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. erto da te•sHIO di ~olor gri~io, molto ad_erente a •1uello tOP . . del h'ttartmto d'1 pOI<d$sa. •M e nej g10rno . , no tanJe. , i apphca1 fJ ueote rilevai ~he il fondo ulceroso si era già modili~ato; ~:~ la qualco"a continuando la stessa applicazione, io otto p• • ouennt la J!Uan~tone. . Da que Il' epoca. .10 ogm. oppor..,or0 1 · " •. 1 non ho mai tra:->curato di usare questo medicinale, e !UOit.i' quando. 1H'I noveml,re ultimo ehui la direzione dell'unico numeroso repartu venerei, vidt ti momento faYorevole per continuare f.lli e~perimenti . Fu allora che, ·ospeso affatto l'uso dell'iodoformio, tlell'iodo!o. delle poh eri miste antisettiche, ciel 1•atomelau11 e di altr·t soliti medicinali ed unguenti (meno •roello di meri.' urto). tloLai l' apparecchio perla medicatura di ~olo cremore di tarrar·o e di una :;oluzione tiloluta di sublimato corrosivo. Fui incoral(~tiato a continuar·e a studiare l'applicazione del farmaco, non ~olo dall'egregio direttor·e maggiore metlico c;lv. De Remd, ma anche dal colonnello medico cav. Bo-oalumi, direuore di sanità di questo corpo d' armat~, il quale. nt>lla circo.;lauza della ispez10ne tecntca . e!)(lrninò con compiactmeoto 1 cast da me presemati~li. e, nel coogedarsr da noi. esternò il desiderio cbe si fosse fatto uso di ta! medicinale anche nel reparto chirur·gico per accertare su più larga -cala i suoi elTettt terapeutici. La prima idea di mettere in pratica il bitartrato di potassa nella cura t!ella blenorragia, mi ven ne dalla considerazione. che rispoot.lenùo bene a quella delle piaghe suppuranti in ll:enere. come avevo rilevato antecedeotemenle. auebbe dovuto fare altrettanto per questa malallia venerea. loizini pertanto la cura direua della bl enorragia, esclusivamente t.:on le iniezioni di cremore di tartaro sospeso nell' acl(ua, non avendo voluto ausiliare la stessa con quella indirella ptt· via tlel!o stomaco: rn~>rcè la pozione di Cboparl,