VITA DA MANAGER
«DATEMI DEL TU, MA DANDOMI DEL “LEI”» I bias cognitivi sono sempre in agguato. Specialmente quelli sugli stereotipi femminili. Per superarli ci vuole attenzione, ma anche ironia. Dialogo semiserio con Francesca Moriani, azionista e a.d. di Var Group di Marina Marinetti
QUANDO, ALL’INIZIO DI UN’INTERVISTA, SI INCIAMPA IN UN A.D., ANZI, IN UN’A.D. (SCOVATE LA DIFFERENZA), NON SI TRATTA CERTO DELL’ACRONIMO DI “ANNO DOMINI”, MA DI UN ESCAMOTAGE PER EVITARE DI DECLINARE AL FEMMINILE UN RUOLO CHE, INUTILE NEGARLO, NASCE MASCHILE: quello di amministratore delegato. E il trucchetto del Ceo, per dirla genderless, con Francesca Moriani, a.d. di Var Group, leader nel panorama digitale in Italia - per dire che le Stem non sono roba da donne - non attacca.
Ecco, appunto: amministratore delegato o amministratrice delegata? Amministratrice. Sì, lo so: fa un po’ condominio. All’inizio volevo essere chiamata amministratore delegato, ma ho cambiato idea quando a un nostro evento aziendale venni approcciata da un tizio che mi chiese: “Scusi, tra quei signori lì, chi è l’amministratore delegato, prima di fare gaffes”? “Veramente sarei io”. Da allora amministratrice delegata, tutta la vita. Moriani, tutta la vita magari no. Dal 2014. Prima era impegnata a laurearsi in Economia aziendale a Pisa, a conseguire un Mba a Brighton, a lavorare all’Ibm di Dublino e poi in Computer Gross. E a fare la campionessa di sci, tra le altre cose. e per quello ho pure due figli. a mia volta sono figlia di il mio babbo era uno che spippolava già sui computer nel 1973, quando con Paolo - Castellacci, ndr - fondò Sesa la capogruppo, quotata dal 2013, ndr -. Rappresento tutti gli stereotipi possibili e immaginabi-
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li... in Italia. Perché all’estero diventare Ceo a 37 anni non è cosi strano, ma qui a quell’età sei ancora una ragazzina. Celo, celo manca. A proposito di stereotipi: vogliamo parlare dello shopping compulsivo? Con la maggioranza di Yoctolt a luglio sono già cinque le acquisizioni di quest’anno. Dopo le 15 del 2021. Abbiamo una strategia chiara: riuscire a fungere da polo aggregatore di competenze, andando a completare tutto il portafoglio attraverso aziende estremamente verticalizzate, magari piccole, che da sole fanno
fatica. Il nostro è un modello di impreditorialità diffusa per conquistare sempre più quote di mercato: facciamo sempre delle business combination entrando nel capitale sociale in maggioranza, ma mai al 100%: è più modello di aggregazione e condivisione, l’unione di due anime. È un modello che funziona, perché le persone si sentono sia partecipi del gruppo sia legati al proprio business sul quale continuano a investire. Due anni fa fatturavamo 396 milioni di euro con 2.300 collaboratori, abbiamo chiuso l’esercizio ad aprile 2022 a 572 milioni di euro con un organico di 3.400 persone tra Italia e Francia, Spagna, Germania, Austria, Romania, Svizzera, Messico, Tunisia e Cina. La prima cosa che cerco è l affinità di visione. E quella di Francesca Moriani qual è? Uscire dagli schemi, cavalcare la passione, l’audacia e la creatività. E permettere a tutti esprimersi liberamente. Durante il primo kickoff ho messo un vaso all’ingresso, dove si poteva depositare la cravatta. Non lo faceva nessuno. Poi Giovanni è stato il primo a farlo.
Francesca Moriani è amministratrice delegata di Var Group dal 2014