I rapporti del pittore Carlo Carrà con il mondo degli anarchici e dei socialisti rivoluzionari di Milano e poi, repentino, il suo innamoramento per Giotto. La pedagogia di Ardengo Soffici a favore d’una modernità italiana. Le scelte di Mario Sironi durante e dopo la grande guerra. L’idioma vernacolare di Giorgio Morandi negli anni Venti. Il futurismo che si fa museo. Questo libro scruta nell’anima di una generazione straordinaria, che ha avuto a disposizione gli strumenti per sovvertire le tradizionali categorie artistiche di forma, tempo e spazio, e per portare l’Italia nel cuore del Novecento. Una generazione che però, più di ogni altra in Europa, si è trovata stretta fra le proprie fragili radici internazionali, l’esperienza della guerra e l’integrazione istituzionale in seno alla cultura nazionalista del fascismo. Il modernismo italiano si mostra così come uno snodo cruciale della storia dell’arte, imperniato in una tensione tra la volontà di avviare un progetto di autonomia formale e il recupero di valori sociali e politici, nei modi, anche paradossali, che i decorsi ideologici del Novecento non di rado hanno crudelmente dimostrato.
Alessandro Del Puppo Modernità e nazione
Quodlibet Studio Teoria delle arti e cultura visuale
Alessandro Del Puppo insegna Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Udine. Tra le sue pubblicazioni, Lacerba 1913-1915. Arte e critica d’arte (2000), e i cataloghi delle mostre Gino Rossi (2004), Scultura in Friuli Venezia Giulia. Figure del Novecento (2005) e Modigliani scultore (con F. Fergonzi e G. Belli, 2010).
ISBN
24,00 euro
978-88-7462-516-1
QS
Alessandro Del Puppo Modernità e nazione Temi di ideologia visiva nell’arte italiana del primo Novecento Quodlibet Studio