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RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREE EDELLA PHU
TrlcoJltlaal dermica a forma pen4goide Un tri Jlti ' e po eurite co o a Individuo detto da tabe dorsale.
OsservaziOni e rice rche del prof A B eh. . l . . . - ( Arwto per e scten..;e mediche, N. 1, 1892).
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Riguai·do alla possibilità di moltiplicarsi del funo-o d l l' her rrl' · · o e. pes ne., • or garll mlerni del corpo umano e di d t . dea!J s . r es arvl . "' . l processi patologici, nulla fino ad oagi si sa di pOSitiVO. " dalla massima part e dei bacteriologi e dei patol?gl consideralo come uno stretto epifita l man d. 1 ' e a l p•·ove sicure intorno alia capacità di diffondersi del parassita negli organi interni rappresenta un va lido appoag·o l ' - ". J per co oro che sostengono essere l' azion patoCTena d1 ((Ue"to · la 1· · e o - • om•ce , •m•tata esclusivamente ali cute ed alle sue appendici. a
L' riferisce di un caso clinico di infezione diffusa da fors e l'unico del genere stato fino d .,· r eatst t · d' a og,.1 o . ra o, e qum interessante, poichè il par asSita non solo d•ede <mgme ad insolite alterazioni della cute,_ della e lingua, ma, diffondendosi lungo i nervi, conlr tbUI allo svil u ppo di una poliaeurite.
L'autore espone quindi una serie di utiti considerazioni so_lo sulla biologia del fungo, ma ancora sul nesso puo eststere le alterazioni della cute e quella d . . e l . . et nervt t e• centr1 nervosi.
Dalle che l'autore fa, si potrebbero pertanto esumer e le seguenti conclusioni:
1• Il t ri chophuton tonsu r ans non deve conside ..arsi esclu-
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sivamente come un epifitn cutaneo, poiché è capace, in determinate circostanze, di diffondersi per le lacune linfatiche della cute e connettivo soltocutaneo, oltrechè lunghesso le g uaine linfaliche perinervose e perivascolari, destando M• processi di polineu•·ite ''asculite cronica prolirerante.
2o Vegetando nelle papille del derma induce un processo di lenta necrobiosi del connettivo d<!rmico, per il che ttv,·iene il distacco dell' epidermide già molto assottigliata e la formazione rli un' eruzione bollosa sulla cute , mentre l'epide rmide partecipa soltanto pass!vamenle aJla formazione dell e bolle .
3" Alterazioni pt·eesistenti nei centr i nervosi spinali possono favoril'e la diffusione del parassita dalla s upedìcie cu tanea lungo i nervi, fino alle parti lese del midollo. Il parassita però non si contiene nei limiti delle porzioni di midollo ammalalo, ma invade a poco a poco anche le zone circostanti, sia di sosta nza bianca, sia di sostanza grigia, inducendovi atrofia degenerativa degli elementi nervosi e co nsecutiva prnliferazione della muraglia.
4" Pr .babi : mente molte alte••azioni della cute che si verirìcano nei neu•·opatici (labelid), traggono la loro origine da infezioni prodotte dH svariati parassiti, i quali trovano nen· alterato trofismo dei tessuti le condizioni favorev o li alla loro m olt•plicazione e diffusione.
G.
.Antisettici nella blenorragia e oura abortiva col permanganato di p.otassa. - - (VI cong r. di chi r urgia a Parigi, 23 aprile 1892 )
L' O. Janet di Parigi dice che ove sia accertaU:I la presenza del gonococco tanto nella blenorragia acuta che nella cronica, il miglior rimedio a ostacolarne lo sviluppo è il permanganato di pota!'!sa in soluzione all' l p. 1000, 1 p. 4000, facendo lavacri frequenti nelle prime 24 ore e due quotidiani nei giorni seguenti.
Ad accertarsi che il gonococco sia scomparso, consiglia di praticare una piccola iniezione di nitrat•) d'a r gento all'i
1.286 RIVISTA p. 100 nell' uretra anteJ'iore. Con questo mezzo, se qualch e gonococco esiste ancora latente, il giorno dopo ripullula intensamente, nel qual caso, bisognera ricorrere al perman_. ganato e ripetere la prova del nitrato d' argento fino a che· essa riesca negativa.

Consiglia di preferire il sublimato quando esistano microbi diversi e il gonococco sia scomparso da molto tempo.
Resa sterile l' uretra, se lo scolo persiste per altre ragioni, consiglia i lavacri con soluzioni leggiere di nilrat(} d'argento. R.
Bapporii d e ll' e ritema nodoso e dell a purpur a colla tuberc olosi . - BUJSINE. - ( Journal de médecine et dt t!hirurgie, : prile 1892).
Si conosce la fre9uenza delle manifestazioni cutanee nelle malattie infettive, nelle febbl'i eruttive, negli avvelenamenti,. negli stati cachettici ed in cerLe malattie del nervoso. recherà quindi meraviglia che dovendo la tubercolosi essere parimenti considerata come uno stato infettivo (} le mll•lifestazioni cutanee vi si riscontrino per la medesima ragione. Buisine insiste soprattutto sugli eritemi preannunziatori dell'infezione bacillare. Venne già dimostrato che alcune affezioni cutanee, lo zona, per esempio,. possono precedere lungamente la tubercolosi. Lemonnierha pubblicato le osservazioni di dieci malati ehe avevan(} avuto lo zona, e che sone diventati tuberolo!i. Su q uest(}. numero, cinque non presentavano alcun segno di tubercolosi , quaudo ebbero lo zona. Molènes·Mahon ha in una sua tesi, che la frequenza della tubercolosi polmonare all'eritema polimorfo et•a dovuta a ciò che il malato, notevolmente indebolito dalla malattia infettiva · di cui aveva trionfato, non presentava più una fo r za di resistenza molto grande al nuovo agen te infettivo, al bacili(} della tubercolosi.
Nel corso stesso della tubercolosi, queste eruzioni son(} ancora più frequenti. Come ha detto Besnier, nella scrofulo · tubercolosi si può un' intiera serie di eritemi
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moltiformi seconòariì, la cui interpretazione è molto ·n molti casi in presenza dei quali devesi sempre sia la 1 pttrte de lle coincidenze, azioni .medicamen· tose dell' o della malattia protopallca. purpura emorragica si riscontra di tempo in nel corso della tubercolosi. Buisine crede, al.le r1eer che da lui fatte, ('he essa si produca il più e non per il semplice fatto di una cachessia che SI qualificarla di tubercolosi. &li è sembraLo che, talvolta,. l eritema nodoso esercitasse sulla sua comparsa. influenza. com e si è potuto osservare in cast tn cut una meningite Lubercolare, ma in alcuni malati, . m uelli che Leudel ha osservato, si è notato stabilirSI una diatesi emorragica e le emorragie si presentavano soprattutto nella circostanza di esocerbazioni nel co rso della tubercolosi con andamento assa1 lento. St tratta in questi casi realmente di purpure infettive. . Riassumendo diverse manifestazioni cutanee, tra le quAlt la purpura e l' nodoso tengono il primo posl?, pos· sono presentarsi in differenti periodi della colla quale esse hanno un rapporto, la cui non e ben spie<Yata ma che può subire diverse mterpretaztonL Dt più, queste eruzwni possono essere ,. necessario, in questi individui che ne sono colp1ti e . non ancora affetti da bacillosi, sorvegl iare con cura le locahzzazioni ordinarie di questa inft>zione.
B i pa.rib lone delle secre z ioni grasse normaU alla superllole della pelle.- ( Journal de médeeine et de chi rurgie, marzo 1892).
Lo studio delle secrezioni normali della pell: presenta grande interesse dal punto di vista dermatoJOglCO, è condato da notevoli difficoltà. Il doLt. Arnozan ha •mmag•· nato, per questo stud1o, un il quale, fosse che per la :>ua originalità, merita di conosciUto. . sono note le proprieta roLatorie della canfora: st .,.,ettano nell'acqua piccoli pezzi di canfora, ess1 sr abban"' rlonano A movimenti vibratorii rapidi che vengono immediatamente arrestati dalla punta di ttn ago che si immerge nell'acqua, dopo essere stAta soffrt'gata contro i capelli ciò che indica che i corpi grassi arrestano come per incan;o le evoluzioni della canfora. Questo fatto ha sugget•ito ad Arnozan r irlea di adoperare il seguente pt•ocesso: pt•oiellare particelle <ii canfora alla superficie rli un bicchiere ·pieno d' ac'Jua. poscia toccare questa coll' estremita di un agitatore precedentemente strofinato sopra un punto pelle. Se l'agitatore ha tncoutrato corpi gt•assi. la rotazione della canfora si arresta bt·uscamente appena che ha toccato r a cqua, e le particelle sono anche· proiettate fortemente contr o le pareti. Ripetendo que;::t' esperienza su tutti i punti del corpo, é possibile rendt>rsi conto esallamente delle regioni che sono natur·almente intonacate di corpi grassi e di quelle in cui questo intonaco manca . 11 modo· più o meno repentino con cui avviene l'arresto, la celerità più grande con la quale i cor·puscoli sono respinti, costttUts· ono delle graduozioni che molto presto coll' abitudine vengono ad essere apprezzate. Perché r esperienza abbia valore. é necessario che il bicchie re sia di proprietà irreprensibile, non conteng-a alcuna polvere e. ben inteso, nessun corpo grasso, neppure la quantità infin.itesimale che prover·rebbe dR una prima esperienza. I pezzetti di ca nfora devono e ssere piccolissimi, :.rrossi appena come grani di sabbia o teste di spillo; fa d'uopo schiacciare tra le dita una pflrlicelln di canfora e !asciarne cadere la polvere nell'acqua.
In queste condizioni, Arnozan ha riconosciuto che le differenti par-ti cutanee sono molto inegualmente lubrificate dalla sostanza grassa. Tutta la fdccia, il cuoio capelluto, il dor·so, la nuca, la rògione p resternale, le spalle, la regione pubica sono costantemente ricoperte da uno strato oleoso visibile o non, più o meno abbondante, ma sempre zabile con q uesto reattivo. La regione sotto- o mbelicale, le parti laterali del tronco, le natiche e gli arti ne sono sprovvisti. Gli organi g e nitali non sono stati esplora ti, ma due regioni hanno specialmente richiamato l'attenzione, la palma

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della mano e le ascelle. Pare che la prima sia completamente priva di intonaco grasso. La seconda ha dato risultati molto vari i: pare che il grasso esista quando non vi sia sudore, mentre che quando vi è sudor e, non si riscontra più grasso. Risulterebbe quindi da queste ricerche che in un adulto in buona salute, la pelle è di uno strato oleoso sopra mtta la testa, sulla parte alta del tronco, in avanti ed in dietr o, sulle spalle e sulla r e{Zione pubica. Il resto della cute ne sa r &bbe, al contrario, sfornito.
La stessa cosa non si osserva nei fanciulli: nei bambini di nove mesi, con pelle sana, senza croste lattiginose alla testa, s i <.;onstata l' assenza di intonaco oleoso l:U tutta la cute, anche sul cuoio capelluto. La sostanza grassa comincia a comparire che Yerso l' età di 6, 8 o 10 anm. Ma pare che la funzione sebogena si stabilisca poco a poco e non sia completa che al mom ento della pubertà. I nfine essa diminuisce nella vecchiaia, e non si osserva allora molto att iva che sul naso e sul mento.
La lubrificazione grassa della pelle è quindi ineguale nelle differenti etA, come nelle varie re gioni. In questa evoluzione, la pelle del naso è come il centro attorno a cui aumenta e l'i propaga la sec!'ezione grassa che SI estende a poco a poco alla fa ccia, alla testa, alle e superiori del tronco e verso cui essa si restrmge m abbandonando una dopo l' altra le reg1om che e!'sa aveva progressivamente occupate.