te in treno e in altri modi; quando il traffico venne scoperto tutti i responsabili vennero arrestati, torturati ed estorti di 1.000 dinari a testa con la promessa (falsa) della liberazione.37 Contemporaneamente vennero intraprese delle azioni per dimostrare all’estero il carattere bulgaro delle nuove regioni. Una di queste fu l’obbligo di versare contributi «volontari» alla Croce rossa bulgara, a volte imposto a interi comuni, mentre divennero più insistenti le pressioni affinché i civili si dichiarassero bulgari.38 Nel comune di Lipljan la popolazione fu costretta ad imparare le canzoni patriottiche bulgare e a versare contributi per acquistare biancheria e frumento per la Croce rossa.39 Come già per la spedizione scientifica, il cui obiettivo era dimostrare la presenza bulgara in Morava e Macedonia soprattutto al pubblico europeo, anche la bulgarizzazione ebbe lo stesso scopo: secondo Reiss il divieto di parlare serbo e la distruzione dei libri, la firma degli appelli e i contributi alla Croce rossa, come la bulgarizzazione dei nomi, il ruolo delle scuole e della chiesa, servivano infatti a dimostrare al pubblico straniero che in quelle regioni vivevano bulgari. Riportando l’esempio di una cittadina serba, scrisse: «A Ražanj, come ovunque nella Serbia sotto dominazione bulgara, la propaganda bulgara si è affannata a preparare la commedia del “carattere essenzialmente bulgaro della regione della Morava”, commedia che sarebbe servita a fine guerra presso le potenze dell’Intesa».40
Sul fronte macedone: i civili tra lavori forzati e deportazioni La «trasformazione culturale» forzata messa in atto dalle autorità bulgare fu un fenomeno che colpì soprattutto la regione della Morava, dove la diversità tra bulgari e serbi era molto più evidente che in Macedonia. Gli sforzi si concentrarono sul piano scolastico e religioso e almeno apparentemente sembrò che, passata l’ondata iniziale, la politica del governo bulgaro divenne meno violenta. Non fu così con la popolazione di alcune zone della Macedonia, dove la presenza del fronte fece prendere misure drastiche che costarono la vita di molte persone.
AJ, MIP-DU, 334-19, testimonianza Mileva Cvetković, 13 dicembre 1918; e testimonianza Vladimir Starčevič, 12 dicembre 1918. 38 Ibidem. 39 AJ, MIP-DU, 334-18, relazione crimini bulgari Lipljan, 20 dicembre 1918. 40 Rapport…, cit., tomo I, doc. 37, inchiesta di R. A. Reiss, «Ville de Rajane», p. 131. 37
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