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LE FEBBRI CLDU.TICHii: DI llASS.\0.\
sangue. "ui corpuscoli rossi vanno soggetti ad una pida ed intensa dissoluzione, con effetti postumi di fonda oligocitemia e idremia, e di notevole deperi generale: Pasquale segnalò (50' la riduzione graduale, degl i emociti, molto al di sotto della allo · tato sano, e, durante la convalescenza, seguitò a scon trare in e:.si alterazioni ct·omatiche e morfolo~ie he. pronunciata poichilocitosi {deformazione delle ematie ). tom:ltica delle anemie ~rra,·i . 11i perdfroi il 'alente - lo dico qui , perchè cade in taglio - se. rifere n IJUel caso tipico di febbre massauina, uno dei ta nti lui ossen·at! e descritto con cur;l diligente e forse ziosa di sovet·chio, io esprima francamente la mia nione. cioè che l'importanza etiologico, da lui, con le debite riserve, fatta intravedere, della presenza ascaridi lomoricoidi e di altri elminti, innocui per sè nell'intestino di quei febbricitanti, pecca per lo meno esagerazione. A quella fortuita complicanza di " ab inge.sta, comunissima a .Mass»ua, non saprei con tutt' al più, che l' aggravante di aumentare, per via lo 'lato adinamico. del resto facile a prodursi in quel per ra~ioni molteplici e di gran lunga più ,!!ravi. Per parte .mia, dunque, opino che la nozione della bre climatica, come io la intendo, poggia sopra criteri che sullicienti per farla prendere in considerazione. Dirò presso, in Yia sommaria, quale sta stato il processo che, dall'analisi del clima, mi ha condotto a vedere nelle re,sie più comuni a Massaua una filiazio ne, n legiltima, dalle variazioni fisio-patologiche, che esso all'organismo europeo: qui affermo che, se la denom di fellbl'e climatica non esistesse in patologia e noo nota agli studiosi, bisognerebbe crearla apposta per quel