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L’ordine n. 13 dell’Aera d’ispezione militare Morava del

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Bibliografia

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mici. Alla fine del 1915, sulla base dei trattati precedentemente siglati, la Bulgaria, che non aveva abbandonato le sue prestese sulla Macedonia e che continuò sempre a denunciare con forza la politica messa in atto dai serbi in quella regione, approfittò della situazione per realizzare le sue aspirazioni e annettere non solo la Macedonia ma anche la Serbia orientale e meridionale.

I capitoli successivi sono dedicati interamente all’occupazione e ai crimini bulgari. Cercando di seguire un ordine cronologico, si è tentato di individuare le caratteristiche principali degli avvenimenti di ogni anno, mantenendo sempre l’ intenzione di dare una visione d’insieme delle violenze commesse. Così, il 1915 e l’inizio del 1916 videro l’eliminazione dell’intellighenzia e dei notabili serbi, e dei massacri contro la popolazione in Macedonia, mentre il resto del 1916 fu caratterizzato dall’applicazione della bulgarizzazione forzata della popolazione. Il 1917 fu l’anno in cui scoppiò l’insurrezione in Toplica, e alla repressione che ne seguì è stata dedicata una parte del capitolo, mentre nell’altra si sono trattate le questioni delle deportazioni e delle condizioni nei campi di internamento. L’ultimo anno della guerra fu l’anno della fame: in conseguenza della grave situazione all’interno della Bulgaria le regioni della Serbia e della Macedonia vennero sfruttate per il reperimento di generi alimentari, prodotti agricoli e bestiame. Le conseguenze sulla popolazione civile furono gravissime. In quell’anno venne emanato un ordine che elencava dettagliatamente il metodo di assimilazione da applicare nei confronti dei serbi: fu proprio su questi che si espresse la crudeltà del regime, poiché la loro coscienza nazionale era ancora molto resistente.

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Alla fine del lavoro si è poi dedicata unа parte alla questione dei crimini bulgari nellе discussioni della Conferenza di Pace.

In ultimo fanno seguito le conclusioni, seguite dall’elenco delle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Nell’appendice documentaria sono stati allegati alcuni dei documenti principali utilizzazti in questo lavoro.

In tutto il testo si riportano le date in base sia al «vecchio calendario», ossia al calendario giuliano utilizzato in Bulgaria fino al 1916 e in Serbia fino al 1921, sia in base al «nuovo calendario», il calendario gregoriano già in uso nei paesi occidentali. Questo perché molti dei documenti utilizzati riportano solo le date del calendario giuliano, mentre molti altri solo le date del calendario gregoriano. Per evitare confusione si è dunque deciso di seguirli entrambi; quando non è stato possibile si è indicata solo la data del calendario gregoriano.

Le traduzioni dal serbo, dal francese, dal macedone e dai testi bulgari sono ad opera dell’autore; per quanto riguarda dei documenti bulgari del periodo bellico, constatata la difficile leggibilità e comprensione di molti telegrammi, ordini e lettere scritti a mano, ci si è avvalsi dell’aiuto di un traduttore professionista.

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