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Carlo Gu·attani, da S
Finalmente nel libro XX è riportato u.n a.Itro caiso letale di fcl'i ta all'addome:
(< •••••• · ••••••• quegli il ferro Nell"cpa,te gl'immerse, · che di fuori U.iversossi, e di sa-ngue un r1cro fiume Gli fc' la,go nel seno. Venne manco L'ahn,a e gli occhi coprì di mòrte il velo )) .
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Accenneremo {la ultimo a,~le lesioni di guerra degli a,rti superiod ed inferiori, che si riscontrano assai di frequente ncll'Iliaòf\.
Fra le fe,rite dèll'arto toracico ricorderemo queJlla prodotta da I 'a,ndaro, con un.dardo, a, Diomede a1la spalla destra, desoritta mag·istJ·aJmente nel libro V:
<< Entrò pel ,cavo dell'usbergo il crudo StraJe, e forollo, e il \\lainguinù )> .
Diomede implora a.Horn 1:-1 protezione di Minerva !Perchr. lo n~8i.sta, e la Dea immediatamente g1i. infonde novella energia. Pert:mto egli torna. a, comha.ttere a.nimosanwnte cont,ro i Troiani ed
(< • • • • • • • • a · prhna. igiuntia AsLinoo uccise ed lpenùr; trafisse L'uno coll'asta alla mamrneUa,; all'altro La oalelt;L dell'omero percosse Oon tailr- un colpo della grande spada,, Ohe gli spiccò da,! collo e dalla, schiena, L'omero netto . . . . . . . . . . . . l> .
Qui è desoritta, molto esa,ttamcnte l'a,rticolazionc scapolo-omei-,1 le : fa paletta dell'omero non è ,altro che la clavicola, la quaJe chiude 001nc un chbvistello nella }Jarte antero-superiore la gabbia, toracica·:
Il poeta non si. na.sconde la gravità delle lesioni di questa reg-ione, èd anche nel Jibr-0 XVI descrive un altro caso, seguito da 111ortc immediata.
« Gli mise il colpo alfa dinitta spana
E quel riverso e gemebondo cadde .Nella, polve . . . . . . . . . . . . .
.Nel libro V è da notar'Si l'episodio di Euripilo, che insegue un guerdero e con un fendente gli tronca, nettamente il braccio déstro, siochè per la grave emorrwgia e per il forte trauma nervoso strama.,,;za 'improvvisamente a,l i:molo.
« .......... e via correndo, Tal gli 1cala su l'omero un fendente C!he il brm:;cio gli redde. Samguinoso Oasca il mozzo lacerto nella polvc, E la purpurea morte e il violento Fato 1'e luci gli abbuiar>>.
Parimenti nel litro VII è descritta una [csione a,naloga, seguita da morte istantanea, provocata da, un dardo scoocato- da Ettore.
« D'un colpo di zagag.lia· wd Infìnòo Prole di D~ssio, l'omero trafigge, Appunto in quella, che sana sul cocchio; M da,l oocchio al terren morto il trabooca, ».
:U'1ra le lesioni della ma.no nel libro V iè descdtta una ferita inferta da Diomede alla Dea Venere.
« .A1bbassò l'asta il fiero e coll'acuto Ferro l'assalse e della, man gentile, Gli estremi le sfiorò, verso il collifine Della p,alma . . . . . . . . . . . . ».

Anche ,qui il poeta dimostra una conoooenza anatomica abbastanza esatta de]Ja regione del ca,rpo.
Cosi nel libro Xlii si iparla, di un'altra, forita, inforta _ da Menelao a Elleno nella mano destra, e vi è mi.rabilmente raippresentato il pronto soccorso ap[)resta.to da Agenore t, roiano coll'applicazione . di una oenda di lana come mezzo emostatico e fl)•rotettivo.
(( Di risposta. l' Atride al suo nemico Ferì la man ·che ,il liscio arco s,trignea F, all'arco ,stesso la conrfisse. Tn salvo Retrocesse ;fra' suoi tosto i.1 ferit,o, Cui penzo1ava da,.JJa man l'infisso Frassineo telo. Gliclo svelse arnne Il generoso Agenore, e la, pia,ga, Destramente fasciò d'una lanosa. Fionda che pronta. il suo •scudier gli aveva».
F'inaJmente nel liùro XX si accenna ad una lesione del ùraccio drn,tro, cagionata -con un dardo 13cagliato da, Achille contro Deuc:1,li.one.
« Colse dopo di punta sulla, destra Deucalion, là dove i nervi va[lno Bel cubito a,d unirsi. Intormentito Nelh ma,n,o, il guerrier vedl'.Jl,Si innanzi La mort,e .e passo non movea )) .
Circa le lesioni delFa,rto inferiore, ricord(',remo anzitutto un'in1.ci·ossante forita al!Fa1·Licola:(.ione coxo-femorale, descritta nel lih1·0 V. Tra.ttasi di un caso dì frattura dell'acetabulo, lesione molto 1·ara, che dimostra quanto penetrante fosse il potere di osserva1. ione del poeta .. . Diomede con grande forza i;ica,glia contro Rnea 1m /!L 'Osso sasso « che due nòl porterebbero degli uomini moderni )).
<< • • • • • • • • • • • • • • B:d ei, vibrandolo Agevolmente, e solo e con grand'impcto ,Scaglia.ndofo, percosse Enc,a, neH'osso Che alla coscia s'innesta., ed è nomato Oiotola. Il fra"'.iassò l'aspro macigno Con ambi i nervi, e ne stracciò la pelle. Diè <lel ginocchio al gra.ve colpo iu terra L'eroe ,ferito, e colla man robusta Puntèllò la persona,. Un negro velo Gli coperse le luci . . . . . . . . . . . . n.

· La ciotola cui allude il poeta è il fondo della cavità, cotiloide, iissia Pooetabuilo: i due nervi che aillche in questo ca!Flo sono ricor .. <lati, possono riferirsi fanto ai robusti legamenti dell'articolazione coxo-femorale, :quanto agli importanti vasi o nervi situati nella, 1·egione.
Nel 11.ibro XYJ si parla di un'altra, grave lesione inferta da Patroclo ad Areilico alla regione pelvica:
« Fu Patroclo il pri:mier, che con acuto Cerro percosse Areilieo a,l fianco, Nel volt:wst cl1e fei.1,. Lo passa il ferro, Fran,gc l'osso ; e boccon cade il meschino )) .
E si a('1cenna, am:<)ra ad un colipo di Ia,ncia, scagliato contro Achille, con Ja,c,erazionc del tendine che da lui prese il nome