Ecco il nuovo (e grande) business delle farmacie In trenta mesi eo pote ne ha messe insieme e alla fine dell anno atturer milioni di euro con un ebitda del razie al rispetto della pro essione e a un approccio so t con le nuo e ac uisizioni
ritagliati un posizionamento da protagonisti nel settore, distinguendoci in maniera netta». I fatti confermano queste parole che ogni leader d’impresa vorrebbe poter pronunciare. NeoApotek è oggi il secondo gruppo di farmacie private in Italia e aggrega quasi dieci farmacie al mese. Ma tre anni fa non esisteva neppure. Nel novembre del 2019, infatti, la famiglia di farmacisti Riva-Cocchi-Passoni aveva solo cinque strutture presenti in Lombardia. Nel 2020 ha consolidato la propria presenza nella regione e ha cominciato ad espandersi in Veneto e Piemonte fino ad arrivare a farmacie. el 2021 ha varato un aumento di capitale (dai 35 milioni di euro pensati per un’azienda con 30 farmacie ai 134 milioni di euro attuali) e ha chiuso d’anno con ricavi per oltre 150 milioni, con circa 500 dipendenti in un network di più di cento farmacie. Oggi ne conta oltre 180, distribuite in maggioranza al Nord (85%), e ha un obiettivo di fatturato nel 2022 di 300 milioni di euro con un ebitda di 55 milioni. E in programma, entro la fine dell anno, c l acquisto di altre farmacie in tutta Italia per poi arrivare a quota
di Franco Oppedisano
È
bastato un piccolo comma sui 194 di una legge omnibus. È bastato approvare nel 2017 un testo di tre righe per cambiare per sempre il mondo delle farmacie in Italia. È bastato mettere nero su bianco che i titolari dell’esercizio potevano essere anche società di capitali e cooperative. Ed è stato subito boom, la rivoluzione è partita e quello che era uno dei settori più sonnolenti del mercato ha cominciato a cambiare faccia. Dopo soltanto tre anni, la metà delle poco meno di 20 mila farmacie italiane risultava gestita sotto forma di ditta individuale (cioè il proprietario è un singolo farmacista), mentre l’altra metà apparteneva già a società di farmacisti. Non solo: oggi, poi, il 3% delle farmacie sono riunite sotto dei marchi o dei gruppi,
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ma questa percentuale è destinata a moltiplicarsi almeno per dieci nei prossimi anni. Una situazione in piena evoluzione. «Quello del 2017» conferma Andrea Riva, amministratore delegato meno che quarantenne di NeoApotek, «è stato il primo vero cambiamento nel mercato farmaceutico italiano. Noi, come famiglia e farmacisti da sempre, l avevamo pianificata da tempo, ma l inizio non è stato semplice perché bisognava convincere le persone, andando quasi porta a porta. La credibilità della famiglia è stata fondamentale per cominciare a far passare l’idea di industrializzare un mondo che è sempre stato artigianale. Ma a dir la verità neanche noi ci aspettavamo una esplosione di queste dimensioni. Stiamo scrivendo pagine di storia e, soprattutto, ci siamo
Andrea Riva, amministratore delegato di NeoApotek