, GIUNTA DALLA FRANCIA A NEW YORK E INAUGURATA NEL 1886. Non avendo capitali per farlo, venne chiesto aiuto alla “crowd” americana e in soli cinque mesi vennero raccolti ben 102mila dollari. Da noi il fenomeno del crowdfunding ha iniziato a esplodere nel 2013, soprattutto nel no profit, per poi arrivare piano piano anche al crowdfunding finanziario, in cui rientrano l’equity e il social lending, con quest'ultimo utilizzato seriamente dal real estate a partire dal 2017. Oggi più del 90% dei progetti in crowdfunding è stato finanziato attraverso la modalità del social lending immobiliare e sono nate piattaforme online ad hoc che fungono da punto d’incontro tra i soggetti che vogliono erogare prestiti (ogni prestito viene diviso in quote che vengono assegnate a più finanziatori) e quelli che ne hanno bisogno, che possono così ricevere denaro da più persone per la costruzione o ristrutturazione di un immobile, senza dover ricorrere a prestiti bancari. Fra queste c'è Recrowd, scaleup nata nel 2018, al primo posto in Italia nel 2022 per la raccolta in crowdfunding nel settore immobiliare, che, oltre a proporre alla sua platea di investitori sei diverse categorie di progetti, è la prima piattaforma ad avere inserito un modulo di “trattativa personalizzata” per far negoziare il rendimento del progetto direttamente tra l’azienda che lo propone e l’utente investitore. I progetti immobiliari proposti sulla piattaforma, che consentono di fare anche con bassi capitali (si parte, infatti, anche da 250 euro) micro investimenti nel settore del real estate, hanno un ottimo rapporto rischio/rendimento grazie alla partnership con società specializzate in servizi immobiliari e grazie ad azioni di due diligence sulle società immobiliari proponenti i progetti. Economy ha intervistato Gianluca De Simone, ceo e co-fondatore di Recrowd, per capire tutti i vantaggi e le opportunità di questo modo smart e più democratico di investire nell'immobiliare che ha spalancato le porte degli investimenti a chiunque, anche a chi non dispone di grandi capitali.

Il social lending immobiliare in Italia a che punto è e quali scenari prevedete?

Il settore ha raggiunto uno stato di maturazione importante, basti notare che le piattaforme di crowdfunding che riescono ad avvicinare più investitori e prestatori sono proprio quelle nel settore immobiliare, infatti nella prima metà del 2022 sono oltre 150 i progetti finanziati per un totale che si aggira intorno ai 60 milioni di euro. La continua incertezza del contesto socioeconomico, inoltre ha allontanato gli investitori dai prodotti finanziari “classici” - azioni, Etf, Indici - favorendo l’interesse verso gli investimenti in prodotti innovativi come il crowdfunding immobiliare.

Perché investire in real estate crowdfunding? Quali i vantaggi?

I vantaggi di questo strumento sono molteplici: la redditività dei progetti, l’accessibilità all’investimento e la diversificazione. Nel crowdfunding immobiliare, infatti, è possibile investire in un’azienda che propone un progetto a partire da cifre molto contenute, come 250/500 euro, ottenendo un rendimento molto competitivo (8-10% su base annua) ed allo stesso tempo aderire a più progetti mantenendo sempre un investimento totale contenuto, diminuendo anche il rischio complessivo sul capitale investito.

Il ritorno medio di un investimento tramite la vostra piattaforma qual è?

La media dei progetti presenti in Recrowd è leggermente superiore al 9% su base annua,

che è anche la media di mercato fornita dalle piattaforme di settore. Questo fa anche capire come il ritorno sull’investimento è solo un elemento parziale di quelli che portano un utente a scegliere una piattaforma piuttosto che un’altra.

Qual è quindi il valore aggiunto di Recrowd?

Senza dubbio i processi di valutazione delle aziende che richiedono di “salire” in piattaforma e, successivamente, dei progetti da loro proposti. Questi processi sono in costante miglioramento e in relazione all’entrata in vigore nel nuovo Regolamento Europeo, tutte le piattaforme devono definire delle politiche di valutazione e selezione dei progetti. Per mantenere i più alti standard di settore Recrowd ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti, a tal proposito è stata siglata un’importante partnership con due società appartenenti al Gruppo Gabetti Property Solutions Spa: Abaco Team Spa e Patrigest Spa; entrambe sono soggette all’ente regolatore internazionale Rics, ente che disciplina le policy sulla consulenza immobiliare, le due società, infatti, devono essere allineate agli standard internazionali in termini di conformità valutativa, misurazione, etica e conflitti d’interesse.

Siete al primo posto in Italia nel 2022 per quanto riguarda il crowdfunding nel settore immobiliare. Come se lo spiega?

La crescita che stiamo vivendo è iniziata nel 2021, quando abbiamo raggiunto importanti

INVESTIRE NEL CROWDFUNDING IMMOBILIARE OFFRE DIVERSI VANTAGGI RIDUCENDO I RISCHI

volumi di capitali erogati alle imprese e contestualmente sono avvenute le chiusure di progetti finanziati nell’anno precedente, creando un volano di fiducia importante che nel primo semestre del 2022 ci ha visto eguagliare i volumi dell’anno precedente, superando i 30 milioni di euro erogati dagli utenti attraverso la piattaforma. Non ci concentriamo molto sulla posizione che occupiamo nel mercato e il successo che stiamo avendo, sappiamo che il risultato attuale è frutto del miglioramento costante della proposta dei servizi della piattaforma verso le imprese e i nostri utenti.

Il Gruppo Gabetti che ruolo ha nel vostro raggio d'azione?

Con il Gruppo Gabetti abbiamo stretto degli accordi finalizzati al miglioramento delle attività di entrambi, l’esperienza di un’azienda quotata - e delle persone al suo interno - e la storicità del marchio, unita all’innovazione e all’utilizzo delle nuove tecnologie del nostro team sono elementi che hanno aiutato entrambi a guardare il mercato con molta prospettiva. Il gruppo che ha gestito l’operazione, Esperia Investor, ci ha visto molto lungo considerando che ad oggi gli effetti di questa sinergia non hanno raggiunto neanche il 25% del loro potenziale.

Cosa bolle in pentola a questo punto? Nuovi progetti?

I nuovi progetti riguardano principalmente il miglioramento dei servizi forniti dalla piattaforma, nel concreto stiamo studiando diverse soluzioni per rendere l’investimento ancora più sicuro (con forme di garanzia personalizzata a seconda del progetto finanziato) e più liquido (attraverso la creazione di un mercato secondario in cui è possibile cedere le adesioni ai progetti finanziati).

Obiettivi nel medio e lungo termine?

Nel medio-lungo termine, anche in relazione alla nuova normativa europea, lavoreremo per esplorare nuovi mercati tenendo a mente che il mercato italiano ha ancora tantissimo spazio, quindi inizialmente il nostro approccio sarà in favore delle imprese italiane con lo scopo di presentarle nel miglior modo possibile ad investitori stranieri. Il consolidamento di queste idee è anche collegato al sostegno che riusciremo a ricevere con diversi partner finanziari con cui stiamo parlando al fine di consolidare la nostra posizione nel mercato italiano e l’espansione in quello europeo.

Per concludere, che consigli possiamo dare a chi decide di investire nel lending?

Non dimenticarsi che seppur innovativo, il crowdfunding immobiliare è una forma di investimento, e tutte le forme di investimento, anche quelle garantite sulla carta, comportano sempre dei rischi.

Diamo anche qualche dritta circa gli errori da evitare?

Una persona che si approccia per la prima volta al mondo del crowdfunding immobiliare non deve “farsi prendere dalla fretta” di voler partecipare ad un investimento se prima non lo ha compreso fino in fondo, infatti all’interno di Recrowd abbiamo semplificato dei documenti di valutazione dei singoli progetti che inizialmente erano molto articolati. Superata la fretta di investire, si deve sempre tenere in considerazione di non investire più di quanto ci sia nelle proprie disponibilità e una volta che si inizia ad investire, procedere all’investimento in diversi progetti proposti da diverse aziende, senza impiegare tutto il capitale in un unico progetto.

www.recrowd.com

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