L’invasione dell’autunno 1915. Tra «evacuazione dello Stato» e «grande fuga» dei civili Nonostante l’evidente vantaggio delle proposte tedesche e austro-ungariche, nella prima metà del 1915 il governo Radoslavov tenne ancora le porte aperte ad eventuali proposte dell’Intesa. Trattative vennero infatti condotte anche con Francia, Gran Bretagna e Russia, che erano giunti ad fare importanti concessioni sia in Macedonia che in Tracia.70 Tuttavia, nel corso dell’estate del 1915 alcuni fattori contribuirono alla scelta definitiva dei rappresentanti di Sofia. In giugno, data l’urgente necessità di sottomettere la Serbia e congiungere Vienna a Costantinopoli, la Germania e l’Austria avevano offerto alla Bulgaria il possesso immediato dell’intera Macedonia; poco dopo la diplomazia austro-tedesca aveva convinto i turchi a concedere la Tracia orientale ai bulgari fino alla linea Enos-Midia. Inoltre, gli avvenimenti dell’estate sul fronte occidentale e soprattutto su quello orientale, che avevano messo gli Imperi centrali in una condizione di momentaneo vantaggio, furono agli occhi dell’imperatore Ferdinando e del primo ministro Radoslavov un argomento estremamente rilevante.71 Il trattato venne siglato il 24 agosto/6 settembre. In esso la Bulgaria si impegnava ad affiancare Germania e Austria-Ungheria nell’attacco alla Serbia, ricevendo in cambio entrambe le zone della Macedonia e una parte della Serbia a est del fiume Morava, dalla sua confluenza con il Danubio fino al paese di Stalać, per poi scendere tra la Morava meridionale e la Morava occidentale fino alla Skopska Crna Gora, terminando ad ovest lungo la catena della Šar Planina fino ai confini albanesi. Inoltre, qualora Romania o Grecia fossero entrate in guerra al fianco dell’Intesa, la Bulgaria avrebbe ripreso i territori persi nel 1913; infine, venne acconsentito un prestito di 200 milioni di lev. Alcune clausole del trattato mettevano in evidenza l’urgenza della «corsa verso sud» della Germania: l’azione contro la Serbia era infatti da intraprendere entro 30 giorni (da parte bulgara entro 35 giorni), con almeno sei divisioni di fanteria tedesche e austriache e quattro bulgare (che avevano però il doppio di soldati rispetto a quelle tedesche e austriache); il comandante in capo sarebbe stato il 70 In questione era la concessione della Tracia orientale sulla linea Enos-Midia, la Macedonia a est e sud della linea da Egri Palanka attraverso Veles fino a Ohrid (da stabilire più precisamente a guerra finita solo se la Serbia avesse ottenuto adeguate compensazioni in Bosnia-Erzegovina) e la Tracia occidentale fino a Kavala, qualora la Grecia avesse ottenuto adeguate compensazioni in Asia minore; per quello che riguardava la Dobrugia i rappresentanti dell’Intesa non si espressero, mentre i prestiti venneri acconsentiti a condizione dell’entrata in guerra. Richard Crampton, op. cit., pp. 440-441. Petar Opačić, op. cit., p. 67; Васил Радославов, op. cit., p. 118. 71 Richard Crampton, op. cit., pp. 441-442.
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