combattevano una guerra parallela a colpi di offerte territoriali ed economiche. Tra i circoli governativi e militari la paura di un’ingresso in guerra della Bulgaria al fianco di Berlino e Vienna si faceva sempre più evidente, tanto che in settembre si giunse a teorizzare un attacco preventivo verso Sofia.7 Il timore di un accerchiamento era in un certo senso mitigato solo dalla cieca fiducia in un intervento alleato: Francia, Gran Bretagna e soprattutto Russia non sarebbero state a guardare – era la convinzione di tutti.
La ripresa della politica espansionistica bulgara Nel 1915 una delle maggiori preoccupazioni in Serbia era rappresentata proprio dall’atteggiamento della Bulgaria, le cui ambizioni territoriali verso la Macedonia non si erano mai sopite. Il timore di un suo ingresso in guerra era presente fin dallo scoppio del conflitto europeo, poiché allora l’irredentismo macedone aveva ripreso vigore e tra i circoli governativi bulgari si era inaspettatamente manifestata una speranza concreta sulla realizzazione di quanto già tentato nel 1913; un motivo questo di estrema apprensione per l’esistenza stessa dello Stato serbo, in quanto le zone in questione rappresentavano ora l’unica via di comunicazione con gli alleati. L’interruzione della linea ferroviaria Belgrado - Salonicco avrebbe infatti significato il blocco totale dei rifornimenti alimentari e sanitari, nonché delle munizioni all’esercito serbo. Le autorità militari serbe non avevano mai cessato di seguire con particolare attenzione i movimenti dell’esercito bulgaro nei pressi del confine. Già all’inizio di giungno del 1914 alcune relazioni provenienti dai comandi delle unità di stanza nelle zone meridionali del paese avevano allarmato il governo su un presunto riarmo dell’esercito di Sofia; in particolare, era stato notato che ingenti quantità di materiale bellico erano state in segreto acquistate in Austria-Ungheria e nascoste in alcuni magazzini a Sofia, mentre le truppe si stavano dislocando lungo la frontiera con la Serbia rifornendo di armi le popolazioni dei villaggi e numerosi comitadji.8 Rapporti simili nel luglio successivo riportarono la formazione di una divisione nei pressi di Strumica, mentre a Bosilegrad i capi comitadji avevano messo in atto un reclutamento di volontari.9 7 Petar Opačić, Srbija između Antante i Centralnih sila 1915-1917., Zavod za unapređivanje obrazovanja i vaspitanja, Beograd, 2009, pp. 88-93. 8 AS,MID-PO, 1914, II/423, pov. br. 819, da Ministero della Guerra a Ministero degli Esteri, 12/25 maggio 1914; II/429, pov. br. 1081, da Ministero degli Interni a Ministero degli Esteri, 26 maggio/8 giugno 1914; II/433, pov. br. 921, da Ministero della Guerra a Ministero degli Esteri, 24 maggio/6 giugno; e II/ da 434 a 436, rapporto Ministero degli Interni, 26 maggio/8 giugno 1914. 9 AS, MID-PO, 1914, II/447, pov. br. 1160, da Ministero degli Interni a Ministero degli Esteri,
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