Dal sistema camerale finanza alt rnativa p r mi Dal private equity al crowdfunding con campagne in sharing: ecco come Innexta si conferma un riferimento nell’ambito dei ser izi finanziari e creditizi per le piccole e medie imprese di Sergio Luciano
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uanti di noi sapevano, cinque anni fa, cosa fosse il crowdfunding? Diciamo la verità: ben pochi. E quanti di questi pochi conoscevano qualcuno – amico, parente, collega – che l’avesse addirittura utilizzato? Ancor meno. Ebbene, in via Meravigli a Milano, in un palazzone storico della Camera di Commercio - più o meno nelle stesse sale dove cinquant’anni fa erano state concepite innovazioni tecnologiche cruciali per il Paese come il registro elettronico delle imprese o il Ced Borsa (il cervellone che faceva funzionare la Borsa valori italiana) c’era un gruppo di lavoro che il crowdfunding lo conosceva e lo studiava. Come conosceva e studiava tutti gli altri strumenti delle finanza alternativa , ossia le numerose modalità che un’impresa pu trovare per finanziarsi in un mercato evoluto al di là del credito bancario: il private debt, l’invoice trading, i minibond. Insomma: lAlt- inance, la finanza alternativa, ben descritta nella sintesi di questo logo azzeccato. Con queste premesse (e appunto con questo logo) Innexta, presieduta da Giovanni Da Pozzo strinse un accordo con la School of Management del Politecnico di Milano per studiare a fondo il ricorso ai canali di finanziamento alternativo delle imprese, all’epo-
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ca davvero pionieristici, e porre le basi per promuoverli. Ne nacque una giornata annuale di lavori congressuali, appunto l’Alt-Finance Day di Milano, e un appuntamento ricorrente con il Report sulla Finanza Alternativa per le Pmi, l’analisi di primissima qualità del Politecnico sull’evoluzione di strumenti cresciuti moltissimo, negli ultimi anni, anche attraverso la sfida della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita. «Come sistema camerale intendiamo – diceTRA LUGLIO 2020 E GIUGNO 2021 SONO STATE RACCOLTE SUL MERCATO RISORSE PER 4,23 MILIARDI DI EURO A FAVORE DELLE PMI ITALIANE
va già in occasione della prima edizione della Alt Finance il direttore di Innexta Danilo Maiocchi - portare un contributo diretto a sostegno della crescita di questi prodotti di finanza alternativa, che come abbiamo visto anno dopo anno dai dati possono rispondere concretamente ai bisogni delle piccole e medie imprese italiane. Non solo: intendiamo anche mettere a disposizione degli operatori alcuni servizi reali che li aiutino a consolidarsi, così che i numeri che il Politecnico, con la regia del professor Giancarlo Giudici,
ci presenta annualmente all’Alt-Finance possano vedere una continua crescita a doppia cifra». Per il bene del sistema Paese, tradizionalmente troppo banco-centrico . Così è stato: la crescita è stata forte. Da luglio del 2018 al giugno del 2019, le risorse mobilitate dalla finanza alternativa per le Pmi italiane sono state di circa 2,67 miliardi di euro, contro i 2,56 miliardi del periodo precedente, con una crescita anno su anno pari al 4%. Un progresso timido ma rilevante in un anno infame per l’economia nazionale (nel 2019, non dimentichiamolo, il Pil crebbe soltanto dello 0,2%, ossia diminuì in termini reali). l vero boom della finanza alternativa al credito bancario per le Pmi c’è stato nel periodo tra il luglio del 2020 e il giugno del 2021, quando le risorse raccolte sul mercato italiano sono state di circa 4,23 miliardi di euro con una crescita del 58% rispetto all’anno precedente, come ha documentato nel novembre scorso il quarto rapporto del Politecnico per Innexta (il quinto arriverà nel prossimo autunno). E quali settori hanno prodotto un simile progresso, per di più in una fase così delicata per tutta l’economia e particolarmente critica per alcuni comparti? Il private equity, il venture capital e l’invoice