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OP.ERAZIOt.ll CHIRURGICHE

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E LEN C O

E LEN C O

individuo. quattro mesi dopo, sutura con otto del p glione dell'altro orecchio perferita lacero-contusa da zam di cavallo (capitano Yilladini) .

.lfa.vsaua.- In ca:;;o di ferita da taglio ad una mano, con ci:;ione dei tendini estensori, sutura indiriduale di questi poi sutura superficiale (capitano Tursini). Altre operazioni .

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Opera.=ioni di fistole anali. - Furono 77, di cui la parte colla spaccatu ra cruenta ed alcune pot::he colla 1 o coltermo-cauterio: quasi tutte con esito di guarigion e, enne con miglioramento ed una sola senza \'antaggio, · ,. rato essendo morto per tubercolosi, quattro mesi dopo .

Opera.=ioni rli fistole 1.t1'et1·alì. - Due sole: una med l'uretrorafia (Caserta, op. capitano Gando!Ji), e l'altra in la fistola era alla fossa navicolare, colla spaccatura ( capitano Carbone). Ambedue con buon esito.

Ope,.a.:ioni pe,. seni fistolosi . - Superarono il centi riuscirono quasi tutle a guarigione. Quanto a sede, p narono i fistolosi inguinali .

Alla spaccatura s'a ggiunsero in alcuni casi le raschiatu re le cauterizzazioni.

Estirpa.:ioni d" unghie incarnate. - Ascesero ad oltr·e 1 per lo più totali, con esito di guarigione e senza inco nienti.

Sbrigliammti. -Vennero sbrigliati 30 paterecci , '15 moni, ..15 antraci ed 1 ferita all'addome con fuoriuscita por·zione d' che ciò non ostante non potè ridotto e dovette essere espor tato, previa legatura (Tori tenente Schizzi). Lo sbrigliamento r ie scì pure inutile in

50 d'antrace alla nuca, non essendo:;i potuto evitare la ca ( ) T . . Dlorte dell'ammalato l . uttr glt altri ebbero favorevole risultamen to. per ragadi all'ano. - Fu praticata co n buon esito la dilatazion e forzata mediante uno specnlum irivalve (lfilano, op. ) . . . Cartteri::;a;wm trascorrenti o puoteggtate. - Vennero adoperate in pochi casi di di artro-sinoviti di niooccbi ed in uno di podartrocace, ma coR scarsi vanSe ne trasse buon esito in due adenomi inguinali. Opera.: ioni per - Di questi numerosi alli operativ i ricorderò alcuni dei più importanti: a) Un vasto ascesso di fegato fn con esito favorevocnrato nello spedale di Massaua, prima con due svuotameuti mediante l'aspiratore del Potain e quindi con la spacc<'tura ( cu r·:;nte capitano Pecetto ).

&) Furouo sette ascessi di fosse iliache, di coi sei furono curati colla spaccatura, ed uno collo . vuo. tamento mediante aspiratore. Dei primi sei, 3 appartena Torino (operatori maggiori Randone e Fane), l a .'\o,·ara (capitano Sirombo ). l ad Alessandri a (mag;.:iore Bocchia ), l a Palermo Lombardo). Il settimo appartiene a Caserta (capitano GandoHi ). ei operati :tuanron o, ed uno mori ·18 giorni dopo per concomita nte polmoo ite. In questo ammalato occorse di doYere saturare il peritoueo rimasto ferito per· il tratto di due centimetri, ma ciò fu senza importanza nell'andamento della cura (Tori no).

(l) Fu questi il tenente meJioo dott. SamuPle Massari elle andato, per sua t.lomanda, ai prcòirlii d'Africa, mori in Massaua il 3t maggio t891 per antrace alia nuca e succc.>siva setticemia, lasciando buon ricordo di se in quanti lo conohhero. (j6 c) Ascesso lombare retroperitoneale, stato aperto incisione all'esterno della massa muscola re sacro-lo con successiva raschiatura delle :-ue pareti e soli to esito di guarigione (Torino, maggiore Ran done Cura eelere del bubboni venere i .

STATE PRATICATE NE.CJ.I SANITARI, ECC 1043

soltanto nei casi in cui l'ascesso è prettamente ahinodolare. nè ancora troppo accentuato .

l'l l'maria. - Di 'i curati, 1 guarì in due giorni, · 1 in tre. 2 òelli guar iti in genere, 2 non riusciti, 1 senza indi cazione d'esito.

Pintrolo. - Curati 2 di cui 1 guarito in 4 giorni, e r altro in ?4.

Il numero dei bubboni venerei r.he durante il 1 vennero curati negli spedali e nelle infermerie presid. si pu ò senza esagerazione càlcolare nella cifra di circa. Il numero poi di t!Uelli che si curarono col Pizzorno ed in alcuni casi con metodi a quello affi ni, tendenti allo stesso scopo, che è quello d'ottenere più lecite guarigioni, superò forse il migliaio, fu cioè il pi o di quello dell'anno precedente. Del che ho ta nta gior ragione di rallegrarmi, in quanto che i due terzi essi guarirono in un periodo a 1ii giomi (1) .

.\d avvalo1·are questi dati generi ci ed an che nella ranza di conquistare altri proseliti al metodo p · esporrò ora, come già feci nella pr·ecedenle rivista, le ci fre, ed i giudizi in proposito riscontrati nei conti nosologici e nelle relazioni sanitarie degli • principali.

Torino. - Vi si curarono 47 bubboni col metodo zorno : 14 guarili completamente in un periodo medi o 2 giorni, e 33 non riusciti. Yi si crede che il

Jl oncmisio. - Curato uno con esito soddisfacente (in genere).

Aovara. - Curati 18, dei quali si disse che gua riron o spedit am ent e . con grande

.HPssanrlrìa. - Curati 36, con esiti favorevoli in un periodo di tempo relativamente breve .

Saviglian o. - Carati 12 con esiti buoni .

Uilano. - Col metodo Pizzorno fu curato soltanto un bubbone che guarì in quindici giorni . .\la dalla rela-zione risulta che << nella cura dei bubboni fu sperimentata con In pratica seguente: dopo avere fatta un' apertura piccola nel punto più declive. e vuotato l'ascesso, vi si iniettava una soluzione di nitr·ato d'a rgento al meizo p. 10 0, coprendo poi la ferita con iodoformio, e terrninando col bendaggio a spica: una o due iniezioni hastarano, e la gua rigione si effettuava in 3 o 4 giorni. » 1\"on "i si accenna ad iosuc0essi, nè si fanno restrizioni. Ma non fu detto in qua n ti cas i quella benefica pratica sia stata adoperata.

Brt'scìa. - Curati alla Pizzorno 87, di cui la metà gu!lrirono in l 0-1:; giorni. Negli altr·i non si ebbe buon esito.

(t ) Col \'igente rc:tolamcnto di servizio san!tario i bubboni venerei esclusi dal novero delle malattie che si possono cura re nelle inrermerie di

Brl'ga mo . - Curati 5. Fu accennata una degenza minima di 12 giorn i, ma non ::i disse io quanti. Certo è che in alcuni la cura non corrispose.

11iacrn.:a. - l lmhboni vi si curarono in massima col metodo Pizzorno in tutto il rigore della sua . indicazi ed i risultati furono soddisfacenti nella maggioranz:l casi. essendo·ene ottenuta una pronta e rapida guaril-! In quello· spedale entrarontl 89 adeniti veneree e liSO ceri quasi tutte accompagnnte da buhbone . Se 03 ar·gui quindi che i bubboni curati alla P izzorno debbono stnti molti. l'enez-ia. - Secondo i rendiconti, i bubboni curali Pizzorno sarebbero $lati dai 20 ai 25, tutti con e5ito fe tah•olta felici3simo. )fa dalla relazione del relativo prindpale risulta che i curati sarebbero stati un ·centi abbondante , tutti con buon esito, cioè con una dia- di ·15 giorni. fl,J l'Jffna - Fu detto che « dal metotio Pizzorno, qual volta fu possibile adoperarlo, s' ebbe vantaggio indifferente e ch e è più semplice, p iù speditivo e meno roso che non quello delle ;;paccature. » s'accenn ò alcuna cifra.

J>a 1·ma. - Curati 30 colle modalità indicate dall' nn tore e con guarigione in pochi giorni.

R i:mha pure ch e il metodo Pizzorno vi era ormai adot come normnle in quelle adeniti uniche, la cui fusione è completa e che, >u otate mediante le piccole incisioni, no in hltrazion i periglandulari .

Firrn: e. - La cura Pizzorno sarehhe statll npplicata 37 ammalati che con termine generico furono detti altra specifìcazione a l riguardo.

Lirorno. - Curali 1-6 bubboni. di cui 20 guarirono in IO, 1? e ·13 giorni. Altri 9 guarirono dai H. ai :30 giorn :;enza succes:>o quanto al metodo. :'{ei rimanenti 17, cura non corrispose.

1"\"apol'i. - I curati sarebbero stati 90, èoi seguenti riso tali: 8 J!uariti in i -l O giorni; 9 in 1 0·20; ·14 in 20-:30; in i-6 senza frullo.; l O rimasti in cura.

CMerta. - Curati 200 circa, i cui risultamenti, che per quanto pnre furono sempre buoni, vennero indicati colla parola generira di g1wrigione . Si è però rilevato ch e sopra 2 1 curati in geunaio e febb raio, le si effettuarono in 8, l 0 giorni. t quindi lecito arguire che anche successi · varoente ;li esiti ahh;ano coutinuato ad essere ugualmente buoni perchè, nel caso diverso. il metodo sarebbe stato presto abbandonato.

Gatta. - Yi si curarono parecchi hubùon i con un metodo Pizzorno modificato cioè colla sost ituzione del solfato di rame al hicloruro mercurico( l L Si ottennero, ciò nonostant e, risultnti buoni, cioè guarigioni più sollecite in confronto a quelle avute colle spaccature. Le prime sa rebbero avvenute in un periodo medio di 13 giorni e le seco nde in un per·iodo med io di 20 giorni .

Cat'a. - Secondo alcuni documenti, i curati sarebLero stati 45, tutti guarili (senza indicazione di tempo), meno uno che fu poi dovuto spaccare. Secondo a ltro documento , i curaLi sarebbero stati 27, di cui l i5 guariti con un n degenza medi a di 15 giorni, e 12 non riusciti.

Bm·i. - Curati 53 con risultati splendidi; guarigione dal i-0 all' 8o giorno; solo pochissimi toccarono il 10° ed il giorno. ln quello spedale fu introdotta la seguente modifi cazione. l n,·ece di far uscire il pus colle iniezioni , lo si fa sortire con dolci pressioni, e le injezioni al bicloruro mercurico si fanno in seguito. Come condizione di buon successo ritiene la perfetta fusione nell' ascesso glandolare.

(l) mo,tificazionc al metodo Pizzorno fu già patrocinata dal tenente colonnelhl me1ko c.w. SPgre in una sua memoria stata dal GiorM j, di medicina militare dell'anno t 865, fascicolo tli giugno.

:YIJcera. - Curati 3 bubboni, di cui due contem sopra uno stesso ammalato e guariti in 8 giorni; nel senza successo.

Catanzaro. - Curati z e detti

/leggio Calabria. - Curati 3 con buon risultato

Siracusa . - Curato uno e guarito.

Tattlud. - Curati aue e guariti; uno di essi in 6 g

Palermo. - Fu dello ch e « vennero curati 80

' e se ne ebbero risulta t: buoni in tell_lpo breve; » e che 11 20 casi co mplicati a periadeniti, il metodo non cor completamente, e si dovette ricorrere alla spaccatura ed che alle enucleazioni glandolari. »

Gli ospedali e le infermerie non menzionati o non rarono il metodo Pizzomo o non ne fecero parola.

Di quanto sopra lascio i commenti ai colleghi. Ma :;e vero che un fatto positivo vale più di altri negativi , sarà stizia tener co nio dei molti risultamenti favorevoli qua e ottenuti, con notevol e benefizio per gli ammalati.

II metodo Pizzorno fu pure adoperato, talvolta co n taggio, in alcuni semplici ascessi sottocotanei, ed in diverse, ma dove era possibile esercitare una m pressione.

Fratture

e

lu• s azlonl .

Gli entrati per fratture e pe1· lussazioni negli spedali nelle infermerie presidiarie e speciali durante l' anno 189 1 furono i seguenti: pertanto 327 fratture ripartite come segue, in ordine a sede.

Alle 318 ora dette sono da aggiungersene 9 di militar·i di troppa sia ti curati in ospedali civili, i soli di coi si abbia avuto conoscenza .

1O di crani o; l O di inasceile;

8 di altri de11a faccia;

50 di clavicola;

5 di coste;

2:J d' ornero ;

64- d'an ti braccio; di femore ;

''O di rotula ;

86 di gamba;

30 di ossi delle mani ;

9 di ossi di piedi ;

2 di sede non indicata.

Fra i 327 fratt•.1rati, cinque morirono prontamente per fratture di cranio. Degli altri, toltine una cinquantina il cui esito non fu indicato o la cura non era ancora terminata, la grande maggioranza raggiu nse una più o meno perfetta gua- rigi.me e soltanto alcuni pochi guarirono con legioni riali o fnnziouali permanenti.

Come già uelle precedenti ri-çiste, ricorderò solo in particolare le frattu re di femore che nel 1891 furo no num erose del =-olito. Sedici furono curate in ospedali infermerie presidiarie militari, e quattro in ospedali Di queste ultime, una fu detta in gnm·ita, due guarirono con rehquati che richiesero prov,·edimenti a nistrativi: della quarta, l'esito è il!noto.

Fra le prime sedici, cinque guarirono perfet ....... .,.,.,.,. senza reli11uati di sorta, sei vennero dichiarale guarite modo generico e cinque sole con qualche reli di poco momento. Si può quind i ritenere che in co mp gli esili furono molto soddisfacenti.

Come mezzi di cura vennero adoperati con uguale i semplici tendaggi immobilizzanti;il doppio piano inc gli apparecchi a pesi ed anche quello del Pist.ono.

Quest'ultimo fu adoperato due sole volte per tutto riodo della cura; una fu nello spedale di Firenze con lissimo ristdtato, come venne affermato nella annuale: l'altro occorse nell' infer·meria presi diaria di dove per caso s' ebbero a curare contemporaneament e fratture di femore, una con l' appa recchio Pi stooo e l' con bendaggio ordi nario, riuscite ambedue ad uguala cesso, cioè ad una perfetta e guarigio ne (e u capi tano Yall icelli ).

Ne venne pure tentata l' applicazione in un fra dello spedale di Pia c'e oza, ma, non avendo potuto tollerato dall' infermo, fu 'oslituito dopo quello del Tillaux.

Delle 83 lu5sazioni, fra cui predominarono quelle di spalla (i-3) e di gomito (19), soltanto due non poterono pssere ridotte ( una di gomito e l' altra ad un dito di piede); tolle le vennero metodicamente ridotte, mn non tutte rinscirono a felice guarigione. Una lussazione di spalla fu susseguita da artrite traumntica e da atrofia dell'arto; un a di gomito guarì con anchilosi retta, ed una terza di piede con frattura dell'astragalo) richiese piu tardi l' amputllzi on e delia gamba Lesioni per ruorsl e per ealel di eawalll o nulli .

Que3te lesioni sommarono quasi a cento, di cui 4 1 con frauure diverse . Cinque furono seguite da pronla morte, in due per calci alla testa, in tre per calci all'addome. Alcune richiesero od immediatamente o tardivamente qualche atto operativo. come fu precedentemente indicato. grande maggioranza le guarigioni furono senza reliquati importanti.

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