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DELLA INFEZIONE
TIFOS.o\. rano 1 nuclei, non che quelle della corteccia. pE>r lo piu sono delle diramnzioni terminali. r bacilli del tifo portati dalla corrente sanguigna intromettend{lsi fra le tuniche dei vasi, determinano la periarterite, quindi una deformazione del calibro che porta la chiusura del vas o e può anche :;vche emboli micotici si arrestino nei rami termi nali dei va;ellini cerebrali arteriosi. Sia nell'un ca:>o ch e nell'altro s'ha la soppressione del circolo in ce1:ti determina ti !erritori• cerebrali e qu:ndi le sono transitorie o permanenti. "econdo che il processo di periarterite presto, spontaneamente, on·ero perdurando, produce una degenerazione delle cellule e (ìbre neJTo:>e per difetto d'irril(azione sa nguign a . La periarterite tifosa si svolge rapidamente in pochi giorni.
Nei no stri casi lluesta alterazione :; i !'larà prodotta per il Curzi nella 2• branca dell'arteria cer ebrale media, la quale 'v si distribuisce nIla terza circon roluzione frontale; e per gli altri nella 3• o 4• branca della stessa arteria le quali si diramano alle zone motrici. Più difficile è là spiegazione dello del Lepri. i sappiamo che i nen·i secretori per le gla ndole sotto ma scellari e souolinguali sono rappresenta ti dal ramo timpanico dellioguale e dal simpatico, e per le parotidi pure dal simpatico e dal ramo auricola temporale del quinto (Albertoni) ('l): inoltre s'ammette che il centro dell' inervazione cerebrale della saliva si trovi nel midollo all ungato. Lo ptiallsmo si. può spiegare o per eccitazione di nervi secretori in via reflessa da stimoli anormali partenti dai nervi sensitivi della bocca (nel nostra caso per sfaldamento epite · stomatite ecc.), on·ero per irritazione prodotta dall e tossine sul centro secretorio. To preferisco la prima ipotesi perchf> la capisco più facilmente . . li grave tremito generale fu osservato in tre soldati che morirono (Longo, Ciavattini. R ntulo) ed in tre che gua rirono (Tiberi, Panaccio, Ferrari) . Io ed i miei assistenti notammo che esso ma.ni{estavasi appena scarstggiavano le urine, e diminuiva e scompariva in segui .to al riattivarsi della secrezione urinnrir1 dopo il bahrno o l'enteroclisma.
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Yi fu pure un caso molto raro: il soldato Flam ini riacquistando la coscienza, dopo la defervescenza;credeva d'essere il Caporali d ello ste!\so reggimento e dicea che il Flamini era guarito ed uscito dall'ospedale, e continuò a persistere in questa credenza per parecchi giorni; era un Yero di sostituzione di persona.
To sp iego questo giudicandolo una illusione psichica dipendente dall'azione venefica delle tossine sui centri percettiri; non potendo un ammalato che riacquista la coscienza avere integra Ja percezi one e l'attenzione. Il raro è la conti nuazione di tale illusione per molli giorni; ma l'avvelenamento per prodotti tossici dei bacilli tifici, non essendo esaurito che a convalescenza inoltrata, può spi egare la persi stenza della anomalia.
Il tremito si può intendere agevolmente con l'azione irritante delle tossine del tifo sul midollo allungato e sulla zona motrice della corteccia cerebrale: questo modo di prodursi il detto fenomeno è il più probabile ed è avvalorato dalla considerazione che in questi ultimi tempi ve nnero segnalati nel decorso del tifo dei veri accessi ep ilettici .
)folte volte il tremito è indizio di incipiente parnlisi.
In molti ammalati l'altezza della temperatura non era in rapporto con la gravezza dei si !ltomi da parte del sistema nerToso : infatti il soldato Campanini Augusto con lo abbas-