LE FEBBRI CLI:IIATICiiE DI MASSAUA
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posseditm•nto nel Golfo Arabico. In un paese che non è strolustre. ~he non lta en demo-ep1'dem1e · d'1 d'1 1'enter1a · e d'1 ~,tile dis~eatl'rica, che sì presLa poco all' allecchìre del co· ~:rat5?). da .·ui. anzi, fino a..{li ultimi tempi ha AOduto fama d' imruun 1t.l: dove l' ileo-tifo. morbo cosmopolita, r.he non conosce restrizioni di latituùine. nè an1agoni~mo palustre, come 51 ~ ae.iuto per un certo tempo, non rappresenla n~lla statistica r.hP una parte secondar1a. e do\"e le condi:tiOOI termiche a :.icurano a).!li europei la protezione dalle Jllalattie esantematiche e dalle Ongosi inreuive. che il ) l ag..relsen. d1 (ristiania, ha ;:enìalmente messo in rapporto con ~e variazioni atmosferi che (37): in un paese cosiffatto, rlove Pasquale, per lfUanto abbia cercalo nel suolo, nell' aria e nell' ncqua, non ha trova1o germi patogeni incriminabili, in ~ razia della potenza ster ilizzatrice del calore e della luce, roe pare si possa lasciar da parte la teoria parassitaria 11 e rivolger;;i alla chimica biologica del nostro proprio or;aoismo. 11 calore i.· tnuo a )Jassaua. Che cosa è, infatti, il colpo di ~alore, :-e nuo l'espressione più elevalo, più tumultuaria. ~voltasi in modo acutissimo, spesso fulminante. di un'azione termica ecce~siYa e di una r.:azione organicà impari alla vio lenza della cau-.a proYocatrire? Che co'a \'i sarebbe di straordinarto se alla medesima azione. esercitala io modo lento ma ~ootinuo eù intenso. l'organismo, che si è avvalso di tutte le ~ue risor~e per lottare, a un dato momento vieo meno, senza poter opporre una ulteriore resistenza? Cile C0$3 sigoilicberebbe, in liUt·sto caso, la febbre, in un organismo che tende naturalmente all'ipertermia nei paesi torridi, se non la manifestazione men urutale e più mite della medesima azione? Eforse stal1ilito che il colpo di calore debba as:.olvere, sempr& ed in ogni caso, il suo ciclo evolutivo clinico in brevissimo