Quei giorni rappresentarono per lui il massimo del potere mai acquisito, trasformandolo nel signore assoluto della Morava. La sua richiesta di estendere la propria autorità a tutti i settori civili e militari non solo fu accolta ma anche sostenuta e ampliata dal Comando supremo bulgaro, che l’11/24 marzo chiese all’alleato tedesco che anche le proprie forze (un reggimento) di stanza a Niš si ponessero sotto il comando di Protogerov, il quale, si aggiunse, «è responsabile dell’ordine e della pace in quel territorio e al quale è stato affidato il compito di annientare i banditi».22 Sulle teste dei capi dell’insurrezione vennero messe delle taglie, e probabilmente per attirare più comitadji possibile già il 20 marzo/2 aprile tale ordine venne diffuso tra la popolazione della Macedonia.23 Protogerov, alla testa di almeno quindici battaglioni bulgari, coadiuvato dall’intervento di una divisione austriaca (l’insurrezione aveva coinvolto anche dei territori sotto loro occupazione) e probabilmente da una tedesca,24 riuscì in 20 giorni a sconfiggere gli insorti nelle zone a sinistra del fiume Morava, colpendo nel cuore i centri della rivolta (Kuršumlija e Prokuplje), e a sedare la rivolta che aveva preso piede in 16 villaggi intorno a Sokobanja. A tal proposito egli stesso disse: «La punizione è stata così severa che immediatamente nella regione a nord di Niš è comparsa una situazione di pace totale».25
La repressione Le truppe bulgare avanzanti lasciavano dietro di sé terra bruciata. Già il secondo giorno del loro contrattacco il console austro-ungarico di Niš aveva riferito ai suoi superiori che i bulgari stavano dando fuoco a tutti i centri abitati delle zone insorte.26 La sete di vendetta dei bulgari si trasformò in un «bisogno di massacrare senza pietà»:27 e l’arrivo di Protogerov ne sancì l’attuazione.
tomo I, doc. 66, pp. 269-270. 22 Milivoje Perović, op. cit., p. 188. 23 AJ, MIP-DU, 334-22, br. 109, circolare, da sottoprefetto Veles a tutti i comuni, 20 marzo 1917. Le taglie variavano tra i 2.000 e i 3.000 lev. 24 Ivi, pp. 189-190; Andrej Mitrović, Srbija u Prvom…, cit., p. 365. L’autore sostiene che fossero state impegnate allora in totale tra i 25.000 e i 30.000 soldati bulgari, austriaci, tedeschi e bande albanesi. 25 Milivoje Perović, op. cit., p. 211. 26 Andrej Mitrović, Srbija u prvom…, cit., p. 369. 27 Victore Kuhne, op. cit., p. 309.
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