il suo aiuto. In quelle terre infatti vivevano bulgari: lo confermavano la storia, le tradizioni, l’etnografia e i trattati internazionali, ovvero il trattato di Santo Stefano. Teodorov, temendo l’imposizione di condizioni di pace molto pesanti, concluse il suo intervento con un appello: «Non vengano i bulgari ridotti in schiavitù».46 L’abbandono della punizione dei responsabili di crimini aveva permesso alla Bulgaria non solo di perseverare nella negazione di qualsiasi coinvolgimento, ma anzi le offrì la possibilità di agire in continuità anche nella politica espansionista: le terre sottratte con il trattato di Berlino, rivendicate durante le guerre balcaniche e durante la Grande Guerra, venivano ancora considerate come terre bulgare, in perfetta continuità con le politiche degli anni precedenti. La bulgarizzazione forzata non solo non era stata punita, ma di fatto, a causa del disinteresse internazionale, ricevette una legittimazione.
In Serbia Mentre a Parigi le varie commissioni discutevano sulle condizioni da applicare ai paesi sconfitti, in Serbia si facevano i primi bilanci complessivi dell’occupazione bulgara e austro-ungarica. Alla Conferenza di pace vennero presentati dei dati agghiaccianti. Su una popolazione complessiva di poco più di 4 milioni di abitanti, le vittime erano state 1.247.435; di queste 402.000 erano soldati e circa 845.000 civili. Secondo le stime, tra la popolazione 15.000 erano morti in seguito ai crimini commessi dagli austro-ungheresi nel 1914, 360.000 erano morti a causa delle epidemie, 140.000 durante la ritirata attraverso l’Albania, 70.000 erano stati uccisi durante l’occupazione, 80.000 erano le vittime dei campi d’internamento e dei lavori forzati e 180.000 erano morti a causa della fame.47 Cifre a cui vanno aggiunti 114.000 invalidi militari e 150.000 invalidi civili.48 Le cifre presentate a Parigi furono certamente eccessive. In particolare, le vittime causate dall’epidemia e nel corso della ritirata assumevano dimensioni estremamente grandi. Quante fossero state realmente le vittime non venne mai accertato, e anco46 AJ, 336-22-3794, discorso ministro Teodorov in occasione della consegna del trattato di pace, 19 settembre 1919. 47 Vladimir Stojančević, Srbija i srpski narod za vreme rata i okupacije 1914-1918, in Vladimir Stojančević, Srbija…, cit., p. 67. 48 Ibidem.
340