venne applicato, come già nel corso delle guerre balcaniche, il principio della colpa collettiva, e a farne le spese furono indistintamente uomini, donne e bambini. Nel caso delle città le esecuzioni si fecero mirate: al momento dell’ingresso dell’esercito bulgaro i comitadji disponevano di liste precise di persone da eliminare. Ogni banda di comitadji aveva una sua zona d’azione: il vojvoda Milan Čurlik agiva a Prilep e dintorni, Petar Lesov, Simon a Kočani, Donče a Kratovo, Krsta e Čaulev a Kruševo, Gavrilo Stojlov e Rista Čauče in Toplica (più tardi)22, Brlo a Štip e così via. L’obiettivo furono anche in questo caso i «traditori», ma soprattutto quegli elementi individuati che rappresentavano la cultura, la religione e le istituzioni serbe: i maestri e i professori, i sacerdoti, i notabili, i funzionari, i commercianti.
I massacri di civili in Macedonia: i casi di Dolgovac-Kostinci e Bogumili Il connubio tra comitadji ed esercito bulgaro venne dunque ulteriormente rinsaldato nel comportamento tenuto nei confronti della popolazione civile. Nel corso dei mesi di ottobre e novembre avvennero diversi attacchi diretti verso quei villaggi in cui la popolazione era compattamente serba o filoserba che era sempre stata renitente alla propaganda bulgara del periodo anteguerra.23 Per questo motivo vennero colpite solo alcune zone della Macedonia, soprattutto quelle tra Veles, Prilep e la regione del Poreče, nei pressi di Brod. In più di un villaggio fu sterminata l’intera popolazione. Dolgovac (oggi Dolgaec), a poca distanza dalla città di Prilep, fu uno di questi. Quando il 1/14 novembre vi entrarono le truppe bulgare dell’VIII Divisione, l’intento di uccidere tutti fu fin troppo chiaro: Appena arrivarono i primi due soldati bulgari mia cognata Petra andò loro incontro. Le chiesero se fosse bulgara o meno e dove fossero gli uomini. Lei rispose che erano nell’esercito serbo. Al che uno dei due disse: «Zemi je Vančo, karaj ja tamo», e subito dopo la trafissero con la baionetta. Cadde morta. Krsta, figlio di Petra, che aveva appena cinque anni, corse verso di lei ma anche lui fu ucciso con un colpo di baionetta.24
Rapport..., cit., tomo I, p. 9. Rapport…., cit., p. 8. 24 AJ, MIP-DU, 334-19, testimonianza di Kone Zdravković, 14 dicembre 1918. 22 23
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