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<lcma epidemiOllogia e p.atologia, per il suo famoso trattato : « De contagiane e·t conto,giosi8 m,01"bis », pubblicato nel 1:>46 a Venezia, neil quale ·studia p,er p1•imo la,·sHìlide, la peste e la tnbel'colosi: questa si trasmette per èontatto diretto ed aJ1c he iper l'inte1~m'èdiario di un focolaio. Si occnJPa jnoltre del tifo esantematfoo, che in pr'(XX), denu1 era stato confuso con la peste e con ]a febbre tifoidea e che nel 1505 e 1528 avcv,a invaso l'Italia, prOjpagatosi da Cirpro e daJlle
Fig. 59 .....: Gerolamo Fracastoro, da Verona.
'.isole èil'costanti , e]evandosi a concetti vera,rne.n te. scientifici; con iudhizzo prettamente modc,rno ,nel r icorioscerc l 'iml))ortanza! dell'esantema e mettendo l 'inf.e1.ione in-rapporto cori la carestia e con i di_saigi della,_ guerra. Stabilisce infine tre forme di contagi. : diretto, fo_di,r etto e. distanza, ed afferma il principio dell'affinìtà nelle varie .malattie infettive. Degno. di nota è un altro- suo poema m versi: « Syphilfa, ~ive. morbus gallicus », eh~ vi<le ]a luce a Verona nel U:i~O e diede preèisamente il nome _all'infezione. In esso fa ,r isalire al _grande movimento di truppe in ~uropa, e, soprattutto. aN'ill';a siÒne <fogli eserciti -franc eRi in Italia la diffl1sipne del morqo, che -egli asc1•i ve a condizioni pa1·tic0Ia,ri . d ~ll'aria. Questo po~ma ebbe pa,-
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