MEDICA
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bacilli Jalenti nelle glandole possono esser messi in circolazione, e produrre la tisi; onde avviene talvolta che dopo il riassot·birnento di un essudato pleurico si sviluppi uoa tubercolosi miliare generai~, tal'altra che i bacilli sloggiati dalle glandole per un processo febbri·l e acuto qualsiasi, comincino il loro sordo lavorio nei polmoni, senza .dar segni di malattia che tardivamente. Io conclusione si può dire che un gran numero di pleuriti essudative apparentemente idiopatiche è seguito da tisi pol· roonare. In una parte di esse l a pleurite é d'origine tubercolare e ne è la primitiva manifestazione come l'emottisi è il primo sintomo e non la cagione della tubercolosi; in un'altra parte dopo la quale l'infermo rdsta con un permanente benessere, la tubercolosi può esser rimasta localizzata nelle glanJole. In un'altra serie di pleuriti i bacilli preesistenti uelle glandole possono esser messi in circolazione e produrre una tube1'colosi generale. Ad ogni modo, .nella convalescenza delle pleuriti, non bisogna perder di vista il pericolo della tubercolosi, e bisogna riMstituire ·le forze dell'infermo, bisogna esaminar frequen· temente i polmoni e lo sputo, ed avere per il malato tutte le possibili cure igieniche. Di un fenomeno percettibile al senso, segno c11 slonra
diagnosi dell' lnoubaslone del l'a.luolo. - Nota del dottor M ARIANO CRESPL - (Gauetta degli ospitali, N. 76, anno XII) .
L'autore a~serisce che, entrando per la visita nella camera d'un ammalato, che incuba il vaiuolo, dopo 5-6 minuti egli ha sempre percepito sulla faccia un senso di incomodo prurito, che più si fa sentire alla fronte e al mento. Tale sensazione durerebbe circa mezz'ora, ma svanisce prima, s~ si soiTrega la par te che prude con fazzoletto, meglio poi se questo sia stato spruzzato con aceto radicale. Questo,fenomeno sarebbe più s ensibile nello stato latente dell'esantema, e alla e~sicazione delle pustole. N è bisogila attribuire ciò ad una idea preconcetta in tempo di epidemia